Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946
CRl'.fICA SOCIALE 183 di parte; tia ~iamo sicuri di poter dire che, se vera– mente mi simile segno 4i dìsor;ientamento polìtico e, aggiungiamo, di jnsensibilità morale, ci fu, fu r'i– stretto a piccolissimo numero _di elettori. ,All'uscita rla un periodo in cui tutte le .forz;e di raziocinio e i valori morali --anda·rono sommersi ·e il principio re– pubblicano ebbe la sventura di iiicàrnarsi nella re– pubblioa di Salò, tutte le assurdità sono. possibili. Pensiamo piuttosto che un certo numero di voti alla monarchia· possa esser stato dato non da socialisti o comunisti, ~a da cittadini che, per_suas1della ne-: cessità · di co!)1piere radicali innovazio•ni -nèll'assetto economico-sociale, volgono perciò le loro s1mpatiè verso le nostre id,ea~ità, ma ritengono eh.e, come in Inghilterra e negli Stati Scandinavi, il permanere del!~ istituzioni monarchiche non sia ostacolo a quel– le innov,azioni; che anzi non convenissg aggrayare le difficoltà di soluzione di quei problemi co1i le dif– ficoltà di assestamento dei nuovi istituti politici; e non si resero conto che diversa 'è la situazione og– gettiva e il costume politico in quei paesi e da noi, e che non si poteva nè si doveva, anche per ragioni· di dignità ·e d,i interesse. nazionale, lasciar. sfuggire l'occasione di. sbarazza'rsi di una istituzione, la cu.i permanenza diviene, prima o poi, incompatibile con un programma· di democrazia integrale. Le ·riflessioni. sulla maggior,anza riportata dalla monarchia nell'Italia d,el sud rientrano in uno stu– dio del problema· meridionale, di cui lç1recente· vo– ta·zione manifesta un aspetto. assai grave; ma di es~o intendiamo trattare a parte, altra_ volta. impone .d_iaccettare, di invocare anzi, la collab0ra– zione degli· altri !Partiti. Anche indipendentemente da ciò, ogni Partito (e spe cialmènte quelli destina'ti ad assumere responsabili.tà di potere) dovrà rigida– mente considerarsi se rvo della Nazione per dare al nuovo as·setto repubblicano il contenuto megiio ·adat– to a soddisfare le esigenze e le aspettative di essa. Ogp.i Partito di pòpolo, e noi in prima linea, per la nostra tra<lizione e per le ripetute dichiarazioni democratiche, dovremo chiamare 'il popolo :1 cono– ·scere il nostro programma nella forma:..specifica e concreta· che ora siamo tenuti a dargli, uscendo fuo– ri dalle verbali generalità; chiamarlo a dare la sua collaborazione all'attuazione <l"i questo programma, ad· essere l'artefice consapevole delle proprie sorti; senza di che la d,emocrazia sarebbe una vana parafa. Certo questo compito non è facile nè breve, e im– pone un grosso lavoro; ma l'amore per le nostre idee, per le. sorti della Repubblica, per il beness~re e per l'avve.nire della nostra Patria devè farci stntir~ l'ob– bligo di compierlo·. Mentre dovremo cercar di piegar~ alle necessità dell'ora l'egoismo caparbio delle classi abbienti", an– che al popolo dobbiamo parlar chiaro. Esso' deve sa– pere che non andiamo incontro ad ·un perfodo di vac– che grasse, che in un primo tempo la Repubblica di •iJopolo potrà forse richiedere dal popolo .obblighi e saérifizi più gravi dei benefici che essa potrà dare : dovrà esigere dai cittadini uno scrupoloso. e duro · 'idempimento dei loro doveri, specialmente in materia ..tributaria, e l'astensione da ogni sperpero e dissi– pazione, anche da quelli a cui talora si:'abbandonano i ·.'ceti solitamente obbligati alla parsiqicinia; _µovrà esi- Ed ora? Si acctueterà la dinastia alla i,èr_dita del g~re dagli operai che sappiano imp.9rsi temporanee trono? si decitlerà Umberto Ha dichiararsi vintci'e :r;inunzie ed evitare agitazioni che possano'ofirir pre- . .partire? rimam;mno _poi lui e sua ]Jloglie ti:aùquily. testo alle speculazioni e agli intrighi dei nemici. della rtella tranquilla pace di O.porto?. 