Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 15-16 - 1-16 agosto 1946

CRITICA SOCIALE 259 Tre sono le correnti principali che, ,sulla politica sinda– cale, ~i trovano• d•i,fronte. Una prima corrente è rappresen· tata da Trotzky, il quale ten,deva a togliere ai sindacati l'ul– timo resto di autonomia, chiedeva la fusione dei sindacati con lo Stato e la oreazione nei medesimi di una « atmosfera produ1tivistica » degna di costruttori del socialismo, che è la stessa tesi che più tardi sarà vittoriosa con Stalin. Co,ntr,o questa corrente dei trotzkisti, tendente a fare dei sindacati delle organizzazioni militari col t,rapiantare in queUi i me– todi di queste, si affermerà un'altra corrente, la cosiddetta « opposizfone o•peraia >J, la ,cui parola ,d'ordine, secondo la citata storia ufficiale del Partito, era quella di affida,re la gestione di tulla l'econ'omia nazionale al Congresso pan– russo dei sindacati, annullando così la. funzione del partito, negando l'importanza della dittatura del proletariato nella edificaziome economica, opponendo i sirndacali allo Stato• sovietico e al P. C. I sindacati e non il partito costituivano per questo gru·ppo la fo~ma suprema d•el movimento della classe 'Operaia, e perciò, •secondo il commento o-rtodosso, si traltava in so-stanza di un gruppo anarco-sindacalista in lotta contro il Partito. Questa corrente, la cui tesi ecomomica fon– damentale era stata fo~mulata dalla Kollontai, conservava amebe pe,r il Chamberlin buona parte dello spirito iniziale « operaista >J del 1917, quando, non si prevedeva lo sviluppo che avrebbe preso il sistema burocratic,o dell'amministrazio– ne delle industrie mazionalizzate. Effettivamente « l'opposi– zione operaia » non era la stessa 'del 1918 e p·oteva richia– marsi, piuttosto che al sindacalismo delle origini, alla « de– mocrazia industriale >J formulata nello stesso ,programma economico di Lenin del 1919 e· confermata nell'ordine del giomo del 9° Congresso• del P. c.- del 1920, un programma stiraordinariamente simile a quello esposto dal Lieblrnecht in un suo discorso del 1893 e che Arturo Labriola ripro– duce nel suo cc Socialismo contemporaneo ». Del resto, oome si rileva dal rapporto del Bianchi, secondo lo statuto della Federazione degli operai metall~gid, lo soopo· dei sinda– cati era quello di organizzare praticamente il lavoro e la produzione ,su basi ,socialiste, e attirarre le masse operaie nella rico.struziome socialista della vita e del governo- dello Stato, onde creare condizioni tali da rendere supedlui gli organi della diuatura politica di una classe. Lenin e i sindacati operai. Lenin prende al Congresso, Ira le due cor,renti a•ntagomiste, una p,osizio•ne intermedia. Abliandonarndo quella assunta nei due congressi precedemti egli è contrario alla tesi sindacali– sta, ma è nure contrario alla tesi di Trotzky, che ne1<a ai sindacati ii:; uno Stato wcialista qualunque funzione di di– f~sa degli interessi operai. Già nel dicembre 1920, all'8° Con– gresso dei sindacati sovietici, Lenim aveva esposto il su,o muovo pensiero in materia, menendo, in ridicolo l'idea, di dare nelle mani delle organizzazioni di massa, quali i sin– dacati, la p:estione d.ell'i·ndustria nazi1;1m1le: cc una vera as– surdità~>- Tutta l'assurdHà sindacalista deve essere gettata nel cestino della carta stracci,a, egli dichia,ra. A Bucharin, il quale vorrebbe che i ,candidati dei sindacati ai p,osti di direzio•ne delle industrie venissero accettati senz'altro ,dal go– verPo. egli risuonde che auesta ~esi ,sig,nifica l'abbandono completo del c.Òmunismo e ·il passaggio al sindacalismo, alla ,e sindacalizzazione deUo Stato » già preconizzata da Sliapni– kov. la consegna grado, a grado dell'organizzazione del Con– siglio supremo del popofo nelle mani dtelJe rispettive orga- 1nizz,azioni•operaie, che è una <e demag,ogia senza principi ». J.n realtà la discussione sùi sindacati, secondo la, Gordon, pone il problema molto ,serio, se la Russ_ia dovesse essere retta dal p,roleta·riato, cioè dal p,opolo, o dal Partito. In questa lotta Lenin era definitivame,nte per il Partito, di eui "ra · creatore ,e cap,o. Al 10° Cong,resso del Partito egli tend·e a provare che il paragrafo sui sindacati del suo programma economico del 1919 non doveva interpretarsi nel senso che venisse pronu– gnata un'organizzazione sindacalista della produzione. Era perfettamente giusto, egli afferma, che i sindacati operai avessero ass11nto direttamente il -cont,rollo dell'imdustria al principio della rivoluzione, quando era inecessario abbattere con la forza il precedente ordine dominant,e e in qualsiasi mo'do ,sostituirlo, e quando gli organi amministrativi mazio– nali no,n erano an1cora organizzati. Finito questo compito dòstruttivo, la funzione :dei sindacati in questo cam:o<>era finita. L,a dittatura cl~l nroletariato mon significa affatto la gestione operaia dell'ind;,stria, non può essere attuata attra– verso l'o·rganizzazio,ne generale deii:li operai nei sindacati. Solo il P. C., solo <!Uesta avangua,rdia stabHisce la dittatura del proletariato. ,e Se dicessimo che non il Partito nomina i a,ndidati e go ei;na, m ~lo i sinaacati, ciò suonerebbe B1bl1ot co molto demo·crati-co, ma distrug,gerebbe la dittatura