Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 14 - 16 luglio 1946

CIHTICA S.OCIALE 2.31 1rollo operaio, istituti pec.,la salvagua..clia dell'interesse ca-. pilaltslico de1l'induslriale contro l'interesse di- cias_se del– proJetanalo, Ml una f-0rtua ·con~acraLa oau.a de111ocr~ua e d1 <.-onseguenza paru~olarmente dannosa \4). t: dò spiega anche· i,n parie Ja sca,rsa simpatia dellé Had_e lJ !'·1ons _inglesi _per ,i woni;.s co111,11u.L1,ees istìtu:iL~·:ne~l~ pruu,;1, gu~1:ra .1nqndiale se-. cunuo il plano \V.hidey e la loro scars.a e oonlrastala appli– Cll>;I0OIC rnevala nei i-apporle> suile 1·e1azioni- industriali deUa « Commissione l:Sa1four » dj-inchiesta sulle induslirie inglesi, e la esciusìone di conipiti llindacali ·dalle funzioni dei•<<Com1- Lali misti di produzione » àeila presente guerra. L'ailro pe– ricolo del ràaicalismo dei Consigli di· 1abbrica ha determi– nato il conliilto tra L,ons1gli a.i tauoric.a e :;i_ndacali in llus_sia e successivamoole l'aspra lotta Lra i medesimi intorno al 1920 così in (;-ermania C9l1J.e .iiQ. _Italia, illustrala dal Guarnieri nel suo libro \5) e nella relazione Colombino-Guarnieri al. Congrésso conlederale di /Livorno del 1921. La fi,11-e dell'au.lJOgovemo operaio. La subordinazione dei Consigli di fabbrica ai Si,ndacati propugnata al I Congresso sin,dacale e progressivamentè at– tÙata lino aila esclusione dei Consigli e clei _Sindacali .da ogni ingerenza diretta,.nella gestione dell'azienda, scont,enta però i· lavoratori, i ·quali si credono privòt~-di quel conlirollo aulonomo ,che -è l'aspirazione dd prol_etaba_to, la « fabbrica che s:i autogov,en 1a .», qu ella ·democr,iziu ai raobrica ·a mezzo dei C~niiigii di impre.sa quale· funzionerebbe anc<i,ra presen– lementè uella zoiia \iidustri,ih;:.della_ <;-enn~nia sollo l'occu– v;izione ~~~sa, i;;,·lla ciuale]omisc.;- dati interessanti l' /l'oolW– ,nisL del 23 marzo 1!146. Una conferenza dei delegati degli stabilimenti di Pietrogradò .del marzo lYHJ reclama il rista– bilimento della indipendenza· dei ,Sindacali e dei Co<lsigli di tabbrica, coll'appoggio dei ·bolscevichi di sinislra, i quali non vedono 'riel controllo òperà:io che una parola d'.ordine di agitazione rivoluzionari3, 111011 .anuncuono stad,io inler• ,uecÙo tra ca1>itaJis1110 e bolscevismo e restano- fenui .ah'a– spello politico iniziale del controllo op~raio, c-0111rjJrnendoa raffo..-zare, loro malgrado, le ·peggiori illusioni «operaiste.,,_ ll .-iÌorno dei ,wwidi. Ma se questa affermazione programmatica si dimostrerà provvisoria, avranno invece valo·re permanente alcuni nuovi· principi allermati nel programm,a, qualcuno come valido solo pirovvisoriamente: collaborazione dei Sindacati operai alla u1obili1azione totale sistematica deHa popolazione, alla rismrezioue e allo svilnt>PO delle forze proclutLive e alla rie- ' ducazione delle masse ad una nuova « disciplina ~ocialista », colla contemporanea « immediata vasta e ge11erale- utilizza-– zione degli specialisti della .teoria. e della scienza'». Anche m materia di salari il programma mette da pa,rte. « provvi- ' ~riamenle Q) il sistema comunista dell'eguagllanza delle n ..- tribuzioni adottata all'inizio della rivoluzione d'ottobre - quando era stato abbandonato .il sistema (<capitalista » dell~ retribuzione secondo il rendimento - per ritornare ac! un più alto compenso agli specialisti e ai premi per il maggior rendimento, specialmente !