Critica Sociale - anno XXXIX - n. 2-3 - 16 gen.-1 feb. 1947

24 CRITICASOCIALE . . sere _.travolti da un'ondata reazionaria, principalmente del partito da cui siamo usciti e del partito comunista, rhe pu– re ha visto sempre con sospetto la nostra azione. Forti mo· tivi dovrebbero quindi suggerire a questi partiti l'augurio di successo alla nostra azione. Invece i compagni da cui c1 siam.o staccati si dilettano a punzecchiarci con ;arcaatni ~ con l'enunciazione èli sospetti che_.no~ ci tu-rbano. Alle loro manifestazioni di ostilità non intendiamo di reagire, neppu– re per difenderci. Saranno i fatti che costituiranno Id no– stra difesa; e se anche essi non dovessero prontamen:e con-, segui~ quel successo che noi ci auguriamo per 11 ;,i,,1tag· gio del pro'.etariato e di tutto il Paese, renderanno tuttavia palese anche ai ciechi che tut~ le velenose insinuazioni lan. ciate contro di noi dai compagni di ieri, sono prive di ogni fondamento e di ogni giustificazione. Possiamo ::,nz1c1ede– re che anche i comunisti, i quali per conto loro sarebbero forne disposti ad attenderci all'opera senza prender posizio· ne contro di noi; ma a questo sono in alcuni luoghi ro,tret– ti da quel patto di unità d'azione alla cui osservanza sono chiamàfr dai nostri ·compagni di ieri, che pµ~ n~n sLppero invocarne il rispetto in -casi in cui l'obbligo di osservarlo· era ben più grave ed evide-nk; anche i comunisti, diceva– mo! dovranno finire per esser condotti ad un sereno giCJdizio sull'opera nostra e a riconoscere la piena lealtà· delle di– chiarazioni che nei loro riguardi il nostro partito ha emm– ciato nella Sala del Palazzo .Barberini, per bocca del com– pagno Saragat, il cui .magnifico discorso, che esprime il pro-· ·gramma di tutto il Partito, riproduciamo più oltre nella sua · integrità. Sull'argomento dei p.ostri rapporti coi compagni" di ieri e col Partito dal quale siamo ·usciti, torneremo ,1ltra volta, quando sarà apparso più évidente, anche agli oc~hi ."delle persone meno attente, l'indirizzo che alla v_itadel P.S.I. in– tende dare il nuovo segr.etario, che dei suoi✓ propositi di condurre contro noi una guerra a fondo ha d-ato segno col suo intervento negli affari municipali di Milano. In quei Partito sono rimasti molti che pur concordano in tutte, con le nostre idee, ma si s-entirono leg;iti dal fatto che i loro mandanti non avevano preveduto la possibilità della scis si'One, oppure, se l'avevano preveduta, non avevano mtui-to che. iessa poteva presentarsi come una' dolorosa necess1'.à, cui fosse inutile resistere, e avevano dato' mandato ai loro. rappresentanti al ·congresso di· difendere soprattùtto e in tutti i modi la unità. Ma questo doveva nella loro intenzione ahre per presupposto e condizione la libertà, ~ppunto per– chè tutti, potessero sentire di 'avere diritto pieno di ,dtta-· dinanza ne! Partito in cui erano invitati a rimanere e ognu– no sentisse di poter dare all'azione del Pai;tito il contributo inspirato dal proprio intimo convi111cimento.Ora in che po– sizione si troveranno questi nostri tompagci nelle fil.e del P .S.I., ormai orientato ·se.condo le direttive. di pensiero e– spresse nelle ulti~-e sedute· del Congresso da J acùmetti e da Basso, dei quali il primo ha dichiarato che nel nsolvere. il , problema della libertà occorre tener conto della foresta P non -degli alberi che la compongono e, l'altro· ha· dichiarato che la J.ibertà Ì11Jdividualedeve essere subordinata a la li– bertà collettiva? Ma che cosa è questa libertà collettiva se non quella di cui si dichiarano' depositari coloro 'che de;en– gono il potere, oggi nel. Partito, domani nell'ordinamento politico che l'azione di quello sarà riuscita ad instaurare? Ma a questa _C"?ncezione hegeliana che offriva una gmsti· ficazione filosofica ad ogni dittatura aveva, come ao altri · principi hegeliani, nettamente reagito Carlo Marx qt~ndo aveva affermato, insiemè con Engels, che l'ideale sociali.sta è quello di una società in cui kl Ubertà dii ciascuno è condi– zione e garanzia della libertà di tutti. Seguiremo con legittima. curiqsità il contegno di qu~sti c9mpagni che certo· siti d'ora si sentono estranei r,el 'Par– tito i.n cui sono