0 incoraggeranno, Repubblica· e ostacolare quell' qpèra di rièostruzione • con la parola o col silenzio, le mene e gli intrighi dei urgente,il-cui fallimento ·o ritardo potrebbe costituire loro partigiani rimasti in Italia? Con quanta lealtà · un grave motivo di crisi delle istituzioni repubbli- questi intendano mantenerè l'impegno assunto, 11 ~1- cane. La necessità <ii q~esta ricostruzione esige da l'adunanza indetta 1dal Capo del Governo, di evitar tutti ·l'impegno d,i porsi al lavoro .con intensità mag- nuove•scosse alla vita nazionale, attestano il grosso- giare che non si sia faùo· sin qui. Se il reddito_ del lano .discorso alla radio dell'Uomo qualunque, l'•in- lavoro rielle campagne e nelle officine e nei ·cantieri vocazione di un'inchiesta avanz,tta, con magnifico · è salito dal 20 ci poco più per cento dei primi tempì senso di dignità nazionale, dal segretario de! blocco· dopo la liberazione, al 50 o al 60 -e in alcuni luoghi mònarchico al capo dellè forze alleate d'occupazione, -anche a percentuali più- elevate del rendimento pre– la domanda. di nuovo referetnd;um avanzata da uu bellico, ora. dobbiamo sforzarci di arrivare al più alttb dei _massimi esponenti del grnppo sabaudisb. presto. ad un grado ançhe superiore a quello che si Noi d,obbiamo attendere da costoro ogni sorta di ma- aveva prima ·che la gue.r,ra producesse queilo -sbanda- · novre per ·creare ostacoli al cammino della nascente :riiento e quella disorganizzazio~ tecnica e mora]~ repubblica. Dobbiamo perciò stare attentamente ·,t- di cui oggi soffriamo. . gili. Come scrive giustamente Farri nella sua lettera Le organizzazioni sindacali e gli ~ementi respon·– pubblicata ·nel Nuovo Corriere della Sera del 7 giu- sabili dei Partiti che in essé hanno i loro rappresen– gno, ccci vorrà molta fermezza nei partiti repubbli- tanti debbono continuamente far presente il senso di cani ·verchè la questione istituzionale non sia ria- questo dovere a tutte le categorie del prnletariato. perta per di.ritto o per traverso; come ci vorrà molto Oggi si <leve essere convinti che, il miglioramento senso di responsabil.ità e di prudenza nei partiti di ·della situazione economica delle classi lavoratrici non Governo e· nei loro dirigenti, poichè d'ora innanzi deve essere conseguito mediante aumenti salariali, i le Più:·seri.e speranze diella monarchia rimangono gli quali sono per lo più illusori e conducono inevitab.il– errori della 'Repubblica». Come haniio concorde- mente a-ll'aumento _deipreii!:zi,ingenerando la neces– mente proclamato tutti i portavoce dei Pa:·titi dèmp- sità di un'inflazione 1n.onetaria che potrebbe costituire cratici, noi dobbiamo volere che tùtti gli italiani pos- ·· il gorgo entro cui la Repubblica potre.bbt affogare; sano sentirsi, èon pienezza _di diritti, cittadini dell<:, ma dev'essere conseguito mediante un aumento del– nuova Repubblica. la produzione, che porti ad una diminuzione del co- ·Naturalmente, ciò non sign ifica che i partiti deb- sto delle merci e renda gradu~lmente possibile, pri– bano rinunziare allo sforzo.di attuare il loro partico- ma una sosta ?el deprezzamento della moneta, poi lare_ jJrogramma, ma debbono•.esser guidati da-·una una graduale npresa_della-sua potenza d'acquisto e, éostante preoccupazione di rispettare tutti i legit- conseguentemente, una progressiva deflazione mo– timi interessi, evitando ogni imp'rovvisazione ed ogni netaria, eh~ sarà la base piµ sicura per consolid.,,-~ settarismo, cercando di attrarre alle pror-riè idee il le istituzioni repubblicane. . · massimo numiro di consensi, di modo che l'attua- Agli uomini che àyranno responsabilità dì Gover– zioue del programma appaia e sia effetto-di- un'opera • no si impone un compito gravoso, al quale,· rimtJj~ di persuasione, non di atti di sophffazione. Il siste- · ziando ad_ogni ambizione e vanità, debbono sobbar– ma proporzionale, se presenta qualche inconveniente, carsi soltanto coloro che seQ.tono di avere forze suf.– ha però questo di buono, fra l'altro, che impedisce ficienti a compierlo E; sanno di poter raccogliere. in– ad ogni partito di voler esercitare un predominio e gli torno al lòro nome quell'ampiezza di consensi e di Biblroeca Gin s,·anco. ·
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