Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 17 - 1 settembre 1946
278 CRITICA SOCIALE ropa centrale che dia alla Francia, alla Russia ed a noi una sicurezza fondata non già sulla miseria di un popolo. ma sulla fiducia dei grandi alleati ». · Bevin ha finito esprimendo alcuni giudizi sul.la situazione in Palestina. Essendo stata ritirata la mozione di Hendo n che, s econdo la dichiarazione del presentatore, non voleva esse.re un vo– to di sfiducia alla politica del Governo, è sta ta se nz'altro approvata la mozi.one ,trade unionista che approva l'ope– rato di Bevin. ·Da quanto è dato vedere nessuna delle mozioni si ripro– metteva di porre seriamente in difficoltà l'esecutivo naziona– le del Partito. Tuttavia gli interventi ebbero accenti piut– tosto marcati e sono evidentemente espressione di un mal– contento alquanto diffuso. E' abbastanza. chiaro che il Go– verno laburista· non desidera compromettere i successi ot– tenuti nella. politica interna con qualche passo falso in po– litica estera. Si spiega, in tal modo, la ragione per cui' l'opposizione alla politica estera del Governo sia venuta non già da.lle-masse operaie, soddisfatte della politica eco– nomica e sociale laburista, ma dalle sezioni dé! partito pre.occupate degli sviluppi della situazione internazionale. E' importante notare, infatti, che la mozione di approvazio– ne alla politica governativa è stata presentata dalle Trade Unions, alle q1,1aliBevin ha rivolto un esplicito ringrazia– mento per l'11ppòggio a lui dato, mentre le mozioni di criti– ca sono state presentate tutte da sezioni del Partito Labu- rista (2). 1 . Malgrado questa diplomazia cautelata: i _laburisti sem– brano tuttavia fermamente decisi a cercare l'intesa con la Russia: Nel suo •disc0rso inaugurale Lasky ha avvertito il bi– sogno di andare incontro ·a questo sentimento generale .di simpatia verso l'URSS affermando: « Io dico _ai dirigenti della nuova Russia. che le conquiste della loro rivoluzione sono un valido sostegno della nostra forza. e che noi li aiu– teremo a mante.nere queste conquiste perèhè •esse sono una condizione del nostro successo. come movimento che vuole costruire in· Cran Bi,:etagna una comunità socialista. Dico questo nella coscienza che nel nostro Partito nessuno sente ciò con maggior forza del Ministro degli Esteri del Gover– no laburista». li dibattito sulla po,.fitica interno, . ' . Con,formemente alla situazione politica interna stabilizza=. ta dalla grande maggioranza di voti raécolti alle elezioni, i discorsi di Attlee, Shinwell, Morrison ·e Dalton .non hanno toccato problemi politici ma illustrato le realizzazioni ~d i programmi del Governo nel campo economico, sociale e finanziario I dirige~ti laburisti sono evidentemente convinti che il successo nella pianificazione economìca ·segna la sconfitta definitiva del. Partito Conservatore e dedicano pertanto tut– te le loro energie a ·questo scopo, sforzandosi di evitare i passi falsi e di mantenere il collegamento con le masse operaie organizzate. Gli unici motivi polemici nel discorso di Attlee vogliono confutare le asserzioni dell'opposizion~ per cui « i program– mi di nazionalizzazione sarebbero dei piani teorici, ideologi– e~ atti a distrarre il Governo dai suoi propri compiti». « Questi provvedimenti, ha detto-Attlee, non' sono acces-· sori teorici; essi sono parte dell'ecenomia pianificata in corso di realizzazione, e sono destinati a promuovere il suc– cesso della politica del pieno impiego, della prosperità eco– nomica, della giustizia per tutti. Essi sono indispensabili per. il pieno rendimento della macchina economica ed industriale, sono parte del principio socialista che antepone il benes– sere della nazione a quello dei singoli gruppic>? ..:. « Le mi– sure di nazionalizzazione non sono il risultato di ragiona- . menti aprioristici, ma derivano da un'ardua esperienza e .da un accurato studio dei problemi inerenti. L'illustrazione dei programmi di socializzazione è stafa rT.. presa con maggiori particolari dal Ministro dei Combusti– bili e dell'energia elettrica Shinwell. Questi si è- sforzato di dimostrare ai delegati la, complessità dei problemi derivanti dalla nazionalizzazione e le difficoltà di ordine tecnico che si sono dovute superare. « Dopo 40 anni di slogans, egli di– ce, siamo giunti allo stadio della legislazione; ma c'è uno stadio ulteriore consistente nella traduzione della legislazio– ne in schemi .pratici conseguenti con la po)itica propugnata ...