Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946
• • 190 . CRITICA SOCIALE · · T · I/. nostro parere. fatto le loro prove. Cominci"'.'-mo dagli Uffici costitu{ 1 con l'ordinanza n. 28. È chiaro che, uel~a _mente e et. creatori, avevano carattere ~i p~o:7vis?n~ta. Or_benei .che ne faremo noi ora che siamo hben d; g:ove111a1 c~ a nostro talento? Li conserveremo? Li sop_p,~1m ~remo •. I i trasformeremo? Ecco dègli int~rrogativ1 .a1· qu.ab f~1rono già date_<lelle .risposte. . •P,èr esempio il dottor Convenevole, gmstam.ente P:re- , t d' n'on app·esantire 'inuti-lmente· ra macchma occupa o 1 . . 1 · · statale, in un suo accurato ~tu~10 prQpugna a ~op?_r_es~ · e deo-li .Uffici e il passagg10 delle loro attnbliz10m_ ~W~spettorato del Lavoro istituito con ,la legge· 19 lu– o·lio 1906. J compiti e le fun~10m dell lspe_ttorato. ~el Lavoro ..,...egli dice - son.o già con sacra te. m esp!tc1te disposizioni di legge, _e, d1 co:usegu ~n.za , s~ tratterebJ?~ semplicemente di formre loro 1mez_ z11do ;1~1per u~1prn ampio -ed efficace svolgimeuto dei compiti affidati., Lo sviluppo degli Uffici'del La:voro, _sempre secondo_ 1 A., sarebbe da attribuirsi all'appogg10 d1 .c~:attere ~~po– sitivo e alla larghezza dei>mezzi finanziari ·ad essi con– cessi. dagli alleati. Di divers~ parere è Battista 1-';Iaglio::e, ii quale vorrebbe .non soltanto che gli· attuali Uffici· ~os~ero con– servati ma addirittura trasformati in ·S:?ns1gh del La– voro v~d e proprii, e che i loro còmp1ti fossero alla~– o-ati in '.111ododa assicurare i servizi sociali a tutto 11 ~omplesso della Nazione lavoratrice. In uno scritto p~b– blicato su· Il La-voro Lombardo, la rassegna me_ns1l_e dell'Ufficio regionale del lavoro per la I,ombard1a, 11 Maglione illustra minutameutt;, con la sua, ?e~ _ll?ta compete'uza, il suo progett? d1m~&trand~ne I utihta e la. possibilità di_ tradurlo rn_ p~atica. ,,È ~up 7 rfluo _.en– trare nei dettao-h sulle mans1om che 1 A. mtende nser. 'vare ai Consigli-Uffici, giacchè so:10_le stesse che ven-_– o-ono asseo-nate a tutti gli organismi che attendono a1 ;ervizi · so~'iali del -lavoro. Basterà· dire che i. Consigli- . Uffici periferici ·presuppongon'?. ~'esisten~· di ,un Con– siglio Centrale,. daI quale partiranno le. dirett:w: gene-· rali e 'èhe in p.iri tempo godranno .1/ una l~rga autC!– nomia, la. quale per.metterà loro d1 ada ttarsi alle es;– ge_nze del territorio in cui dovranno 0p ·ern.re . Constatiamo che i due valenti organizzatori sono d'accordo nel volere la costituzione di ·un Ente di di– . ritto pubblico per l'amministrazione dei servizi sudali · ed assistenziali del lavoro; i\ disacco_rdo sorge.soltanto là' d·ove si tratta della tstruttura che l'Istituto dovrà avere. Quale dei due _è preferibile? Per parte mia d?rò che· non mi sembra realizzabile la proposta Jei dottor Convenevole, perchè l'Ispettorato del Lavoro è u,ii.organo: rappres-entatiyo d~ll:autorità _d~llo Sta;o; 1 di– ciamo pm;-e u1;1corpo d1 polizia che vigila sull· osser– vanza delle leggi _protettrici del lavoro, e, perçhè tale, .. . fuori e,al àisop,ra delle classi. Nòn nego che tra i oqm– piti delPispettorato vi sfa anche quello di ~are ~nchieste e raccogliere statistiche sul lavoro, ma ciò -v.1en fatto su richiesta del yoverno e non dei privati èittadini, che non hanno su di esso nessun potere d,i co.ntrollo. · Meno ancora si può pensare a riunire nelle stesse maui la funzione· del gendarme e quella del mediatore dei conflitti del lavoro. Ciò potrebbe tornare sgràdito tauto · agH operai \quanto ai padroni. Ad ogni organo la pro-· pria funzione. Se ,rogliamo !_'Ente non ci rimane dun• que che optare per ·l'Uffido. Ma la cosa non è così sem– .plice come sembra a prima vista. Dobbiamo preoccu– parci di Hon fare dei doppioni e di non accrescere oltre , misura la· burocrazia statale e sindacale. È ù!:J criterio · che' non va,perdu'to di vista· nell'opera di ricostruzio11e, massime iù questi tempi di micragna, - Più sopra ho ricordato che sono già molti gli Istituti che si: occupano di statistica, ·di collocamento, di me– diazione, di assistenza medico-legale, ecc., e non li ho elencati tutti perchè la lista sarebbe diveptata lunga, perchè tutte le organizzazioni >sin'dacali ch:e si rispet- ' tano hanno i loro Uffici' del Lavoro; per cui bisogné– r.ebbe trovare il modo di riordinare tutta qw~sta materi~, utilizzando ciò che già esiste <li utilizzabile, tagliando, ove occorra,_ i rami_ se~chi, evitando çosi il pericolo _di · creare degh orgamsm1 ex-no-vo, che 'hanno bensì un ·fondamento logico, ma la cui utilità pratica è scarsa in rapporto alla spesa. Io mi ingannerò, ma 'ho Fiin– pres:'ione