Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

408 CRITIC~ SOCIALE Per la difesa e lo sviluppo della· Scuola Nazionale La r-icostruz-io-nedeUa vita e,conomica ·e civile del Paese, l'instaiumzione e Do• svil!u1ppodi im reg·ime democr-atico che assirnri alla Nazione il progres,so, la pace, l'indipendenza, la libertà, ~a giustizia fatt1:va·-d'iun'umana cu.ltura, esigono che la scuola .s>ia restaurata: nella ma di,gnità morale, nel– la ma fun,zione civile e nella sua serietà didattica, cosi che la gioventù vi apprenda, con la coscienoo deJ mondo, delle vicend,e e de/te creiazioni i,mane, it dovere dell'op·era comune di civiltà e se ne proc-uiri gli strumenti. N eglv anni della servitù fascista, la .s<,uolaè stata, offesa, scorwolta, deviata dal swo •compii.o.In, 1m. regime ov,e trion– fava il privilegio più sfacciato, l•a funziO'Yllesociale della scwola fu milsc'Ono'.11::-iwta, la moralità deJ sapere calp-estata, nonostarnte la 1iativa fierezza di maestri e· la generosità di discepoli. DiJ anno in, anno 1a scwo-laJ si vide s.ottomessa ad una tumuDtuosa, nefanda ~e0islazione, che, mentre rirn1e_qa– va ogni libe,rtà spiritwale, offendeva la dignità del sapere, pl/,entava1il c,ontrollo, gettando• nelkn vita nazionale un n,u– mero sem,pre · maggvore, di spo·stati e di inetti_ Nel tempo stesso la Ubertà deN'-insegnamento privat,o si tramutava ne1/lalicenro diella più sfacciata speculazione:, rompen!do via via ogni freno• di controllo, approfittando delle concessioni largite ai giouan~ destinati ad essere' sacrificati nella guerra, i<ntroduceva inr questo s.ettore defla vita scolastica italiana un triste abito di scetticismo e di corruzion.e. Se l'Italia deve· sorge11e i1i libera democrazia, pe,r il lw voro comiune d.ei ,cittadini, &i scuofa deve rinascere Pwi– fÌcata. E ciò dev.e esse-re op,era non solo dei legislatori e dei maestri, ma di t1,tta ~a 1iazione. N ai facciamo perciò ap– pello a quanti hanno· amore di Patria, rispett,o al .s<aper,e, C1'ro dei pr-o;pri figli -e de./la lor,v sorte, a qwalunqwe ceto, partito o fede a,p partenga,na frerchè s( strin,gaino attorno a, n,oi per la_difesa e [o, sviluppo dlel1aScuokl Nazìanale dem,ocrati– ca. De.cisi 'a wn:'azione ape,rta e con:reta già fin d'oro de– nunci:amo i segni di una pe.ricolosa politica scolastica che, lungi dall'aprire la. scuola alfa rinnovala c-oscienza nrazio~ nale, vi ricvnferma l'autorità di fo,rze e di uomini ,-.etrivi incapei:i _'di rappresentarla, e che, mentre frena iniziative generose, tende a favarire fi6vt.eresse priVàto. e a perpe– tuàr.e il disordine e l'arbitrio a danno della serietà degli stu– di, d,egli interessi del Paes.e, de,lraulorità dello Stati>, De.nunciamo altresì la preoccupante pratica, intr_odotta in questi -ultimi tempi mediante un accorto USO' di provve– dimenti ammiin,istrativi, a favvrire gli interessi della s,~uoJa prioota av dcmni dell,a scuola pubblicò. Prinicipio. essmz1ale di ogni de-mvcrazia è il àiritto del cittadino all'istruzione, dir-itto che è imiemé cOll'ldizion,e di vita de/,/a democrazia -stessa. Ma al diritto dJelsin.gola, che s'iwnesta nell'esigenza d.e:/lacomunità, corrisponde il dovere dello Stato, dovere nion alienabile e non trasmissibile in quo,vto fo/,e , andie se possana essere trasmesse. alcu,iè fun– zioni partic ,ofa.ri e se l'iniziativa p,rivata ·cti,bba esser.e rico- • no~ciuta. Tale dovere impone allo Stato: 1) di garantire,di fatto a tutti i cittadini con. assoluta~ parità di diritto tutta l'istruzione secondo fa loro ,capacità, esterndendo e assicurando l'obbligatorietà gratuita dell'istru– zione -e provv-edendo all'isfituzionrdi borse dii studiò e alla fondazimie di convitti per i 0-i.ovam m.eritevoli di _c-ondi- zioni disagiate. · 2) · di definire e .concr.etare -la funzione socia~e e çivi/e deUa Scuoia, con una legislazione che assicuri la libertà, la s«ietà, la severità., e l'effi:acia degli studi,, ia loro ad,es renza agli indirizzi della libera cultura e ,alle rinnovate esi– genze della v-ita iwzionale, derivanti datla vasta partecipa– zione delle masse popoJari all'opera di rie-ostruzione; 3) di diffondere con ogni mezz-o la cu'tura popolare e professionale, favorendo in tal s.enso le iniziative private; 4) di promw over,e e di sostener,e la ricerca scièn,tifica in ogni ccnn.po , ponendola in grado di contribuire larga- _ mente al p.rogr- esso civile del Paese; 5) di assicurare la dignità e l'ordine della scuola pub– blica, dedicandovi tutte_ le possibi!i risorse del bilancio e ,gara-n·tendoagli insegnanti una situazione giuridica ed eco– no-iniw corrispvndente alla loro alta funiziane e una sempre 1'ÌÙ larga p~rtecipazi,one al reggimento della Scuola; .. 