Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 17 - 1 settembre 1946
CRITICA SOCIALE 273 composizione ed agli attributi della Corte Costituzio– nale. Ma, dai comunisti ai liberali e ai democristia– ni, tutti avvertono ch'è imprescindibile dovere del– la Costituente accompagnare la tradizionale affer– mazjone delle libertà politiche almeno con una di– ,chiarazione, avente valore programmatico per la le– gislazione futura, dei diritti al lavoro ed alla prote– zione del lavoro, all'istruzione, alla casa, al riposo. e via discorrendo. Nella sua relazione al ,congresso Jiberale l' Astuti diceva che tali « ideali .umanitari e di giustizia sociale ... rappresentano l'unica luce di nobiltà. l'unica voce attiva nel disastroso bilancio del mondo contemporaneo :.s. E non era un comuni– sta, bensi un democratico-cristiano, il Gonella, che al congresso del suo partito diceva: « Le Costituzio– ni liberali -conobbero un solo tema: la libertà; men– tre le Costituzioni nuove e democratiche dev-0no co– noscere un secondo tema: la giustizia sociale ». An– che se, dunque, la nuova Costituzione non sarà pre– ceduta da una « dichiarazione dei diritti dei lavora– tori >, come -chiedev,a Scoccim'arro in un discorso tenuto a Roma '1'8 maggio, si può essere ,certi che il problema sociale non sarà trascurato dallo Statuto della Repubblica Italiana. · rUn altro punto, sul quale (come hanno annunciafo i quotidiani) s'è già pronunciata una delle sottocom– missioni della Costituente, è quello della creazione d'un nuovo ente giuridico ter.ritoriale, la regione, do– tat0-.d'un'amplissima autonomia. Lo storico partito ,repubblican-0, non so se nella sua maggioranza o ad- . dirittura nella sua totalità, propugnava una soluzio– ne ancora più radicale: quelJa federalistica, alla quale io pure, fedele alle mie simpatie caltaneane; ,aderirei ben volentieri ravvisando nel federalismo non già l'antitesi, ·bensl" (come esempi anche recenti dimostrano) la più forte garanzia di una snodata unità. (« Libertà è repubblica; e repubblica è· plu- · ralità, cioè federazione », diceva Carlo Cattaneo). I comunisti, invece, per bocca di Togliatti al congres– so del partito,. si dichiaravano antifederaUsti: « non siamo federalisti; siamo contro il federalismo; rite– niamo che l'Italia deve essere politicamente organiz– zata come Stato unitario, •con il necessario grado di centralizzazione». Lo stesso Togliatti •però si af– frettava ad aggiungere: « questo non vuol dire che ignoriamo le regioni e ,che non vogliamo concedere nali, sostenendo che la questione dell'unicameralità o bicameralità del Parlamento non è « essenzia 1 le ~. tale essendo soltanto il principio (che nessuno or– mai vor-rà disconoscere) della elettività anche nell'e– ventuale seconda Camera. « AI momento opportuno - diceva Scoccimarro - vedremo la soluzione mi– gliore». Quanto al Capo dello Stato, è - se io non m'in– ganno - rimasta isolata la proposta del partito d'a– zione, il quale (come •leggesi nel programma, « ap– provato dal Comitato Centrale ,allargato », che il par– tito stesso « sosterrà alla Costituente») propugna « •la ·repubblica presidenziale. di tipo ,americano, cioè una forma di Stato, in cui il Presidente della Re– pubblica, direttamente eletto dal popolo, sia ad un tempo Presidente del Consiglio dei Ministri ». A me (non. dispiaccia agli amici del partito d'azione) un tale sistema non .persuade affatto, per il pericolo, ·che credo di scorgervi, della possibile •rinasdta di un nuovo « ducismo ». Ma non mi persuade neppu– re la forma svizzera, d'un Capo dello Stato scelto _a turno fra i membri del Governo, nè quella francese - per la quale •credo si schie,r(/ranno i più fra i par– titi -, cioè d'un Presidente della Repubblica, distin– to dal Capo del Governo, ma eletto dall'Assemblea. 'La stessa funzione classica di guardiano della Costi– tuzione, che deve spettare al Capo dello Stato, deve porre, a mio avviso, tale suprema magistratura al riparo dagli umori del Parlamento e al di fuori del Governo; e per evitare ogni possibile velleità « du– cistica > io propugno - come forse ricorderanno i lettori della « Critica » - una Presidenza collegiale, soluzione ch'era stata accennata anche nella relazio– ne al nostro congresso nazionale, il quale - e-Ome, del resto, la commissione costituzionale del partito - non s'è, tuttavia, pronunciato esplicitamente su questo punto. · Tralascio, per brevità, una quantità di altri pro– blemi, ·che la Costituzione non potrà fare