Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 17 - 1 settembre 1946

282 CRITICA SOCIALE minoire per una filosofia della natura!), le applicazioni della dialettica alle singole ·scienze naturali fanno rispondere di no. L'Antiduhring _è Uill ientativo non riuscito, (e fl'.l,On po• teva riuscire nè all'Engels nè a nessun alt1·0 pensatore) di costruire una scienza dell'UJ11iversale per mezzo d<ei con• cetti t'mpirid. iLa valutazione della sop.-astruttura impone un eiame dei materiali che s'impiegano. Non è privo d'im– portanza,- per chiarire la stessa filosofia della praxi;;, i suoi principi come i suoi, limiti, fermare alquanto, l'attenzione su questa soprastruttura, che ha oiriginato tante discussioni ~n ,tema di materialismo sto-rico•. Gran parte di ,quello che, dal punto di vista del marxi;;mo, si considera una soprastruttura, comprende l'atlività teore– tica, cioè Ja filosofia e l'arte. La fPOsizione di En,g.els ri– spetto "alla filosofia si può definire eclettica, in quanto non è quella dell'idealista hegeliano, nè quella del materialista alla Vogt. In realtà egli fl'.l,On ha -cercato di chiarire il pro– blema della cono-scenza altro -che dal punto di vista della praxi~. « Quando ID(fÌ facciamo, provenire · l,o · schematismo del mondo della mente, scrive nell'A'lllticruhring (43)', ma solo mediai11,te la mente, dal mondo reale ll'icaviamo il pdn– cipio dell'essere quale esso è, l 10n ab bisogniamo di alcuna · filosofia, ma della conosce111za po.si ,tiva del mondo e di quanto in esso accade, e quanto allor a ne -scaturisce non, è del pari filosofia, ma .scienza positiva ». Còncetto questo che oggi si può difend-ere in base all'epistemologia in ·quan– to conduce alla negazi,one ,di, una ·filosofia della o,atura e ad affermare che non pos,siamo conoscere le leg,gi della natura in altro- modo che .con i concetti empir.ico-astratti, cioè di.-e a giustifi-care lo sviluppo non di una scienza d'ùi,sieme, _ ma di tu\te quelle .singole sciefl'.l,ze-c4e valll10 sempre più· sud'div.ìdendosi per· necessità di carattere pratico e -non teoretico. Ma .se Engels fosse pervenuto a questa oonclu-. sioille, egli avrebbe anticipato la posizione' del nominàfismo sci:entJifìco, d,el Mach e del Poincarè e quindi avrebbe soste– nuto l'impossibilità di- una scienza d'insieme, senza porre il problema ·della cono:scenza non fuori ma den!Jro la filo– sofia. Oltrechè nell' À1VIIÌdiihrmig Engels. si occupò di filosofia nello scritto Lodovwo Fewerbach e lil punro di approd-0 &e'Qa fìlosofìa classica te&esca (1886) (44), impoxtante per la storia del marxismo in quanto contiene com.e· appendice le famose glosse su -Feuerbach di Marx, 1 delle quali è d'etto più ,oltre. Questo scritto ha ,pure interesse per ·spiegare la posizione ,cosiddetta cc materiali;;ta » di Engels rispetto allo sviluppo della filosofia. Spinto certamente più da; 1lill bisogno .di, ap– plicazione logica del prindpi~ della negazione della nega– zione, che da uno stimolo per .chiarire il _problema della cono-scenza, e quindi della filosofia, Engels, in accordo co-n Marx," come dimostra la Heil'ige Famifi.e, co,nsidera il ma– terialismo e l'umanismo antropologico di Feueribach come una nuova -Anschauung,• -che egli denorrùnerà mlllteri-alismo <N.aletwico, cioè cr,eando una scienza d'insieme per mezzo dell'applicazione alle scienze naturali della dialettica come illegazione della negazione. Ecoo perchè alla· -conclusione cui era ,p.ervenuto lo, Hegel · di assorbire la s-cienza nella filo-sofia ( 45), Engels orpp<>ne·la sua, quella di c,oncepire dialetticamente le _scienze e quindi di assorbi.-e. la filosofia nelle scienze. « Il l,llaterialismo dialettico, egli afferma ( 46), non ha bisogno ·di una filosofia che si ,ponga al disopra delle· scienze dal momento che ogni singola ·scienza ha· biso-gno di conoscere le cose nella, loro essenza e connessione ». Co-n -ciò Engels credeite di swperare ~ conservare la filosofia, senza accorgersi che egli la negava senz'altro. Nello sòritto. su Feuerb'ach, assumendo la tesi del m;iterialismo,' egli af– ferma ( 4 7) che cc tutto ciò che muo,ve un uomo. 'deve pas– sare per la sua t,esta, persino il mangiare e il hexe, che devono cominciare con la fame .e ,con la sete e finire con la sazietà, sentite p•er me.zzo della· testa:. Le impr·essioni del mond,o esterno, sull'uomo fanno pxesa sulla, sua testa, vi si riflettono co,ine ,sentimenti, ,pensieri, impulsi, determina– zioni di' volontà, in breve -00me correnti, ideali, e diventano sotto questo· aspetto forze ideali >). cc Noi (Eng.els e Marx) ci proponemmo di concepire le no2ioni del nostro cervello in modo materialistico, cioè· come immagini ·di cose xeali, invece. di ooncepire le cose reali come tanti, gradi dell'idea assoluta. Così la dialettica non era più che scienza delle leggi generali ·del movimento, così «Jel mondo esterno come del ,pensiero umano; due· serie di leggi che, per quanto identiche n~lla so-stanza, si, distin- -guono per la forma in ciò, che il cervello uman~ può ap- (44) Collezione Ciccottl (1902). (45) Clr. CROCE, Saggio sullo H·egel, 3 , pp. 09, 198. (46) Il :rncialismo scientifico co·rttro E. D.ii, hrino, p, 11. ( 17) CollezioneCiccotti, p. · 19. - Biblioteca Gino Bianco plicarrle 1ooscientemente, mentre nella natura s'impongono sotto forma di una 11ecessità esteriore» ( 48). -Nella prefazione alla 2• edizione dell' Am!idiihring Engela accenna all'applicazione• della dialetti.ca alle scienze natù– rali. « La scienza della natura è ora co, s!