6) di ncandurre la scuola non stata;/e alla sua origina– ria legittima futtlzÌone d-i iniziativa privata •cult1;1rale; · a tal fine lo Stato deve avocare ai propri organi diretti l'autorità di acèertare l'idoneità di ogni cittadino ad accedere ali.i scuola governativa e a conseguire i diplomi di studio, id BibliotecaGino Bianco cui concreta validità sociale non può ess.ere garantita se nllfl daU01Stato Il risa-na~nto della vita della Scuoil-a;il ricon,oscimenlo e l'attuazione ld,elsuo compito civi~e e sociale, il rafforzr,– mento della· sua serietà ,ed efficacia pratica e scien-tific~ il rinnovamento e :/a circol<Jzione de/,Ja cultura, in tutti i ceti .c,on la collaboraziorne della libera iniziativa privattJ, .s,on~ te condizioni prime <!ella ricostruzione• mate-ria/e , morale del Paese, di .cui ilo Stato democratico, come centr.11 delta vo./ontà di rinnova,mento di tutta la Nazione, deve ar sumersi la diretta r-espvnsabilità. Da un'azione decisiva, ,– nergica in ·questo campa ·dipende l'avvenire del Paeser, ,. sorte de; suoi figi;. Le Federazioni Milan,esi dei s.eguenti Partiti: PAR'l"ITO o'Az1om: - PARTITOCOMUNISTAITALIANO - PAll– TITO LIBERALEITALIANO - PARTITOREPUBBLICANO ITA– LIANO- p ARTITOSOCIALISTA ITALIANODI. UNITA' PRO– LETARIA, Hcmno dato sinora la loro adesione le seguenti associa- zioni: · Associazione Nazionale Partigiani d'Italia·- Associazio– ne Professori Medi - Comitato Culturale Milanese della Federazione Socialista - Fronte de:la Cultura - Frohte della Gioventù - Unione Donne Italiane; e i seguenti studiosi e, uom·ini d·i pensier-o : Benedetto Croce - V. E. Alfieri - C. Alvaro W. Arangio Ruiz - A. Banfi - A. Bertolino - F. Bernini - P. Calamandrei - U. Campagnolo - A. Capitini ~ A. Casati ~ G. Cassi.nis - G. Castelnuovo - G. Chiavacci - E. Codignola - A. Donini - G. De Ruggiero - G. De– voto - F. Flora - L. Foscolo Benedetto - A. Galletti - A. Gatto - M Giua - A. Levasti - A. Loria - Valeria Malaguzzi - C. Marchesi - A. Momigliano - E. Morr tale - U. G Mondolfo - N. Ottokar - E. Passirin D'En– tréves - G.' Peyronel - G. Perticone - L. Russo - ,A. Saponi -·L. Salvatorelli - G. Tron - M. Valgimigli - A. Viscardi - M. Vinciguer:ra. Adesioni e proposte si ricevono per is.critto indirizzando a,: COMITATO ~ LA ilIFESAE LO SVIIiUPPODELLASCUOLA N.:r ZIONALE, pr.esso lo « Casa della Cultura», Milano, via Fi/11- drommatici, s. LA QUESTIONE MERIDIONALÈ ta Sicilia puj) essere socialista? Per guadagnare la Sicilia, e con la Sicilia tutto il Mez~– giorno d'Italia, il P. S. I. non deve presentarsi come par• tito esclusivamente della classe operaia, ma come pa_rtit. dèi lavoratori, termine piu comprensivo di quella farga stra– tificazione sociale, che va 4al contadino al medio ceto. Il rapido processo di proletarizzazione, che la guerra ha de– terminato in largfi,i' strati del:a media e piccola borghesia, consente oggi un'estensione dei principi della lotta di classe. In Sicilia è estremamente difficile impostare questa lotta sulla piattaforma dell'operaismo. Laggiù mancano quei gran– di complessi industriali, quei conglomerati urbani di tipo industriale, che. nel Nord d'Italia creano le premesse logi– che di un movimento operaio, postulano certe posizioni clas– siste d'avanguardia nella cosciente lotta impegnata per la realizzazione d'un ordine sociale nuovo, Sicchè i 'metodi di lotta adoperati nel Nord d'Italia non possono essere sempre consigliabili pel Mezzogiorno, dove i blocchi del popo:o, co– me dimostrano le ultime elezioni amministrative, no n servo– ho ad arginare lo spostamento del corpo elettor ,1.le verso le destre· 1iberal-qualunquiste Una politica, di part ito che v•– g!ia aderire alla complessa realtà della vit_a sociale, deve rinunziare ad un'azione uniforme, può e deve· flettersi ed articolarsi secondo le diverse esigenze, non solo delle due Italie, rispettivamente a Nord e a Sud della Gotica., -ma; vorrei dire, secondo le esigenze delle diverse regioni d'Italia La Direzione del Partito Socialista no111 solo non ha rile– vato questa necessità, ma ha puntato quasi esclusivamente sul Nord, tr_adizionale arsenale di idee e forz~ _po_litich~ trascurando 11 Sud; dove; per un processo rap1d1ss1mo «-– rivolta dell'opinione pubbljca, stanno accadendo cose as!àl gravi, che rimettono in discussione tutti i valori politici-. Noi denunciamo il franamento dei partiti di massa nél– l'Italia meridionale, denunciamo il grave pericolo che lina vittoria elettorale dell'U. Q. potrebbe rappresentare.,Bisbgna correre ptontathente al ripari, fatehdfl aìrtmenda dei gra'fi

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