a meno di affrontare e di risolvere. Ne riparleremo quando sa-., rà conosciuto, almeno nelle sue linee generali, il pro– $'etto che verrà presentato alla Costituente. ALESSANDRO LEVI In tema di riforma tributaria Joro la necessaria autonomia », pur distinguendo tra « !'aspetto siciliano e sardo» del problema e « quel– lo di tutte le altre regioni». Ma, se non tutti i parti– ti, o, meglio, se non tutti i militanti dei vari partiti (ed anche del nostro). sono- favorevoli all'abolizione L'Assemblea Costituente italiana è ormai un fatto; i De– della provincia in favore della maggiore circoscri- putati eletti si acçingeranno fra poco al formidabile com- zione amministrativa regionale, contro il sistema pito di dotare il paese di una nuova· Costituzione.. prefettizio è così largo il consenso che non soltanto Ora, come è noto, l'Assemblea Costituente ha una potestà il comunista Togliatti, ma .un liberale ortodosso co- illimitata per quanto concerne la redazione della· nuova Co- me Luigi Einaudi poteva scrivere: « via il pre.fet- stituzione, ma non ha il potere di emanare leggi ordinarie, to ! ». e ad essa è deferita, in questa materia, solo• l'approvazione Altro punt-0 di quasi unanime accordo è quello dei trattati internazionali Si tratta di un male forse neces– che riguarda la stabilità del Governo. Con espressio- sario, e comunque è ozioso discutere, ma bisogna pur con– ni poco dissimili da quelle usate, p. es., dalla demo- statare che ancora per un anno almeno si proseguirà in lta– crazia cristiana, la ·commissione costituzionale de'! • lia col deplorato sistema dei decreti-legge; il che significa nostro partito propugnava lo distinzione fra un voto che le leggi verranno deliberate nella ristretta cerchia 1el assembleare di censura o di dissenso su particolari Consiglio dei Ministri_ senza che la pubblica opinione sia in questioni. ed un voto di sfiducia, implkante la ca- grado di averne preventiv_;iconoscenza e di reagire oppor– duta del Governo, da doversi disciplinare con spe- tunamente, a seconòa degli interessi in gioco. clali pl'locedure o maggioranze. · Si dirà che non si tratta, nellla specie, dei decreti-legge Se il Parlamento debba essere unicamerale o bi- tipo fascista, emanati con isterica premura per il capriccio camerale, è un'altra deUcata questione. Sulla quale di questo o quel gerarca; si dirà che il Consiglio dei ·Mi– non tutti i partiti hanno ancora preso posizione de- nistri è ora una genuina esprèssion~ della volontà popolare, cisa e, pri:cisa. Il nostro ,partito, p. es., non si è an- dalla quale pra,ticamente deriva, sia· pure per designazione cora pronunciato ,esp_li.citamente =nè in un senso nè indiretta, ma, a nostro avviso; il sistema dei decreti-leggi nell'altro; ma '1a nos_tra commissione pareva propen- è deplorevole di per se ste~so, indipendentemente dalla mag– dete piuttosto (se pure con la resistenza d'una no- giore o minore eccel).enzadel legislatore, proprio perchè il tevole minoranza) per l'unicameralità, come pure, s·e· · dibattito e la critica sono essenziali alla legislazione. e non m'inganno, il relatore,del partito d'azione.· I .Ji- senza di essi non valgono la bontà delle intenzioni, la capa– berali, la democrazia del lavoro, i repubblicani, i cità tecnica (quando c'è) del compilatore. Basta il recente democristiani sono, invece, per il sistema bicamera- decreto sull'amnistia a denunciare la gravità del periçolo. le. E gli stessi •c·omunisti, per bocca di Scoccimarro, L'incortveniente insito nel sistema sarà reso anche più di.cevano: « non ci formalizziamo sul problema del acuto nel prossimo anno, in quanto le materie nelle quali sistema unicamerale o bicamerale, perchè siamo l'Esecutivo sarà chiamato a deliberare sono di grandissi– troppo avveduti per non capire che su una questio- ma importanza e potranno avere influenza sulla vita del ne di questo genere non Si deve sacrificare la coali- paese per anni e anni. Anohe a supporre che .pr.oble– zione deUe forze che possono bloccar~ con noi. L'in- mi di largo respiro ,e di inca_'._colabili conseguenze, come la teressante è •che•la seconda Camera non sia una··.ca- riforma agraria e la riforma industriale, possano essere ri– mera reazionaria». Scoccimarro accennava, poi, al- mandati per l'approvazione-definitiva all'Assemblea :Legisla– la possibilità d'una Camera di rappresentanze regio- tiva che seguirà la Costituente, c'è una materia nella BibliotecaGino Bianco
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