Critica Sociale - anno XXXIX - n. 7 - 1 aprile 1947
CRITICA SOCIALE 113 --------,------------------ . ·--~----- - -------------------- affermazione del.la ,confessionalità dello Stato che, tramite l'a,rt. 5, dovrebbe esser.e ribadita dalla Costi– _tuzione. Si ,noti che solo con la premessa di ~aesta dispooizione si comprende la posizione d,i, minora– zione che nell'art. 5 ultimo ·comma v-edono loro as– segnata Ie altre religioni. E viene- infine iii ,Concordato, ,che comincia col -ri– bàMre· quel carattere di confessionalità dello Stato itafiano, già imposfo dal frattato. ·E qui moltissime ( 1 nè possi<amo attardarci ad ·enumerarle) sono· .Je di– sposizioni o incompatibili con' lo spir•i-to animatore della costituzi0ne o contrastanti ·addirittura con sue positive sanzioni. Si, veda, per il priÌno caso, l'art. 29 che contie,ne, a limitazione della sovranità dello Sta– to, minuziosissime pres·crizioni sulla condotta che dovrà tenere lo Stato in materia di legislazione e _po-– litica ecclesiastica. E per il secondo caso innumeri sono le disposizioni contrarie ai pri,ncipi di parità . dei <Cittadini contro ogni situazione di privilegio, ,ai pri,ncipi di libertà d-el pensiero religioso o ded- com– portamento politico, principi espressamente sanciti nella carta costituzionale. E non ci attardiamo sul medievalismo dell'art. 5 del concordato: « Nessm1 ecclesiastico può essere assunto o -rimanere in un impiego o uff-iicio dello Stato senza i1 ,nuMa osta del– l'ordinario diocesano ... In ogni caso i sacerdoti apò– ìtati o irretiti di censura non potranno essere ass~n- ' \ ti nè cohservati in un insegnamento, in un uff.icio o in un impiego nei quali ,siano a contatto immediato– col pubblico )>, (E che non si tratti di ipotesi sta a provarlo la cacciata da!J.a cattedra universitaria del compianto Ernesto Bonaiuti !). E se si aggiunge l'art. 36, secondo cui .« l'Italia considera fondamento e coronamento dell'istruzfone pubblica l'insegnamento del,la dottrina cristiana secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica i> (insegnamento da impar– tirsi da d-o.centi approvati dall'autorità eecle.siastica), si ha ben chiaro il CQmplesso di ragioni per cui il Concordato non può èsser:,e fatto proprio dal nuovo Stato ,italiano. In ct>nclusione, bisogna riconoscere, ,come dice– vano gli antichi giuristi francesi, che donner et re– tenir ne· vaut. Ossia che se, ,per arrendev.olezza, com– promesso o incomprensione, questo art. 5 ottiene. la sanzione deHa Costituente, è -il principio dello Stato laico che se ne va. E non 1 c'è schermo che possa il-' ludére del contrario. Si potrà dire che i principi so– no quello che sono e che la realtà conta molto di più. Ma anche i principi hanno un 'peso, specie quan– do s-i tratta di sapere se la nuova repubblica italiana deve avete ·una sua libera e schietta fisionomia o recare in fronte il suggello del)a Chiesa cattolica, I apostolica, romana. GIULIANO PISCHEL. Punti delicati \del progetto diCostituzion L"11,rtiooloche fr1'Ccedéera ,già ~tata comfJ()sto qu,a,ndÒci .è 1tiu11to l'articobo seguente (i;el/'amtca Pr-0f. Levi. Pubbli– chiamo anche quwto, 'sia• perichè consideriamo l'ar_qomen,to ·delta massima imp-o:rtamza, sia, perchè il Levi adduce- motì,vi e c'onsidicraziioni nuove le q11(2J/i s,emfme mi'\Qlio il ,um'nano e rotforf!<Jno la tesi qui s.o-p.t'asos~enuta daU'amiico-Pis.chel e da noi. LA c. s. Non ho ancora potuto vedere, mentre ·scrivo, il resocon– to ufficiale delle .sedute della Costituente. nelle quali si è in– oomi''nciato•a discutere il Progetto della nuova Cosftuzione. Ed i quotidiani, troppo scarni e troiò)po a:ssorbi-ti1 da noti-· zie più o meno scandalistiche, dànn'O, delle sedute pàrla– mer.tari quando ess~ non s'immiseriscano in battibecchi per– sonali! e si occupino inveçe obbiettivamente di gravi probhe– rni, una cronaca così succi,nta da non poter servi re ad in-: formare sufficientemente il Jetto~e. lrteominciano, bensì, an– ch~ i giornali ad ospitare articoli i,ntorno a taluno dei più note:voli àtgomenti toccati nella Costituzione. Ma la pub– blica opinione non par che s·interessi quasi affatto delle < norme Phe Si stanno discutendo, 1~ quali dovr.ìnno diverita-' re 'i pilastri dell'ordinamento :g:iuri,dicorepubblicano. Bisogna illuminare lia pubblica opiln-ione. Tate ~car!