Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 24 - 15 dicembre 1946

7 CRITICASOCIALE 407 .sentato dal Prof. Svolos, è stato ammesso, me~tre del Bund po'acco e di due minuscoli raggruppamenti socialisti degli Stati Uniti è stata rimandata la eventuale ammissione- a quando si potrà essere in possesso di più complete infor– mazioni sul:a loro forza ed essenza. Dato che alla confe-. r~za non vengono ammessi due Partiti Socialisti di uno stesso Paese, si è deciso di rimandare alla prossima riu– nione la decisione da prendere nei riguardi del Partito So– ciàlista spagnolo (P. S. O. E.) che è praticamente scisso in due .tronconi, auspicando che si possa sanare la frattura esistente in quel movimento, sicchè la Spagna sia in con– dizioni quanto prima dìpresentarsi çon un fronte unico socialista. La Conferenza ha 'preso inoltre decisioni di carattere fi– nanziario specialmente per quanto riguarda la sistema– zione del poco attivo· dei fondi della cessata Internaziona– le che .si è salvato da'l'a rapina nazista. I documenti più importanti di questa Internazionale, vere e pròprie pagine d.i storia del Socialismo mondial'e, che erano· stati messi in salvo<! cura di•Léon Blum, il quale era riuscito a farli emi– grare a Washington al tempo dell'invasione nazista della Francia, co·stituiscono un prezioso archivio per l'Ufficio di col'.egamento che tiene ora -in contatto· l'un con l'altro i Partiti Socialisti nel mondo. · Prima di affrontare il proble~a- più spinoso della con– ferenza, cioè que:!o dell'ammissione o meno dell'S. D. P. (il Partito Socia:qemocratico. tedesco), iln rapido gi_r-0d'o– .rizzante ed efficaci interventi di compagni soci.alisti di varii Paesi hanno messo a fuoco accenni a svariati problemi di politica. interm1ziona:e, quali quelli concer.nenti le frontie– re, il trasferimento di popolazioni, che costituiscono uò_po' il punto dolente di pan:cchie situazioni europ{!e. ·. Lo studio e le proposte di soluzioni per questi. problemi sono state rinviate a prossime conferenze, ùna delle qua·i do,vrà tra l'altro, o prima o poi, anche affrontare e dibatte– re .il: problema· dell'U.N.O., e quel!o della Inter.nazionale Socialista-:- •Apertasi poi la discussione sul principale problema ail'or- 4ine del giorno, ha parlato, à favore dell'ammissione dei socialdemocratici tedeschi, Morgan Philips per gli inglesi. Egli, con molta logica, ha fatto notare come sia indispen– sabile non ricadere neg 1 i errori del passato e come pertan– to siano da incoraggiare i movimenti sinceramente demo– ,ccatici che stanno tentando la riabi:itazione ·del popolo te– descò. Secondo il Phillip s, l'S.D.P. -è- più forte oggi che _non fosse alla fine de.la prinià guerra mondiale ed è l'uni– co che abbia un p reciso programma ed una linea pol,t:ca definita. « Se fossimo ·un ·organismo retto da un. rigido Statuto, pot-remmo - ha detto Phi.llips. - rimandare la soluzione del p·roblema, ma non siamo tali ancora e perciò ci è concesso affrontarlo più facilmente». Un efficace aiuto alla tesi inglese venne apportato da Van. der Goose, delegato olandese, che, ricordando tome cadesse in quei giorni l'anniversario della - Repubblica dj Weimar, ha sostenuto la necessità che una ·sana vita de– mocratica sorga in Germania, opera non di stranieri_ Ijla ilei Tedeschi stessi. E'. necessario che i Tedeschi rico– sfruiscano la loro vita e. ne migliorino il livello che si è ora abbassato gravemente, ma è a nclf'e necessario sorvegliarli pèr prevenire che essi possa.no porsi nuovamente all'opera per causare un nuovo conflitto. Secondo il norvegese Lie, l'S.D.P. è un autentico Partito socialista, che occorre -ap– poggiare a fondo. Della stessa opinione si è dichiarato An– dersen, danese, che raccomandò di non' attendere fino a quando sia troppo tardi. « Se non possiamo fidarci dei so– cialdempcratici in Germania - si chiese Andersen - di èhi dovremo fidarci dunque?>>. · De Brouckère, il delegato belga, dalla candida barba e dalla calda parola di apostolo, espresse aléuni dubbi che influirebbero in senso negativo nei riguardi dell'ammissiòne dei socialdemocratici tedeschi. In Bèlgio la guerra è -ricor– do ancor .troppo vicino, benchè, a mano a mapo che il tem– po passa, i fieri propositi si attenuino. « Nell'armata sociali– sta, il corpo d'armata tedesco - disse De Brouckère - è uho dei più ·importanti. Non possiamo rinunciare a quelle forze». .. . · . L'austriaco Schaerf, pur avvertendo che tra socialisti , à.usti-iaci e socialdemocratici tedeschi non vi sono rapporti, ric~mfò come compagni austriaci si fossero incontrati, nel– le galere e nei campi di concentramento nazisti, con com– pagni tedeschi, e come t-utti questi socialisti abbiano im– parato a stimarsi a vicenda. Pure