Critica Sociale - anno XXXIX - n. 1 - 1 gennaio 1947
CRITICA.SOCIALE 5 riormente alterata per il m0do in cui. le votazioni sono av– venute. Possiamo dèiierci che manchi in alcuni nostri com– pagni il fermo còraggio delle proprie opinioni e l'or-goglio di non lasciarsi trascii!lare dal:e correnti che hanno carat– tere più impetuoso, ma ci rendiamo conto che molti, i quali non consentivano col pensiero di quella che si è chiamata « la sinistra» e avrebbero quindi votato qualcuna delle al– tre mozioni, sono stati turbati e trattenuti dal pensiero eh.e, così facendo, si sarebbero sentiti "bollare con l'accusa di rin– negati, di traditori, di venduti alla borghesia. Non vogliamo vedere in questo atteggiamento tutto un ·preordinato mer.– canismo, messo in azione dai dirigetnti della frazione di sinistra; riconosciamo che questo è in gran parte l'effetto' del:'immaturità di pensiero e ;dell'impreparazione politica di troppi nostri compagni troppo facilmente accolti nelle nostre file, ma certo sentiamo di poter dire che questi ef– fetti i!lon si sarebbero avuti senza le arti ~ottili ed insincere con le quali la siinistra ha cercato di conquistare ed accre– scere la v;ttoria. _li giudizio su//'o,p.era della Direzione_ Senza indugiarci più oltre nel rilievo di queste e di altre irregolarità, è opportuno vedere quali _previsioni sono pos– sibili intorno allo svolgimento del Congresso. Questo dovrà occuparsi di giudicare la condotta della Direzione del Par– tito, di approvare almeno le linee direttive del nuovo sta– tuto, di fissare l'orientamento della futura azioné del Par– tito nella vita naziOi!la'leed internazionale. Sul primo punto si tratta di vedere se la Direzione ha fede'.mente interpretato Ìe direttive segnate dal eongresso di Firenze, e se ha saputo guidare l'azione del Partito in modo da trarne i migliori risultati per gli interessi del pro– letariato e del paese. Crediamo che nelf'intimo di tutti i congressisti il giudizio sull'opera della Direzione del Par– tito non potrà essere favorevole. Certo non era facile la si– tuazione interna ed esterna nella quale essa si trovò ad a– gire. II Congresso di Firenze non aveva dato la maggio-. ranza assoluta a nessuna delle correnti in lotta. Quella che oggi si_ chiama di sinistra, e che ·àl Cohgresso si chiamò di base, aveva avuto la maggioranza rela"tiva, ma aveva contro di sè la somma dei voti raccolti dalle altre due cor– renti, quella di Critica e quella di Iniziatìva, che concorde- •mente avevano condannato la politica della precedei!lte Di– rezione. In questa situazione Nenni non poteva essere ri– confermato nell'ufficio di Segretario Generale; ma perchè il suo allontanamento dalla Segreteria non significasse Ui!1 giudizio di condanna che lo esautorasse, rendendogli im– possibile la permanenza al Governo in un momento in cui si dovevano raccogliere f risultati dell'opera compiuta per affrettare la convocazione d·elhi Costituente, si ritenne OJil· portuno di dargli un ufficio che salvasse il suo prestigi0; e gli si conferì la carica di Presidentè, , Per quanto nella fretta çon cui si dovettero chiudere i lavori dell'ultima seduta de) Congresso, che si protrasse fino a notte inoltr-ata, non si avesse la cura di specificare quali dovevano essere le funzioni del Presidente, era chiaro, per gli stessi motivi per cui la carica era stata istituita, che il Presidente nOi!ldoveva assorbire nessuno degli incarichi che erano stati precedentemente ittribuiti al Segretario e doveva limitarsi a presiedere e· dirigere I.e discussioni del· fa Direzione, e ad altre funzioni rappresentative. ' II Nenni non seppe adattarsi a veder così limitate le sue attribuzioni e, compiendo alcuni atti che e~ano propri dell'ufficio di Segretario, vi portò lo spirito suo, che non era in tpHo cOi!lsono a quel difficile equUibrio in cui bi.– sognava mantenere il Partito, dopo l'incerto voto del Con– gresso di Firenze, Specialmente poi egli ha la colpa di non ;1ver ihteso quale riserbo gli imponev<} l'assunzione del Mi•– nistero degli Esteri, che egli aveva, voluta contro il parere della maggioranza del Gruppo parlamentare e, almeno in_ principio, della Direziohe del Partito. Nell'assunzione di quel· Ministero, egli impegnava non solo il proprio persona– le prestigio' (che non sappiamo come ne uscirà) ma im– pe~ava il J?restigio e 'il credito di tutto il partito. Plerchè 9uesti 'fossero salvi, bisogna;va cercare di non, a,ggravare le "iiii:oltà del compito assunt9 .. In Ù,;i momento in cui si sta– ; concludendo le trattative ·per la pace dell'Italia. ip mento in cui la ~ita_ mater.ialq di questa: .d~pende dalle teca_ GinoBianéo possibilità di aiuto che le vengano, specia!mente dall'Ame~ rica, non era evidentemente opportuno che il Ministro degli Esteri intervenisse, .come Presidente del Parfto, non solo a fare la presentazione del Patto .di .Unità <l'Azione, ma anche a dargli quell'interpretazione del discorso della Spe– -zia, che anche Togliatti ha giudicato inopportuno ed imprui dente e che facilqiente doveva essere interpretato come ac– costament0 cdel Ministro, degli Es:teri alla politica propu- . ,gnata dal Partito Comunista L'invito riyolto da Truman . a' De Gasperi per un viaggi~ in AII)~rica a scopo di trat~ .tative, -dalle quali Festa 'escluso il Ministro degli Esteri, è una risposta a!I discorso del:a Spezia e non è certo desti, nat6' ad accrescere il prestigio del nostro Partito.e il suo in– flusso nella vita nazionale. Altri errori sono. da rilevare nell'opera della Direzione. La. stipu'.azione de~ Patto di Unità d'Azione è stata adem– pimento di un mandato ricevuto dal Congressd e nelle pre~ messe e nello spirito generale che l'infotma ne ha inter– pretato le intenzioni; chè in tutte le mozioni su cui ,avvenne la votazione era· stata affermata la volOi!ltà di salvaré ,e rinsaldare l'autonomia del Partito. Ma appunto per questo.i · consentendo alla costituzione delle Giunte, d'intesa, bisogna– va evitare lo slittamento verso quelle ,forni'e cripto-fusioni, ste che si sono verificate in più luoghi e che hanno dat0, iuogo, ad esempio, all'intervento in· molte sezioni dei comu– nisti alle assemblee precongressuali del nostro Partitolte– alla loro par'tecipazione anche alle r-elative discussioni.. · La qi~estio.nedeJno.Statuto" ,E' colpa della Direzione anche di aver lasciato andare oosì per le lunghe la formu'.azione del progetto di Statuto, il quale sarà portato alla discussione del Congresso senza che le Sezioni abbiano avuto modo ·di conoscerlo e di trat- . tarne preventivamente. Il progétto, éhe comprende cirea 130 articoli, non potrà praticamente essere µiscusso _dal·Co1;1,– gresso, il quale dovrà restringersi a fissare i- principi fof\-1 <lamentali, che speriamo .saranno queUi elencati nel C6n– vegno _tem,1toa Roma dagli Amici ,di .Critica s·ociale e r~– baditi poi nel pi_ù·recente convegno milanese. La discussio– ne sullo statuto dovrebbe precedere quella sull'indirizzo ge– nerale del Partito per non correr rischio di esser soffocat~ dall'ampiezza che quest'ultima assumerà, in modo da· re– stare esclusa dai lavori del CongressO'. IA problema dell'itidirizzo p.olitico. I punti che saranno oggetto di dibattito nella discussione sull'indirizzo del Partito sono prin_cipalmente questi: 1) come si deve garantire ed àttuare l'economia e co– me cpnseguentemente si ·deve garantire. ed interpretare il Patto di Unità d'Azione e fissare i rapporti del Partito So- • eialista con gli altri Partiti di democrazia; • . 2) quale debba essere il programma d'azione del Parti– to Socialista nel prossimo avvenire e quale la sua posizione di fronte ai· problemi che incombono sulla vita nazionale, e ~se gli convenga, in relazione a questo, di COi!lsentireo no a che suoi rappresentanti rimapgano al Governo così come ora è costituito; 3) quale indirizzo il Partito debba seguire in materia di politica 9indacale ; 4) se e quale azione il Partito debba svolgere, in còlla– borazione ·coi Partiti Socialisti di· altri paesi del continente europeo, per la çostituzi-one di una Internazionale politica socialista. Di tutti questi problemi noi abbiamo ripetutamente di· scusso sulle nostre colonne e nei nostri convegni e nei 'Con– gressi del ·Partito. I lettori c0noscono quindi il ,.;ostro pen– siero. che qui tuttavia breveme"nte· ri"asstimiamo perchè sia chiara la nostra posizione di fronte al COi!lgresso_ Sul secondo ounto, ché noi- riteniamo pteliminare ,id Qgni altro·.. vogliamo che sia tracciata con molta chiarezza la linea d'azione del nostro l'artit~. che siaI)O studiati a fon– do e sollecitamente i problemi dalla cui soluzi-one di"pende la sorte immediata e quel!~ ,più •lòntana del nostro Paese, e per ciascUi!lOd1 essi siano ptoposte e nitidamente formu– late solµzioni adeguate e sene per la loro possibilità di attuazione. Fissato cosi qùélto- seco11do punto, resta impli– citamente fissato ·anche' li' pr\iflo. tt-Partito ha tracciatò"'Ia sua ria, seguendo la 'q11~l~,\~{~erm~J;piffprza la sua auto~ , I ' ', ' i '
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