Critica Sociale - anno XXXIX - n. 7 - 1 aprile 1947

CRITICA SOCIALE 127 « Que_ndo ~l tem~o av.rà cahn~to ~ vostri animi, una più l~rga discnssio~e giovera ~ tutn noi. Per ora siamo paghi di aver pubblicamente dimostrato che noi, ispirati dalle tendenze della Associazione• Internazionale dei Lavoratori trattiamo e tratteremo · sempre con onorevole tolleranz~ tutti gli operai del mondo, qualunque sia il l<>ro colòre e la loro credenza e che· invece considériamo sempre nemici nostri, non già uomini che come noi lavorano e stentano ma tutti ooloro, a qualunque partito, a qualunque paes; appartengano, i quali speculano sulla schiavitù del lavoro e !a mantengono, monopolizzando capitali, terra, macchine, smenza, tutto » ( 4). Gli ~ternazionalisti confidavano di poter nel loro gior• nale discutere, 1 ma ·ciò non avvenne, poi ehè il 5 maggio 1873 i firmatari della circolare venivano arrestati quali in– dividui capaci di commettere reati: Dal canto suo, •a chiu– sura della polemica, la Confederazione Operaia Genovese cancellava dal suo lil>ro d'oro Osvaldo Gnocchi Viani. Ma nè la violenza governativa, nè la espulsione da quel– la ~ssociazione che aveva acceso una fede ne' migliori anm della sua gioventù non fu · per Gnocchi Viani nem– manco un punto d'arresto; non alimentò in lui dubbi di– spetto, ire, E quando, dopo ·un ventennio di azione s~cia– lista, egli volse il suo sguardo indietro per discorrere· di Mazzini e il Socialismo, così. be scrisse: « Non ho la boriosa e assurda pretensione di sviscerare, di anatomizzare il Mazzinianismo e il Socialismo in un articolo di giornale. Intendo soltanto buttar giù alcune care rimembranze e alcuni pensieri che mi profumano l'anima e mi accarezzano la mente in questo giorno che _ rammemora un uomo che onora la potenza vitale e crea– trice, ;assiduamente in fermento per entro la materia della specie umatla. E lo faccio col doveroso sentimento di gra• titudine di un ex discepolo del Grande e, in pari tempo, ool fervente omaggio che io, sopravissuto, sento di dover tributare ad una nuova fioritura di ever/ti, di emozioni e di idee germinate dall'humus della grande compagine del– la vita dell'umanità, che tntti ci chiama a preparare un tipo di civiltà superiore e intanto ,assaporarne le ambro– siache, ma, ahimè! troppo scarse e contese primizie. « Ho detto che Mazzini fu un Grande, chi lo 'nega? Fu grande per incantevole potenza di iniziativa, grande per meravigliosa perseveranza, grande per magica virtù di at• trattiya. Tutta una generazione· ,;entì il fascino del suo in– flusso e ne fu oompiacentemente signoreggiata. « Ma il suo influsso, se fu profondo, se 'ru acuto; se fu elettrizzante-, fu però, altresì, per indomabile forza sto– rica di oose, circoscritto da limiti fatali, eh' esso varcar non potè JilaÌ. Furono le sue colonne d'Ercole: non plus ultra! « L'influsso Mazziniano non fu che i'taliano, mai ruppe le barriere nazionali. Fu italiano e politico. Politico, per• chè l'Italia non respirava ancora le aure . della vita ·e Maz– zini voleva - come egli sapeva fortemente volere ~ vo– leva che l'Italia fosse. E fu. « Non fu com.e egli la •idolatrava nella mente: madre di una terza civiltà. Ma fu. E una miriade di pà,urosi d'in– telletto e d'anima riti:tase. sbugiardata nella vergogna. L'espressione geografica divenne una figura storica. « Oltrechè italiano e politico, il mazzinianismo fu mo– ralizzatore, imperocchè il soffio generatore della sua nuo– va Italia doveva essere resuscitatore di coscienze, tempra– tore di caratteri, ispiratore di magnanimi sacrifici e di martirii edificanti.., « Fu sociale il mazzinianismo? Ecco la moderna do• manda. « Ed ecco una moderna risposta: Sociale fn di Mazzini la dottrina, ma non sociale l'effetto pratico. Sociale la sua dottrina, perchè nel suo amplesso accoglie tutte le attività dell'uomo in società, dalle spirituali alle economiche; ma praticamente non si concretò che in due moti: tutto psi– cologia l'uno, cioè educatore di· caratteri, tutto esteriore l'altro, cioè politico. Mazzini, come figura 'pratico-storica, è tulto qui: è Etica e politica fùse insieme. « Come figura invece di filosofo e pensatore Mazzini è vef'llmente genlo sociale,· ma non socialista ; sociale perchè, , lo ripeto, nessuna energia della vita degli uomini sfugge al suo occhio d'aquila; non aocialista, perchè quella ener– gia, in tutto o in parte, lu da esso interpretata oon criterii e coltivata con metodi disformi dai criterii e dai tnetodi del Socialismo ( 5). Solo ~bi ha una esemplare nobiltà d'animo può scrivere, dopo compiuta una e\'oluzione di pensiero, in tal modo. (4.) V. A.n,nuarlo storico, di lllAtJIIO JllACCHi, 1873. (5~ Nel Socialismo