Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 21 - 1 novembre 1946

CRITICASOCIALE ' . -lò volesse,'-colla struttura che essa si era data. Una tale struttura non si confarebbe più alle esigenze del mondo nuovo, quale esso è sorto ·da questa.guerra, e quale si configurerà in questi anni in cui si pre– para quella che più o meno potrà chiama-rsi un· gior- no la pace. _ Chiunque si. guardi· attòrno può rendersi conto, che non soltanto l'a struttura interna ma il modo stesso di .agire e là !iituazione dei partiti socialisti in ogni paese hanno subito delle profonde trasforma– zioni. Vincitori e vinti, satelliti e conduttori, neutri, . tutti sono stati. colpiti. Delle regioni che non conta– vano per nulla peseranno d'ora in avanti, e talora in modo considerevole, sulla bilancia del mondo. Rifacciamo allora « ex novo » una unità interna– zionale socialista? Fusione dei Partiti, fusione delle costruzioni c4e, visibili o no, li tengono assieme al di sopra di .ògni frontiera? E' precisamente a quel– l'idea che vengono opposte, ora con triste ironia, ora con accento di collera, le obbiezioni, non di princi– pio, ma di ,constatazione contingente : · <( Per. il ·mo~ mento è impossibile». Il.« per il momento» non ha. sempre lò stesso colore di speranza. Esso si riferisce sempre a esperiérize locali o generali, in cui entrano lµtti, rancori, - giustificazioni . un pd alla rinfusa. Qualché volta non se ne fa portare la responsabilità unicamente agli altri. Ci si sforza· di <:_ssere giusti, .. non s~ arriva che ad esse·re più recisi. ·Insomma si è troppo conosciuta la parola d'ordine di unità, di cui ci si è s.erviti per Je esclusioni; troppo sov.ente . la si è usata più per minacciare che per attirar.e. Oh! qual}do mi ritorna alla mente, non posso sopporta– re !là.ria di pietà amichevole o di sospettosa interro– gazione con . cùi dei compagni· cari ci· guardavano ~quando avevamo avvicinato troppo dappresso, nel cotso di azioni forzatamente comuni in Francia,. quelli dell'altra parte. Irrealizzabile! E nell'attesa? A. chi. dice: « rifac– ciamo intanto fra noi ciò che è realizzabile », ho sentito. rispondeFe: « stat_e attenti : rifa.re 'l'Inter– nazionale operaia socialista vuol dir e ricost ruire al- 1' estremo opposto· qµella. «terza» che si era propo– sta per scopo, pur appellandosi all'unità, di soppri– mere la. socialdemocrazia, e che alla fine fu disciol– ta ». · Replicherei volentieri a questa obbiezione che i motivi che hanno dettato quello scioglirrrento sono abbastanza ,1rotenti perchè essa, sussista, ma aggiun– gerei che, senza « terza »-, i colpi inflitti· ai partiti so– cialisti opposti sarebbero ·ancora più fitti, per esser, forse, più ·largamente disseminati, e probabilmente più profondi.. · · Non si tratta df «·rifare». Ber rispondere alle ne– èessità del presente ci vogliono nuove prese di- con– tatto fra le forze proletarie e nuove direttive. Una. Internazionale d'azione come la si chiedeva, non sa– rà vitale che se sarà statò provato che la guerra e le sue conseguenze hanno restituito o conservato ai Partiti ch.t si ispirano al socialismo, a]· marxismo od al « comun•ismo·»·- inteso non come un titolo di partito, ma come la constatazione di un movimento. economico e sociale esistente - una forza capace di farli ·agire in modo diverso che come appendici di Stati. E' per questo, ne sono certo, che è stata subi– to accolta la proposta di una conf'erenza socialista a Parigi; conferenza avente per scopo ·di concertare l'azione :F-ra tutti, coloro che vogliono rispondere al– l'appello della Repubblica spagnuola contro una di quelle forme di fascismo che il capitalismo nòn ha l'ari'a di riconoscère per quello che sono. Agire in~ sieme e presto sarà la veFa maniera di riavvicinarsi BibliotecaGinoBianco per l'avvenire. Ciò è più urgente che cominciare coll mettere . su degli ·uffici, quando ancora è ,facile no11• perdere_ i legami esistenti ed estenderli anzi sempre: .più. Ec!