Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

CRITICASOCIALE 403 belli, il convegno deg!i O « Amici di Critica Sociale » tenutosi a Milano nei giorni scorsi, ha già dato un avvertimento inequivocabile: - non fatevi illusioni. Uno per tutti, tutti per uno! · * * * ·: Il Partito è dunque chiamato ad una scelta categorica che non potrà essere elusa da nessuna manovra di torbidi• o pavidi concifi_atori. Non si può cqncili':1re l'inconciliabile : o la politica annunciata da Nenni, o la nostra.. ...._._ .. Ecco perchè nel nostro convegno di Roma noi abbiamo auspicato ed auspichiamo più che mai « la sollecita costi– tuzione di una « concentr:azion.esoc, ialista », che.associ quel!e èorreriti che, fede!i alla finalità ed--al metodo democratico del socialismo, abbiano fede nel P. S. e siano s·ostenitrici sincere e riwlute della sua autonomia». · I tempi urgono. Non si tratta soltanto di salvare il P. S:– e la classe lavoratrice da una nuova disfatta, ma di sai- . vare la ·libertà del mondo che minaccia di essere sommersa· dagli attacchi degli uni e dalla fuga sconfortata e dalla vil– tà degli altrL E di questa libertà il P. S. è ]'ultimo, baluardo. LA CRITICA SOCIALE Dall'Avanti! del 6 novembre. · .Postilla. -- Per aver noi apertamente dichiarq,t.o i motivi per i quali (a parte l'arbitrio di enunciare a 1tome del Par~ tito wn programma che non era mai stato preiced,ent-emente, iionchè discusso, nepp.ure aiffacciato, ,e questo proprio alla vigilia del Congressr>)noi_ritenevamo e riteniamo inopp.orì– tuna, incon•sistente e p.e.ricolosa la tèsi esposta da Nenni vel suo discorso di La Spezia, i compagni che ora si chia-, mano di sinistra ci, hanno accusato di antic-omunismo. A di– mostrare Nnfondàtezza dell'interprétazione da Idro .data al .nostro giudizio vengono ora, c01-1eloquenza che non po– trebb.e ,essere maggior:e, le par-ole.dette da Togliatti nel di– scorso tew1'to a Ferrara /'8 corrente. «Non crediamo....,.. egli ha detto --" che ·sia giusto insistere tietJa formula della con– ·quista d'el potere d{JI parte dei socialisti .e dei comunisti. Ta– fe fot'mula · desta~evidentemente. delle preoccupazioni e fa pensare eh.e si voglia da parte dei so•èULlisti e dei oomunisti abbandonare il metodo democratico, oppure che si vo.glia,r.e– ~pingere la cv.l/aborazione di altre forze democratic°he ». Non aggiungiamo parole e .cv auguriamo _cheil Presiden.te del Partito tragga qualche insegnament.o daUa lezione di prwrl!enzae di saggezza che gli viene da pi1's'ona alla -cui ispirazione egli ha tani.e volte conferma-lo il suo atteggia– nÌento e l'opero .sua. LA c. s. Vigilia di Congresso Il nostro XX.V Congresso si apre sotto i peggiori auspi– ci, E' stato deciso affrettatamente; in una 'sìtuazione· di e– quilibrio instabile fra le varie correnti che si agitano nel , Partito La sua convocazione è stata determinata da una irritazi~nè. nervosa, che non avrebbe però portato a così grave' decisione, se non vi fosse stato quell'equilibrio in– stabile che il, Congresso di Firenze, ne!la sua ultim'ora,, crè– dè di avere stabilizzato, nominando Nenni presidente del Partito e creando una Direzione paritetica, La sua prospet– tiva è quella di una scissione, coi;ne apertamente viene in– vocato dall'a b c romano e come corruscamènte preannun– ,ciava Nerrni·-con il suo articolo Pe-rchè? . AI centro vi è questa volontà di scissione, di polemica, di contrasto: alla periferia no: e forse io interpreto il pen– siero di molti buoni socia!isti <lella provincia nel chiedere ai dirigenti del Partito e delfe varie correnti che non si lascino· sopraffare dai. risentimenti, ·e pensino allo spettaco– do che stiamo dàhdo ad avversarii e ad amici con queste, interr>'! polemiche, in cui influiscono' ambizioni e preverr,:io– ni personali per acu~rle e inasprirle; ·In provincia, alla periferia c'è in tutti i socialisti (se_non esiste una quinta colonna) la vò!ontà di una fisionomia pro– pria del partito socialista:- mancherà e manca _in moltissimi ·.Ja. coscienza ·precisa di ciò che ci differenzia dai comunisti ibliotecaGinoBianco o, per essere più esatti, da:l'apparato del Partito Oomu11ti– sta: !Ila vi è in tutti la sensazione ché fra loro e noi vi sia un quid di diverso. Se così non fosse, l'esistenza dei due partiti distinti sarebbe. un ·assurdo ,che non potrebbe regge-· re .più oltre. Se i due partiti esistono, se gli elettori delle c:assi lavoratrici, attraverso ondeggiai;nenti e slittamenti, .mostrano la loro fiducia all'uno o all'altro, questo non può ,.. dipendere da simpatie di persona o da ondate di moda: deve necessariamente dipendere da qualche