Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 22 - 15 novembre 1946

• 360 CRmCA SOCIALE IL PATTO DI-UNITA'D'AZIONE· I precedenti del patto .. · Il.patto di unità d'azione stipulato tra le Direziòni del Partito Socialista e del Partito Comunista ha suscitato una notevole varietà di . commenti nei diversi campi, come del resto era facile attendersi. Ha suscitato allar– me nella stampa di destra e, più ancora, in quella demo– cristiana; ha suscitato grande entusiasmo nel campo co- munista e segni di soddisfazione in quasi tutta la stampa socialista. Per giudicare quale sia -l'interpretazione più. esatta e quali siano le previsioni più fondate sarà· bene fare un breve riepilogo dei precedenti e richiamarci alla s1- tuazione che ci ha condotti alla stipulazio~e qel nuovo patto. Questo ha precedenti in altri tre. patti stipulati rispettivamente nel 1935 e nel 1941 da socialisti e comu- _ nisti emigrati in Francia e nel 1943 dai gruppi socialisti e comunisti , che operavano clandestinamente in Italia. Era evidente che quei tre patti, stipulati in condizioni e per fini tanto diversi da ·quelli che possono· oggi costi– tuire il fondamento e il programma della nostra azione, dovevano essere sostituiti da un nuovo patto. Se questo non è avvenuto prima, come sarebbe stato logico; lo si deve al fatto che da una parte l'ala del nostro Partito ·che si dice di sinistra tendeva a sostitqire il patto di unità con la costituzione di un partito unico e che per reazione a questa tendenza altri di noi ritenevano che, pur rinnovando il patto di unità, la sua formulaziòne non fosse però possibile finchè nel no·stro Partito non si fosse formata una salda coscienza della sua" autonomia ed esso non si fosse dato un programma di azione sul quale si dovesse saggiare la possibilità di' quella unità che non. poteva essere mantenuta in una enunciazione vaga e priva di ogni contenuto concreto, ·ma doveva essere rivolta al raggiungimento di fini determinati. Anche dopo che al Congresso di Firenze tutti gli ordini del giorno che vi furono messi in votazione· ebbero riaf– fermato il principio della autonomia del Partito, non parvero- attuate tutte le condizioni necessarie· per la rin– novazi~ne del patto, un po' perchè alcuni di quelli che al Congresso avevano aderito al concetto di autonomia lo ·avevano fatto con_ qualche restrizione ÌnentaÌe e pa– revano voler sciogliersi dall'impegno che col loro voto avevano assunto, ma soprattutto per le circostanze in cui si svolsero gli avvenimenti della nostra vita nazio- · nale. Il periodo di preparazione e di svolgimento della · lotta elettorale per' la nomi,na della Costituente non po– teva certamente sembrare il momento più adatto per la stipulazione 'del patto di unità. 1 due partiti che ave– vano deliberato di prèsentars\ separatamente al voto degli elettori, sia per tener conto dEtlle differenze di programma e di metodo che sono tra loro, sia per misu– rare 'ciascuno il seguito che' ·aveva nel paese, dovevano essere in condizioni di poter spiegare il loro pensiero agli elettori, di cui chiedevano il voto, con piena libertà, e perciò senza sentirsi vincolati da patti che avessero str,etti con altri agg~uppamenti politici. Dopo le· elezioni, . la necessità, che· subito apparve, ·di costituzione di un governo cui partecipassero tutti i tre partiti di massa . rendeva evidentemente _poco opportuno· ,che si diminuisse il significato e ·la saldezza della collaborazione con la stipulazione di un patto particolare tra due dei partiti che· partecipavano alla combinazione ipinisteriale. · Ma fin da quel momento furono poste le condizioni per cui ·si dòveva giungere, in tempo_ non lontano, alla stipulazione di quel patto. La causa principale fu l'inva- ' · denza dei democristiani,. che vollero avere nei' Governo un·a importanza maggiore, per numero e per qualità dei Ministeri ·ocçupati, di quella che legittimamente avreb– bero potuto pretendere in base alle risultanze elettorali, specialmente tenendo conto del