Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 14 - 16 luglio 1946

226 CJUTICA SOCIALE soluzione dei conflitti: ecco il Consorzi,o, eon Provincie e Co– muni per la ture/a dell'emigrazio= ~n•porarwa --Ìll Europa, e-On ispettori all'estero, guide dell'emigrante, cambfo della m-0neta per wttra:rre gli emigranti ai ,cambiav•alute girovaghi e imbr-0glioni, difesa nelle liquidazioni di rendite e inden• nità dovute dalle società di assicurazi,one. Eppoi, le scuole per ~'elevamento teonico degli oper.ai, che furon-0 uno dei lustri dell'Umanitaria, tanto che il f a– scismo n-0n osò, quelle, distruggerle, ,come foce del rest:ci•· Precedeva la sc,w,/Jadi disegno ele1rw,.tare per operai, la c1uale fo.rniva la c-0ltura fondamentale su~a quale ?eve er~– gersi p-0.j quella speciale, ineren,te alle su:1gole a~t.1; se~1- van-0 p-0i le Sc1wle-Lab-0ra</JOri-O d a,-te app/Ji.cat.lcdl wdum:ia, comprendenti cinque sezioni: fabbri, ornatisti, lavoranti in m-0bili -Orefici incisori, lav-0ranti in plastica e dec-0.-azione, d-0ve, ;Ha sera (o, per quaJ.che corso, alla ,festa), ispirandosi al sol-0 spettac-010 .del vero, formatasi una cultura sulle le– zi-0ni degli insegannti - che erano artisti come Mazzuc~– telli, Quarti, Sar-0nni, Monti, Silves~ri, Buffa, _Quadrelli: Conconi CambeHotti - e con l'osservazione d1 elemenu naturali,' gli a11ievi passavano alla lav-0raz_ione del I:egn-0, de! ferro, dei metalli preziosi, .alla dec-0raz1one applicata alla carta. Vi era.· inoltre la Scuola del Libro, H cui ciclo didatti.CO, partendo dalle oo•gnòzioni tecniche della fabbrricazione, della carta, arrivava a quella del commercio librari-0, ed era prov: vist-0 <); laboratori di composizione tipografica e stampa d1 litografia, stere-0tipia, legato<ria e fotografia. E ,c'era la Scu,oJa di ele/Jtrotecnioa per operai, che prepa• rava dei capi conduttori di offi.cina elettrica in geqerale, o degli operai specializzati; e c'erano ancora la Souoba Mu– <ral'itt e quella degJi Orologiai. Al vertice di quest'o,pera compiuta per 1'.istruzi-0ne pro~es– sionale degli operai sta l'Università deUe arti deo-Orative, istituita nella Villa Reale di Monza (dove tuttora ha sede) per iniziativ'! ,dell'Umanitaria, in c-0n&orzi,oc~i ç.<>muni di Milano e di Mionza: ,creazi.one veramente mtrabole per la pre,cisione e la cura ,con· cui fu c oncepita e attuata, in tutti i suoi particola'ri, dalla genia.le foiziativa e dalla fervida passione di Augusto Osimo, c he ad essa dedicò, già. ineso– rabilmente condannato a morte da un male che gli dava sofferenze atroci gli ultimi mesi del suo instancabile lavoro. Alle donne pr~vvedeva la scwola professionaile femminile, che c-0n sezioni festive e quotidiane di sarto,ria, ricamo, sti– reria e cuicina, tendeva a perfezionare le operaie nell'arte loro e ad ele·varle intellettualmente con lezioni di ,.cultura generale, ,disegno dal vero, economia domestica, con corsi serali di taglio per sarte e cucitrici .cJi biancheria e corsi magistrali per il perfezionamento nei diversi lavo·ri donne– schi e per lo studio del metodo d'insegnamento• per cia– S•cuno ·di •essi. A compimento della· scu-0la si aggiunse la ri,vista, il libro, la biblioteca. ' Per iniziativa' dell'Umanitaria si fonda l'Unio1ie lt.aUana per l'Eduoazion,e popolare, con l'intento di abb.