rimasti, come anche di co·loro che, esrendo sinceramente desiderosi della «fusione» e ritenendo 'che BibliotecaGinoBianco solo'la nostra presenza nel P.S.I. avesse si,n qui :mpedtt. l'attuazione di questo loro desiderio, penseranno , he ora, eliminato l'ostac·o10 con la nostra secessione, nulla si ·;ppon– ga più alla formazione dell'u111Hà organica del proletariato; 'come anche, infine, di coloro che, intimamente· contrari per proprio conto alla fusione, per svaria-ti motivi, non ,l,chia– ravono mai apertamente questa I-oro opposizione, per coa,– servare il favore della ~base», ma ora saranno costretti a svelare il loro intimo. pensiero, non potendo più trincerarsi dietro \e spalle del nostro preteso « anticomunismo». Tutte questo seguiremo con attenzione, non per trarne argomento di astiose polemiche o di meschine speculazioni, ma perchè da queste osservazioni ci verranno elementi per giudicare quale potrà essere la .fortuna futura dell'ideale per cti cor· tinueremo a l.ottare e quale dovrà essere in consids:razionc di que_sto il nostro atteggiamento. E s,eguiremo anche gli atteggiamenti i:he .in relazione alla nostra secessione terranno i compagni degli altri paesi, spe • cialmente europei, alcuni dei quali hanno mostrato di essersi resi ben c9nto dei motivi che ci hanno indotti a uscire dal vecchio partito, e altri hanno invece mostrato di igr.orare i termini precisi gella situa,zione dalla quale la sc1s,·one è sorta, o l'hanno giudicata i,n relazione alle particola i i pro; SIYettiveed esigenze politiche dei lo~o paesi. All'atteggiamento ch·e n,ei n9stri confronti avrebbero as·· sunto i partiti di destra: eravamo già prepa.rati. Sapevamo che più d'uno fra essi avrebbe avuto parole ben,evole verso di noi, sia per accrescere la diffidenza, nei nostri confronti, delle altre ·forze di sinistra re rendere quindi più p1ofondo jl distacco fra esse e noi, sia· per la speranza, veramente in– genuai e bambinesca,· di tenerci un po' sotto la loro tutela ed indurci .ad attenua.r e il nostro programma di democra~ zia genuinamente, .rivoluzionaria, nonostante l'apparente con– traddizione dei termini che qualcheduno ha creduto di rile– .vare e che esiste soltanto per virtù della loro incompren· sione: democratici ·nei mezzi e risoluti perciò a respingere ogni forma di totalitarismo, di ducismo, di violenza 11cui uso non ci sia imposto dalla violenza altrui, ·noi restiamo tuttavia rivoluzionari per la portata radicale delle trasfor– mazioni che intendiamo' di apportare nrella struttura della società, fermi nella nostra persuasione che affida af prole· tariato, secopdo · la geniale intuizione di Marx, il compito di attuare ques'to radicale rivolgimento. Salutiamo pertanto come un si,ritomo lieto ·di chiarificazione che. qualche giox– nale di destra.abbia mostrato di intendere il ·sign1j;icato delle parole dette dal compagno Saragat nel discorso sopra ri– cordato e speriamo di poter presto contribuire coi nostri at· teggiamenti a disperder~ le illusioni e Le speculazioni che i partiti di destra -avessero potuto concepire nei nostri ri– guardi. Il momento in cui l'opera nostra si inizia è tutt'altro che lieto. Eporme è il cumulo delle difficoltà che grava sulla vi– ta del.Paese e grava quindi_ anche sull'azione di cjuei.partiti che -vogliono, cercar di trarre la Naziòne dalle presenti di– strette. Non è quindi• il momento di indugiarsi 10 recrimi– nazioni. sui fat,ti passati e. in polemiche s_uifatti presenti, se non per quel tanto in cui essi possano aiutarci a me·glio trovare la nostra via. Peì- questa dobbiamo incamnw1arci, risolutam~nte, cercando di raccogliere attorno a noi il mas· simo _nu~ern· di forze, s~nza il cui aiuto ogni nostra azione resterebbe mefficace. Queste forze potremo attraine :n un primo momento con la virtù ditlla persuasione, con le paroJ.e in cui esp,rimeremo 'i nostri proposi-ti e ne dimost.-~remo l'opporturiità. Poi dovranno essene, i n·ostri atti ad attrarre' sempre nuovi proseliti nelle nostre fiie. · !"'! lavoro, dunque, o compa~ni, con fede, con 1enacia, con spmto di sacrificio, con illimitata dev.ozioqe al nostro· ideale. lJ. G. M.. · '

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