Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 21 - 1 novembre 1946

, CRITICASOCIALE 347 tologia. L'ultima volta che i) socialismo fece sèntire la sua voce, prima del lungo silenzio, fu per usare - proprio nello sforzo di definirsi - linguaggi diversi e voci di rissa, fu nella torre di babele di Livorno e dei successivi Co.ngressi. Possiamo, ·dopo oltre un ventennio di silenzio, ricominciare coli'« ieri dicevamo» e parlare .semplicemente e tranquilla– mente di socialismo, senza preoccuparci di chiudere prima la discussione aperta allora? Ecco perchè ho veduto con piacere ospitato dalla « Critica Sociale» il mio « Invito alla discussione»: è un inco.ntro tra due compagni, meglio tra due concezioni, e se la diséussione con Basso continua sul tono pacato ed· educato di ora, volta a èercare nel fondo più i punti di- contatto che di distacco, non può uscirne che vantaggio per Je due parti. Ma intanto, amici dL,Critica, cerchiamo di trarre i primi frutti da quanto ci è stato detto, e discorriamone un poco tra noi. Dice Basso che l'atteggiamento di Critica Sociale attira alcuni elementi dei ceti medi per via di una «concezione falsa, piccolo-borghese de) socialismo». Accusa che n:m reg– gi!, perchè chi ha seguito fin dai primi numeri questa rivista ·puD dire con quanta cura la Critica abbia cercato di. atti– ra're a sè i ceti medi, ma senza attenuare la na\ura classista del socialismo, bensì cercando di convincere i lavoratori del ceto medio che è loro interesse aderire alle posizioni del so– ciali~mo. Questo per quanto riguarda l'impostazione dottri– naria di Critica, la quale ha ).e carte perfettamente in regola. · Ma sul terreno pratico· le cose stanno diversamente. Qui è necessario concedere cpe qualcuno, che ha paura del rosso viv-o, si è lasciato attirare dalla nostra polemica coi comuni– sti. Va concesso di più: che, a.Ila periferia specialmente, son talora i compagni più «è!estri » che simpatizzano per la Critica. Nè possiamo rispondere semplicement~ che i voti, comunque accalappiati, si -contano, specia!mente in un perio– do in cui lo stesso Basso non sa sostanzialmente suggerire una politica diversa· da quella cqe tutti i partiti (proletari e no) stanno conducendo, secondo il criteri-o dell'irrobustimeri– to della piattaforma elettorale. ·Rispondendo in questo modo faremmo del gretto opportunismo, che ha i suoi grossi incon– venienti. L~ causa di ciò .non va cercata in un nostro preteso snatu– ramento del socialismo. La colpa non è della «calamita», ma di alcuni «calamitati», i quali hanno equivocato sulla nostra posizi·one. E, in gran parte, la colpa è dei Basso, dei Gaeta, dei Togliatti, i quali, ostinandosi a definirci gratuitamente .non marxisti e borghesi, hanno contribuifo a rafforzare· l'e– quivoco, aliinentanèlo )e simpatie per noi dei fautori di un socialismo rosa. Fautori, i quali non hanno mai letto )a Cri– t~ca, ma conoscono soltanto le acèuse che vengono ,mosse alla posizione della rivista, accuse chè molto volontieri sono accolte· e amplif1cate dalla stampa che si dice indipendente e ·che muore dalla voglia di veder nascere un socialismo ... non socialista · L'equivoco ·(che è poi lo stesso che convoglia simpatie non cercate verso il pensier.o di Saragat, per tanti versi affine al nostro) è il corollario di un ragionamento assai semplici– stico : la Critica è contro il comunismo, Saragat è in pole– mica accesa con Togliatti; ergo_ quegli-interessi che vengono minacciati dal pr.ogramma comunista trovano la loro difesa nel socialismo di Criti·ca e· di Saragat. La Critica Sociale, oreoccupata della salvaguardia della democrazia e della li– bertà, va svolgendo nei confronti del comunismo un'opera critica, che è stata presa, dai superficiali, per anticomunismo integrale. Le repliche vivaci dei comunisti e di a'.cuni com– pagni dello stesso nostro partito hanno facilitato l'inganno; e qualcuno confonde la nostra opposizione alla parte (i difet– ti additati) con l'opposizione a tutto l'intero programma co– munista. Chi nutriva vaghe simpatie per il socialismo e nello stesso tempo, .avend·o particolari interessi da conser– vare, temeva l'avanzarsi dei programmi di sinistra, battè le mani alla Critica, illude?dosi di aver trovato il molle guan– ciale su cui dormire placidi sonni. Ecco perchè le parole di