Critica Sociale - anno XXXIX - n. 1 - 1 gennaio 1947
6 CRfflC:.\ SOCIAl.;.E , ' ' .. nomia L'azione comune con gli altri Partiti diventa per– ·tanto possibile solo ne'. caso in cui gli altri partiti èoncor– d.ino nelle soluz>:mi propugnate da no'. e anche alle s\r- 11:olefederazioni e sez·oni sono tracciate le direttive fon– damenlaii che esse devbno seguire, trattenendole dall'ac– codarsi all'azione di altri partiti i quali s~guano vie di– 'verse e perseguano scopi diversi dei nostri. Sul terzo punto, che, consideriamo estremamente deli– cato, noi mi6amo ad ottenere che si possa al tempo stesso salvare l'unità della classe lavpratrice sul terre,110 sinda– cale e liberarla da! patronato dei par! ti politicj che ne- al~ tera ;a natura, che può compromettere l'efficacia e le to– glie spesso l'aderenza a quelle che sono le ·genuine esi– genze. dell'azione sindaca'.e. Sappiamo bene che il compito non è facile, ma cred:.imo fermamente che non si debba continuare nella situazione d'oggi che toglie all'az·-one dei sindacati ogni spontaneità e la sìrbordina a direttive che non sono intrinseèhe alla sua natura Finalmente sul qùart-:i punto ripetiamo che, pur renden– doci contò de:le <l,fficoltà che la costituzione di una Inter– naz'-0nale politica socialista necessariamente incontra nelle · _presenti·situazioni del'l'Europa, il tentativo deve essere fatto .. Certo un ostacolo grave nasce dal fatto che la -Rus•s.iai1e molti degli Stati vicini sono dominati dal Partito comunista ·è non aderirebbero pertanto ad una Internazionale quale è quella che noi vogliamo costituire.· Altri ostacoli nascono dal fatto che i socialisti sono al Governo in altri paesi eu– ropei, legati ·quindi alle particolari esigenze po!iticlie della .loro Nazione, che 11011 sempre s'accordaino con le direttive ,di una politica- internazionale a largo respir-o. Altre 1 diffi– coità infil)e, e non lievi, nascono da.I fatto che in lnghilter– rà è al potere il partito labur:sta, -il quale, come abbiamlo notato più volte, non r_iesce,nonostante le sue premesse teo– -'riche, ad emanciparsi dalle tradizioni imperialistiche della politica estera del suo ·paese. Ma ripetiamo, nonostante tut– W' queste difficoHà, !a possibi.Jità di creaFe un accordo :fira i Partiti socialisti dell'Europa continentale; c'entrale ed @c– cidentale, esiste; .e se anche esso non potrà dare tutti .i .ri– sttltati che-potrebbe in una diversa situazione, avrà tùttavia l'effetto di dare più organiche direttive alla politica estera che i partiti socialisti ·propugnano ne:l'interno delle singole nazioni, a dar loro maggiore forza per tenere a freno le tendenze coptrarie, ·a preparare un'azione· organica per at– tenuare le possibilità di attrito e render quindi più sicuro il · mantenimento della pace. · Saprà il Congresso affrontare con ~ufficiente prepara– zione la discussione di ·tutti questi problemi? Saprà intuire l'importanza del compito che gli spétta e il dovere ehe· esso ha di non deludere l'aspettazione del P'aese, una parte no– tevole del quale sa che solo in un'oculata ed equilibrata azione del nostro Partito esiste per esso possibilità di sal– vezza? O dovrem o invece dolorosamente constatare che nel Partito sci.no due anime tra cui la conciliazione è im– po_ssibiJe? LA CRITICA $OCIAL!t Campana d'allarme Suoniamo a distesa la campana d'allarme! Al dilemma posto dai fatti il Partito no,i può sfuggire: o al Congresso di Roma esso riprende dècisamente i-I timone in nome di un socialismo autonomo e vitale, o ili'sooial1-smoimporrà per altre vie le sue insopprimibili esigenze, al!'infuòri cli ogni artificio numerico e di ogni s.9fisma demagogico. Il 'dif.ettd d'oirigine I mali .di cui soffriamo sono purtroppo visibili a tutti. f,.l'c:unisono_la conseguenza dell'eredità fascista altri sono li 'frutto di nostri errori. Non si poteva c·erto pe~sare, dopo venticinque anni di a!bbrutimento e pervertimento poli•t1co a_d un immediato schierarriente di masse coscienti ed edu~ cate alla vHa pubblica. Era logico cfie la democra;da s'af– ~acciasse timidamente in un mondo anèora dominato dalla ç.ç.rruzione, dalla vialenza e dal timore, fra uomini ere- . sciuti nell'atmosfera µrica di miasmi della .dittatura. Ma un partito· d'avyenire; tenuto per le sue j)remesse ideologi- BibHotec~Gino Biarico che ad afferma.orela superiore moraHtà de'.la classe lavora.