ìOinteressamento, sia esso un sintomo d'jmma– turiità o di stan'Chezza, (li ad ogni modo, un male, pePchè, quando noo vi sia un vigile controllo democrat>Ìlco,oltre che su l'ammini·strazi.one dello· Sta,to, su la legislazione in fieri, non si, può sul -serio par:are di delega, ma piutt0s-to di ab– dicazione della sevranità popolare. Pur senza suscitare agi– tazioni artificiose, che sarebbero um rimedio peggiore del male, occorre creare e tener viva ·l'educaz·,one politica del popelo, stimolarne l'attenzi-one, spiegare a( pubb'.ic0 che de re su.-i a,qitur, che si- stanno d battendo i suoi più vitali interessi, che te nonne costituzionali,. ,non soltanto determi-. nerarmo l'ossatura del nuovo Stato, ma <lovranno segnare per decenni la via delle future leggi che regoleranno i più i'mportanti rapporti sodali. Bisogna che rutti i partiti politici ooncorrano, in feconda emulazione, a quest'opera, di rischiaramento degli 91>i-riti, di formazione deJ.la coscienza poli,tica e giuridica del po– polo, di oeleipentare commento dei nuovi.doveri e ?ei nuovi diritti, che troveranno ·la loro fonte nelle regole in elabo– .razione. Chiamando i- propri iscritti a .sentirle _spiegare pia- namente, a ·dilucidarn,e il significato e la portata, OR'llipar– tito contrilbuir,à a sviluppare l'educazione civile, •senza la quale la democrazia non sarà çhe una Nanagloriosa menr:– zogna_ Se il nostro giovane ,paTtito, che. rifugge d:a1miracoli– · smo e i;>rofessadi credere nella democrazia come nel me- iblioteca l:iin'oBianco todo più sicuro per il 'div.enire socialista, prenderà e mol– tiplicherà le iniziative per tale paziente. indispensab;le ope– ra educativa, avrà, anché -per q,uesto, àene mer,itato del pae– se. E riuscirà a formare schiere di adepti consapevoli del loro valore sociale, ci,oè di buoni combattçnti per ogni lot– ta futura, e desterà intorno a sè si~tie e conser.s.i:sem– J?re piiµ vasti e fattivi. In questa Rivista, che è fin daJla sua fondaz·.one, un pe– riodico -di stud'i e commenti politid, più che un ag,ile fogli.o di propaganda, ancl\e in ta:e campo non s_ p0ssono segna– ,re se non alcune direttive. La stampa setti'manale, le sezio– ni di città e d,i campagna, tutti i éompag-ni idonei e volon– terosi ci devono aiutare anche in•questo modesto, ma neces– sari-o, commento, che andiamo ,via vi-a facendo, dea lavori per la nuova Costituzione, . ' « La mat~ria infiÒmmabiAe' » dei dibattito c-os~ituzio,n-af.e._ Al termine della discussione generale, o, per mep;liò dire proemiale, su la nuova Carta, il corrispondente da Rom; delLa «Umanità» milanese riteneva di poter essere già irt grado di determiìnare quale sarà « la materia infiammabile del dibattito particolare». Tale materia - egli scrivtva - « avrà nome: patti laberain.ens-i famiglia e matrimonio au- tonomia regionale, sistema camerale». ' Argomenti, senza. a'cu,n dubbio (per ç,onti'nuar la metàfo– ra) scottanti. Ma, probabilmente, non i soli che dovrebbero dar 1uogo a vivaci discussioni. Peréhè io spero proprio sia inesatta la prògnos, affaçciata, salvo errore, ,;la Benl detto Croce, e· che si sen1e sussurrare anche da altre labbra me– no auto~evol~: che, cioè, i partititi di massa formanti il Go– verno tripartito si sarebbero già piò o meno accordati per coalizzare, anche su la Costituzione in blooco, una maggio: ra.nza tale da poterla ja:nporre al resto deI:a Camera e quin- di al paese, come un Diktat. · ' Per l'onore deJl'Assemblea, o piuttosto della democrazia itali.ana, mi auguro che ciò non sia. Se così fosse infatti ciò offrirebbe l1lil triste documento della ,tirannia i~1ollera~ bi:e d'una compòsita (se; si vuole, d'una m·al compòsita) maggioranza.- Democrazia è, anche, rispetto delle minoran– ze, (Si effettui, P non si effettui, tale imposizione, 'bene ha fattQ, ad ogni modo, il oostro partito a restar fuori da co– tale ibrida maggioranza;· l'apporto, non -qidifferente, dei voti dei suoi ·deputati ad uno schieramento delle sinistre indi– pendenti da compromessi governativi potrà far naufragare. ò almeno far modificare, qualche articolo o qualche ·comma retrivo). · · Quel1i di cui 'ha fatto menziOi'lela testè ricordata corri~ spondenza del!'« Umanità>, aon sono, a parer mio, -i soli punii delicati del progetto che si sta discutendo. Ve ne so, no,. io credo, parecéhi alti:_i,che potranno attizzare. un'6t>!lo– srzipne vivace ;i. sini,stra od a destra. Per fare soltanto qual-
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