Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 15-16 - 1-16 agosto 1946
260 CRITICA SOCIALE ziale diffuso negli strati retrogradi della classe operaia contro gli specialisti della classe borghese, su cui speculavano ele– menti demagogici « i quali non dev-0,n,oaver posto nelle file del Partito del socialismo scientifico ». Alla ,fine del 1922 e al principio del 1923 Lenin lamenterà ancora la « incult11ra , barbarica della Russia », la mancanza di gente ,capace nel– l'amminist,razione, la incapacità al lavo1,o -di tutti i conunis– sari•ati del popolo, e ,nel .suo ultimo artioolo, del marz<> 1923, egli rileverà lo &tal<>· orribile dell'apparato statale, di cui bis<>g111a seriamente pensare ·come ,combattere i difetti, te– nendo presento che le radici del male s<>n<> da cercare nel passai<>, che abbiamo, sì, ,ro,vesciat-0, ma non superai<>. Non abbiamo ,che iclue elementi a nostra disposizione per creare quest,o apparato: gli• operai animali dalla lotta per il s<>cia– li-smo, ma che man-cano deHa 111ecessaria,cultura, ,e gli u-0mini della eci•enza e della cultu,ra, ,di cui siamo ridic-0lmente po•• veri. « ·Per •rinnovar.e il nostro apparato d-o 1 bbiamo porci per compito: primo imparare, seoond-0 imparare, terw impara– re », -che è anche il m<>tto dei sindacali, -Operai ted•eschi per la mirabile <>rganizzazione cuil'urale da loro• ,creata per la preparazi-One 'dei mem 1 bri -d,ei •«Consigli di, ,izienda >) della legge del 1920. Cinque anni tli esperienza, dice Prokopovi.ci, hann-0 inse– gnat,o a Lenin a rigettare decisamente ·e totalmente le idee di• « S1at-0 -e rivoluzi,one », !il p,ri111cipi,o,della dem<>crazia primitiva, seco-ndo il quale ogni cittadino, in rotazione per estrazione a sorte <> co111elezione, deve partecipare all'am– ministrazi,one delio Stato. Lunga strada da quel disoorso- al 3° Congress<> :Panmsso dei sovi,et del -gennaio 1918 - ,citato dal ILimon nel suo a,rtioolo - nel (JltaJ.e Lenin aveva affer– malo che, pur sapendo d-0ver passare parecchi<> tempo prima che il controllo -Operaio si estendesse a tulla la Russia, egli aveva volut-0 mostrare che « noi non .-i conosciamo che. una via: ·quella .IeJla trasformazione dalla 1base, affrnchè gli operai, ·oreino cla foro slessi, dal basso, le nu,ove fondamenta dell'economia >). Vien fatto di 'Pensare aUe .previsioni pro– fetiche del De Paepe al Congresso di Bruxelles del 1874 dell'I,ntemàzi-0nale antiaul'Oritaria, nel (Jliale, oont,ro gli anar.chici, affermando più pratico impo,ssessa,rsi dello Stato esistente e trasformarl<> in stato socialista anzichè demo.Jirlo– per ri-orga,nizzarlo ex novo, dichiarava la rivoluzione ana,r– chica « fa1ale alfa ema,11cip,1zionc -Operaia, perchè manca la maturità della classe -Operaia ». Autoritari ,e federalÌJsti .ne~Da 1~ l1it:er111UJio.nafe. Il conflitto tra bolscevichi e « -Opposizion e operaia o) 1·i– chiama, infalli·, i vecchi 'dihattiti d-eJla I" lnternaziona.lc, quali ,i possono rilevare dalle note opere del Martello, d el Guillaume, del Jack, d,el Brup'bach er, del Lab,riola, e s•oprat– Lutt,o del Préaudeau (6), clihalti.ti che presentano ancora un interesse alluale per la teoria e la p,olitica del socialismo. I! conflitto verterà sostanzialmente su questi tre punti: azione -Operaia politica ,ed -economica ,o esclusivamente eoono– mi,ca; ,conquista o dfus·truzione d,el })Ote,re politico; organiz– zazione -ddla