Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 13 - 1 luglio 1946

202 CRITICA SOCIALE . I socialisti francesi e la campagna elettorale La campagna pro-pagandistica svolta in Frcancfa per le ele– >1ioni del 2 giugno presenta un interesse d,el tutto particolare. ~ poche settimane di distanza da un referendum il quale, rnvece di chiarire e definire una situazione politica, ha pfait– tosto forniLo nuova materia di polemica alla stampa di par– tito ed accresciuto -il disodentam·oo10 e l'incertezza negli animi, i diversi gruppi politici si sono trovali impegnati in una battaglia da cui dipende la loro stessa esistenza. È pre– cisamente H ere~rsi di una tale situazi-One, in cui è caratte- 1·istica l'a~-uità della lotta, che 'ha prodotto un risultaLo salu– tari,: i partiti son<., stati- costretti ad abbandonare le vaghe e generiche form1Ule che hanno il pregio di rendere i~te;r– scambievoli i lo-ro· programmi; si sono trovati nella neces– sità di precisare co.lJa maggio,· .concisione quanto, precisa– mente, non li accomuna, ma distingue -ciascuno· di essi e costituisce il contributo originale della sua dottrina. In questo slancio di sincerità verso l'elettore, in questo fiorire di scritti politici- che, per la personalità degli autori, o •per l'~levatezza di pensiero cui so,vente assurge il dibat– tito sorp,a.ssando il quadro ristretto di un conflitto elettorale, per costituire un contiributo positivo alla chiarificazione dellil <Situazione politica in Francia (sì che -lo studioso diligoote potrebbe trovarvi• ricca materia per un'analisi approfondita), i 11ostri compagni socialisti eccellono-. Alle tesi da essi difese limiteremo, di proposito•, il nostro esame. Pu11;1.i fermi siil terreno oostit,uzio,mle. La precisazione d·ella posizione sociali-sta si attua essen– zialmente sul terreno -costituzionale, su quello più spicca– tamente dottdnale e su quello dell'azione di governo•, nei confronti" dei due potenti ri-vali ,che hanno posto la candi– da~ura alla direzione del paese: i comunisti ed i repubbli– cani cattolici (M'.R.P.). Il referendum del 5 maggio è stato interpretato da molti, clentro e fuo-ri le frontiere dellii Francia, come u11a sconfitta delle sinistire. E oome tale è stato naturalmente sfruttato, e.on altrettanta abilità che insufficiente convinzione, dell'ete– r ogenea ed oecasionale ·coalizione dei vincitori. In realtà il risultato di quel voto, più che dalla. cosciente volontà della mag-gioranza dei cittadini di manifestare la' loro opposizione ad un progetto emanante da comunisti e socialis·ti, è dipeso òal disorientamento generale :prodotto da un'abile propa– ganda delle destre, intesa ad introdurre problemi .estranei alla questio_ne precisa contenuta nel Referendum e ad insi– nuare l'idea che l'adozione ddlii Costituzione proposta avrebbe condotto ad una maggiore limitazione d,elle libertà individuali. Ci sia concesso di non mmostrare, per ora, il fondamento di questa nostra affermazione; di non soffermarci su quello che è stato il oontributo apportato dai soeialisti nell'elabo– razione della Costituzione, e sui principi ai quali essi si ispirano per l'azione da svolgere, on questo senso, nelta futura Assemblea (ciò che formerà, invece, l'oggetto di, un nostro successivo studio). Osserviamo soltanto che sul terreno costituzionale i com– pagni francesi, non soltanto hanno ripudiato i due punti fondamentali c'he, caratterizzavano. il progetto di Carta so-t– toposto :al giudizio della nazione: la laicità, e la so-vranita dell'Assemblea unica, ma ne hanno fatto anzi uno dei pila– stri della loro campagna eletto-raie. Intransigenza, questa, che è una prova, oltre che di sincerità e di coerenza politi/ca, anche se non è stata suffragata dagli elettori nella votazione del 2 gjugno. La S.F.1.0. e il Pa1'/Jito comu.nim. Nel loro sforzo di chiarificazione, i sociali ti si sono tro– vati costretti, in primo luo-go, a prendere posizione nei con– fronti del partito .comunista. Ed a prenderla con tale -chia– rezza ed effìca'cia attraverso gli scritti di Daniel Mayer (i cui articoli sul PopuhPire danno il « la » alla propaganda del partilo) che ei- sembra della •più grande utilità riprodurne i temi fondamentali. I compagni francesi, sotto il movente · occasionale delle circostanze -contingenti, portano infatti, una volta di più,- H contributo del J.oro• pensi,ero razionale all'impostazione di un problema il quale -interessa tutti i •ocialisti per la sua immediata- attualità e per l'analogia di forme con ic-ui esso oggi si pone nell'Occidente e nel Centro d'Europa. BibliotecaGino Bianco .L'o·bbi-euivo di Mayer è lo ,stesso che ispirò Ja-requisitoria d, Blum alla vigilia delle elezioni di ottobre: giustificare da un lato il ri,fiuto del! 