Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

410 . CRITICASOCIALE · Storia e funzioni della Costituente (Continua•ione dal numero preceden'te) 11 fascismo ed i teorici dell'assclutismo. R~vina non solo materiale ma anche morale e giuridica perchè corruppe la coscienza della gio~entù con un inse– gnamento che stravolgeva ogni valore spirituale, e per di più non ebbe la franchezza del suo malfare, ma ricoprì questo imbarbarimento degli spiriti con ipocrite e verbali esaltazioni della virtù e con tutta una dottrina falsa e bu– giarda che voleva dare una apparente giustificazione scien– ti•fica a un regime d'arbitrio e di delitto. I maestri del fascismo potevano, è vero, ricorrere ai tea· rici dell'assolutismo inglesi e francesi o al.\'italiana dot– trina che in nome della « ragione di Stato» soffocava 'ogni libertà. ma non vollero appqrire od essere detti « reazio– rtari », bensì civettarono col linguaggio democratico abil– mente giuoc·ando - in Italia ·come in Germania - sui. fatto nuovo, che essi çhiamavano 'regime di massa. Già l'inglese Hobbes aveva _trascurato i diritti del popolo, ma d'un lato aveva presunto che nel patto di soggezione il popolo aves- .·se. ceduto il suo potere allo Stato e d'altro lato aveva ba– sata '.a sua teoria sullo scopo di dare pace ai_ sudditi·; il tedesco Schmidt e l'italiano Maggiore hanno ripreso' la teoria dello Hobbes, peggio'randola, poh:hè per essi il popo– lo -pan è base o scopo della politica dello Stato,. ma è la materia bru_ta di cui si serve il Partito per il proprio sco– po-. L'ente rappresentato nello Stato non è la Patria che dal fascismo fu cancellata ed ignorata, ma la Nazione, cioè una unità politica, che non ha limiti etnici per la sua !!Spansione. essendo essa bisognosa di spazio vitale· e di grandi spazi anche a danno dei paesi vicini cui non .si ri– conosce nessun diritto patrio. . Pe, ·tale politica lo Stato non può avere ostacoli o fre-. ni, deve essere pronto e forte ed impersonarsi nella volon– t;i. di uno solo, fonte della legge e aroitro dei destino di tutti r cittadini. La dottrina liberale aveva ritenuto di- distaccarsi dalla sua fonte democratica dicendo che sovrana è la Nazione, non il popolo, la dottrina fascista continuò e, i>er voler essere sempre più realistica .e sottrarsi a impaccianti principi su– p_eriori, negò ogni limite moralè alla politica che diventa– va: autonoma manifestazione de:la Nazione. riconosciuta so– vràna solo ·per e nello Stato, personificato nel' capo del partito. _ . Nessun uomo d: governo può preoccuparsi del diritto dei ..dttadini o della legge .m·orale, deve pensarè solo ad at– tuare la volontà del Capo coh ogni mezzo e contr.o ogm volontà, Qu·esto fu insegnato dalla dottrina p·olitica nazi- fascista. · Si .c_redette secondo alcuni teori-d italiani -di aver rag– giunta così la più perfetta democrazia perchè, attrav:erso 1a yolcintà dell'unico reggitore, si attua la volontà del ·suo partito. ·che era partito di massa. Mai- si ebbe una simile· sfortura logica, cui purtroppo indulsero troppi ·studiosi, a-. busando della situazione in cui non era permessa a' cuna critica! · Ma come l'Hobbes, teorico dell'assolutismo, quando mu– ·tò regime- e dovette giustificarsi, si appellò all'autorità del– la legge ed al rispetto dei diritti personali, così i teorici fascisti e nazisti, tramontata la loro potenza, oggÌ fanno appello allo_ spirito democratico dando così prova della falsità su cui poggiava la loro- dottrina. '< La quale non solo ha offeso 1a scienza e la morale ma ha messo in crisi ·10 stesso ordinamento statale lasciando I ,. ·_ gandistica si diede con tutto l'animo; e gli operai lo ve– devano tra di loro come un fratello, poichè egli' non ostentava, c9me, p11;_rtroppo, spesso accade, la p·mpria su– periorità intellettuale. Per questo ~ra da tutti amato, così eh!!- quando egli morì• tra le braccia dei familiari e di alcuni amici carissimi (tra di essi Etto1;e Albini) fu 1m _q-rande lutto per quella cerchia di persone nella quale egli viveva, che sentirono che qualche cosa in loro veniva _meno. Anche il povero ·gobbetto, il caro poeta, se ,n'era andato! ,, Ed oggi, dopo cinquanta ànni dalla sua morte, se -di lui poco si parla dai più, il suo ricordo è vivo nel cuore di ~quei pochi· che lo. conobbero e lo amarono, come di quegli -altri .pochissimi che, non avendo avuto il piacere di conoscerlo pé rsonalm ente, sentirono la sua poesia ed ama,cpifo l'uomo · dal.la cui anima essa è.