Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 23 - 1 dicembre 1946

394 CRffiCA SOCIALE deliberare su se stesso non può esser deliberato dal legisla– tore sul popolo stesso». La dottrina è ormai perfetta e non vi è che da applicarla con la miglior volontà come è richiesto da un argomento che interessa i.I bene comune. . Non v'è dubbio che il popolo· sia sovrano del suo destino: quando la costituzione c)1e esso si dà è aperta in ·modo tale da includere il mezzo legale cui ricorr~re nei momenti di crisi allora la Costituente è un istituto di diritto positivo; ma ~uando la costituzione è chiusa e, manomessa che sia, lascia il popolo nelle condizioni naturali in cui occorre rico– minciar da capo e ricreare un ordi~ nuovo, allora il popolo in nome del diritto naturale che, come abbiamo visto, tutte le dottrine gli riconoscono, deve adunarsi per ricostituire J.'ordine sociale, d~ve riunirsi in Assemblea Costituente per darsi una nuova Costituzione. Compiti ,<f.ell1J Costitu,en.ii?, oggi. La Costituente come funzione marginale -ed in -'assenza di un organismo legi·slativo, può coadiuvare nel frattempo il Governo per amministrare il Paese; ma compilata la Co- . stituzione, deve sciogliersi e lasciare che si inizi la vita . secondo il nuovo ordine. Per precisare questo punto con– troverso non tanto per motivi dottrinari, ma piuttosto per motivi politici. diciamo che in linea giuridica Ja situazione' presente italiana è più una- situazione di f,atto che una si– tuazi,é:me di diritto. Tutto. è provvisorio, lo Statuto c'è e non c'è, il Governo è oggi una finzione giuridica, ma· è un prodotto necessario della situazione storiça contingente, come lo furono i C. L. N. 'Quindi 1•nprimo luogo il Governo ha dovuto convocare i comizi per la Costituente applicando la legge elettorale che vigeva prima della interruzione prodottasi• nella legalità; nel caso nostro applicando J.a legge del 1919 cioè quella che se– gue il. sistema proporzionale. E' sorprendente come vi sia– no stati uomini di altissimo valore per' dottrina e probità politica i quali. per ottenere il ripristino. del sistema uni· nominale, abbiano dimenticato che quest'o era già stato le– galmente sostituito dal sistema proporzionale; e ve ne sia– no stati altri i qual.i hanno ritenuto difettoso il sistema proporzionale vedendolo .in funzione di as,emblea legisla– tiva e non di assemblea costituente. Difatti la difficol.tà di formar governi stabili, i!Jlputata al siste111a.proporzionale riguarda la vita dell'assemb).ea le– gislativa, non quella della· Costituente la quale ha un solo compito : far la Costituzione dovendo lasciare l'amministra– zione al governo di fatto,· che solo eccezionalmente potrà mutare. Per questa -ragione la vita della Costituente è breve e non può sussistere la. preoccupazione della stabilità dei governi di cui invece dovrà preoccuparsi fa Costituente nel fissare· i principi costituzionali. Inoltre è assurdo pensare che l'attuale Go vy:no, il quale ha solo funzioni di amministrare e di prepara.re una si• tuazione di- diritto, cioè una Costituente. pos sa çontempo– raneamente chiamare il popolo a rispondere per referendum a questioni' speciali. La Costituente invece potrà. nella sua sovranità, decide– re di interpellare il popolo mediante ref,ere:ndum su spe– ciali problemi che si presentino e sui quali la Costituente ritenga che il popolo non abbia potuto dar chiaramente il suo parere eleggendo i propri rappresentanti. ·così potrà, per esempio, la Costituent.e deliberare di a– dunarsi eccezionalmente ih veste legislativa, solo per con– sigliare il Governo su una determinata legge o per aiutare ; lo stesso Governo ove sia· necessario. Ma, torniamo· a ri· petere. secondo· i principi :fondamentali del diritto che ab· biamo esposti, nè può la Costituente sussistere od operare appena ·emanata la Costituzione nuova; nè può il Governo di fatto, che ha avuto il solo compito dii convocare la Costi– tuente, fare o promuovere atti che comunque limitino la sovranità della Costituente, la quale non sarebbe più Co– stituente s·e non fosse sovrana, Così fu. in Francia quando il popolo, sentendosi investi· to del suo potere, cacciò dal seno dell'Assemblea i rap– presentanti del re. non investiti di autorità perchè non elet– ti' dal voto popolare, e proclamò, di fronte a tutte le àu- - torità, costituzionale il suo titolo di sovranità al grido: « Le droit est en nous><- Ma fin da allora, non solo con la riforma· socia!,e intuita da-itmontagnardi, ma:anche con lo- spirito umano che la Costituente aveva assorbito dalla filosofia, il popolo adunato