fatto che oltre una metà referendum votato per la monarchia. In realtà i comu– nisti non furono pienamente solidali coi socialisti, du– rante le trattative per la formazione del Governo, nello sforzo di contenere l'invadenza democristiana. • E' nel ricordo di tutti la dichiarazione -di disinteressamento da essi fatta intorno al Ministero della. P. I., dichiar~zione che dimostra chiaramente come essi non si avvidero quale sarebbe divenuta, attraverso l'opèra di quel Ministero, l'ingerenza del Vaticano,nella politica italiana. Successi– vamente invece il partito comunista assunse un atteg- , giamento di aggressiva critica ·alla democrazia cristiana, critica della quale l'episodio sal,ente· fu la èampagna contro De Gasperi per l'opera da lui svolta a Parigi; e sebbene questa campagna si sia poi chiusa impensata– Ìnepte con la presentazione, alla Commissione degli• Af– far~ Esteri, di un ordine del giorno Togliatti, che appro– vava l'opera della nostra delegazione incaricata di so– stenere a Parigi 'le ragioni· dell'Italia, il conflitto tra co– munisti e democristiani rimase tuttavia, ed ebbe chiare espressioni in una insistente polemica giornalistica. Questo stato di cose veniva a creare una difficile situa– zione anche per il partito socialista, esposto al pericolo di. dover esercitare una funzione di mediazione per man– tenere in piedi ·1a compagine ministeriale, funzione in– comoda e mal gradita, specialmente in un momento in cui si erano ridestate nel nostro partito legittime esigen– ze di affermare la propria autonomia e andava ridestan– dosi la consapevolezza di dover mirare ad assumere una funzione di guida nella nostra vita nazionale. Appariva · poi sempre più evidente che nella democrazia cristiana, · la quale sapeva bene eh.e da sola non .avrebbe potuto te– nere il governo, una parte mirava ad. escluderne i co– munisti, con l'intento di spostare verso destra l'equilibrio della compagine ministeriale. Naturalmente i socialisti non potevano préstarsi a questo giuoco, oltrechè per evi-' denti motivi" di lealtà e solidarietà e perchè non poteva– no prestarsi a.d uno spostamento a destra, anche perchè ritenevano e ritengono che sarebbe. errore gravissimo, esiziale agli. interessi del paese, qualsiasi tentativo di ri-. durre all'isolamento le forze. comuniste: La relativa rapidità con cui sono state concluse le trattative per la stipulazione del patto d'unità 'd'azione è pertanto la risposta che il Partito s9cialista ha dato alle manovre ·condotte dalla fazione_ di destra della democra– zia cristiana, a cui anche la sinistra, un ·po' alla volta, tratta anche dalf acuirsi della polemica, · si è .lasciata 1 i~durre Il suo contenutÒ. Ma, indipendentemente dalle circostanze µi cui è ma– turato, il patto di unità d'azione deve essere giudicato per quello che esso contiene. Noi di Critica Sociale più e più volte avevamo detto che il precedente patto era troppo vago e che bisognava precisare quali erano le finalità in vista delle-quali l'unità d'azione era stipu– lata. Da parecchi compagni ci, fu allora mossa l'accusa che con questa domanda noi miravamo a diminuire l'im- BibliOteda\:3ÌenctSt:1nco elettori avevano nel . portanza e la portata del patto: accusa veramente de- . stituita d'ogni fondamento, perchè i fatti stessi avevano dimostrato che in più punti erano tra noi e i comU= nisti sostanziali differenze di metodo, di apprezzamenti, di atteggiamenti di fronte a fatti .concreti; che quinçli la precisazione dei fini comuni da raggh-1ngere era ·una necessità. La Direzione del Partito, fissando questo pro– gramma comune, e tutto il Partito compiacendosi del carattere· concreto che con l'indicazione ilei punti di programma si è venuti. a· dare al patto, vengono a dare sanzione a quanto noi avevamo detto. Si poteva forse desiderare che i punti -di programma avessero una for– mùlazione più precisa; _Ìna questo è un perfezionamento che l'esperienza potrà facilmente apportare.

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