-acciare tutte J.e attività già affermatesi nel campo dell'educazfone e della cultura del pop-0!0: congressi nazionali annuali; rivista « La Culit1m, Popolare ,, ; biblioteca dj. volumi e di opuscoli.. per uso di promotori e dirigenti di opere di educazione po•po– lare; speciale biblioteca d\ materie educative, con· consulta· zioni in sede e prestho a ·d,omicili<i; fornitura, a richiesta, di materiale didattico app,opriato. Vi si affianca la F,ederaz:ionie failiana de/le Bibliiotech,e po· pola,.,i, che fa le (( provviste in coinune » di registri, moduli, schedari, ecc., forrnisce bibliotechine popolari e scolastiche organizzate e già pl'IOnte a funzi-0nare appena a destinazione (500 scolasti,che e 31 magistrali ne furono inviate nel Mez– Z-Ogio•rno)e, ,d'accordo con 1'U11rioorsi,tà popolare, promuove là pubblicazione di una coilana di volumetti di v,olgarizza– zi.one scientifica. Infine, un Consorzio delle B•iblioteche po– pokrri ap,ri,va quattro nuove biblioteche popolari, con sale di lettura e prestito di libri, irradiandosi in pl.'ovincia di Milano ,con la Unfo= Provinciale delle Biblioteche popolari. U aiuto crlla cooperazione e l'opera per i c,m.tadini. Oltremod,o effi.cacè fu l'ausilio dato dall'Umanitaria alla cooperazi-0ne. Conoscend(l quanto difficili siano i p,rimi sforzi delle cooperative proletarie per trovare i capitali oc– correnti a gettar le basj. dell'azienda, l'Umanitaria istituiva, in consorzi,o con. altri Enti, un lsti'tuDo, dli credito per le coo– perative, che fo,rniva il ,credit-0 alle c-0o•perative dopo aver accertata l'utilità del c:redito medesimo, creando, per meglio garantirsi, un Consorzio .J,ombar~o <klle Coopera:tivt di con– surno, destinalo· a coridm:re un mag~ino centrale per il rifornimento delle, merci occorrenti alle ooope,rative mede- BibliotecaGino Bianco sime e a tenerne la contabilità ove queste 1o richiedessero. A questa amministrazione attendeva partioolarmente la Fe– derazione deUe Cooperative di produzione e Javoro, facili– tando anche alle Coo[l)erative ìa ricerca del lavoro da parte del! Comune, della :Provincia e delle Opere Pie. ,P.(lche cifre per dare un'idea del movimento di capitpli, di o.pere e di merci. L'!istituto di credito, nel 1920, oon un capitale azionario di L. 1.624.500, cl,isponeva di depositi fiduciari per L. 8. 773.796 e aveva compiuto 5772 operazioni , di credito per L. 114.934. 784. La Federazion,i delle Cooperative (in numer-0 di 27) di produzione e lavo•ro aveva eseguito, dal 1906 al 1920, lavori per !L. 74.488.614, senza c-0nta,re la sezione edilizia, che dal 1907 al 1920 aveva eseguito per L. 33.740.550 di lavori e pa– gato L. 10.698.298 di salari. La Federazione delle Coopera– tive di consumo comprendeva, nel 1920, 200 cooperative .con 90.000 wci e con L. 250 milioni di vendite e aveva approv– vigionato, in città e provincia, 350.000 consumatori, dispo– nendo di un capitale di L. 12.880.762 (1). Non meno provvida e varia fu l'opera 6volta dall'Umani– taria nelle campagne, d-0ve un Ufficio Agrario sv,olgeva wn'azione complessa on ausilio• della ,ooo,perazione agricola, specie per attenuare la diso.ccupazione stagionale, creando scuole per .piccole industrie e formando app,osite coopera– tive di ,chiodaroli, di lavoranti in merletti e veli, e così via. Si aggiungano gli Uffici di ooilloca.meivto per i cwitad,ini obb~gAA .cJella Bassa Milanese; gli