=Operchè va ritenuta importante la ·creazione recente di una Internazionale della Gioventù socia– lista. Essa risponde. ai bisgg~i di tutti quei giovani che le particolari circostanze della guerra hanno tç– nuto al di fuori dell'organizzazione, all'età in cui avrebbero già dovuto essere entrati nei ranghi. Ma soprattutto n9n si perda di vista la struttura e le disposizioni nuove che riveste l'opera dei làvo– ratori raggruppati nei loro sindacati sempre più pos~ senti. Di paese in paese, dall'Europa all'America, l'abbiamo vista estendere la sua influenza diretta sui· Governi,' e conseguentemente sui partiti; e nel tem– po stesso,, secondo le previsioni dei nostri vecchi, ve– diamo entrare nelle sue file tutti gli stadi della pro– duzione. In quest'epoca in cui non esiste più alcun problema economico o politico che non diventi e non resti internazionale: là dove è la .classe operaia, ivi è la battaglia socialista. Ecco che, sotto questo aspet– to, si è formata, senza distinzione nè di Stato nè di formule dottrinali, quella federazione sindacale mon– diale (F. S. M.) le cui sezioni nazionali, cosciente– mente o no, agiscopo nel campo politico. ·Ricordia– moci <;heè stata precisamente l'Associazione Inter– nazionale dei Lavçratori a formare la base dei par– titi socialisti nel m_ondo. I partiti, in seg1,1ito,furono gli a:rtefici del raggruppamento nell'Internazionale. Si riaccenderà la fiamma e sarà questa volta il rag- . gruppamento il nuovo artefice dell'unità dei partiti per la « lotfa finale »? Due fatti tornano alla mente e parlano in uno stes– so senso. 1} L'I.O.S. av_eva dovuto decidere e man– tenere nei suoi statuli, che « l'entrata di un membro dell'Esecutivo in un Ministero mette fine automati– camente al suo mandato nell'Esecutivo stesso». 2) In Francia, dalle Camere Sindacali ·operaie, pa:rtì nel 1879 ia cortvocaziorie del CongFesso di Marsi– glia, in cui fu, creato il Partito operaio. n dovere, quando il necessario è « per il momen~ to » irrealizzabile, è di rendere possibile questo ne– cessario gradualmente e secondo tappe previste od azioni suggerite dall'occasione o dal tempo. Dura o _no, questà è l'opéra èla compiere. Giovani e vecchi, mettiamoci al lavoro per realizzarla. - BRAKF: (A. M. DESJOUSS]tAUX) Aproposito. delcasoCorsi Il caso Corsi può _ritenersi liquidato ,oramai, ma è utile cercare di ricavarne gli insegnamenti che esso può offrire: Nella sua qualità di sottosegretario agli Interni il ·nostro amiço (che noi apprezziamo altamente per la chiarezza del sìlo pensiero, per il ·f"ermo coraggio con· cui· segue la v:ia che il senso del dovere gli suggerisce, senza preoccuparsi delle ostilità che può incontrare) aveva firmato un telegram- · ma con cui si dava mandato ai Prefetti di evitare assoluta– mente che, per effetto di un minacciato sciopero di conta– dini, potessero restare senza riforhimento di latte le città, e specialmente gli ospedali ed i bambini. L'amico Corsi ri– cordava probabilmente, mentre accettava di apporre la sua firma a quel· telegramma, che da uno sciopero analogo nel– la Bassa Lombardia era stata favorita, nell'altro d0poguer– ra, la fortm;ia del fascismo, specialmente nella Lomellina, donde vennero poi, sotto la guida del ca,Pitano Forni e l'i– spirazione di Lanfranconi, quelle bande armate che assali– rono Palazzo Marino nell'estate del 1922. senza che il pro– letariato milanese riusèisse allora_ ad qpporre nessuna seria· resistenza .. La triplice legit_tima preoccupazione di. evitaré, '

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