· trice e jl suo sincero e, non formale assequio ad una dé– mocra1,ia suscettibile di permeare di sè ogni aspett-:> della vita sociale, avrebbe dovuto prefiggersi per l'appunto il com– pito di richiamare le folle alla coscienza dei fini e -dei mezzi e soprattutto dei termini reali· e de:Je reali esigenze dell'a– zione socialista. A questa i;nissione formatrice ed éducatri– ce classista,. ideahnente collegata a'il'apostolato evangelico dei primordi e rispond'eQte a•llo Spirito genuino <ld ma,r– xismo, (1) il Partito è sfuggito. Si è, sì, preoccupato di rac– cogliere quanta più gente _fosse possib le nelle proprie file, moltiplicando, in una situazione assai più ca,ot:ca e perico– losa, l'appesantimento e l'impreparazione dei quadri, l'af– flusso eterogeneo e incontrollato de,le reclute, che già aveva– no caratterizzato il socialismo di guerra def 1919, ma non ha fatto nu la per illum:nare e chiarire. Ha allin.ato dei nu– meri, non delle coscienze. In assenza di un programma de– finito, si è adattato al conformismo di moda, ha fatto pro– prio quel machiavell'smo di cattiva lega· che ha la verità in ispregio e nel mascheramento dei fini, n_ella tattica facil– mente mutevole, nel doJ5pio gioco assurto a dignità di me– todo, nasconde gli' obiettivi o li .avvo·ge nelle nebbie fumo– gene di enunciazioni ·'\aghe e indefinite. L'unico partito che avrebb e dovuto e potut-:> raccogliere l'anelito delie molti– tudi.ni ad una rivafotazione dell'uomo (e del lavoratore) nel la sua •li•bertàe ne:Ia sua dignità, iri cantrapposto alla mo– struosa coercieione schiavista del capital'smq, si è smarri– to nei meandri di una politica oscura, abulica, m-:>rtifican~ te, suggerita spesso da pressi-:>niesterne, ispi.rata talvolta d;i vedute personali o personalistiche, mai 'chiaramente desun– te da una visione obiettiva· e realistica degli interessi della c'.asse lavoratr;ce ·e del Paese . Ve'q11ivoc.o fusionista Ai difet_ti d' origi.ne, . altri se ne sono aggiunti, c ome na– tura:li corollari, primo ·fra tutti I equiiV'ocofusionista, espr.es– sione evidente di una carenza· di fede nella funzi-:>ne indi– pendente di un Partito socialista degno del nome e· nell'au– tonomia della classe lavoratrice, intesa come ,wsciente e– spressione del:'esige·nza rivoluzionaria posta in essere dal processo· storico del capitalismo. . Sfiducia nella «massa», da un lato, - nel tempo stesso che alla massa indifferenziata si Pendeva il più spertihto omaggio,, teorizzando le virtù taumaturgiche de'.la cosidet– ta «base» - ; esaltazione dei capi; complesso d'inferiorità di fronte al:'organizzazione a prima vista perfetta e sehza . incrinature del Partito comun.'sta, dall'altro, hanno i.ndotto ,iumer0si compagni nel convincjmento che le forme dcrqo– cratiche d,i reclutamento e di organiziazione del vecchio partito fossero oramai, superate e eh.e i .tempi richiedessero nuovi schemi - nucleari e cellulari - nei quali incapsula– re dal'.a base ai vertici, secondo i canoni del totalitarismo pseudo proletario, i tess-erati; e in più che il Partito .Socia– lista - appunto perchè c-:>sketto a' modellarsi su qutgli esempi - dovesse co,is:derarsi come una stazione di tran– sito nella rapida corsa verso il « partito unico». Nè .vanno· taciute le superstiti velleità massimaliste; i residui della venticinque.nnale acquiescenza; i mal digeriti riferimenti al ca,tastrofismo fl)arxista. del 1847, con relative a,ppend1ci di violenza e dittatura del proletariato, di poi ripudiate dallo stesso Marx, (2) ma rinverdite da.i cod'cilli leninisti; la persuasione· ohe sott9 le formule comuniste. della « demo– crazia progressiva» e del revisionismo sta'.iniano si pre– pari. l'urto décisivo contro la borghesia capitaJ;stica. Stati .d'a111motutti che· hamno confluito nella mitica esaltazione del Patto •<il'unitàd'azione, come strument0 per la conqui– sta del· potere da parte della classe lavoratrrce, rappresen– tata per delega dalle sue «avanguardie» operant;i e doè dai (1) Cfr. ENGELS - Prefazione 1° maggio 1890 ~l « Manifesto d.~i ·Comunisti>: « Per la· finale vittoria- dei principi 11ffermatl nel Manifesto Marx con!idava uniCamen'te• ,in •quello sviluppo intellettuale. delle ·classj lavoratrici che doveva scatu:rire neces– sariamente dall'azione combin&ta e dalla discussione>. (2) Nella Pr_efazione 24 giugno 1872 al Manifosto, ~ firma Marx. ed Engels: « Bencbè n:egH nlt!mi vent!cinqne anni le eir– costanze si siano. molto ca,;nbiate, i principi generali svolti dal Manifesto . conservano anco·ra nelPJnsieme la loro esattezza. Qualche parte dovrebbe essere qua e là ritoccata. L'applicazio– ne pratica d,I questi p,lncipi, come spiega il Manifesto stesso dl•penderà an, ogni luogo e in: ogni tempo dalle condizioni st~ riche del momento; non si dia però troppo peso alle proposte rivoluzionarie clìe si leggono 1n fine al Capo II, oggi quel pa► so potrebbe essere diverso, sotto vari rapporti :o.' E più oltre: e La C001une dimostrò che non basta che la classe lavoratrice prenda poBSeuo della macchina dello Stato q)l'al ~ per volgerla al propri aeopl '<
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