Critica Sociale - anno XXXIX - n. 1 - 1 gennaio 1947

CRUICASOClìALE 7 partiti socialista e co111unista. La forll!ula equi.Yale :illa pre– costituzione • di un blocco elettorale , social-comums\a, ehe oon si comprende quale maggior forza d'attrazione possa esercitare, vigemlo il sistema proporzionalistjco, in eon– fronto della separata affermazione dei due partiti contraen– ti, dato e concesso per il momento che essi perseguano gli stessi fini. E' per· contr@ evidente i! disagio che quella for– mula determina, tanto che lo titesso Togliatti ha ri,tenuto opportuno corre~geme l'impostazione. 1A conquista del poter.e Sia che lo « slogan» nenniano richiami l,a palingenetica aspettaz:one massimalista del 1919: « tuHo il potere ai So– yiety », sia che si ricol:eghi ·ad esperienze J!)iÙrecenti, .ma non meno illusorie e delusorie, in atto nei paesi centro– orientali e balcanici, esso suscita il timore che i,! promesso avvent.o messianico si attui all'infuori della libertà e ·della democrazia, in un compro~esso di natura essenzial.mente po itica tra gli ,ord:namenti capitalistici e le forme dittato– riali di uno o più esecutivi di partiti cosidetti di «massa», nel quale ogni genuino socialismo, inte~o come sv luppo dell'autocoscienza di classe, naufragherebbe senza speran– za. (3) Un blocco cosiffatto avrebbe aflzitutto il risultato di re– spingere da sè .le zone grigie dell'opinione pubblica, gli in– dec· si e tutti co·oro ai quali una inconsiderata ostel)tazione e operaista» contesta la qualifica di lavoutori e non po– trebbe avere se~ie P.robabirità di raggiun~ere. [I 51'% dei yo: ti (il 2 giugno, 10 c1rcostanze senza dubb10 piu favorevoli, 1 due part ti totalizzarono appeno il 40%), in un paese ove i ceti .medi, gli artigiani ed i piccoli contadini rappresentano all'incirca la metà della popo·azione attiva e !'.altra metà è costituita soltanto per un 3d% da proletari urbani e ru- rali e per il rimanente da ceti abbienti. • · Ma anche a prescindere da questa considerazione, che po– trebbe avere un. valore puramente conti.ngente, e dall'altra, che s affaccia spontanea, dell'assurdQ. in termini di pn par– tito che rinuncia spontaneamente e forse ·per sempre al a funzione di guida che la fiducia di milioni di !aV'..l'ratori gli ha assegnato,. la parola d'ordine nenniaru:i è. viziata da una contraddizione fondamentale. I due termini del costituendo bfocco intendono diversa– mente il. programma e il metodo, nonostante gli sforzi della cos,ddetta «sinistra» per farli conci:iare, vedono con occhi diversi i pròblemi interni ed internazionali, hanno concezio– ni d'vergenti anche su alcuni aspetti della politica agraria e industriale. Come potrebbe una simile coalizione gover– mar·e il Paese? Quale dei due contraenti verrebbe ad esser'e sacrificato? La risposta non pare dubbia. Senonchè il sacri– ficio socialista significherebbe la caduta irr·mediabile de'la giovane democrazia italiana e rischierebbe di precipitare il Paese nelle peggiori avventure .. L'alibi alla rea,?i,one Non si riflette mai abba~tanza a!le condizioni tragiche della 'nostra ·economia, a'1a debolezza dei nuovi ordinamen– ti repubblicani, alle nuvole termidoriane che si vanno qua e là addensando, ai sintomi di sfacimento e ·di caos che s;'avvertono nell'apparato statale, nella burocrazia, negli isti– tuti familiari e sociali, precorritori di colpi di mano e ri– torni reazionari. In una simi!e situazione, soltanto coloro che sperano risurrezioni o tr-ionfi da un terzo conflitto mon– diale, possono puntare sul « tanto peggio, tanto megl' o». No.n il socialismo che· è l'essenza stessa della pace e della solidarietà dei popoli liberi ; non la classe lavoratrice, con· sapevo;e che il suo destino non può edificarsi sulla mise– ria e sull'oscurantismo di un nuovo più terribile med òevo. Ecco perchè la formula rien.niana, anzichè condurre la classe operaia al potere, la porrebbe, isolata e con le mani legate da impedimenti di carattere internazionale a tùtti vi– sibili, di fro.nte ad un rinascente minaccioso blocco borghe– se, al qua·e i « ceti medi» accalappiati ancora una volta dal– la vecch~a fola del « pericolo rosso» s'affretterebbero a da- re il lor9'-attivo concors0. · Il blocco social-coml!nista fornireb~ la giustificazione al- (3) S'affaccia a questo punto il quesito se certe fon:ne di capitalismo di Stato (pianificazioni, nazionalizzazioni, ecc.) non debbano lntend'ersl come stati patologici della crisi e decaden– sa dell'economia borghese, nella fas·e.monopolistica del suo svi_ lappo, In paesi arretrati nel progresso tecnico o poveri di ma– terie prfr,ne, oppure in determjnate condjzioni di e':Ilergenza. 