Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

CRITICA SOCIALE 399 tro il regime attualm~nte vigente nella Spagna, nel– la quale il Caudillo si convincerà 'di poter rima11_ere saldamente in sella, perchè il blocco angloamerica– no è fortemente interessato ad impedire che un mu– tamento nella situazione della penisola iberica esten– da, con un possibil_e trionfo del comuni•smo, in· quel– l'es'trema regione sud occidentale dell'Europa un te- ' muto influsso dell'U.R.S.S. . Il 16 marzo dovrà poi affr-0ntarsi in forma con– «reta,. in una nuova Conferen1a delle Nazioni Uni– te, che si terrà a Mo~ca, la questione della pace con la Germania, la quale ·presenta un complesso di que– stioni moltò più complicate e difficoltà molto più gravi che non la pace con l'Italia. La Germania sarà , uno Stato unitario accentrato, come vorrebbero i Russi, o una Confederazione di Stati, come vor 0 rebbero gli Anglosassoni, o un pulviscolo di state– relli tenuti- insieme da una larva di potere centra– le, come· vorrebbero i Francesi? E sarà data qual– che soddisfazione all'aspirazione francese di. annet– tersi la Saar e -di distaccare dalla Germania la re– gione della Ruhr e la Renania? E sarà data defini– tiva ·sanzione alla presa di possesso della Russia di una parte della Prussia Orientale e alla_assegnaiio– ae alla Polon_ia ·della restante parte della Prussia Orientale e di tutta la Slesia e· di una parte note– vole della Pomerania, tutte regioni abitate da popo– lazioni quasi esclusivamente t edesche? E si può illuc dersi _che queste mutilazioni inflit.fe alla Germania e lo smantellamento delle ind ustrie tedesche che le Nazion~ occupanti vanno facendo, principalmente la Russia e la Francia (quest'ultima anche più della Rus~ia), possano contribuire ad « eliminare il peri– .colo di una resurrezione del Nazismo», come, di– '!hiara il progetto formulato da Molotov .per ·stabi– lire l'ordine dei lavori della futura Conferenza di Mqsca? Chi p!,!ÌÌsaall'esperienza del passato e· tien conto di quello che la Germania rappresentava do– po il 1870 nella vita economica e politica dell'Europa e del mondo, sentirà facilmente l'ansia,.,-che è -in tutti questi punti interrogativi che si affacciano oggi alla mente di tutti glr uomini pensosi dell'avvenire, non invasati da spiriti nazionalistici e convinti che la pace è il bene supremo a cui il Mondo e le singo– le Nazioni possano oggi a_spirare. · · Segni di distern.sione: ·Jl problema del dironno. Di, qualche distensione nell'interno dell'O.N.U. pare di poter trarre alcuni sintomi dalle discussioni_ .tenute 'e dalle deliber3:zioni prese nelle ultime sedu– te. Molotov, la cui fermezza nelle tesi sostenute era costantemente stata piµ rigida_ di quella di ogni al– tro rappresentante delle Nazioni Unite, sembra aver ceduto sulla questione del veto, la cui abolizione a– veva dichiarato poche sedute prima che ·sarebbe sta– ta un gran pericolo per 'la sicurezza della pace e per l'equilibrio internazionale·; e, dopo aver per primo avanzato la proposta del disarmo, ha an·che consen– tito a rinunziare a certe clausole che pareva prima risoluto a volere per l'attuazione di esso e ha finito per accogliere sostanzialme~te le proposte che erano state m·esse innanzi da inglesi e americani. Ciò non vuol dire che il disarmo sia alle porte ; forse per il momento esprime soltanto la necessità in cui le– .Grandi Potenze si trovano di attenuare l'asprezza del conflitto che ha ·rappresentato l'aspetto prepon– c;lerante della Conferenza, perchè nessuna, eviden– temente, si trova t1ella possibilità di affrontare il pe– ricolo di una prossima guerra. Forse l~ Russia è anche allarmata dalle n_otizie che giungono· dall'A- i bI i O té Ca Gino Bianco