Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 18 - 15 settembre 1946

CRITICA SOCIALE 289 siderati. sbagliati, vengono attribuiti~ad un mutamento nella tattica e nella dottrina del Partito. · Il problema -che si presenta in ogni momento al Partito So– cialista, in quanto partito dassista, è quello di combinare l'azione politica diretta alla conquista del potere con l'o– biettivo del socialismo (la trasformazione rivoluzionaria del– la struttura sociale) seeondo il concetto marxista che « la liberazione ·dei lavo;atori sarà opera dei lavoralori stessi ». Oggi- questa azione presenta grande difficoltà, l')_erchèessa deve svolgersi nel quadro· della societ~ _capit~li~ta: (Quest_o è· chiaramente visibile ovunque i Partiti socialisti parteci– pano alle coalizioni governative, ali~ alleanze con partiti borghesi). · E qui i punti di vista delle due correnti divergonQ ancora sostanzialmente. L. Blum, trattando nel suo discorso al Con– gresso il problema della parfecipazio_ne dei socialisti al pote– re in regime capitalista, con un'espressione che ha sorpres~ i delegati, e gli uomini della st~§Sa « ~estra »_affer_maeh: « 1 socialisti devono essere i gerenti onesti e leali degli affari del capitalismo». A questa concezione Mollet reagisce a nome della « sinistra» e dichiara che se si vuole preparare vera– mente, ed al più .presto, l'avvento d;l socialismo, bisog?a stare al governo come rappresentanti della classe operaia, non per contribuire a tener in piedi quell'edificio c_apitalistico che invece si vuol distruggere, ma per fornire alla classe operaia migliori armi per l'avvento dell'ordine ec_onomico voluto dal soéialismo. « Nel!'azione di governo - dice Mo!-. Jet - vorremmo che le riforme ed i rjsultati ottenu'ti ap– parissero com~ strumenti- per l'affermazione ?el soci~li– smo piuttosto che voci attive d'una buona· gestione capita-. lista». . . Anche se, per lo- stesso vantaggio del!a classe Iavorat~1ce, il P S. si vede piegato a partecipare ad innaturali comb1na– zion·i - questo è pensiero della sinistra francese a cui noi ci· asso~iamo senza riserve ---', -esso non deve quindi per questo snaturarsi e falsare la sua funzione. La caratteristica del socialismo rivoluzionario risiede inoltre, più che nel_radica– lismo delle riforme sociali, nell'attribuire esclusivamente al proletariato )a funzione del rinnovamento della società. Il Socialismo deve quindi rimanere l'ideologia del proletariato. I ceti medi non devorio vedersi con .ciò preclusa la pos– sibilità di .beneficiare dell'azione socialista, ina, dice Mollet, · sta a loro di venire al socialismo e .non al socialismo di an– dare ad essi. Da ciò discende come sia inutile, anzi estre– mamente dannoso rivedere il marxismo ed orientarsi verso uno pseudo uma~esimo. Pe_r tutti' i socialisti, infatti, socia– lismo scientifico e umanesim6 sono la stessa cosa, due con– cetti inscindibili: essi mirano a. rafforzare I~ per~onalità umana con l'instaurazione di una società superiore. · In queste proposizioni consiste, ci pare. la ~era· essenza . della· sinistra francese. Questa .chiarificazione dottrinale spiega così come per la tendenza di Mollet l'azione spie~~– ta dal Partito al Governo, l'appoggio dato ai• cattolici, l'indulgenza verso la media borghesia, sosti~uendosi all'a– zione diretta sindacale e di massa, rappresentino urr abban– dono, o quasi, della lotta di classe per la solidarietà di clas- ~ - ' . II P. S., dicono i « gauchistes », deve lasciare ·ogni incer- tezza e riaffermarsi più come strumento rivoluzionarìo che come partito di governo, attuare una chiara politica di clas– se, potenziare le organizzazioni sinç!acali operaie in gene– rale, riprendere un maggior contatto con la base, troppo spesso lasciata a se stessa. E' meglio, - di~e M?ll~t -:--con– quistare un posto di segretario nelle .orgamzz_az1omsindaca- li che un seggio al Comune o al Parlamento · Con l'attuazione di un simile programma, che verrebbe a sventar.e il pericolo dell'imborghesimento· del Partito, il P. S verrebbe posto sul piano di una concorrenza più di– retta· col·P. C. (dal momento che si è scartato il concetto di fusione ·e di unità di azione con esso). Perciò il P. S. dovrebbe porsi alla stessa sinistra del Partito Comunista, 'e attuando una politica di realizzazioni concrete ed imm~– diate ispirate peraltro a giustizia, come. è nella sua trad1- zion; e non à