del pro– l,etariato )>, la quale è impossibile per qualunque altra via che non sia la dittatuira del P. C. I sindacati, ,per quanto organizzazione dell'attuale classe dirigente, non sono la na– zione, non so,no l'organo dirigente. Sono tesi•, ques~e, che riecheggiano in un certo senso la posizione assunta dal Greulich contro- i federalisti al Congresso del 1869 della I" Internazionale e ancora a quello• di Gamd ,del· 1877 del– l'lnternazfonale antiautoritaria contro gli anarchici. Co·n~ro Trotzky però, che sos~eneva che i sindacali operai, in uno Stato socialista, non avevano da dife~dere gli operai contro lo Stato, Leni·n osservava, che il P C., in quainto forma la dittatura, è necessario iriconoscerlo come governo operaio•, ma non però 'interamente come gove·rno degli operai: · qui sta il punto. C< Il nostro è un governo degli operai con tendernza burocratica. Il mostro gov.e,rno ,presente è tale, che il pr,oletariato, organizzato fino all'ultimo, uomo, deve difen– d,ersi da sè -contro di esso. E dobbiamo valerd delle orga– nizzazioni operaie per la protezfone degli operai co·ntro il loro governo,». I simdacati ,devono perciò assumersi la re· sponsabilità per la tutela. degli interessi operai; .essi non devono chiedere ai ·soci alcuna professfone di fede politica o religiosa. In uno Stat,o proletario ai soci dei si,ndacati operai non si de\"o chiedere che di comprendere la disciplina ca– meratesca ,H. um potere operaio unifiicato, per la protezione d,egli interessi dei lavo-raLori. Lenin ved•eva, insomma, nei sindacati degli istituti di organizzazione e di rieducazione delle masse operai-e, la scuola por imparare ad amministrare, delle scuole di comunismo - scuole di so-cialismo, aveva già detto Guesde -< e voleva affidar loro• compiti• educativi e di propaganda piutt,osto che amministrativi. Il 10° Comg,resso, ·accogliendo le idee di Lemin, vo·tÒ un ordine del ,giorno sulla questione della « ,deviaz:ione sinda– calista ed anarchiea » d.el Partito e dichiarò là propaganda di quelle idee tendenzi alme nte .inarco-sindacaliste incompa– tibile con l'appartenernza al P. C., invitando il Pa,rtito a combat:tere questa deviazione. cc [,'opposizione operaia » viene così SO•ppressa e i capj .che persisteranno nel riconoscere un interesse distinto negli operai contro lo Stato ver.,ranno eli– minati. Per 01·a la posiziome, fatta ai sindacati ,conserva an– eo-ra d•egli elementi liberali e sarà so·p•rattutto dal 1929, sotto Stalin, che i sindacati operai saranno messi mella impos– ,sibilità ,di dire o fare qualsiasi cosa che 'Possa andar oontro i desideri del gruppo di~igente, e diventeranno e, organi d,ella disciplina autoritaria >J. Ma già me] 1921 ogni velleità « sin– dacalista » viene liquidata da Lenin, il quale, s•empre più convinto della tesi fatta accettare al 9° Congresso del P. C., che cc il roHP.ttivismo deve senza 'discussione attenersi all'au– torità individuale in materia di ·esecuzi,one >J, sarà ancor più esr>Jicito all'll 0 Congresso del 1922 ,del P. C. 1nei ,riguardi d,ell'autorità assoluta nella gestione dell'industria riorga,niz– z~ta, dopo la cc Nep », su basi commerciali, per ottemperare all'interesse primario per lo stesso p,roletariat,o. quello del– l'aumento (C tremendo » della capacità produttiva della na– z'ione. Il Congresso, riconosciuta a questo fine la necessità di co,ncernt.rare tutto il potere nelle mani• dell'ammini,strazi.o– ne d-elle impr,ese secondo il principio generale dell'autorità individuale, affermerà che qualsiasi interferenza dei sinda– cati ·operai, nell'amministrazione ,deve esser riconosciuta as– solutamente come dannosa, e perciò vietata. È degno di rilievo 'il fatto. che la stessa preoccupazione aveva guidato, anche la Commissione tedesca per la socia– lizzazione del 1919, la quale, secondo Schumpetor, aveva cercato il più possibHe di tenersi lontana dalla concezione popolare della <e democrazia 'industriale», limitando al mi– ,nimo le funzioini dei Consigli di azienda e preoccupandosi di rafforzarn l'autorità e salvaguardare l'in,dipendenza dei personale didgente, prevenendone insieme la burocratizza• zione. Lo stesso process,o di re,staurazione dell'autorità si .verifi– cherà, del resto, nello stesso eser.cito, come mota il Basseches iin un articolo sul presente <e spirito prussiano dell'armata rossa ,i, nella Weltwoche del 12 luglio, nel quale rileva che, per ~om.prendere la rivoluzione russa, bisogna tener pre-· sente che, p•er più di un decennio, ti governo dei soviet non·· fece altro che ricondurre in tutti i modi possibili gli ele– menti anarchiei della rivoh1zione sulle ,.\i.e •di uno Stato regolato e disciplin~to JJ, qualcuno direbbe: anche troppo! L'impreparazione del proletariato, come ha fatto fallfre il primitivo esperimento dell'anarco-sindacalismo iniziale dei ConsiglF di fabbrica, iporta Lenin alla liquidazi,one anche del suecessivo programma di « democrazia industriale» d-ei sindacati operai. Già nel 51.10 programma economico ·del Partito del 1919 iLenin, -come si ,è visto, aveva affermata la necessità del rico,rso ai tecnici e il dovere dei membri del .Partito di -combattere implacabilmente il pregiudizio esi- ,.

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