'unità, e definire nel tempo stess,o l'originalità del partito socialista di fronte ai comunisti. L'unità, afferma Mayer, è prematura. Essa lo è talmente che se mai dovesse esi.stere davvero quel perfoolo, di ditta'. tura fascista sì sovente agitato dalle destre in occasione del referendum, esso rischierebbe di diventare una realtà non -in seguito all'adozione od al rifiuto di un testo costi;uzio– nale, ma proprio « per il disgusto c he si im padronirebbe delle masse popolari se, per aver fa'tto trop .po presto l'unJtà, noi conoscessimo poi nuo,ve icissioni ». · Il Segretario- socialista anali.:za tre problemi, sui quali i due movimenti operai sono, nell'ora attuale, profondamente d-i-visi: 111 demoorazia all'interno dell'organizzazione, i me– todi ed i mezzi della propaganda. -impiegata, la forma di altaccamento 11lla Russia sovietica. I oomunisti evitano abitualmente l'aperto dibattito sulla struttura interna del loro partito, trincerandosi dietro J'af-1 -fermazione categorica ch'essi rapp.-esentano una forma di ''. vera _ed operante democrazia.». Mayer confuta questa_ af– Jermaz1one, servendosi di documenti storici assolutame,nte inoppugnabili, poichè forni-ti dallo stesso partito comunista. ~a prova che questo, s'ispira a principi di gerarchia rigidis– sima sul piano interno ed esterno ci è data dal discorso- di Mar-cel Cachin al Congresso d'i .Tours del 1920, in cui fu vo– tata la risoluzione che consacrò la scis 1 sione operaia e diede origine al partito oomunista francese. Esso costituisce un do·curuento orientativo di primissimo ordi-ne. Cachin vi af– ferma infatti la necessità di costituire in Francia un Rartito vigoroso e ben di.sciplinato; cosa distinguerà il nuovo ~novi– mento dal vecchio partito socialista e che cosa ne giustifica la creazione? L'oratore ricorre all'esempio sovietico: « il partito russo ha saputo· - così egli si espl'Ìme - nel corso della sua lunga é tragica storia, forgiar-s·i una disciplina che gli ha assicurato la vittoria or sono tre anni. Sono i sn 1 oi metodi .fermi ed energici che gli garantiscono la potenza attuale. Esso• può disporre d-i, tutti i suoi membrci per im– porre loro i compiti più rischio-si, e nessuno può nè vuole sottrarsi agli obblighi cui ha liberamente -consentito-. I mili– tanti soll'.loabituati a sacrificare, per risp-onderè .all'appello dell'organizzazione, non solt_anto le loro abitudini, i loro interessi, le loro famiglie, ma anche la loro stessa esistenza quando le circostanze-lo esigono. È tempo che no,i pure, neÌ nostro paese, facciamo un grandie sforzo su questa stradp ». La risoluzione votata dallo stesso- Congresso, dopo il di– scorso di Cachin, stahillva che il nuovo partito sareb.b,e stato deciso ad C< ottempecare alle decisioni dell'internazio– nale coinunista·e del suo ,comitato• esecutivo» ed aggiungeva più oltre: « ogni partito, nel proprio paese, non rappre– senta ,che una unità delle «ll-,;e proletarie mondiali stretta– mente solidali tra loro, che l'internazionale deve dirigerce, se essa vuole essere qualcosa di diverso da un semplice ·~:p– parecchio registrato~e ». Gerarchia dunque (osserva Mayer dlopo aver citato, per esteso questi ed altri documenti storici) all'interno del par-· lito, e facente appello unicamente allo spirito di sacrificio dei militanti e non alla--lo.-o li-bera decisione; gerarchia nel– l'Internazionale, grazie a .cui essa deve dirigere l'azione delle sezioni nazionali. Non v'è alcun elemento nuovo che ci µermetta di credere che qualoosa sia fondamentalmoote cam– biata dal tempo in cui quei principi furono formulati. La coesio-ne nel partito•, che si fonda non sull'ade.sione ragio– nata dei singoli, ma su un atto di fede, ha al giorno d·'oggi, secondo Mayer, un C< cred,o » assaj semplice: servire la Rus– sia ·sovietica, .considerata come la sola speranza dei lavoratori di .tutto il mondo. Ora non v'è dubbio, conclude il Segre– tario del ·partito soci-alistà, che gli uomini che si dànno cie– camente e disinteressatamente a questa fede sieno degni del più grande rispetto. Ma, egli aggiunge, non è questa dav– vero là demo-crazia. :. :'Vo! Non oon qualsiasi miez:zio! V'è 111el rimpro,-ero, che i socialisti muovono ai comunisti per i metodi <:h'essi jmpiegano nella loco azione propagan– distica, un fondo d'amarezza, accompagnato da un vivo ri– sentimento per il fatto che l'impiego di tali metodi· viene ora esteso ai danni, dello stesso partito socialista. Per inve– rosimile che a prima ·vista, ciò possa apparire, la S.F.1.O. sembra essere diventata uno dei prineipali bersagli degli at– tacchi comunisti. Anzi, secondo uh'opinione largamente dif– fusa, appunto per le considerevoli: di.fficoltà ~h'esso incontra a reclutare aderenti fra le masse borghesi e oonservatrici soggelte all'influenza del M.R.P. o· del P.R.L., il partito comunista concentrerebbe ~ propri sforzi contro il movi-

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