Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

402 CRITICASOCIALE e· ·in ·diametrale contrasto con il « vieni meco » suonato a Padov<1 sotto il verone della democrazia cristiana. Mira– bile esempio di trasformismo, sempre in perfetta concor– danza con i mutevoli atteggiamenti del Partito Comuni· sta! 11..quale infatti, consta.tata il falliménto su tutta la linea di una politica insincera e illusoria volta ad attrar– re le masse cattoliche, ma che invece ha fortificato in mezzo a queste l'autorità dei loro capi conservatori e del· le gerarchie ecc:esiastiche, sembra ora volerla surrogare con una tattica di assalti frontali, i( cui dsultato ... è di cac- ciare la democrazia cristiana in blocc.o a destra. . · Il Partito -deve .rendersi conto della gravità di questa «svolta» -del Nenni. Nell'imminenza del Congr.esso I com– pagni sono da essa improvvisamente posti..._difronte ad un dilemma che ·ormai non si può eludere e che esige una scelta perentoria: o la nuova politica di Nenni o la no-· stra di ieri, di oggi e di sempre. Nel suo disco1iso cli La Spezia il· Presidente ci ha po– sto anzitutto davanti a due concetti della democrazia che riel suo- pensiero intimo sono indubbiamente incompatibili. fra loro: la « democrazia economica» e « i fumogeni prin– cipi dell'ottocento» . J'er colui che durante la tragica· crisi provocata nel 1939 dal patto Hitler-Stalin ebbe a dichiarare: « vi è più socia– lismo nel binomio Hitler-Stalin che ·nelle democrazie in guerra con la Germania nazista», la « democrazia econo– mica » è il pianismo burocratico dello Stato sovietico, men– tre « i fumogeni principi dell'Ottocento» sono · la demo– crazia· politica. Prem'esse queste variazioni ~ulla democrazia, Nenni ha attestato che il. nuovo ·patto di unità d'azione vuol es– sere lo strumento che, attraverso i « blocchi popolari», per– metterà al nostro 'Partito ed al P C. «affiancati», di con– quista·re e di esercitare il poteré' s_enza mezzàdria· o ter– ziadr:a con i partiti borghesi, in combutta con i quali non sarebbe evidentemente possibile instauràre la « dem0<;razia economica». Già a Catania il Nenni si era compiaciuto dellà « spinta del Paese a si1_1istra », rivelata dalle ultime elezioni ammi– nistrative, si era cioè compiaciuto dell'insuccesso elettorale del suo Partito e della polarizzazione verso il comunismo delle forze politiche di sinistra. Questa polarizzazione e correlativa « spinta a sinistra-» sarebbe per lui la condizio– ne per· conquistare ed esercitare il potere senza ·mezza·'- dria, ecc.? .. · Ma che cosa sarebbe in sostanza questo vagheggiato « potere» nell'ipotesi, molto incerta, che si potesse con– quistarlo col metodo di Nenni? Formato da un partito to– talitario materialmente e spiritualmente monolitico, avente al suo fianco un altro partito disertato da ingenti masse di proletari e di ceti medi ·delusi e nel cui seno è numeroso · e attivo un _gruppo -che, deliberatamente ·o no, opera da quinta colonna del primo, quel « potere» non sarebbe che una dittatura mascherata sul tipo dei presenti governi « popo– !<1,ri » balcanici, che s'i dicono coalizioni di partiti, ma ·non sono vicevèrsa che trav.estimenti molteplici .del partitq co– munista. Per giunta questo potere sarebbe di. fatto legato alla politica di un blocco e mancherebb~ perciò quella fun– zione in çui solo può sostanziarsi nei rappòrti internazio– nali uri politica socialista. Nenni .ha ·rimproverato _aspramente· a Saragat di aver rotto la tregua seguita all' unanime ap provazione del patto, Ma a chi si vo_rrà dare ad intende.re che Saragat, Simoni– ni, Lombardo e altri membri della Direzione dèssero al pattò' i! 'significato ·che Nenni pretende attribuirgli? . Comunque sia, noi dichiariamo. nettamente 9i respinge– re con tutte le nostre forze questa pofoica degli pseudo « blocchi popolari» e conseguente pseudo .