Critica Sociale - anno XXXIX - n. 2-3 - 16 gen.-1 feb. 1947

CJUTICA SPCJAL~ pi talismo> anglo-americano dopo l'attacco tedesco alla Rus– sia, ancora una· ,volta l'abbandono del.a propaganda orto– dossa,. sostituita da una propaganda nazionalista vera e propria, Nei discorsi di guerra di Stalin, diffusi in molti milioni di esemplari, la propaga,nda ànticapitalista è del tutto assente, tutti rivolti come sono quei discorsi ad esal– tare, più che la guerra di difesa deLe conquiste della ri– voluzione, la guerra patriottica contro « i nemici delle ,li– bertà democratiche», che ha coperto « di gloria indelebile le agguerrite bandiere dell'esercito rosso». 'La « fraternità d'armi» cogli eserciti alleati, gli « eserciti dei'la libertà», spingerà Stalin nel maggio 194-3 anche aJio scioglimento dell'Internazionale comunista, pe~ facilitare l'unificazione in· un unico campo nazionale di tutte le forze progressive di ciascun paese per. la guerra di liberazione e di •utti. i popoli amanti della libertà in un unico campo i_ntcrnazio– nale, per la futura collaborazione poLtica, economica ed intellettuale dei popoli, fondata sul:a fiducia e sull'aiutc reciproci. La tesi anticapitalista, riapparsa in sordina verso la .fine del 1943, riebbe poi ·ancora piena r;sonanza col febbtaio del 1945, per fronteggiare, con un ritorno alla più pura ideo'.ogia ortodossa, la minaccia interna del do– poguer'ra al predominio del P. G. nella vita sovietica (9). Assicurare « Paccrescimento ulteriQre della capacità di di– fesa dell'U.R.S.S. », dotando le forze armate iell'Unione Sovietica deg:i strumenti bellici più mod.erni, figurerà an– cora tra gli scopi primari del 4°. piano quinqllerinale in corso, rimasto fedele all'orientamento costante della politi– ca economica a,nteguerra, che sacrifica, come i precedenti, la produzione dei beni .di consumo a quel!a delle materie prime e dei mezzi di produzione, all'industria pesante e al– le industrie di guerra. Si ritorna così al punto di partenza: a quel rappotto del 7 gennaio 1933 sul bilancio de1 primo piano quinquennale nel quale, enunciando i compiti fondamentali del piano per la riorganizzazione economica del paese sulla base del so– cialismo, Stalin poneva tra i medesimi quello della tra– sformazione della Russia .da paese agrario in paese· in· dustria!e -e potente, « interamente libero e indipendente dai capricci del capitalismo mondiale», pçr crearç « tutte le premesse tecniche ed economiche necessarie per· il. mag– gior aumento possibile della capacità di difesa del paese, per permettergli di organi.zzare una risposta vigorosa a tut– ti i tentativi di aggressione armata dall'estero, Ja qualun– que parte essi vengano ». E' degne di nota che anche il recente piano quadriennale di « économie concorùée » del . Monnet, per la rapida ricostruzione dell'industria nazionale francese, commentato e riassunto dall'Economist del 14 dicembre, che prevede un grande aumento dei saggio di investimento in conto capitale s_oprattutto nelle industrie fondamentali e una corrispondente limitazione dei consumi, pone puri espressamente tra i suoi obiettivi principali quello della « difesa nazionale». E' però soprattutto dopo la salita al potere del nazismo che l'economia sovietica sarà dominata dalla necessità di accrescere il suo potenziale bel!ico, « Così in larga misura è vero il. dire, nota il Bettelheim nel suo ultimo libro (rn), che l'economia sòvietica dopo il 1933 è un'economia r:h guerra ed è perciò così lontana dall'essere un'economia pianificata razionale come Io è un'economia di guerra ca· pitalista ~- · Queste nec·essi•tà di dotare il paese del potenziale bellico necessario, dànno ragione d'altra parte anche del carattere· specifico dei metodi della pianificazione russa, èliversi da quelli teorici di una economia pianificata razionale, studiati ampiamente dal Bettelheim in questa muova opera. Il r-ti,m,o à ell'indus~lizzozion.e. Nel memorabile discorso del 4 febbraio 1931 alla 1• con– ferenza dei dirigenti dell'industria socialista, Stalin, contro coloro che volevano venisse rallentato il ritmo dell'indu– strializzazione, rilevava che. « ridurre il ritmo significa ri– tardare e i ritardatari sono battuti. Ma noi ,.on vogliamo essere battuti. No, non lo vogliamo!», La storia della vec– chia Russia era la storia delle sue sconfitte a causa della sua :>.rretratezza. « Noi ritardiamo sui paesi avanzati da (9) STALIN: Discorsi di guerra (1941-1944). _ Napoli, Mac– chiaroli, 1944. Si veda anche l'istrutUvo articolo di J. C. CuaTts s A. lNKELEs: Marxism' in the U.l!.S,S. l'he recent revival, In Politica! Sctence Quarterly, settembre -1946, nonchè gli articoli dei Worlds Events del febbraio 1946 e della Neue Zllrchei, Zeitung del 21 dioa,nbre 1946. . (10~ CH. BETTBLHBIM: Les problt!mes thèoriques et pratiquiu de la planification. - Paris-, Presses U111i"ersita!res tle France, 1946. 