critica_ che Bass~ ci indirizzava vanno meditate_ Vano riesce il suo sforzo di spiegar questo stato di fatto con deduzioni cavate fuori da pretesi compro– messi ideologici che noi non abbiamo mai fatti. Sono suffi– tiientile cause puramente psicologiche che abbiamo individua– te per spiegare la cosa. Ma lo stato di fatto, l'equivoco, ri- mane, e occorre porci rimediò. · ianco E' ora di dare un dispiacere a tanta gente, e di ripetere i motivi del nostro socialismo, sottolineando energicamente tutte le rinunci e a cui costringe la sua accettazione. Non vo– gliamo avere con noi dei socialisti al selz. Dobbiamo dir chia– ro che, nell'ambito di una concezione democratica, è possibile assumere gli atteggiamenti più rivoluzionari. Dobbiamo dire che democrazia e conservazione, tute!a della libertà e tutela di interessi privilegiati non sonò per nulla sinonimi. La Criti– ca Sociale deve dimostrarsi, nei problemi di struttura e nei programmi di ~averno, la più sinistra delle correnti, del par– tito. Solo così, compagni, salveremo con la democrazia il sos cialismo. UCOBERTO Ar,FASSIO GRIMAI,DI Accogliamo con molta simpatia qu.esta a~uta e sottile ana– lisi diel nostro collaboratore e amico-,e siamo perfettamente d'acco,y,tfo, con lui, sia nell'attribuir.e alle male arti dei nostri denigrC/ltorile non desiderat~ simpatie che ci vèngono dalle file avversarie, -sia nel riconoscere la, n,ecessità di disingan– nare tutti coloro• che sperano, tollerànza e, i-{spetto dei loro privilegi da un presunto· socialismo all'acqua di rosa o di malva. Ma contro questa illusione noi abbiamo sempre rea.: gito. Qiw.si in ogni fascicolo di Critica abbiamo categorica– mente affermalo, che questa è, se 1ion la lasciamo sfuggire per incorreggibile insipienza, l'ora del socialismo; che il ri– formismÒ è superato ~inun mom,ento in cui « riforma agrcr ria» e « riforma industriale » significano, (c'Omeinfatti signi– fiéano per noi) socializzazione della terra) e dell'ind~1,Stria;e al congresso di Firenze, parlarvdo,per tutta la nostra cor– rente di partito, il nostro direttore dichiarava il proprio dis– senso dal Morand•, come anche dai comunisti, i quali ripe– tu,tamente avevano, dichiarato di ritenere-non ancora maturi i tempi per l'inizio di un'organica socializzazione ~ell'Oippa- rat,o produttivo: · E a11JChe- in fatto di inclinazion.e verso una politica di ceti medi, a quello che esattamenite dice in nostra difesOil'amico Grimaldi altro possiamo aggiungere. Quei così detti ceti medi a cui noi abbiamo ri.;;olto invito a s.entire la solidarietà dei· loro interessi con quelli_della classe operaia e contadina sono m,tentici-lavoratori e proletari, anche se hanno il col/etto· di– ritto e l'abito nero_ D• fronte- agli altri C€timedi ci siamo te- 1~tti sw-ùna linea di asso.futa intransigenza. Per citare un e– sempio: i nostri amici che fecero parte a Milano della com– missione per la sc,elta,dei candidati alla Costituente respin– sero l'invito della Direzione del Partito (allom per tre quarti di... sinistra!), perchè fosse incluso nella lista il nome di un compagno -che non Olllevaaltro titolo, alla candidatitra eh.e &i essere esponente della classe dei commercianti. Essi riten– nero (ma la Direzione fu poi di di'IAersopMere<e incluse quel nome) che, pùr ammettendo- .che dalle,.file del/a; borghesia possano venire al nostro Partito uomini di fede limpida ,e si– cura, non si d,ovesse< però cercar di attirare alla nostra lifta i voti di quei commercianti che av.essero bisogno -ài trovare in essa ii nom,e di uno dei loro per essere indotti a,·darle la pre– ferenza. E' un piccolo episodio', che esprime però chiaramente /11, natura rettilinea, della, nostra conceziM1e classista. Per ora non aggiungiamo altro; ma aug~iamo che alla discussione a mi Grimaldi ha dato, nuovo impulso altri compagni parte– cipino; e allora anche noi riprenderemo la parola. LACRITICA SocrAL? Abbiamo pubblicato: HAROLD J. LASKI 11 Battaglione segreto (Un esame dell'atteggiamento ·comunista verso il poc– tito laburista) - Prezzo L, 20. GIUSEPPE FARAVELLI La Democrazia Socialista Prezzo L. 15. -;- Valgono per entramb'i le, facilitazioni, -,gid disposte per gli altri nostri opuscoli, di uno s.conto del 2i;-. per ordi~ioni di oltre 10 copie. ·

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