Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 21 - 1 novembre 1946
CRITfC1A S©GFALE ·353 stero ·delle ·Finarize sull'opportunità di porre a ·capo delle singole branchie dell'Amministrazione persone scelte anche fuori della Amministrazione stessa, le quali diano garan– zia di onestà, attività, inteUigenza e· competenza -specifica. Ma occorrerà altresì perseguire i presentatori di d·e– nunce false e i co.rruttori con pene gravi. che potrel:ibero arrivare •alJlavoèa2ione àllo Stato ldei cespiti '-non denuilciati. La necessità di poter. controllare che vengano denunciati tutti i cespiti ·di reddito, che i contribuenti possano avere in ~diverse circoscrizioni dist-r.ettuali, ·richiede poi la ricostitu– zione, su basi ·più razionali, ctell'anàgr<1-fetributaria, istituita , -con, D. L. 7 agosto 1936 n. 1639 ed attualmente inoperante. Considerazioni a favore del cam~vo della monet~ e d,ell'im– ·. posta sul patrimonio•· , Quanto all'avversione dell'on. · CorbinCJ al cambio della moneta - locuzi,one che ·dovrebbe significare, come già si ebbe occasione di accennare su questa Ri'vista,, censimento dei mezzi liquidi. dei depositi in denaro é dei titoli a red– dito fisso al portatore in possesso di ciascun contribuente, e contemporaneo cambio o stampigljatura· dei biglietti di ban- - ca e dei tito!i · al portatore - non se ne comprendono in– vero le ragioni, specie dopo l'esperimento fatto dalla Fran– cia, ove questa operazione, dimostratasi per nulla nociva al– la circolazione monetaria, ha servito al fisco ad accertare importanti cespiti imponibili. _ Occorre tener presente che il cambio della moneta, oltre che al:eggerire sensibilmente il compito degli organi accer– ·tatori, in quanto questi potranno limitare particolarmente le loro indagini agli impianti ed ai cespiti mobiliari esclusi dal. censimento, quali le scorte, k merci, ,i cred-iti, ecc. (i possessori di immobili e -di titoli nominativi sono facilmen– te individuabili), a tutto vantaggio appunto ·de).ìà precisione dell'accertamento, consentirà il riordinamento -di tutta- la circolazione. di cui non, solo non si conosce· Ja consistenza, · c:on dannose ripercussioni. sul governo della massa moneta– ria, ma è incerta persino la cornpòsizione. · Il recente aumento del costo della. vita. verificatosi in un periodo in cui non si p<J.rlàvapiù del cambio della mo- ,neta, sta poi a dimostrare che• il dubbio che questo ·provo– casse una· corsa agli investimenti, e quindi un aumento dei prezzi, non era giustificato. L'ascesa dei prezzi dipeqde, in– fatti. d a ca use 'ben più profonde di 11n censimento della moneta, s.ia pure fatto a scopo fiscale, quali lo ,squilibrio fra la dom anda e l'offerta dei singoli prodotti, l'aumento nel corso dei cambi. che si river-bera sul prezzo delle met:Gi im– ,portate e quindi su que!lo dei prodotti in cui tali merci-tro-_ vano impiego, l'instabilità della situazio_ae politica ed.· il !'lenso di disorientamento e di sfiducia. che ne deriva, il quale provoca un. aumento nella vr.locità della circolazione, con effetti anal.oghi a quelli dell'emissione di nuova carta moneta. Nè può sostenersi che il censimento di cui trattasi' ·(e quindi le imposte alla cui applicazione ·esso servirà di base) possa. determinare, per- se stesso, una emigrazione di capi– tali; l'esodo di divise estere, al quale assistiamo in que– sti mesi, e la cui gravità è stata rilevata da più parti, è da attribuirsi, più che ad altro, al timore che assilla le classi abbienti circa !'·evolversi della situazione politica. Perchè non si combatte questo malanno mertiante una vasta opera di epurazione nel personale delle Dogane, che tollera., con criminosa compiacenza, che i prezzi denunciati per le merci in esportazione siano assai inferiori a que.\li reali - così da ·permettere agli esportatori di costituirsi all'Estero co– spicue giacenze di divise all'infuori del 5d% che viene loro accreditato in conto valutario -, quando non tollera ad– dirittura l'esodo.cland·estino di prodotti e di valute? S.e le alìquote dell'imposta commisurata a.Ila capacità con– tributiva ed all'uguaglianza di sacrificio non sono tali da assor-bire o minacciare il reddito e da ostacolare quindi l'at~ · tività e.conomica, non possono dett!rminare una fuga di ca– pitali, nè scoraggiare, il ·risparmio e, quindi, gli investi-. menti dai quali dipende l'aumento de]J.a ricchezza collettiva. Lo spauracchio- déll'-emigrazione del capitale è stato so– vente agitato quando si' è cercato di opporsi ad una inno– vazione che avrebbe colpito particolarmente gli interessi e delle classi abbienti: si è detto che il capitale sarebbe emi– grato se, mediante una buona legislazione su).le fabbriche, si fosse voluto attenuare lo sfruttamento delle classi ope– raie; che sarebbe emigrato se le speculazioni di borsa fos-· sero state frenate in ciò che hanno di più immorale; che sarebbe emigrato se si fosse gravata l'industria del peso delle assicurazioni sociali : invece, tutte queste• r.ifo'rme so– no state introdotte e il capitai'e, non, so!.o non è· fuggito; ma si è accresciuto rapidamente La -mobilità del capitale è, in– .fatti, meno grande di quanto si creda; il risparmio si può dire the .si aèc1.11I1uliquasi aut.omaticamente. Comunque, B1bhotecaGino Bianco non .