50 a 100 anni. Dobbiamo .coprire questa distanza 1n, 10 anni. O lo faremo, ,o saremo schiacciati! ». E più tardi nel citato b~lancio del 1• piano quinquennale, ai cnt,ci della politica dell'i,ndustrializzazione forzata, egli metteva da– vanti in sostanza il dilemma: burro o cannoni, invocando, di fronte alla minaccia dell'accerchiamento de~ ;iaesi capi– talistici, la necessità di una industrializzazione :api da per la realizzazione di una struttura dell'apparato produttivo anal_ogoa quello dei. paesi economici più evo'.uti e porta,ndo al limite esfremo il sacrificio del prèsente al futuro. Rag– giungi;re e sorii~ssare i ,paesi capitalisti all'avanguardia nel campo ecooomico, ·questa la mèta; « fare come l'Ameri– ca», questa l'aspirazione fin dall'i.nizio della mdustrializ– zazione; portare nei prossimi 15 anni lo sviluppo delle for– ze economiche dell'U.R.S.S. a!lo stesso liveHo < dèii'unica altra potenza mondiale che può misurarsi con 'a Russia: gli. Stati Uniti», ecco l'orgogliosa parola d'ordine di Stalin nel suo discorso eLettorale del febbraio 1946 in cui si di- . chiara convinto che i cittadini sovietici sap~nno soppor– tare stenti e .fare nuovi. sacrifici per un altro piano quin– quennale, onde rendere il ·sistema sovietico imprendibile all'accerchiamento imper.ialista. Ma il grande malcontento .della popolazione, provocato dalle tremende privazioni della guerra, avrebbe però co– stretto il governo jn questi giorni a una ritirata strategica, ·a una specie di N.E.P., come nel primo dopoguerra della rivoluzione bolscevica, 'nel 1921., questa volta in veste coo· perativa, concedendo, con recente decreto, ali-e cooperative, di consumo e di produzione, maggior libertà di iniz'ativa rispetto alla distribuzione burocratica di Stato, e costituen– dole in una specie di settore economie<;> a sè stante per for– nire più larghi approvvigionamenti alla popolazione, come si rileva dalla N,f!rlMZi'ircH.erZeitung del 1• gennaio 1947, che illustra natura, portata pratica e limiti del significativo provvedimento. Questo repentino ritorno in scena dopo 20 anni cdel consumatore indiscreto potrebbe serv,re forse anche a spiegare gli ultimi non meno significativi orienta– menti della politica estera sovietica, di cui ·il Basseches nota i &egni nella W,eltwoche del 3 gennaio. Nelle tesi della propaganda in corso per le elezioni dei soviet delle varie repubbliche federa•te fatta sotto l'insegna di un patriot– tismo -sovietico in note pacifiche; l'accento è po~to sulla -natura transitoria delle difficoltà attuali; superabili colla disciplina e collo sforzo comuni, promettendo vita « ricca e bella» dopo- l'energica ricostru zione. E' questo del resto l'altro dei due scopi che !'.art. II del.la Costituzione sovietica del 1946 ass~gna alla pianificazione nazionale della vita eco– nomica, la cui. direttiva è, ad un tempo, l'accrescimento del– la ricchezza sociale e l'incessante miglioramento del livello materiale e culturale dei lavoratori ,e il potenziamento del– l'indipendenza deli'U.R.S.S. e l'aumento delle sue capa– cità difensive. E' generale la constatazione. che µn grandis– simo numero di coloro che oggi hanno posti di fiducia nel movimento sindacale non hanno po– tuto formarsi un'adeguata_preparazione alle fun- · zioni che sono chiamati, a compiere, a causa della lunga parentesi di inazione .che il liberò movi– mento sindacale ha subito per colpa della ditta,. tura fascista. Per ovviare a questo inconveniente la biblio– teca di « Critica Sociale» pubblicherà prossima,. mente una nuova edizioné del MANUALETTO DI TECNICA SINDACALE di RINALDO RIGOLA, che tanto successo ebbe.quando fu pubblicato per la prima volta circa 25 anni addietro• e che co– stitùirà una guida ·preziosa per tutti gli orga– nizzatori e per -tutti coloro che in qualsiasi modo si interessano dei problemi sindacali. Il volume, che esce a cura delle « Edizioni U » di Firenze, · consta _di 225 pagine e sarà venduto al prezzo di 120 lire. 'A coloro che ne chiede– ranno almeno 5 copie alla nostra Amministra,. zione, sarà concesso uno sconto del 20 '%- Poichè l'edizione è fatta in un numero ristretto di copie, invitiamo tutti coloro che hanno interesse a pro– curarsi il volume a inviarci subito le loro richieste.

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