\Cl settore orgll!llizzativo. Affer– mazioni programmatiche .dirette sopraltutlo al fine di una maggior produlliv.ità e diveniate poi parte integrante del sistema salariale so•vietico, per quanto, . come è detto nel pro•gramma eCOJ\Omioo, lo Stato sovietico .sia avviato sulla ' strada dell'.uguaglianza della rimuner~one per tulli i lavo- rator.i e del comunismo integrale. . . •·11 9° Congresso del P. C. del ,1920, nel qual.e verrà definita più particolarmente la posizione dei,. sindacati rispetto al J:'; C., riconfermerà i ,principi affermati nel programma, ma ne formulerà alcuni nuovi che prepara,no e preannunciano · il radicale mutame,.;Lo .uel campo della politica sindacale del successivo congresso. Nel fondamentale ordine del giorno riprodotto dal Bianchi, il Congresso afferma il primat,o del Partito come organo della cjiuatura proletaria. e stabilisce la creazione di « cellule comll!lliste » in o.gni si1idacalo; la par– tecipazione dei rappresentanti dei Sindacati ai- .Consigli della gestione economica nazionali e locali, ma stabilisce l'esdusione di ogni organizzazione professionale, come tale, dal di•·elto intervento nella gestione,, e nello stesso tempo si prouuncia per la riduzione al minimj> dei comjtati e organi collegiali- di amministrazione .delle aziende e per il gra– duale Lrnpasso al sistema della -direzione unipersonale di tulle le imprese produttive per ovviare, da un lato, agli inconve-. nienli delle « forme mostruose » di burocratismo• cootra– lizzato, applicate subi~o dopo l'cs1>ropriazione della borghe– sia e, dall'altro·, ,riducendo le « geslioni collegiali » delle ,.ziende che devono lasciare il p<>sto,alla direzione uniper– sonale ~ alla responsabilità individuale. Il Congresso, rile– vala la necessità di cavar fuori dalla massa gli elementi ca– paci di assumere fu,nzioni direllive, ,riafferma la Lesi del' pw– gramma del 1919 in favore degli speeialisti. M-olle leggi suc– cessive anche quelle emanate nei tempi più recenti, ripe– tono d~l resto la loro origi,ne dalle risoluzioni elci congress.i Per « liquidare quesl-0 appetilo si,ndacalisLa ».degli oper~i, legal'izaato col decreto de1 novembre 1917 e nwnifestatosi nei primi mesi della rivoluzione d'ollobre colla richiest,a de'lla "estionc d,irella, non solo dèlle singole fabbriche, ma an– :he cli singole industrie o di gr~ndi, servizi da parte dei ri– ,petti~i Consigli e Federazioni &l)dacali - osserva S. N. l'rokopÒvicz uel suo volume sull'economia ,;ovietica; uno de– gli studi .più nolevoli sullo svilupp,<> ~tori~ di ~esta ~co– no mia (6) - si dovellero creare orgam dell ammrn1straz1one statale per rindustda nazionalizzala, che il Larin, il ~le ne fo,rmulò il piano, impro,vvisò ispir~udosi alle m~sur~ adottale in Germania per l'orga11izzazio111e dell'epononna d, guerra ,nel 1914-1918. .. . . Ma l'abbandono del sindacalis1110 «anarchico» non s1gn1- ' fica l'abbandono lolale del sindacalismo, e i sindacali, di- , vootali praticamente organi dello Stato•, c ?nse rvaron~ anche nel 1919 c 1920 quell'influenza nella v ,1.ta eoononuca del paese celebrala da Rykov al princÌ(l?io d~-1 1919 ( 7). . Anche nel nuovo pro,gramma econonuco del Pa,rllto co– munista predisposto dallo stes59 Lenin in so-stiluzione del vecchio del 1903 e approvato dall'VIII C<iugresso del P. C. del 1919, mentre si afferma l'urgenza della riunion_e di 1:"lle le attività eoonomi.che del paese secondo un unico piano statale la massima centralizzazione della produzione e lo sfrutta~eoto economico e razionale di tulle le risorse mate– riali del paese, si afferma pure espressamente che « l'appa– rato organizzativo dell'industria so~ializ~ta deve_ pogg,1a,:e in primo luogo 6ulle unioni profess1onah, ~e quali, p~rtec1: pando già per legge