« governo dei la– voratori». e le ,contrapponiamo una volta- di più la nostra. Noi rion concepiamo - come concepiscono Nenni ed i suoi amici fusionisti, con o senza m_àschèra autonomisti– ca -, noi non concepiamo il P. S. quale frazione momen-. ~taneamente autonoma di un partito di cui· il P. C. sarebbe l'altra frazi-one e che ha con questo comunanza di dottri– na• (il marxismo-leninismo) e di programma politico (la « democrazia _progressiva») e che, in attesa di ricongiun- BibliotecaGino Bianco gersi col P. C., ne «integra» la funzione e l'azione. In– somma noi non eoncepiamo i due partiti (per dir:o con· Basso) come due corpi ed ~una politica sola. Noi abbiamo l'orgoglio di concepire il P. S. come uµ partito ideo:ogica: mente e politicamente completo ·in se stesso e considerià– ino pertanto il bolscevismo come una deviazione che non ha nessuna ragione socia:istica di esistere .e --'deve essere dunque sottoposto, nell'interesse della classe' lavoratrice·,· alla nostra critica severa. La nostra concezione del socia– lismo è per- noi insostituibile ed eterna. ' E noi crediamo che soltanto il P. S. (senza mezzadrie di nessuna specie) può farsi centro ed avanguardia della mo– bilitazione delle forze popolari per una conquista effettiva– mente democratica e duratura del potere, e ciò pel'chè: a) esso è tin partito rivoluzionar~o, ma democrntico nel fi– ne e nel metodo; b) è un partito- di classe, ma nel medesi– mo tempo capace di trascendere questi limiti :e farsi in· terprete degli in.teressi universali de,l'Umanità; c) è· un partito intetnazionalista, ma vuole e sa farsi custode degli interessi del!a Nazione. Nessun altro partito è in grado di offrire tutte · queste garanzie. Ma se. il P. S., da retroguardia del bols_i;:evismo,vuol .far– si avanguardia· della democrazia, deve mantenere gelosa– mente integra e incontaminata_ la propria autonomia, libe– . randola da tutti i vincoli che la offendono, ed ¾lssumere,' lui so,l,o l'iniziativa e la direzione del concentramento delle , forze popolari, _sulla base di 1-1nprogramma positivo che, rispoqdendo al generale bisog1_10di giustizia sociale e di . libertà effettiva, prospetti alle masse un rinnovamentC> pro– fondo nei rapporti sociali del nostro Paese e specialmente del!a svent_ur\lta Italia del .sud. E su questo programma organico e concreto deve impegnare le prossime battaglie nel Parlamento e nel Paese, mirando alla conquista del potere e subordinando in ogni caso all'accettazione di esso la propria collaborazione con altri partiti, senza paura di · crisi governative, p.i,rlamentari ed anche sociali .. • •• Nenni ha annunciato u1.1'altra novità: la « disciplina di ferro» da imporsi al Partito. Sappiamo di che s' tratta: di confinare la libertà di critica dentro i sempre più stretti e chiusi termini delle organizzazioni di partito. Ma <'}Ue-· sta sedicente « democi:azia inte;na » è un inganno, perchè ad un partito moderno non si può parlare· che pubblicamen– te ,a ·mezzo della stampa, Orbene a questa minaccia - che IÌlal cela il proposito di eliminare dal. Partito i ribelii, ossia i pilÌ sinceri, e perciò 1- migliori, .e quindi di spezzare ).'unità del Partito - noi -: rispondiamo quel che, a minacce analogh~: rispondeva Tu– rati nel Congresso di Milano (1921): « Unità senza. l'as-sur– do - ntm mai .escogitato neppure dalla sottilissima men-. talità dei gesuiti - , deir « uwificqzione del pen.siero » di tutti ridotto ad una stessa forma e a uno stesso• livello; che sa– rebbe com.e a.vere il crani'Oinfitto a vite nel collo, per cui. a!Ja mia· testa si possa indifferentemente sostituire quella d~ Velia o ili Baratono, .e vicev.ersa... Un partito in cui la dignità dei componenti' è fra le , armi più, .essenziali d'e,1/a quotidiam1 sua lotta, in cui la iporcrisia organizzata sarebbe c,orruzione e 11ovina,un partito che è esso stesso eres0, non soltanto verso l'ortodossia borghese, ma anche rispet- to <1 s.e s_tesso, ··in qùanto (}{JnÌ. suo progress-0 'è· la vittoria del/'eresia di oggi contro quella di ieri, ed è sua condizio- ne di vjta l'erigersi dell'eresia di domani· contro· quella di oggi:: un partito che si propon,e in.fine la liberazione del mondo, innalzerà oggi la ghigJiottina ne,/ proprio seno, alla faDr:e,al martello, al libro che 'sono il suo simb.olo, a-ggiun– gend.o il bavaglio1 Sospenderà la spada di Damoc-/.esul capo e sul pensiero dei comvaani? Foggerà per essi strumenti di tortwa non, del corpo, ma dell'anima? Dico - e mi ver– go-gno di dO'Verlo dirte in una assemblea di compagni - che tali ordigm di umilia;doni e di servaggio offendono meno<qu.elli che ne sotw colpiti 'che non quelli che li impu-. gnano, o meditano <li, impugnarli, attestando la paura che essi sentono d,eJ /)6nsiero altrui, deJla critica, della discus– sionir». A coloro che ancor oggi, - dopo .la liberazione! - me– ditano di impugnare -questi ordigni per falciare le teste ri-

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