Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 9 - 1 maggio 1946
146 CRITICA SOCIALE zione delle banche, riducendola ad attivùtà burocratica. I profitti di pura ban:ca sono difficili da ottenersi presso i ·no– siri isti,tùti di cceditq ordina.rio. Guadagnù· ce n~ sono an, coJOa:ma ciò è d-ovuto soprattutto aUe particolari oòndiziooi in cui 5i trovano tutte le aziende racco-glitrici di risparmio, le quali, operano nella condizione di favore del debitore che non è mai obbligato (come dice il Graziadei) a rimborsare 'se non una parte sola dei suoi debiti e che, <:0n'le conces– sioni di crediti non coperti da depositi, da111novita ad ope– razioni assai lucrative, in quanto il loro oosto è 1ibero da ùnteressi passivi. Poi, è da notare che in Italia ·il 1·0% cina deì depositi fi. duciari è attualmente amministrato dirett,amente, o pe,r via mediata, dallo Stato,· mentre del rimanente 3.0%, più della metà trovasi presso aziende di credito private sottoposte alla vigilamm dell'Istituto 'di em.i,ssione. Oìò si rileva dalle più recenti statistiche, 1-equali ci dicono che la massa fiduciaria è ora così .d,i5tribuita: 97 milùlllI'di presso, le Ban,che di. inte– r-esse nazionale; 75 presso· ,gli Istituti di diritto pubblico; 75 presso le aziende di credito ordinario; 73 presso le Casse di Rùsp;armio ed i Monti di pegni; 51 pre55o le Banche Po– polari; 4 presso le Casse ,:urali; ecl infine 80 presso Ie Casse Postali (totale: 455 miliardi). · D'altra p~rte lli,sog,i;·arilevare f:he, delle aziend-e ·raccogli– ttici di rispàrmio, poche ap,part,engono•, giurùclicamentc par– lando, alla èatego,:ia •«egli enti privati. Infatti gli Tutituti di diritto. pubbLiw hanno la natura giuridica di fo1ndazioni pubbliche e la Banca Nazionale del Lavoro è <fi proprietà dello Stato; le Banche di interesse 11'.lazi,onale, pur dando un· valore r,elativo a questa denominazione (che, a stretto ri– gore, non· fa comprendere. tali ban9he neppure fra gli enti privallÌ esercenti pubbliche funzionì), si trowmo 'iin una si- Il· Socialismo alla conquista dell'uomo I. Il problema è. sempre -lo stesso, è risorge con le ge- 11eraziopi, inevitabilmente. ,. . . ' La minuscola lanterna di Diogene, alla ricerca del– l'uomo, illumiua, il crepusdilo dell'antichità, è ,non è la prima luçe. · ' · . - È la stessa ricerca che già aveva impegnato -i primi pensatori dell'Oriente misterioso e profetico. Poi era venuto Socrate, col tormento della ~;ua introspezione, a fissare l'-itn,perativo del ,, conosci te ·iStesso », e iif– .fine' verrà la irresistibile ispirazione di . Oesù a i'nse– g-r~are ~he non e~iste i:ie_rl'uomo altra misura e altra 1mmagme che Dio, spinto puro e assoluto. · Il problema risorge, perchè include il sen;.50 mede– simo della vita e della storia. Ed ecco un poeta, lo Schefer, riassumere, alla vigilia del nostro tempo, re– ligione e :filosofia in una sintesi che sembira sfiorare il vertice della chiarezza è della pèrfezione : · « J 'uomo noti ha altro scopo che di essere uomo». · . Del resto, per poco che rifl,ettauo, gli stéssi èmpirici possono trarre dall'esperienza un'identica conclusione: Chi potrebb.e n,~are, infatti, che la v•ita e la storia intorno a .nient'altro gravitano che all'uomo è.. che.. iii <'SSosoltanto si 'i.mmedesima la coscienza e 'il -destino del mondo?· · La chjaroveggenza di 1Protagora bene si esprimeva ·. · ne_ll'afonsma, anche troppo noto, che fa dell''uomo la m,isurn di. tutte le cose; soltanto si trattava ancora d-i sapere quale fosse la sua. misura. · Certo si.può rilevare, in linea cli.mas:,ima;--,attraverso un ~same generale della storia èle1 pensjero, _che le · correnti ·scettiche. tendono a riferire l'uomo ad 'un mo– dello immobile e astratto non meno di quanto non lo riporti alla sua 'individualità più concreta il mistici– smo. E ciò può sembrare, a prima vista, paradossale, mentre ba_·la sua attendibile spieQ'azione. nel fatto che· l'uomo ·scettico cerca i- valori universali - e- dunque ,inche la propria eternità - fuori di se.stesso,. a diffe– renza del mistico che ttitti li .ritrova nella propria in, trinseca spiritualità, ' Il discorso, che pQtrebbe essere , nei ·suoi sv·ìluf>pi oltremodo interesisante, involge con le ,superstizio'ui mitologiche più ·antiche i_ più moderni iSiste-mi meta-., fis-ici e non· per nulla si posSOf!Oriscontraire .tra le con-· BibliotecaGinoBianco~ tuazione particolarissima, in quanto la -maggior part!' del loro ca.pitale oo-ciale è posseduto dall'J.R.1.; le Ca55e di Risparmio ed i Monti di pegno hannà'anch'esse la natura di istituz,ioni pubbliche. Pertanto, completata la 111azionalizzazione delle tre Banche di interesse nazionale, col riscatto delle azioili tuttora in . maru> priWJta e col ritJ.ro, da parte dello Stato d-ei pa.cchetti– che ,50no presso l'l.R.I. (che dovrebbe abbandonare il set.