Uffìci di ass-i'st,ein:z,a e di collocaimenlio per la 11Ul1W d'opera emfigr(lJ/1,/:>B 11elLe risaie pie– nwntesi; le Cooperali,ve oon.uumne per aJfitUNize coU,ettive, alle quali l'ufficio agrario dava assistenza con modelli di statuti e jstruzioni, con ,il Conwrzio di oonswmo p.er i rifor– nimem>i e gli acquisti in oomunie, con promwovere f m,ai so– ciali, con' la scu-0la per gli orgaT11izzatori dii isti-tuti d' assi-' stenza nei casi <li in.fortunio sul lav,o-ro. Altre provvide vni:z,iative. Il Museo Sociale; il Teatro del Popolo. Per la ,casa, l'Umanitaria dette .l'esempio costruendo du•e quartieri di ca,se -Operaie tipiche, ideate e curate dall'ar.chi– tetto Giovanni Broglio, che creò (( l'ideale delle case popo– lari ,,, dove, alla oomodità dei singoli alJloggi, si univano i servizj. collettivi di lavatoio, bagno, biblioteca, sala di ri– i.rovo e di conferenze, casa dei'bambini con refezione çalda, insegnamento <lei disegno,· scrittura, lettura ed eser.cizi di. calcofo secondo i met-0di genialmente ideati da Mari,a Mon– tesseri. Ai fanciulli.l'Umanitaria !l)ensò partic-0larmente durante la guerra, aprendo la Oasa di lavoro dei picco-li dai 12 annj. in su, aUo scopo di <( ,raccogliere i piccoli senza lavor-0, di– fenderli dalle insidie della via, impedire il rilassamènto delle lovo energie, tenere in .esercizi-O• la loro mente, ravvi– ~are, ace<rescere la loro .cultura, 6-0ndare le loro attitudini, msegnand,o loro cose di immediata utilità, oonsegui'bile an– che a insegnamento n-0n compiuto ». Altra provvidenza fu la Casa di vaca,no;e in cui l'Umani– taria accolse, in luog-0. 'ameno, e saluberrimo, durante le va– canze, per un mese, i picooli ospiti• delle sue Case dei bam– bini e delle sue scuole professionali, .che fossero in condi– zioni di disagio eeon-0mico e fisico, in conse_guenza del ri– chiamo alle armi del padre o dei katelli maggi-Ori. Ma ·non !basta. Vi era una sfera superiore della cultura generàle e specifica, alla quale l'Umanitaria intendeva trarre la parte eletta degli operai. Già, come si è detto, !°Ufficio d,el Lavoro, fondato da Gioy;mni Montemartini e diretto p,oi dallo scrivente, condusse via via inchi-este e ricerche i cui risultati fur,ono .raccolti in 23 pubblicazioni sui vari' aspet– ti della vita operafo, mentre, a,écanto ad esS<O, l'Ufficio' di 'in/orma,:z:.ioni e traduZlioni forniva a11e associazio,ni profes– sionali nqtizie rigua.-danti specialmente il mercato• del la– voro all'estero e l'attività delle c-0nsorelle dei vari paesi. Più tardi,. wrto in Rol(la l'Ufficio nazionale d,el Lavoro, l'Umanitaria chiuse il proprio e sostituì ad esw il Museo Sociale, diretto da Riccardo Bauer, che fu in g,ra<lo di met– tere a disposizione del pubblico, mediante la guida del suo personale ,e mediante un facile sistema di ricerca il suo ricco materiale di consultazione, e di diventare un' labora– t•orriodi studi economici, con comunicazioni orali e S'<Critte dì esperti sui temi più svariati. · Annesse al Museo furono create ~cuole di legislazione so– ciale ( da. cui. uscirono i primi ispettori operai del lavoro) di amministrazione e contabilità per gli addetti alle Coope~ (1) Queste cÙre re]a,tive ai fondi raccolti f') o:.;;,esi ·rn1t110 n;t,ltipli. cate per 20.25 per averne il va,loi·e attu-ale.

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