in assemblea aff.ermò il di– ritto naturale del. lavoro e il diritto motale del rispetto umano. Già il Congresso .americano ,del 1776 aveva, sancito i di– ritti politici del. cittadino, inalienabili. perchè dati all'uomo da :pio con J.a creazione, e quindi difendibili con ogni mez· · BibliotecaGino Bianco zo contro gli usurpatori; la Costituzione ribadì ·eh~ _gli u~ mini nascono liberi e de vono vivere uguali nel dmtto es· sendo sovrani nella J.o r-oorganizzazione nazionale. Ma tra· sferì questa uguaglianza p olitica. i n un'alta. sf~ra c~e rie suona come ammonimento attua.le anche per noi, e nspe~– chia l'ansia dell'umani1à tut ta proclamando: « Ren<lorui l'homme respectable à ·l'homme ! ». - L'Italia avrebbe dovuto e potùto adunarsi in Assem– blea costituente dopo l"e.guerre risorgimentali; ma questo - che era il vivo desiderio dei democratici ed il pensiero fisso dei Mazzini - non potè avverarsi per la ostilità d~i mòderati, della monarchia. la qua'.e, nel 1848, dopo la scon-, fitta, non accettò l'invito del Mazzini di· appoggiarsi ad un esercito di popolo ed al consenso del popolo, ma preferl la politica degli accordi e dell'aiuto straniero. Così si ebbe la vittoria a mezzadria che fin dal sm, na· scere pose l'Italia in una oondizione politica di soggézione. L'Italia salì in Campidoglio portando il sacco ai.Ii zuavi, trascinando i suoi baci da piede a piede per raccattare quel che sventura e noia altru,i le lasciava .andare, inchinando g-r,ùnel fango la turrita chioma sì che il poeta poteva dire aJ. lettore ... se pur prèmeti d,esio di piangere mira la Patria: grave d'obbrobrio il nomi italo mira e qui piangi e ti adirai Costituitasi per transazione, visse' di transazioni dal 186o al 1919, cercando sollievo · dal centro destro su'/ centro sinistro mai avendo sicura fiducia nel popolo· e mai attuando -quii;r– di una vera democrazia, ma: solo c.edendo di mala v.og'.ia ogni qual volta il. popolo irritato si facev_a minaccioso. E quando, ·nel 1919, il popolo si mostrò disposto ad assu– mere il governo per attuare le promesse di giustizia, la c!.asse dirigente italiana fece quello che Federico Engels aveva previsto nel 1895; abbandonò la legalità e si affidò a forze criminali che col terrore dispersero ordine e giu– stizia. Ma la. classe dirigente non capì che, strappando la Costituzione,, d'un lato poneva il popolo sulla via rivoluzio– naria ove l'unico vincolo è il diritto naturale e non la leg– ge, e dall'altro lato, per tenere il popolo soggetto e distrat– to, doveva cercare avventure nella. politica internazionale, doveva cadere cioè nella guerra, E così fu, ma come non .fu preveggente all"interno, non fu preveggente nemmeno all'esterno e scelse la via peggiore, quella della v\olenza e della prepqtenza: volle imporre la forza e soggiacque alla forza. Destino l•ogicò, ma per noi ainaro perchè la giusti– zia da tutti amata doveva trionfare soltanto nella rovina totale della Patria _(Continua). ALFRJ>DO POGGI In memoria di Massimo Gorki '- Nel decimo anniversario della morte, ,l'Avanti! si è fat– to promotore di una commemorazione che è valsa; oltre che ad onorare la memoria del grande scrittore russo, a ricor– darne la figura e le opere in Italia, dove, dd resto, come ovunque, ess.e sono ben note. II. senso ed il valore dell'opera di Massimo Gorki sono . oggi· forse aumentati dal suo significato. sociale che è;- an– che per noi, particolarmente importante. Non bisogna però dimenticare che, ·prima di tutto, quell'opera, che è patrimo– nio della civiltà moderna, è opera artistica e che il sµo senso sociale non può essere disgiunto dal suo valore poe– tico. Per. ·Gorki infatti, nd teatro, nei romanzi, n,elle novel– le, quel che conta non sono i'accettazione di una dottrina po- . litica o gli sviluppi çhe, questa dottrina può. acq_uistare nel pensiero dell'Autore, ma è la rappresentazione della vita, con i suoi contrasti, con le sue debolezze, col suo tormento fisico e spirituale, ·con le sue miserie, con la. speranza di .un rinnovamento. :Vita che l'Autore osserva.nei poveri, negli oppressi, in tutti coloro che attendono la liberazione; e che egli rivive cori la sua sensibilità e con la sua umana parte· cipazione, . . , Non altr.o è il realismo gorkiano, come non, altro è il rea– lismo di Cecov o di Dostojewski, se non questa rappresen– tazione intera della vita e non altro è il suo valore come scrittore sÒcia,le_.se non questa partecipaiione al tor~ento e al ferv.ore di rinnovamento della nostra epoca. Non altro : ma questo è grandissimo. · · · P. G.

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