çhe ci sfa una terza 1Soluzione del problema ·e m1 proverò ·ad indicarla. •BibliotecaGino B1anco Come ognun sa, le Camere del Lavoro. i~ Italia _ si souo talmente ·radicate ùella nostra trad1z1qne ~ n_el nostro costume, che quasi non. -se ne ha es-empio 1n nessun altro· l?aese. Non_ c'è:da pe":sare che le Camere del Lavoro siano prossime_ a 1Spanre, nonost~nte che lo sviluppo del movimento ~i;nd~cale le_ abbia t~ta-1: mente esonerate dal dovete d1 stipulare ·1 contratti ~1 lavoro (se oggi gli s_trapp! alla r~g:018:sono pa~ecch,1, è soltanto perchè viviamo 111 ~ond1z1om anprmab). Or– bene, queste Camere del Lavoro, tenacem~nte abb_ar– bicate aI nostro suolo, traggono la loro, pnma r.ag10n d'essere dal coHocamento della mano cl operç1_,Solo a ques.to titolo hanno pot1;1t?otte~er~ per ~1_Pas:'ato·qual– che sus sidio dalle am1;mmstraz1om mumc1pali p10gres– siste, mentre le amn;iihistrazion-i . .clerico-:moder~~ lt; combattevano, contrapponen1ovi gli Uffici Mumc1pah del Lavoro. A misura che SI rajiorza~a,no,_ l<; samer_e del Lavoro. accrescevano i loro servizi sociali 1ntern1,, funzio.nando così da v-eri e proprii Uffici. ·Chiunque voo-lia darsi la pena di esaminare uuo statuto came– rale, troverà che i compiti a cui le Ca:11ere ~t.tend?no sono parecchi e eh-e per ci_ascun raìno d1 serv1z10 esiste un'apposita commissione: Non. sarebbe dunque .nella logica ·delle -cose che gh Uffici del Lavoro vemsser,o assorbiti dalle Camere? · . · Se ciò avven'isse le Camere del Lavoro non mute– rebbero, natura- éo~tiuuerebbero ad essere ciò che sono attualmente' c~n la sola differenza che avrebbero a lor'? disposizio~e? dei rilevanti mezzi fi.nan~iari ~i· ~~i oggi' non dispongono e ·nella :rp.ancanza de~ quali_ ~1s1ed~ l_a causa del cattivo funzioname,nto dei serv1z1 sociali. Immagi•11iamod che la facoltà che le Provincie ed' i Comuni avevano di sussidiare le Camere foss-e conver- . tita in· obblio-o, e ci couvincereino facilmente· che la riforma non° soltanto è possibile,. ma- è conveniente sotto ogni riguardq, I vantaggi saltano agli o·cchi : soppressione. di duplicati, econ_òmia di locaJi e di per– .son.aie o-estione dei servizi affidata ui1icamente ai la– .. vorato~/' organizzati.- Gli operai avrebbero finalmente nelle loro mani un'istituzione equival"entt alle Camere · di Commercio. . Certo, una riforma di_ questo gerrere implica il con– ferimento della .personalit~ g'iuriqiéa alle. Camere del Lavorò, senza di che non pottebbero diventare organi dell:;i pubblica ammi.nishazione, ma éredo che ciò non. possa costitu~re un o~tacolo :3-lla r~lizzazione. della ri– fqrma, dal momento che gl) Uffici autonomi dovreb- · bero pure esser.e istituiti per legge. · - . \ . - ' .. . C'è tètnpq per 'riflettere, in attesa dei -la-vori -ddla ·co– 'stituente; il diritto di proprietà e il diritto del la-voro. Ad ogni modo c'è tempo p;r riflettere. Io ho voluto, prospettare una- s•oluzi6ne che m.i se_mbra meritevole d'esame, dato che la discussione sugli Uffici istituiti con l'ordinanza p. 28 è aperta,• ma sono il primo a 'dire che non dòbbiamo metterè 'il ,cario innanzi iai buoi e che la parola d~finitiva su ·qnesto 'particolare argo- ' mento potrà essere detta soltatJto dopo che la Costi-~ tuente avrà- deliberato sulla struttura che lo. Stato dovrà avere nel suo complesso. Il più contiene il meno, e a noi interessa sapere preliminarmente se la Repu_bblica sarà federale od aècenfrata, con sistema bicamerale od unicamerale,' sè e qu.a:Ii organi centrali consultivi si cr-eeran.v.o i,n• aggiunta al legislativo, a. quale grado salirà l'autoilotnia regionale o provindal<;!, perchè sol-' tanto allpra potremo prendere decisioni ponderate. ,· Urg:en;z;a dunque non ·c'è, neanche se, come. tutto lascia credere, la Costitueute decider~ di inserire ne11o Stftuto un capitolo sui d\ritti d~l .lavoro: P,er conto m10 non son·o del parete d1 complicare eccessivamente la legge fpndameutale. dello .Stato con disposizioni che possono essere riservate ai Co"dic_ied alia legislazione separata. Talune tra le costituzioni più recenti hanno presçritto~delle norme anche molto dettagliate in ma-. · teria S'ir\~cale. La costituzione di Weimar, aà esempìo,. contempla l'int-roduzion:e dei Consigli di fabbrica oel– . l 'indusfria e ne determina minutamente ·i compiti. Ma. se ciò.sta-a dimostrare ché non··vi sono limiti cirea le materiè !ila inclùdere tiella legge· fondamentale dello . Stato, non ·sar ebbe tuttavia c6msigNabile faFe di es,sa ·una ,spec1e di C.od' ice del. Lavoro;· è prefeFibUe il si~ steìna_ ài prov vedere con leggi spedaH. agl:i svariati
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