mer-ica, dove, mentre vi si discute il disegno del di– sarmo, milioni di uomini stanno lavorando per la costruzione di arnesi destinati ad essere strumenti di guerra; ciò che la Russia sta facendo essa puJèe, ma non riesce evidentemente a fare in quelle pro– porzioni m_cui può compierlo l'America. Forse an– che per questo la Russ~a non ha insistito più -oltre ad appoggiare la lotta per l'autopomia dell'Azer– b'aigian, dove infatti le truppe persiane sono già en– trate vittoriose, e si è accontentata della stipulazio– ne di un patto che assicura ad essa, già ricca dell'e– norme tes0ro dei petroli· del Caucaso e dei pozzi si– beriani, una pa-rte del petrolio anche persiano Anche ad Occidente c'è qualche ·modesto segno che si. sent~ la necessità di mutar rotta. Quale ca– rattere abbia e quale seguito potrà avere la ribellio– ne che si è manifestata in una parte notevole dei laburisti· inglesi, 'anche alla Camera dei Comuni, cqntro la politica di Bevin, non ci è facile dire. Ab– biamo -detto più volte che, m entre ci compiacciamo della fermezJa con cui, pur n.ef paese classico del liberalismo, i laburisti vengon o pre parando, con cal– ma ma con metodo, la socializzazione delle miniere e di altri importanti rami dell'industria, viceversa della politica estera di quel governo non possiamo. dichiararci in nessun modo soddisfatti, se anche riu– sciam9 a renderci conto delle condizioni e dei mo– tivi che non rendono possibile un rapido e accentua– to distacco dalle tradizioni di politica estera inau~ gurate in Inghilterra da Disraeli e accentuate poi da . Chamberlain padre nel periodo della guerra qoera. -L' Intern:nzionei socialista; la s-ituazione in Francia. Se anche la sollevazione del gruppo laburista con– tro la politica di Bevin ha in effetto meno impor– tanza di quel che può sembrare, come si assicura in certi ambienti britannici, noi vogliamo tuttavia spe– rare che essa possa produrre qualche benefico ef– fett_o. Ma l'effetto sarà senza dubbio più sensibile quando anche in foghilterra, fa cui opinione pubbli- · ca è certamente sensibile ai giudizi degli altri popoli più che non sia l'opinione pubblica russa, si senti– .ranno le pressioni che vengono dal pensiero di una forte organizzazione internazionale socialista costi– tuita negli Stati. dell'Europa continentale. E' anche questo un motivo per cui rìoi auguriamo che questa Internazionale sqcialista europea possa· costituirsi al più presto. I P. S. dei piccoli Stati potranno e do– vranno prenderne riniziativa, p~rchè sono i piccoli Stati i più interessati a garantire la pace e a porre fine ai tentativi dei Grandi di asservire. l'Europa e, il Mondo ai loro interessi particolari. ArÌche la Francia potrà portare un efficace contributo alla crea– zione di. questa Internazionale, se avrà il desiderato sviluppo la situazione che oggi ·si viene_ delineando. E' davvero sintomatico che il Partito Socialista, mentre è apparso gravemente sconfitto nelle ultime elezioni politiche, ?,ppaia oggi l'arbitro della sitùa- - zione. Il Partito Comunista, che si considerava vit– torioso fra tutti, e l'M.R.P., che aveva_,dopo i Comu– nisti, riportato il maggior numero di voti, non so– no riusciti a prendere la direzione del Governo. Al– la Presidenza della Camera è stato detto un socia- -– lista, Vincenzo Auriol; e a un altro socialista, alla più eminente figui:;a del Partito, Léon Blum, è stato affidato l'ufficio di comporre e presiedere il nuovo governo. Come egli riuscirà nell'esecuzione del man·– dato affidatogli non sappiamo ancora mentre seri~' vi amo; ma certo, se anche- il suo compito si presen• ta pieno.di difficoltà, .resta sempre sintomo impor-•

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