• scaturita. - _- FEBERiçe BARnu:s,i,- BibliotecaGino Bianco -------------- la Patria, improvvisamente. ·col popoio diseducato all'azio– ne politica e- per di più senza puntelli d'ordine politico ed amministrativo. Finita la guerra. infatti, e dimostratasi- tutta la deleteria insufficienza dell.e istituzioni e deg_i istituti, p; oduttori di tanto disastro, l'unico fulçro d'ordine è il popolo: il po– polo che durante il ,ìentennio di corruzione si è mantenuto estraneo ed ·ostile, e durante la lotta gigantesca ha, privo di armi ma forte di fede, lottato, in lontana fraternità con gli aJeatl, contro le armi e le .insidie nazi-fasciste. • _ Durante _la lotta clandestina il popolo si ritrovò ed _ope– rò nei C.L.N .. i quali quindi - come avviene sempre nei. momenti cospirativi· - rappresentarono la volontà sana del paese. Essi hanno avuto funzione essenziale fino alla Costi– tuente dopo la quale ricomi~cia l'ordine riarmale. I partiti ·la cui aUeanza è cementata dalla stessa catena, dalle stesse sof– ferenze e persecuzioni, dai fratelli proìn;scuamentè lasciati vittime del nemico comune, dovrebbero sentire l'imperati- - vo che per questi comuni sacrifici impone loro di restare uniti nel comQ.ito negat;vo, ma necessario: liberare l'Italia da ogni vergogna, da ogni pericolo fa~cista ed andare leal– mente uniti fino alla nuova Costituzione. Il popolo solo, oggi, resta come fonte di ordine: la vec– chia costituzione è perenta e delle passate istituzioni pub– bliche restano deg'._iavanzi non utili, ma, se mai .. ostrnenti . La monarchia dopo il 25 luglio 1943 all'invito del C.L.N rispose come 'rispose nel '48 C. Alberto al Mazz;ni: non volle sentir parlare di governo di popolo, non voi: e rico· nascere il fallimento doloso del fasdsmo ed oggi min;iccia ancora di ricacciare i-I popolo _ lontano dal suo- sacro soglio per poter ridar vita ad un regime di ·arb_itrio e di legalità priva dù giustizia. La ·Carta delle ,libertà. La nuova assise _dev:e perc10 tracciare i nuovi diritti fondamentali, che, dopo la dignità acquis\ata dal lav:orò nella costituzione russa, dovranno essere non solo astratti, non limitarsi a proclamare l'uomo _:_ibero.ma dovra,nno precisare chi è l'uomo veramente libero. _ _ . Libero non è colui il quale _sia costretto a vendere il suo ·1avoro. come merce per sfamarsi, ma chi avendo la pos– sibilità dignitosa di lavorare, ia per ciò uguale fra uguali e possa così esercitare quel;_a sua attività politica, -religiosa, scientifica, in cui si concreta la persona umana. · La libertà non è tin vuoto concetto : essere libero sèn'zà altra deferminaz;one non significa nu.:la: si è liberi o ·da qualche cosa o. p~ q_u~lche c?sa. r:'u per_ q~esta ii:ianità__ dei~ la parola che 1 teonc1 del hberahsmo 1tabano s1 preoccu– parono ne1 19n di dare un senso culturale al cosidetto stato liberale e conc'.usero che lo Stato è tutore di li·bertà non quando è ridotto· ali'ufficio di guardiano nottu·rno, cor)le era nella .teorla dello Spenq:r e dell'Humboldt molto affine all'anarchismo dello Stirner; ma quando tute'.a l'individuo è lo aiuta nella sua educaziqne: nella s_ua formazJOne co- me persona mo~ale. _ I,ibero. è perciò_l'uomo che può diveMtarè uomo come de– ve essere. secondo ragione; libero è lo Stato_ che. appresta a,ll'uomo i mezzi per es$re libero, Lo Stato quinqi. non è un fine, ma un' mezzo natura:e, riceve ·dal popolo unp scopo morale e perciò deve difende.e tale scopo_ Ecco il- _ nuovo conC6tfo di -democrazia, che non è licenza, non è iì– bert-à di irridere sui -teatri o sui giornàli• alle eroiche vitti– me della libertà, ai sacri ideali la cu( difesa è costata car– _cere -e fucilazione; la democrazia è. comando e rispetto dI popolo, non ìnganno di popo'.o -o _demodolia; la democrazia mancherebbe -al suo fine sè non si difendesse contro i ci– nici nemici d'ogni socialità; la demoçrazia ha bisogno di mili-ti sereni e di critici salùtari, non di critici anonimi che corrompono il c:ostume, ha bisogno di individui responsa– bili delle proprie azioni non di maschere individuali. Una .Costituente de!Jlocratica deve quindi fissare la Carta delle libertà che serva al fondamento d'una Repubblica del lavoro. fulcro della futura ed auspicata Società dei pop'oli liberi. r") Ognj uomo _è per sua natura libero di svilupparsi fisicamente e. moralmente in modo da poter eooperare u– tilmente alla · formazione 9e;Je leggi ; 2°) L'uomo libero non può obbedire - a leggi _alla cui formulazione non abbia cooperato lui stesso come citta– dino autonomo; 3") L'uomo libero è solo colui il quale ha i mezzi per poter vivere. Lei Stato -deve assicurare a tutti lavoro come diritto e dovere d'ognuno; _ 4°) L'uomo libero ·deve avere otto ore di lavoro,· otto per il riposo-_e otto- per la_ sua vita disinteressata; 5~ L'uomò è iibero se obbedisce alla ragione, non ~-e. lii abbandona ai suoi istinti~.

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