è questione •di meto·do. ma di gr.avità ed entità delle ••aliquote, e già da queste c:olonne si è segnafata l'opportunità di ridurre i saggi di queste. Per quanto concerne l'imposta personale progressiva straordinaria sul patrimonio, che dovrebbe procurare i mez– zi p_er poter •fronteggiare, per quanto possibile, 'l'opera di ritostruziòrte dell'economia nazionale, qualora si ritenesse che un reale prelevamento su\ patrimonio, specie se in forte misura, possa nuocere effettivamente alla produzione. non sembra esistano seri ostacoli ad una. 11ipartizione in diversi anni dell'onere relativo .- naturalmente dietro congrue garanzie -, in modo che anche questo tributo abbia a tra– dursi, in definitiva, in· tm'imposta sul reddito: sarà perg in tal caso -opportuno incoraggiare i versamenti a completa liberazione attraverso adeguate 1 agevolazioni. Giova poi te– ner presente che, anche se _prelevata, sul reddito,· un'imposta misurata sul patrimonio, introdotta a fianco· di una impo– sta general e su l reddito, non può che tornare utile, .dato che il reddito .n.on è sempre proporzionato al valore dei beni; anzi, in q uesti tempi presenta forti sperequazioni. Aggiun– gasi che, mentre l'imposta sul reddito colpisce tutti i redditi in uno stesso modo, quella sul patrimonio p.uò operare una opportuna discriminazione fra i redditi di dive rsa natura: temporanei o permanenti, fondati o ·non fondati. ecc. D'altro· Iato, si debbono ritenere prive di fondamento le obiezioni mosse da qualche parte riguardo alle difficoltà che presenterebbe il cambio della moneta, quali .la distiri– zione del denaro occasionale da quello occultato· e la pos– sibilità di denunce distribuite: tali difficoltà potrebbero es– sere -infatti super'ate, o di molto attenuate, dalle indagini in sede di accertamento. Prestiti interni ,éd esteri Imprescindibili urgenti esigenze di tesoreria giustificat)o !'.emissione ·del nuovo prestito: ·.jJ Governo però dovrà fare ogni sforzo affinchè in avvenire il pareggio ddla parte ordi– naria del bilancio avvenga con il· gettito. dei tributi or.dinari e<ril ricorso a prestiti interni ed esteri venga strettamente limitato a ·quella parte. <lei fabbisogno per la ricostruzione, per il soddisfacimento degli oneri· addossatiçi dal trattato di pace, e per il risarcimento dei danni di guerra che non potrà essere coperta dal gettito dell'·imposta straordinaria sul patrimonio· e di quella sui profitti di guerra e di con– giuntura e dalla confisca dei profitti di regime. , Male assai farebbe anche il nuovo Ministro del Tesoro se pensasse di ,sopperire alle esigenze del bilancio con pre– stiti senza prima avere escogitato cogni mezzo atto a perfe: zionare ed a rendere più rigorosa la funzione accertatrice dei redditi ! Anzitutto, i prestiti son.o onerosi per l'Erario :· se i 31 miliardi di interessi· sul debito-pubblico risultanti dal preventivo dell'esercizio in corso possono apparire non esor- .bitanti in rapporto al totale' delle spese effettive, è perchè essi vengono pagati in• lire· aventi un potere • di acquisto ·che per certe merci corrisponde a non più del.la centesima parte di quello delle lire avute a suo temp o in p restito. Dato il valore attua.I.e della moneta, l'ammontare ·dei debiti -chf:' si dovrebbero assumere ove le spese non venissero coperte, per quanto è possibile, dal· gettito dei tributi, risulterebbe così ingente da• far aumentare enormemen'te l'onere degli interessi. -Effetti di una severa politica fiscale Ma altre ragioni ancor più importanti militano in favore dell'adozione di una severa politica fiscale Le imposte com– misurate alla çapacità contributiva -inciderebbero •partico– larmente su que).la parte del reddito che specie i nuovi ù– ricchiti - per natura restii a prestare i loro denari ·allo Stato -'- dilapidano in spese voluttuarie. Con l'avoc·azione allo Stato, ·per le esigenze- ordinariè e straordinarie di bi– .lanci.o, si darebbe una _destinazione essenzialmente produtti– va ·a tali redditi, che, altrimenti, continuerebbero ad avere un impiego antieconomico: data l'estrema mobilità di que– sto ·denaro, là sua sottrazione. costituirebbe- il migliore -dei rimedi contro !'-inflazione, e sarebbe ·quindi assai prezioso .. agli effetti della ricostruzione. Nè va. dimenticato che det– te imposte agirebbero anche quale mezzo molto efficace per correggere le disuguaglianze più aspre o, per meglio dire, le ingiustizie <più stridenti che si rilevano Relle ripartizione della ricchezza. . Se l'accertamento dei redditi non verrà_ fatto con il mas– simo tigore, saranno sempre particolarmente le classi lavo– ratrici che dovranno- procuraFe i mezzi per fronteggiare le spese s_tatali; mentre coloro che si sono arricchiti con la guerra potranno digerire indisturbati le ricchezze male ac- quisite. · Le precarie condizioni dei lavoratori - -e fra questi vanrio naturalmente ·compresi• gli impiegati che sono forse
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