e per la pr_atica con_soh?ata ~Ha va~ d1 tulli gli organi locali e centrali d~lla d1rez1one mdus~riale! devono arrivare a concentrare pralJlcameute nèllc loro mam la direzione ànlera dell'economia nazionale -oome una sola entilà economka in tal modo assicurando un legame indil;so– luhile 1,ra direzi~ne· statale centrale, eco,nomia popolare e masse lavoratl"ici, costituendo, oosì un mezzo fondamentale di lolla contro la ,burocratizzazione economica del potere so– vietico e rendendo ·possibile un effettivo controllo popolàre sui risultati della -produzione. Una specie di passaggio dal sindacalismo ana.-chico alla democrazia industriale (8). del periodo leninista, come ad esempio è avvenuto- per i concetti ciel « comando unico >>e della « responsabilità dei dirigenti d'industria,,, espressi da Lenin nell'ap,;ile del 1920. La posizione privilegiata fatta. ai tecni~i. si affermerà ef; fettivamente so,prattutto nel periodo stalmiano della mdu– strializzauone Cornata d~l 1928 e .sarà, subito, dopo il pro– cesso corntro la congiura dei (<tecnocratici », oggetto della prima grande ondata di propaganda sistematica all'america– na che N. Basseches illustra in un suo int,eressantissimo ar– t.icolo nella W el,twoche del 25 gennaio. A questa prima olll– data per i teonici seguirà poi, in uu secondo tempo, quella per gli int,ellelluali, i letterati e gli artisti, « gli ingegne~, delle anime » ai quali durante la guerra, venne affidato Il compito della' predicazlone di urna 6pecie ~i « c~au~inismo sovietico » e, ultimamente, quella per la chiesa, a, cm mem– b,ri sono stati ora concessi tutti i privilegi delle altre .due class;i intellettuali, anche qui con l'abbandono, per- la « ra– gion di Stato », del catechismo inequivocabil_e dei padri· del comunismo critico, interpretato ora molto liberamente, a1;1- che fra noi, dai nostri dilettanti teosofi, oome c<)mporta « 1l secol vil che oristianeg;gia ». ( -!) 1\L .Anum: De111oc1·azia politica e dPmocrazia sociale. Roma-, .Istrolat,lo, 1945. . , li · 1 (6) M. GU~RNIERI: I consigli di fabbrica. Citta di Caste o, «' Solco», 1921. . (6) S. N. Pao1<orov1cz: Ru.,sla,uls Volkswi,·tschaft "!'"t~r den_ So– w;eta. Zilrtch, Europa. Verlag, "1944. Per_ &:li sviluppi, I organizza~ zione e I risultati della- pianifi.cazio1w soviet1cn dal 1928 ~1. 1942 s~ veda pii\ parttcolnrmente n pregevole Yolumo n . III ed!zione, dt CH. BF.TTli:LHEtM: La plam-ifi,cation soviétique. Par1s, Riviere, 1946. (7) SI veda al riguardo il document.o,to studio ·_del B. !I. _T.: L'tvolutio11 dea conditiona ~ truvail àans la Russu àea Somets. Ge11&ve,1924, GinoBianc9 È da questa po6izioné privilegiata falla ai tecnici in Rus: sia che il Bumham trarrà l'ar,gomento· principale per la tesi del suo libro paradossale sulla rivoluzione dei tecnici, cioè ehe l'alternativa del ca.pitalismo non è il socialismo, ma la di1-tatura tecnocratica, ed è dal regime dillatoriale instaurato nell'industria russa da Stalin, dopo il fallimento del sinda– cali6mo iniziale del 1917 e del compromesso della « Nep ,>, che J. A. Schumpeter, nel suo altamente suggestivo ulùmo Jioro (9), trarrà « la lezione,> della possibilità di attuare l'indispensabile disciplina industriale nel socialismo, il quale anzi potrebbe risultare un giorno non lontano il solo mezzo per ripr.istinarc la pericolante disciplina sociale. E rnel pa– rag,rafo che egli dedica alla « lezione l> della Russia sulla (8) Il testo del pro.gramma è ·riprodotto dnl NAPOLITANO: ll Par• tito comunista dell'U.R,S.S. Roma, L'Ape, 1946,

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