vacua demagogia, dovrebbe ·cercare di· por– tare ia classe operaia sul terreno çlel Socialismo rivoluzio- nari.o e democratico. · · In questo senso dunque la tendenza d_i«sinistra_~ rap~re– senta per il Partito comunista una concorrenza pm pence- ibliotecaGmo Bianco · Iosa ~he la tendenza di « destra». Questa infatti potrà ve– nire criticata per il suo latvato revisionismo, ma è la ten· denza di sinistra che, col suo «trotzkismo», verrebbe ad impegnare col. Partito comunista una gara di preminenza sul suo terreno preferito· dell'azione rivoluzionaria della çlasse operaia. La risoluzione finale Per quanto attenuti, i concetti della tendenza Mollet so– no ben pr-esenti nella risoluzione finale adottata afl'Ùnàni– miià dal Congresso, e si ravvisano soprattutto nella volon– tà manifestadi non abbandonare, a beneficio di un socia– lismo umanistico, la dottrjna· marxista, cui, i socialisti fran· cesi dichiarano di rinnovare la loro fedeltà. La risoluzione finale infatti presentata da J ules Moch, la quale è un'abile sintesi delle due tendenze, afferma. èhiaramente che « le responsabilità del potere· non ·implicano per nulla un misco– noscimento della realtà della lotta di classe... e che le e– sperienze storiche recenti non contraddicono i dati essen– ziali del socialismo scientifico» ... benchè (e ciò per rendere omaggio alla tendenza di destra) occorra arricchire il mar– xismo della lezione della J.otta contro il fascismo, adattan– dolo alle necessità del momento attuale». La risoluzione riafferma quindi energicamente la volontà del Partito di porsi in una situazione di indipendenza nei confronti di· tutti i partiti: del partito cattolico, considerato equivoco e a fondo reazionari-o, del partito radicale, sempre più con- servatore. . . Circa i rapporti col P. C., la risoluzione finale così si esprime « L'unità organica· del proletariato resterà per il P. S. un .obbiettivo essenziale. Ma è giuocoforza co·nstatare che essa non potrà essere realizzata fino a .che i partiti co· munisti nazionali non si saranno liberati dalla loro sogge· zione politica e intellettuale vefso lo Stato russo é finchè non praticheranno una vera democrazia operaia. Il Comi– tato direttivo del Partito sarà ormai il solo ad essere dele– g;to a· prendere contatto, e solo in circostanze ec~ezionali, con le vicine organizzazioni. politiche sindacali' o filosofi– che, in vista di azioni comuni aventi ;1copi precisi e limita. , ti nell'oggetto e nel tempo». . Là rottura del patto· di unità d'azione con i comunisti dà maggior risalto a quanto noi dicevamo piµ su, circa la vera posizio·ne della « sinistra» .soeialista nei confronti del Partito Comunista Le « condizioni eccezionali » di cui par– la la. risoluzione ~on mancheranno ad .ogni modo di pre· sentarsi spesso, ora soprattutto. che la Francia sta varan_do il secondo progetto di Costituzione (un caso eccezjpnale è certamente quello della· recente vittoria dell'insegnamento laico, ottenuto dalle sinìstre con due soli voti di rrtaggi_o- ranza). . · . . La condal)na del govern0 di coalizione, .del tripartitI!!,mO, la minaccia di nor, partecipare ad un governo se non a con– dizi,one che venga accettato in precedenza' un programma di realizzazioni sociali, il richiamo alla necessità deJl'azione diretta della classe ope,raia, sono le ·essenziali innovazioni della p6litica prospettata nella risoluzione finale del Con– gresso. L'approssimarsi delle elezioni (che avranno valore per S anni); il desiderio di non imbarazzare troppo l'eletto~e ha certo impedito una maggior intransigenza programmatica. I pr.ossimi mesi diranno quale sar~ p.raticamente l'azione dei socialisti. Essa ad ogni modo dipendérà dall'andamento .del– la conferenza della pace, dall'acuirsi o dall'attenuarsi degli attriti fra i due blocchi, come· dalla possibilità della rico– struzion:e dell'Internazionale ·socialista poichè è sempre più evidente che i problemi di politica interna non si risolvono oggi se non in quella misura in cui si risolvono i .proble- : mi intemazio_nali. GIOVANNI PINI ·Cambiamento d'indirizzo Rammentianro (lJllcora·che- tutti coloro che inten– dono 'variar,e l'iT1Jdirizw dovranno v~rsarci in qua– lunque mo•do (in c/c, con fran_.co-~ollr, ecc.) la som 0 ma di L. 5, per ,ne spese <li varzazzone della targhetta in.testata al loro nome. L'AMMINISTRAZIONE

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