società futura federalista o gerarchi-ca, ··e sor– gent~ sponta111ea fra libere ,asso-ciazioni di produttori ,o im- 1>0sta da un'amministrazi-0ne oentrale? La funzione assegnata dalle due cor,r-enti alle .asso,ci·azio111i prof.essfonali nel socia– lismo, sott,o il duplice aspetto di mezzi della, instaurazione del socialismo e di ,organi della' oo,struzione socialista, avrà parie larg,a nel dibattit-0, dopo che Marx, ne.I suo classico rapporto al 1°, Congresoo di Ginevra del 1866 (7), avrà fis– sato l'importanza crescente ,per il socialismo .dei sindacati operai, « f.o,c-0lai di organizzazione per ],a classe operaia·, c-0me i· municipi e· i connmi 'del· Med,ioe·v-olo erano stati per 12 borghesia », n,ecessari per le lotte quotidiane del capitale e del lavoro ma· ben più ancora impo,rlanti « come <>rgani della trasformazione d-el sistema d-el lavoro e vefooli orga– nizzati della wp,pressione stessa del salariato e del cl-0mi·nio del capitale >). 1 I due ,opposti 1punti di vista tr-o·veranno la loro più nella espressio,ne; ·c1aun lato, nell'ordine del giorno di Marx s~ll'azi,one politica d,ella cl.asse operaia della C-On.– ferenza di Londra del 1870, ·confermato al Co,ng,ress<>del– l'Aia del 1872, che pr<>damerà l'inscindibile unità 'del mo– vimento eoonomioo e dell'azione politica del proletariato, e, dall'altro lat,o, nell'ordine del gionno del Congress-0 d-el– l'foternazionale aul<>nomista cli Saint-Imier pure del · 1872, che -ebbe come redatrore principale Bakunan, nel quale si pr<>pug:na l'azione diretta delle associazfoni professionali, cell-ule fondamen~aJi. della nuova so,cietà socialista Il oonflitto tra « comunisti aut<>ritaci O} e « ·coll;ttiyisti ri- · (6) M. DE P n(~ANDEAU: Michel B(l,k1mine. Le collectivìsme da.n.s l'Internrit. iona.le (1868-1876). Paris, Riviòre, 1912. . (7) Se ne vcdn. un largo riassunto in RlA7.ANOV: Ma,rx e Engels. Milano, Istituto Editoriale Itn-liano, 194(; (Conferenza VIII). BibliotecaGino Bianco vo.Juzionari )), che all'ultimo Cong,resso generale di Gand del 1877 twverà di fronte « statalisti >) e « anarchici » in una discussione allora avvenirista, ri.sorgerà più tardi, dopo il 1895, Ira gli eredi ,detle dnt, ooirrenti p·rincipali· d,ella P ln– ter,nazionale, tra partiti socialisti marxisti e -,indacalisti rivo– luziolllari, nei quali rivivnnn-o le idee espresse da Bakru1i11 nell'daboTazi<>ne cl·ei congressi dell'lnte•·nazionale antiauto– ,:,itaria e p,enetrate, ,per il tramite di anarchici q11ali il Pel– loutier, oicl movimento ,o,peraio francese. Sorg-e1rà oosì il sin– dacalismo i!"ivoluzi<>nario, « n,on coeTcitivo,, antiautoritari<>, libertario, anai,cl1izzante )) secondo, la recente formula di Ar– tur:o, .Labriola, 'd,efinil<> nella « darta di Amiens >) del 1906 e teorizzato :dal Sorel. Ne1 dibattit-0 tra Guesde e Lagardelle al oongil"esw di Limoges del 1906 tra s<>cialismo e sindaca– lismo r,ivo1uzi-0nario riecheggi,eran,no 1ancora .i vecchi, dibat– titi tlell'lntemazionale, che richiaman:o quelli più recenti tra Lenin e « l'<>pposizione ,operaia>). Per Arturo 1.Jabriola, nella sua « Attualilà di Marx)), blan– q11ismo e babouvismo sarebbero tutta l'assurda novità ciel Ieninism-0 e l'esperienza del comunisn1-0 russo richiama in– fatti aila mente la •condanna di Proudh,on .contro <>gni g<>– verno 1·ivoluzi-0nario, modello ossessionante della futura dit– tatura del pr~•letariiat-0 