· Se il movimento deve impegnarsi negli anni futuri in un programma di legislazione economica ed industriale più com– p1eto di quello abbozzato per la presente legislatura, la ri– cerca: scientifica diventa un prerequisito indispensabile ... Ora (2) E' noto che Bevin gode di larga popolarità fra i sindacac ti e fu capo della << Transport and Genera:l Worker's Union·~, un sindacato da lui creato e che .conta 1.000.00__() di iscritti. BibliotecaGino'.Bianco che abbiamo conquistàto il potere noi· riconosciamo le limi– tazioni e le deficienze della nostra attuale preparazione». Shinwell ha illustrato in seguito come tutto il programma di socializzazione dipenda dal successo o meno- della na– zionalizzazione delle miniere di .carbone. « Non vi sono dub– bi, egli ha affermato, sul suo successo dal lato finanziario (3), ma le industrie nazionalizzate non devono nel comples; so essere sussidiate dal Tesoro, se si vuole evitare la via della bancarotta» . .'" Un ins1\.ccessoin questo primo« coraggioso ed ardito espe– rimento» non darebbe adito a speranze in ulteriori progetti di nazionalizzazione perchè le più grandi difficoltà si incontre– rebbero nella nazionalizzazione di tutte le industrie-chiave strettamente connesse con quella carbonifera. e cioè con l'industria della energia elettrica, del gas, del petrolio, dei trasporti, del férro, dell'acciaio ecc.· Shinwell. ha annunciato un decreto di nazionalizzazione dell'industria idro e termoelettrica açcennando alla necessità di una amministrazione regionale accoppiata ad una socia– lizzazione nazionale. In relazione a ciò egli ha parlato sul problema del controllo democratico affermando la irnpossi– bilità di una amministrazione troppo centralizzata per le industrie del carbone, del gas e delh,1energia elettrica. Egli ha auspicato .la diffusione nelle altre industrie dei comitati di miniera già esistenti · nell'industria carbonifera, purchè detti comitati non limitino la loro attività ai problemi del– l'aumento della produzione, ma collaborino con la direzione e siano interpellati in ogni occasione. Shinwell ha chiuso il suo discorso dicendo: « La naziona– lizzazione tocca soltanto i margini del problema economico. Bisogna procedere verso la integrazione economica interna– zionale. Quando avremo a disposizione le industrie ed i ser– vizi chiave avremo uno strumento di grande influenza e po– ~~ . Nella discussione seguita i delegati delle miniere hanno presentato una mozione la quale chiede che all.à te~ta delle industrie nazionalizzate non siano lasciati coloro che ne avevano già la direzione. li ~ibatt#o swNa,p·o>/itiica economica. Nella qvarta giornata del congresso, Morrison hà illu– strato; nel sùo discorso•. i successi ottenuti dal Partitò nella politica economica: il. passaggio spedito ma equilibrato del– l'economia dal piede di guerra a q~ello di pace, la smobili-· tazìone già avvenuta di 750.000 uomini su 1.250.000 che la - guerra aveva allontanato dalla produzione ed' il cloro rias- · sorbimento nell'industria con pochi' conflitti di lavoro. « Ne! Ì920, egli dice. andaro110 perdute 27 milioni di giornate la– vorative, nei nove mesi dal luglio 1945 al marzo 1946 ne sono state perdute soltanto 3 milioni. « N_ell'esportazionè vi è stato un notevolissimo a,umento che ci diede la fiducia che presto avremmo potuto acquista– re oltremare merci migliori ed in maggior quantità». Fassando a parlar-e dei problemi del la-voro Morrison ha detto: « Il nostro governo sta attuando con successo la politica del pieno impi~go, !llai ·praticata in tempo di pace in In– ghi lterra nè in a ltri paesi aventi la nostra forma di gover– no dei:no.cratico éd il nostro livello di libertà persona.Je. »... « Ma quanto più detta politica ha .sµccesso, tanto maggiori sono le difficoltà l!er µna espansione economica, e sarebbe una grande ingenuità incoraggiare industrie insufficientemen– te produttive.» ... « Noi avremmo potuto dirigere la m_ario d'opera come durante la guerra, ma non siamo disposti a far ciò. Potevamo disporre una opportuna p01itica di sala– ri, ma avremmo difficilmente trovato una formula corretta e pratica. Potevamo studiare diverse forme di attrazione negli impieghi ma non int.endiamo procedere per questa via . Forse possiamo ·ris.C>lvere il problema, in una certa misu– ra. estendendo la meccanizzazione, facendo fare alle mac– chine il lavoro più faticoso specialmente là dove il Jàvoro a buon mercato ha incoraggiato gli imprenditore a battere la facile via >. . · ·Interessanti dichiarazioni ha fatto MoFrison in relazione a ciò- che egli ha chiamato· lo statò maggiore dell'economia. « Il congegno di pianificazione economica si sta rapidamente sviluppando. Ciò significa 'un intervento socialista di' nuova ' specie nei· r;ipporti fra lo Stato e l'indusrtia »... « Noi sia– mo _decisi a non ricadere inavvertitamente in balia di cieche forze economiche comè ebbè ad accadere al 11:overncidel 1929-31._ Il congegno include la I sezione economica della ·se– greteria del Gaoinetto - un corpo di economisti preparati ed esperti con una veramente :i.lta proporzione di giovani -, il Centrai Statistic Office. ed i rappresentanti di tutfi i dica– steri interessati compreso il Ministero del Lavoro.' Questo (3) L'espropriazione è avvenuta mediante indenlzzo.
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