011 esempi a tnttl noti, verificatisi tra la prima guerra mondia- 1e e l'attuale collasso europeo, rendono Il dubb;o di palpitante tgltualltà. Resta da chiedersi cosa .vi sia di socialismo (e cioè ollli partecipazione attiva e diretta, autonomamente intesa, dei Jil.Ycirato~I stessi nell'ordin.amento produttivo) in tutto questo. la riscossa borghese. Si ripeterebbe, « mutatis mutandis>, \'errore fatale del 1919, con mo· t~ probabil tà di pervenire alle stesse dolorose conseguenz{!. Il Partito socialista abdi– cherebbe alla primogenitura per molto meno del piatto di lenticchie di Esaù, 'proprio quando in ·lnghi,lterra, nel Bel– gio, nei paesi scandinavi, i.n Francia e ne la stessa Germa– nia il socialismo ria(ferma e dimostra· la ,propria vitalità e la propria necessità, rivendicando a se stesso i: p'.ltere ed · assumendo coraggiosamente tutte le 'responsab,·lità dell'ora! E' per rincorrere la Fata .Morgana del condominio sor,al– comunista al gove'tno;- nel quale fata·mente si riaprirebbe il conflitto fra le due cdnceziofl; antitet;che d.l socialismo, democratica l'una e l'altra· totalitaria, indi pendente la prima dal gioco delle grandi potenze e :a seconda vincolata alla politica orientale, ~ che il Partito Sociahsta ·dovrebbe pr~ eludersi ogni possibilità di ridare v·ta all'Internazionale So– cialista,· unita espressione rivoluzionaria: in un mondo sof– focato dagli armamenti e dal prepotere dei due b occhi ri– vali, e nel tempo stesso dovrebbe interdire a se stesso c,gni iniz:ativa indipendente· sul piano nazionale. L'unità della clas~e. E' per sfuggire ·a)l'accus.a di anticòmuni-smo che il Pai"– tito Socialista dovrebbe costit·uirsi pr'gioniero di una tat– tica inoperante, in vista di ùn ris1:1ltato jpoL tico e comunque non ,chiaramente determinato, come se il modo più efficace per dimostrare praticamente il pieno e '.·mie ricotcosci– mento dell'utile :liunri:ione ,esercitata dal Partito Comunis\,'<i nella vita italiana e ;nternazionale, non consista p•.r l'ap.– punto nell'erigersi a difesa e baluardo della democraz;a e ,deJ:a libertà, presupposti inal'enabili cli ogni conquista so– ciale, e pertanto delle più am~ie possib lità d'affermaz•on.e . del Partito ~omunist;t sul terreno della legalità repubbll– cana, presidiata dal co.ncorde "volere· dei lavoratori italiar1i contro ogni conato reazionario· e neo-fascista. Questa po– '.i!'ca non esige capitolati e... capitolazioni: essa potrebbe fondarsi sulle convergeflze programmatiche e· sulla reci– proca lealtà, soltanto che i comunisti riconoscessero ch,e un Partito Socialista forte e c,oscient~, non inqu·nato da « qui.nte colonne » 'e da gruwi· disgregatori, costituireb!J.e . anche per essi una garanzia e una d,fesa, e abbandonassero og;nÌ velleità di assortimento, ogni esclusivismo caporali– stico negli organismi, della ·c·asse lavora tric( La ,chia,;ifiqzione invocata ·un tempo da Claudio Treves ed oggi r;presa da « Crit'ca Sociale»: « i socialisti coi so– cialisti i comunisti coi comunisti», anzichè dividere. unisce. Essa è il presupposto storicament,:; ob:ettivo per l'unità ddla classe ·sul terreno dei fatt', ·unità che deve coronare un processo di formazione. autonoma della coscienza proletaria e un autonomo d--terminarsi de:Ja classe di frdnte ai .pro– blemi del potere e delle forme e dei modi d; rivolg.men\o sociale. Il Sodalismo al timone. Il problema .che si pone al Congresso. cdi Roma è· cggi, come venti mesi or sono, queUo della caratterizzazione del Partito e dell'azione socialista, reso an·cora p' ù grave t ur– gepte dalle distrette tremende nelle qÙali si· d:batte i: P.:.ese ·e dal senso di sfiducia e di disorientamento che rode le:n– tamente la compagine lavoratrice. Ed è problema che com– pendia in sè gli aspetti èontradittori e le preoccupanti m– cognite di una situazione che la « tetrarchìa » al gov_cmo - come già l'~< ésarchìa » erede qei C.N.L. - non nesce a• dominare. E' tempo di usc:re dagli espedienti e di trarre la Nazione dalle secche dei compromessi, dell'impotenza, del disfattismo, del facilonismo, che ci hantJo dato \'am– nistia e il mantenimento del confino, la so,pravv·venza ddla legislazione fascista e :'alternarsi della maniera ·forte e delle blandizie nella politica interna, la tacita rinuncia allè ri– forme di st'ruttura, l'altalena parai' zzante tra la pianifica– zi.one e l'arbitrio privato, il rinvio indefinito de: risana– mento monetario e fiscale, il finanziamento del!a side_rur~ìa .e dei pesi l!lorti ind.trial_i a. spese d·~i ~ontrib1,1enti, l'~– flazione artlfic;ale de11a p1ccola proprieta rurale., la m1~ • naccia 'confessionale su'.la scuola, i pericolosi sbandamenti della politica estera tra le opposte filìe anglo-sassoni e sov· etiche. E' il problema stesso dell'avviamento del Paese àll'eser- . cizio di una vera democrazia, che. cons-?nta .un governo ba– sato su un programma determinato e -non sul gioco d~ec;_uf– librio dei partiti. La coa·izio.n!! può essere una necess1!a, ma essa si giustifica soltanto se cond· zionata all~ -realiz– zazione dei precisi postulati. Il peggior governo e quello che si affida al tell)pO, in attesa che il malato muo a o guarisca da sè. Ma il funz1onamen_to del)a. de:i'o~razia ~s1~t: il funzionamento democrat co dei partiti, 1, libero g,'?ico del meccanis~o parlamentare (la nostra Costituente r:,~wa

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