pr,e~agita. dai blanquisti, e il monit-0 i111sistenle di Bakunin contr-0 il oomunismo auto·ritario, in– staurazhme d-i un ,dispotismo ec-0nomioo, un « regime di ca– ,scrnm )), pesante gravemente sulle spaUe del prolcta•·iaLo, e-Onla sua direzi-0ne centralizzata e unificata cl,i tutta, la pro– duzione, che avrebbe r-ew, necessaria una « scienza immen– sa)), iii a·eg1110 dell'« intelligenza scientifica)), « jJ più aristo– craLic-0, il più dispotico, il ,più aN<>gante e il più sprezzante cli tutti i regimi D>. Ma il c-0nflitto, che si personifica nella lotta tra Marx e ,Bakunin, ,più che in eiò, ha però le sue radici più profonde nella div-ersa concezione delle premesse obiettive materiali e pers<>nali del socialismo. Considerazione fondamenvale per Marx, che paTte dall'esperienza del capi– talism-0 .e -del tradunionismo inglesi •e per il quale, imbe– vut,o C(!m'è del senS'O della logica inerente ai fatti sociali, l'evoluzione è la generatriee rlel wcialismo nella « pienezza dei tempi », sec-ondo qµ,ella le11ge ·della « ev-0luzi-0ne riv-0h1- ziona,ria )), iche ,anche lagaircleHe ricon-0sceva 11,na,delle tre idee fondamentali del pensiero mlll'xista e che lo Schumpeter consiélera il pensiero più essenziale e proprio cli Marx, per ·C'Uli l leninismo, Tappresenta per lui il divo•rzio dal .più in– tim-0 significato d·el manisn1-0. Bakuni111 tcs~o aveva detto che i marxisti non resping•evano assolutament-e il suo pro– gramma; « ci •rilnprovcrano f!:,ol<>, egli ,di<ce, di voler affret– tao·e, anticipare la marcia lenta della storia e di miscono– scere la legg•e _p.ositiva ,folle ev'oluzi -0ni s uccessive». Eld ·è nella s<>cializzazione fatta in R.us ia, ·i,n un-0 stato cli immaturità ,capitalist1a e. d1 immatm·ità proletaria, che O. Bauer vedeva appunto l'impossibilità ·.di una « democrazia industriale >) in Ru~sia, e la causa prima ,che avevia spint,o H govcrrw sulla 5tracla ·del rncialismo, di- stato nella sua forma più estrema, cost,reLtovi dal'la « s~cializzazione sel– vaggia» di tipo, ,bakuniano ·delle masse, che per Schumpeter è « l'incubo 1d'i ogni s<>cialisla responsabile ». FAUSTO PAGLIARI Il Marxismo in Spagna D.e,gli <nvvcnimenti spa•g111oli, dtl/l' Ulll,e la g u,erra oi-vi'le e dopo la dolorose, vittorùn dell'eleme11,1;v milita.re-Jeiuùde capeggiato dli Frr11uco,,wi abbiamo cowosciuto s olo gli episodi e gli aspctt,i est;eriori; ~na la sostanza intima, di quelle forze che si oombauevano crbbiwno '.S,em.pre igno,l'(it·o o conascinto solo approssim<ttiva.111,entc.P·up qu.it1cUriu.scir,e inwressw,te ques·t,0 d!l"ticolo già dit t,empo ÙIIVmtoci d,nl comp(tg1w Reventlow, .che rctg,ioni di spazio ciJ hamw impedito di Jmbblicare sin qui. LA C. S. Origine e sviliq,po clel sociailism.o spal§lwfo. Il recente congresw •dei socialisti, spagnoli in esilio è stato -anzitutto un'adunatci di riorga.nizzazione dei diversi nuclei d'emigrati s<>cialisti, i,parpagliati su t,re continenti dopo il disastro militare repubbHcano del 1938. II Partito socialista spagn-0!0 non ha da Tifare. solamente la sua organizzazione, ma anche, e t,oprattutto, la sua -0-rientazio111ed-0ttrinal'e e ta~tiea_. La disfatta militare ,della repubblica, seguita dallo sc1o·ghmento, nel 1939, ~lelle organizzazioni socialiste fu anch e il punto· culminante d'una scomposizione dottri~ale. g.ià iniziata .dalla guerra civile.
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