– tor.e ba_ncario); i,l problema no-n ·concerne più ta111tola mo– difica della struttura giuridica del nostro sistema creditizio; quanto la « democratizz,azi.o·ne » -degli istituti. · Do-vrebbero, ciòè, essere adottati ·pr,ovvediinenti ill'.lvirtù dei quali a mepibri' dei Consigli di •amministrazione degli istituti nazionalizzati e di quelli ,considerati di dkitto pub– biico venissero nominati a·appresentanti dell'industria, del commercio e dell'agr,icoltura (scelti, 'per es., dal Ministro del Tesor,o dù c,o,ncerto con i Mi-nistri dell'Industria e Coin– mercio e dell'AgriooJtura); della C.G.I.L. (scelti dalla stessa e comprendenti ra,ppre~tanti dJe/, personale delw banca); della Banca d'Italia (scelti dal Ministro 'del Tesoro-); integrati da tecnici, in materìa di banca (designati dal Consiglio .de_i_ Ministri, su proposta del Consiglio Supeniore d10lCrediito). La nomina del Presidente, effettuata dal Consiglio di ammini– strazi-one, do,vrebbe venire ,:atifi.cata dal Ministro'del Tesoro. . In questo modo . 5i aVTehbero buone ragioni di ritenere che l'azione delle banche maggio,ri sarebbe sempre impron– tata ad uno spirito di solidarietà nazionale e che non .:a,rebhe · fuorv-iata da 'ta.Je indir.izzo per legÌÙn.i più o meno palesi' co-ti detenninati g'l'Uppi finanzùari o pèr interessi regionali o. di settore produttivo. · (Continua) ' GtUSEPPF. COLOMBINI.' • _cèziorii politiche dei giovani sofisti (5° sec. av. Cr.) e . certe derivazioni hègeliane (r8° sec.) singolari, impres- sionanti, analog-ie. ' · . Un punto fermo, al di fuori çlel tempo, pare a me il Cristianesimo, che ha realizzato;· integralmente, la immedesimazi0ne dell'uomo astratto con la sua: viven– te personifi.cazione. E aippunto per questo l'uomo cri- ' stian_o è, ad un tempo, individuale ed universale: tutto· nell'tJomo, niente al di fuori dell'uomo. Ecco la grande, :fiammeggiante, rivelazione che ~e– .,gna il distacco ·di due epoche e di due mondi. Cadono tutti gl,i attributf ~ di sesso, di origine, di razza, di - .ce:0so -- ; rim[!ne nella· sua _verità nuda ed ess~nziale la creatura col suo bene .e col suo male, soggetto li– bero_ e respon'sabile del sÙQ destino. Si frantuman'o le corone, si sgonfia la vanaglçxria dei potenti, si disso1ve fa fortuna dei ricchi: tutte le· gerarchie sono tovesèiate, tutte le convenzioni travolte. Lo schiavo vale il sµo pa . drone, il s0Jdato1 il .suo generale, il dttadìno· più umile , lo stesso Cesare, Le ,vecchie antitesi sono superate : in ~ quanto ogni uomo è l'uomo, tu.Ho l'uomo,, viene ad es– sere implicitamen)te ,negato - sul terreno dei· raworti · morali, s'intende ...,.... ogni possibile-conflitto tra uomo e uomo e subentra,-i!Ìnica e _decisiva, la contraddizioue tra . l'uomo .e se stesso. Perchè è ehiaro che; se ciascu·no in-. clµde e impegna tutti gli altri - il prossimo, insom– ma-, ogni dramma p"olitico e sociale non ,può risolversi che in- un dramma intimo e personale. · · · 'E possibile -immaginare un messaggio più radicalmen. .te. rivoluzionario, più intransigentemenfè uniano ?. D'altra part.e il conten-uto sostanziale di questo mes• saggio può essere accetta~ò dagli uomini spregiudicati di' og,gi? O, comunque, ha prqposto qualcuno· una.for– , mula che possa meglio soddis'f~re le loro ·esigenze spi,– . rituali ?, - ' . ' . ) ' •__,.Basterebbe· enu'uciare · i postulati fondameutalj deÌ Oris_tianesimo, com_e categorie obiettivamente mgrali, · svincolate- dal lor_o contrassegno <!'oi;.ig-ine.e, quindi, . da ogn'i pretesto polemico, per ottenere con ogni· ve– ros-imiglianza un rnspoliso pressochè unahime, Lo s1 pu.ò facilmente dimòstrare, argomentando s·ulla traccia di opinioni intuitivamente consen,suaJi, secondo il .cri- terio comune della prova àritmetic•a. _ Ci pi>r-remo, dunque, sul terreno delle più avanzate ideologie solidarist-iche eh~ assumono a, soggetto 'l'uma– nità in generale; sacri:fi~mdQ sull'altare' di un diiSinte'. ress~ _intr_ansigente ogni a,priqrismo individualistico e, 1 og1;11motivo persol1aJe? Ma, anche cosl facendo, non ci potremo certo esimere dalle. più ·elementari e impegna- tive domande.~ ✓- • • . Deve l'umanità conquistare qualchesosa Rer.qualèuno J ,A
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