popolare, di C. MoNTi<ll!LLi, n. 9 pp. 123-124, iblioteca G.i o Bi'"'nco Solt, chi ·è aniÌliato e éompenetrato in una fede sa, nel rispetto alle altrui fedi, rispettare e far rifulgere la propri.a. Lontano dalla presuntuosa into1leranza di certi cristiani e dei mussulmani, Gnocchi Viani si ispirava a quel pre– cetto buddistico che dice: «, Non. bisogna mai biasimare le credenze degli altri; è c?si che non si farà torto a nessuno. Vi sono persino delle circostanze ·in cui si debbo'no onorare negli altri fo cre– ~enze che non si dividono con loro. Facendo così, si for- · tifica la propria credenza e si serve l'altrui. L'uomo, qua– llinque egli sia, che, per ,devozione alle sue. credenze, le esalta e fa guerra a quelle degli altri, dicendo: · « Met• tiamo in luce la nostra fede », non fa che nuocere 'alta– mente alle credeqze che egli professa. Possarw i discepoli di ogni dottrina essere ricchi in saggezza e felici per mez– zo della virtù. FELICE ANZI FATTI E COMMENTI della stampa italiana · ed estera _ Ancora sulla scissione socialista. Della scissipne del nostro Partito si: occupa ancora il set– timanale laburista inglese Europe SpeaJ<s del 3 marzo in un articolo (Crisi• ·of ltalian Socialism) la cui.obiettività Io rende degno 4i attenzjone anche se le cause della crisi non sono individuate •sempre ~ con perfetta conosCenza delle cose nostre. Cosi, Europe spewcs 411antiene un atteggia!!llento di .critica ne.i confronti della scissione, in quanto essa dice per esem-' pio, che le ragioni ideologiche della scissione no:i sarebbero .state più gravi in Italia che in Francia, dove la collabora– zione tra le diverse tendenze è invece ,stata possibile e frut-· tuosa .. Detto questo, però, il settim11nale inglese ricorda l'at– tività' filocòmunista e filo blocco orientai" svolta da Nenni ~ dal suo gruppo, e aggiunge: « poHticamente e •!lloralmente, ~a parte ogni ,considera..aione econo,mica, nul1a sarebbe •stato gua~agnato dal socialisti se essi avessero mostrato di- favo– rire una d001ocrazia balcanica sul tipo della Jugoslavia di Tito, che la maggioranza degli Italiani, contrari alla ditta– tura, non vuole». Continuando la sua disami-na, 'Eur~pe spea]c.s scrive: e A parte i .conflitti di personalità e le divisioni ideo– logiche nel Partito Socialista, la ,situazione internazionale ha a~to una grànde - {orse decisiva - influenza sulla scis– sione. Sarebbe eccessivo .considerare Nenni com.e un .emissario cdmunista. Ma egli non ha mai· cessato di credere che ~ven– tuai.nente la Russia potrà avere' H controllo dell'Europa, Nel 1939-40 egli è stato il solo leader socialista italiano che non abbia condannato il patto Hitler-Stalin. - C'è più socialismo - egli .disse' - dalla · parte di Stalin e di Hitler che da qualunque altra parte ... - Saragat e Faravelli ... credono che l'Italia dovrebbe guàr.d a.re ad ovest. Essi non favoriscono un blocco occidentale, ma sono sinceri sostenitori di una Fede– razjone europea>. Artch·e più esplicito nei suoi giudizi il settimanale ameri– cano New Leader 'Ciel 22 febbraio, p quale scrive che, con la scissione, e il sociaU91D,o democratico italiano ha, ottenuto una sostan~iale vittoria>; che 4: Ilòn -si tratta di sci:;pna o d1 eresia,,, ma che « il vecchio .socialismo,. democratico, umano, permeato di spirito di libertà >, ha spezzato le catene del totalitarismb ed ha respinto ~,espansione asiatica di una con– cèzlonè burocratica e gerarchica del soclall,rmo per ripren– dere la .sua autonomia e per raccogliete tutte le forze che rappresentano il progresso ,sociale e la libertà Individuale. e Il Partito Socialista dei Lavo,atori Italiani - scrive New Leader - è lo stesso Partito nato a Ge~ovil nel 1892... che iniziò una gloriosa storia di ,eroici ,sforzd .e di grandi, su·c– cessi, brutaJ.;nente stroncati dalla reazione fascista>. A propo,ito dell'artico'io 7. Una scorsll Interessante da fàre è quella attraverso. gli ar• tlcol~ appar~l ,sul ~!ornali, di partito o no, prima e dopo l'approvazione dell'art 7. Interessante, e utile, per mostrare quale sia la coerenza di partiti e di tperSonalità politiche di fronte ad un'utilità tattica. Sulla rivista ~omunlstà Riniucltdi diretta da Palmiro To– gliatti, .nel fase, di gennaio-febbraio scrlvéva Vezio Cr)safulli, dopo una dotta disatnlna. llorico-gluridlca: e Il fascismo ha accettato, .con i patti dél Laterano, cohdlzlonl assai plll gravi di quelle cui ~ lnfomlatll la m11gg:lorparte dèi concordati successivi alhl prltna guerra mondiale... per Intenti demago- 81 cl 11 per asalcurarsi ad ogni costo un vlsto~o successo, che gli avN'bbe cònferlto, atithe, una •orta df consacrazione ... 4a

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