favorevole all'ammissio– ne ·dell'S.D.P. si dichiarò Aamen, delegato svedese, che ve– de· nella rinascita socialdemocratica tedesca una passerella lanciata tra Oriente ed Occidente. : Aléune ragioni di dissenso sono state 'illustratè da Wi– li111, il delegato cecoslovacco, .che. ha però concluso dichia- B i bi Ì OÌeC8 Gino Bianco rando che nulla avrebbero da obbiettare i cechi se i tedeschi venissero invibti ·alla pr9ssima conferenza. Più forte il dissenso è apparso a seguito dell'intervento del de!egafo svizzero Oprecht, che ha francamente espresso il dubbio_ che gli attuali capi socialisti tedeschi nori abbiano ancora capito la :ezione del'.e cose, .graye guaio questo, spec·e se ci si ricorda - come ricorda l'Oprecht - la .facilità con la qua:e il movimento socialista tedesco si abbandonò ah– l'assalto nazista nel 1933, senza quasi resistere. Il compa– gno Oprecht si chiese quale sia la po:itica che viene se– guita neJ:a zona inglese e in quella americana e francese. Da informazioni che egli ha raceolto di prima mano, egli si disse costretto a ritenere che sono troppo tutelati· gli in– teressi capitalistici e troppo abbondanti le mene di catto– lici e reazionari per escludere che vi sia ancora un perico– lo di qua:che reincarnazione del fascismo tedesco. Aiuta1'e sì l'S.D.P. ha concluso Oprecht; ma andar cauti. _Grossfeld, il de:egato polacco, è stato decisamente, te– nacemente contrario. Egli parlò a lungo per contestare che ~ sia veramente nato un nuovo spirito· in Germania· e che di questo. spirito possa dirsi interprete l'S.D.P. Egli teme che questo finisca con l'assumere un atteggiamento fondamen– talmente contrario ai Parti.ti comunisti, e sostènne che non è chiara la, .po:itica dei ·socialdemocratici circa la questio– ne delle nuove frontiere, e che è gravida di consegu.enze la possibilità di ricostruire la Germania in un unico corpo po– litico. Egli ritiene che un invito rivolto ai socialisti te– deschi possa tornar ·sgradito alla grande Potenza Orien– tale ed asserì' che ogni passo fatto in quel senso può es– sere ·di danno per un più rapido riavvicinamento tra i due mondi che si stanno fronféggiando sul corpo occupato del– la Germania. . ... L'abile intervento di Shinwell è va.bo ad evitare. un· ec– cessivo irrigid.mento di punti di v ista d ivergenti. Shinwell ha voluto ch·arìre la portata della politica britannica- in Germania, sostenendo che essa deriva . dagli accordi di Potsdam, anche se questi nàn sono stati applicati in pieno da tutti i contraenti_ La Gran Bretagna, ha detto Shinwielt, è pronta a rivedere qU'egli accordi se gli altri c~mtraenti lo desiderano, ma ritiene che, in assenza di una comune vo– lontà revisionistica, gli Ing:esi sono costretti a seguire una propria linea politica. Se .una politica di socializzazione de– ve aver luogo in Germania, nel campo ..d·.i trasporti, della siderurgia; delle miniere etc. etc., non saranno certo le au– .torità militari a realizza.rie e nemmeno a pensare.i; ,occor- re _perciò contare sui Tedeschi, e in particolar modo su un partito socia:ista tedesco, . . A questo p~nto, la discussione avrebbe potuto protrarsi ancora perchè mo'te Delegazioni non avevano ancora espo– sto il loro pnnto di vista. Ma poichè l'ultima_ giornata della Conferenza stava volgendo verso la fine, il Presidente ot– tenne di porre ai voti una proposta così formulata: la Conferenza dei. Partiti Soèialisti' si .esprime in favore del– l'ammissione in linea di principio dei socialdemocrafci te– deschi? La risposta fu affermativa. Dodici Delegazioni, tra le quali l'Italia, votarono sì, cinque Delegazioni si asten– nero (tra le quali la Romania, la Svizzera, l'Australia); una, quella polacca, dichiarò di non voler prendere parte a: voto. . · Il Presidente propose poi di votare pro o contro l'invi– tò ad intervenire alla prossima. Conferenza, da rivolgere ad alcuni capi dell'S.D.P., i quali potranno così riferire sulla situazione tedesca e rispondere alle richieste di informazio– ni che potrebbero venire avanzate dag:i a1tri delegati, in– yito che non presuppone l'ammissione ufficiale -dell'S.D.P alla Conferenza socialista. Dieci voti furono a favore, quattro Delegazioni si asten- nero, 1 1a Polonia votò contro. . . · Con -questa decisiòne si è conclusa la Conferenza di Bournemouth, che ha. rappresentato· un altro prudente pas– so verso una più stretta collaborazione del Socialismo In- ternazionale. · E. Z. Rinnoviamo preghiera ai nostri collaboratori di non usare, per i loro dattiloscritti, -carta velina troppo sottile e-di lasciare un margine laterale per le annotazioni che la redazion~ dovesse apporre ai loro scritti. LEGGETE E DÌFFONDETE L'~J organo del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=