Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 19 - 15 ottobre 1946

CRfflCA SOCIALE I soluta e accettabile sia dai datori di lavoro che dai lavora– tori. che 'il Congresso passasse dalla attuale sua tattica di bloccare il programma legislativo Truman ad iniziare la sua legislazione restrittiva. L'attuale politica del Congresso, - o meglio delle sue Commissioni, - di bloccare la legislazione presidenziale, di– pende da alcuni membri che partono da punti di vista di– versi: o condividono le opinioni del C.1.O. ostile ai Fact Finding Boarids, o vorrebbero una legislazione più restritti– va, o, infine, desiderano che un problema così seri.o e im– portante sia studiato attentamente prima di fissarne la so– luzione con una legislazione. Le Commissioni che hanno l'incarico di studiare una decisione. nella speranza che la crisi si risolva. Giunti a questo punto, ci sembra che si possano trarre alcune .conclusioni: conclusioni che qui sono appena ac– cennate ma potrebbero essere largamente sviluppate. 1) La politica sindacale americana manca di unità. L'u– nità è spezzata già dalla formazione di due blocchi sinda– cali, l'A.F.L. ed il C.I.O. Ora, non sembra che le divergen– ze esistenti tra queste due organizzazioni siano tali da giu– stificare la divisione delle m,asse lavoratrici in due parti ·ostili. In America infatti non esistevano e non esistono fi– no ad ora le difficoltà, derivanti dall'orientamento politico, che ostacolarono l'unità sindacale negli altri paesi Si ha l'imprdsfone che molte delle divergenze fra l'A.F.L. ed il C.1.O. sarebbero superabili senza il gioco delle ambizioni dei capi sindacali. Ma non ci si deve fermare a .questo quando si parla di mancanza di unità sindacale americana. Cjò .che è .più grave è che manca· unità di indirizzo fra le diverse Unioni di un gruppo. Ogni singola categoria tenta di ottenere pri– vilegi, non badando se con danno di altre categorie: ognu– na vorrebbe per sè una parte maggiore della torta a sca– pito delle altre. Manca quindi una coerente politica sala– riale e sindacale che tuteli unitariamente gli in~ressi di tut– ti i lavoratori. Naturalmente, di fronte alla manc·anza di coordinamento fra le ·varie Unioni, prendono il sopravven- FATTI della lL CASO WALLACE E COMMENTI stampa estera· to facilmente i datori di lavoro che invece sanno accor– darsi e presentare· un fronte unico. 2) Da molti sintomi è ormai evidente una evoluzione dei sindacati americani verso una attiva partecipazione alla lotta politica. Non sembra che ciò debba provocar.e alti-e scissioni nel campo sindacale, se si tiene presente la parti.– colare struttura politica americana. che nari è paragonabile a quella di nessun altro paese europeo. Non bisogna tuttavia esagerare quando si parla di orien– tamento politico delle organizzazioni del Lavoro negli Stati Uniti: ed è chiaro che travisano i fatti, o cercano di inter– pretarli secondo i loro desideri, coloro che traggono dai recenti avvenimenti americani conseguenze. simili a quelle che trae, per esempio, la francese Action (8 febbraio 1946): la quale intitola un suq articolo sulJa situazion.e americana: « Le·s ouvriers américams réclament une économie dirigé.e». 3) L'atteggiamento. di Truman nella vertenza sindaca– le è stato oscillante. E' evidente che il Presidente vuole te– ner troppe frecce al proprio arco: ostacolare il passo alla inflazione, evitare gli scioperi, non scontentare il Lavoro che può offrire una impo.rtante massa di manovra politica per il futuro. Scopi che non si po ssono raggiungere tutfi nello stesso tempçi : anzi, volen.do perseguirli tutti. si ri– schia di non raggiungerne nessuno è di scontentare gli uni e. gli altri. Bisogna riconoscere, in ogni caso, che la situa– zi·one di Truman era estremamente complicata e delicata già in partenza, e che tende a èlivent_aresempre più difficile. 4) Le stesse difficoltà che si trova dinanzi il Presiden– te, è ovvio. tormentano anche il Congresso. Eguali i pe– ricoli nel prendere un atteggiamento piuttosto che un altro: ' eguale l'importanza del vpto dei lavoratori per. le prossi– me elezioni. - 5) La soluzione, dei problemi prezzi-salari-inflazione, così strettamente collegati fra 'loro, offre difficoltà enor– mi, anche .a volerli considerare come puri ·problemi eco– nomici, prescindendo da tutti i problemi politici e sociali che sono loro· connessi. FERNANDO FAGIANI• Russia nella pace potrebbero ess·ere un segno di questa d\– s-tensiòne. Ma_sarebbe ottimistico vedei:e _in essa elementi nuo– vi, che la, ·facciano