cosa di più pro– fondo e di più sostanziale. Non siamo andati - almeno nel~ . le nostre polemiche - alla ricerca di questo quid diffe– renziale, che se vogliamo difendere le ragioni di vita 'ctel Partito .Socialista è pur necessario individuare nettamente per risolvere questa nostra crisi. Se non lo individuiamo, vale la pena di fondersi. e di non insistere nel luogo comu.o ne_della autonomia. Personalmente penso' che la differenza fra socialisti e comunisti verta sulla conquista del potere, I comunisti cre– dono fermamente ne:la necessità di questa conqùista, rite– nendo che solo attraverso essa si possa giungere alla eman– c1paz10ne del proletariato: è, in fo'ndo, la tesi marxista del– la: Dittatura del Proletariato, tradotta nel ·senso che uri'a– vanguardìa· cosciente e consapev,ole si impadronisca delle leve di comando dello Stato e della società civile, ,e di qt\e– ste leve si avvalga per istaurare la nuova società. Al!a conquista del potere può giovare sia ·la moderaz,ione degli intellettuali e dell'aristoerazia del' pro:etariato, consapevole delle difficoltà ·e della complessità dei problemi sociali, sia la irriflessiva turbolenza dei badi(anti e de'i professionisti de:la dis_occupazione e deUa irrequietezza permanente. Alla conquista del potere può _giovare l'attrarre sotto le proprie bandiere, sia il ceto medio sia il Lumpen.p-roletariat: può servire l'approfondito studio dei problemi sociali con le diagnosi at,tente dell'ultima riunione del' Comitato Centrale del Par,tito Comunista (la riunione po:itica più concreta del P. C., di cui i giornali non si sono neppure aceorti nella loro superficialità scema), come può. servire la lusinga de– magog;ca alle sofferenze anche del ceto impiegatizio, alle impazienze ·delle massaie cui si negano l'o:io o i grassi del– la tessera, àlle insofferenze dei contadini più ricchi •-per lo stato di infer:orità morale in cui sono costretti a vivere. In questa complessità e contraddittorietà è la radice dell'accusa di doppio gioco· che ·ai comunisti viene mossa: non v'è doppio gioco di malafede quando si mira ad un obiettivo preciso, come la conquista del potere politico e sociale: vi è una meta, e vi è una strategia per giungervi. · L'istinto socialista ci porta_ a mettere l'accento ·· sufl'a– spetto opposto. Non importa conquistare il potere a mezzo di una a,vanguardia, che del conquistato potere-si varrà nel– l'interesse del proletariato, a quanto essa· spera: ma im– porta invece formare la capacità d,ella massa p_roletaria al– la gestione di questo potere. Questa capacità si realizza giorno per giorno : ·è ]'-operaio qualificato della industria, meccanica che deve per necessità de:Ja produzione portare un maggior contributo di intelligenza e, di amor proprio ..nella fatica ,che spende alla fabbriça; è il contadino· che, speçializzandosi nell'agricoltùr<J. moderna .intensiva, non de– ve spendere so'.o energia muscolare, ma sforzare il suo cer– vello: è l'operaio o il contadino, che, non- vivendo più iso– lato in un gretto_ egoismo individualistico. assure:e a più alta forma •di vita sociale· nel Comune, nella Lega, nella fabbrica, nella Cooperativa o, magari, nella Società ... spor– tiva, e diviene così un essere socia!e. · Qu'esto operaio e questo contadino vann_o educati perchè giungano sempre più rapidamente a una concezione so•c-ia-: le della vita, a una comprensione più alta dei loro diritti conoscendone il limite,· e dei loro doveri sentendone il peso., Il partito socialista deve accentuare questo -suo carattere educativo, che possiamo chiama're con Saragat umanistico, o possiamo chiamarlo democratico,• se·'a qualcun altro. av paia preferibile questa terminologia; ma qualunque sia la terminologi_a, l'essenziale è di porre l'accento su qu_esto ate -teggiamento, di cui l'importanza non sfugge certò ai più valorosi combattenti del. movimento còmunistà ·italiano, mentre sfugge alle volte anche a nostri compagni sociali– sti, che trovano comodo il ricorso ai luoghi comuni e giun~ gono a preoccuparsi sul serio del p[oblema del.la disoccu- - pazione delle ar-tiste di varietà. Il XXV Congresso del Partito· Socialista deve porsi il problema di chiarire in che cònsista la nostra differenza •dai comunisti : ci porti questo a fortune o a sfortune eltt– torali, non conta; l'importante è che al'a differenziazione istintiva segua una differenziazione cosciente, che non ci separi dalla classe Qperaia al cui servizio intendiamo rima" nere con tutto il nostro contributo di fed,e e di passi-one, qualunque. sieno le vicende di domani_

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