ì.vasta che più non si ..sottrae alla comprensione dialettica,. Essa e4,1ndurrà più faci-lment~ a··que'sto processo, quando non dimentichi che i risultati, ai quaJi conducono le sue esperienze, sono idee; -che ,però l'arte d'i operare con le idee non_ è innata e nep– pure offerta, dalla coscienza· giornaliera comune, ma real– mente esige il pensiero (quel pensiero che ha ~na lunga sto,ria sperimentale) nè più· nè meno che l'esame sperimen– tale della 111atura. Appunto perchè essa può appropriarsi i risultati dello sviluppo filosofico di 2500 anni, ess,1 da, una parte si emancipa da ogni singola filosofia, che sta al di. sopra e al di fuori di essa, e dall'altra, parte può super;ice, il proprio limitato metodo speculativo,' derivato dall'em– pirismo :inglese IO. Ora chi interroghi la storia delle scienze naturali non t,rova alcun indizio dell'applicazione ad esse- della dIBlet– tica. Eppure senza di, essa le singole soienze •l1aturali hannò fatto tali pro-gressi da sorpassare le st~se previsioni di Elngels, ,pur essendo queste state flltte quando l'applica– zione dei principi dell'energetica alle scienze fisico-chimi– che aveva fatto nascere i•l miraggio di un metodo sip,erimen– tale -capace di condurre alla conoscenza non solo -della na– tura ma di tutta l'attività umana, cioè della storia del- l'umanità. . • · Benedetto Cro,ce in Ciò che è vivo e ciò che è ml07fJo ~l'a filosofia di Hegel ha chiarito come la dialettica appar– tooga alla filoso,fia, dientre le singole scienze naturali, che elaborano oonceui in base al metodo naturalistico., non possono avvantaggiarsi di un metodo che non è loro pro– .pirio,. A me pare che questa conclusione sia definitivamente acquisita; essa è la spiegazione esatta· del· perchè la Wel– tanschuung dio Engels, -00111Sideratacome filosofia d'insiem~ del problema della. conoscenza, riproduca cap<>volto l'er– rore ,J.i Hegel di assorbire la scienza· nella filoso-fia. Questa è una parte caduca ·dell'opera, di En·gels, che non regge a un esame in base ai -principi filosofici e ai rrisultati del~ l'epistemologia moderna. Ma non credo che con ciò H mar– xismo perda molto del suo valoxe -00me concezione critioo– pratoica della storia. L'abbandono delle pa-rti morte costi– tuisce anzi un vantaggio per la dottrina. Si tratta solò di creare un metodo d'indagine adatto e sotto questo punto di vista il marxismo ha ancora molta vitalità, · ma nel suo campo, che ~ quello sociologico. MICHELE GIUA FATTI dalla E COMMENTI stampa estera CHE C0S'E' LA «DEMOCRAZIA» BULGARA? Anche )a Bulgaria si appresta a veder d'iscus·so il suo trat– talo di pace, e, a quanto pare, si è preparata a difendere i suoi interessi con energia, Secondo le dichiarazio;,i fatte a que– sto proposito dà Giorgio Dlmitrov, leader del Partito comunista bulgaro e membro del governo, « la nuova Bulgaria democra: tica non ~a nessunà ragione per considerare la'. conferenza di Parigi come un tribunale ...... Il popolo bulgaro'e la Bulgaria non si presentano a .questa Conferenza come degli accusati ». Ma che cos'è questa democrazia bulgara? Ci sarebbe molto da scriv·ere in proposito: sulla formazione del governò, sulla ·mancata _partecipazione a questo dell'op– posizione e, consegllentement~ a ciò, sul non avvenuto rico– noscimento di esso da parte degli Anglo-Ameri.cani; ma ci li– mitiamo a riferire alcune notizie, di fonte non dubbia. Il •settimanale laburista inglese TribÙne del 19 luglio dà notizia che il settantenne leader del Partito s9cialdeÌnocratico, , Krastiu 'Pastoukhov; è stato condannato a cinque anni di car– cere per un articolo contro l'ingerenza ~ei comunisti nell'e– serc'ito: L'articolo, che è stato tradotto per intero sulla Revue Internationale di maggio, è apparso su Svoboden Narod del 28 febbraio· col titolo « Perchè mr- tentate, ipocriti?». In esso, Pastoukhov ~ttacca i comùnisti che, dopo aver avuto per an– ni la parola· d'ordine,« Abbasso l'esercito» e « Abbasso la pa– tria » e aver trattato i socialdemocratici di « social patrioti» di « controrivpluzionarii » e di «bellicisti» ora « come i lupi della favola si sono v.estiti delle p_elli d'agnello e ci accusano di sovvertire la patria e l'esercito». Ora, continua l'autore, i comunisti « avendo realizzato de1le- conquiste importanti af– fidando delle posizioni chiave a membri del partito, alzanò una voce ipocdta contro l'intromissione degli ,altri partiti; uni– crumente per sbarrare la sh:ada ai loro concorrenti ». Ma, con- (48) Colle~ion.eClccotti, p. 27.

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