essere per I il momento -più di una tregua impò~ta dalle circostanze, in attesa che si tro·vino punti più ·sicijri di intes·a. Ciò che, del resto, appare già .chiaro nei commenti di personalità· politiche e, sopratttutto, dei giornali anglo-ame: Dai cQmmenti che anche la stS:mp·a italiana ha fatto, è fa- - ricani, ,mentre pare che la politica russa in Ungheria, a pro- cile immaginare quanto ,abbia dato da parlare a tutti i posito della quale gli american.i hanno. gi_à inviato una nota giornali d'ogrii paese il discorso 'del Segretario di Stato ame- di proteS t a a Mosc~, sti a· sqscita nd0 Un nuovo motivo di di- ricano al Dipartim·ento del C01nmercio \Vallaçe, discorso che, sacco rd0 · Le affermazioni di Truman; eVasive anche se vela- dopo essere stato autorizzato preventivamente da Truman, h<1 tamente ottimiS ti che, e' quelle più esplicite di Bevin, secondo provocato poi la sostituzione del Wallace con Harri,jnan. Non il quale bisognerebbe non sglo parlar di pace, ma anche far giova qui ripetere i commenti dei vari giornal,. Quel "che .si cessa.re la « guerra dei nervi», appaiono sintomatiche. E l'ot-6 ricava da tutta la fQcèfnda è questo. Il Wallace, che è uno timismo di Eden, second.o" cui qu,elle dichiarazioni aprono dei p.iù intelligenti statisti americani e fu designato succes- nuove strade alla ,tliplOl!Ilazia brilamiica, appare isolato, Se- sore di· Roosevelt nelle elezioni del 1940, ha voluto nelle sue condo il New York ·Herald Tribune, le dichiarazioni di Stalin dichiaré.zioni criticare 11011 solo I~ politi,::~ estera a.niericana di fanno pensare .che il Cremlino « cerchi a tastoni una reale Byrnes e di Truman, ma in genere la politica dei blocchj, de~ base per _la pace» 'e che « forse esse s·egnino l'inizio di un plorando « l'imperj ali sino britannico » e invitando i so;ietici altro 411utamento nella politica sovietica». « E' altrettanto im- a non yoler uscire dalla sfera di influenza già raggiunta. In portante per ..ta pace, conclude .il' giornale, che la Russia, non Sostanza il Wallace ha' invocato. l'attenuazione degli odi, 'del- meno degli Stati Uniti, affermi apertam·ente e definitivamente le divisioni, delle discrh..TJiinazioni, ha condannato l'avidità de.i i suoi veri scopi». vincitori, ha fatto app,el. o alle forze costruttive del mondo, Questo appello, evidentemente sulla linea dell'idealismo rooseveltiano, ha però urtato ·contro la realtà ~be si è venuta crista llizzando dall'una e dall'altra parte nell'ur to degli oppo- . sti imperialis.mi, ha fatto temere agli A.mf! ricani -di poter far la parte degli agnelli in un mondo di lupi. Nè, del resto, il discorso del Wallace ha trovato molti echi favore:voli .se i;ion in qualche comn1ento interessato, con1e ad esempio quelli dei c01nunisti inglesi, ~he tentarono di servirsene per biasi– mal_'e esclusivru!TI.ente la poliUca anglo-amerlcana. In que'sto modo· la politica cosi 'detta ·realistica, cioè la politica internazionale del compromesso diplomatico e, delle dimòstrazioni di forza, ha ancora il sopr'avvento.• Ora la no- , mina di Hafriman, ben accetto a Londra_ dove è attualmente f\mbasciatore, e già capo di una missione americana in R'lls– sia, potrà ar.che portare ad una benefica distensione fra i blocchi antagonisti;· e le dichiarazioni fatte da Stalin al. gior– nalista inglese Alexander Werth sulla possibilità di rapp,orti amichevoli 'fra U.R.S.S. e Gran Bretagna e sulla fiducia ·della BibliotecaGino Bianco LA MONARCHIA IN GRECIA Dall& proclamazion,e dell_a monarchia in Grecia, pare, u giu4izio di tutti i corrispondenti,. che .i torbidi all'interno del paese .vadano aumentando, e che numerose bande armate « di sinistra» ·operino con l'appoggio delle potenze orienta1i, men.,. tre rimangono in azione altre banèle di « destra», non cneno terroriste delle prime. Può darsi che cl siano esagerazioni in queste notizie, ,ma una cosa è certa: .che la monarchia in Gre– cia è quanto di più instabile si possa immaginare. A parte . · infatti una tradizione della dinastia greca (nessuno· dei re· greci, a cominciare dal primo, Ottorie di Baviera, cacciato ùal , trono nel 1862, fino all'attuale, Giorgio II, che torna per la terza volta sul trono dopo esserne stato cacciato nel 1924 e nel 1941, potè ,,mai regnare' ininterrollamenle) è evidente che i risultati del recente plebiscito non sono una manifestazione realista. Scriveva giustamente il s~ttimanale svizzero «Servir»: « I greci non hanno siinpatia· per questo scialbO re. Essi non

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