Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 9 - 1 maggio 1946

CHITICA SOCIALE 145 della questi,one inerente al risarcimento dei danni di guerra (tali risarcimenti potrebbero, - ad esempio, v,enire effettuati col prodotto di Jmpostè straordinarie sul patirimonio ed es– sere in un primo tempo rivolti sol,amente ai beni da ,rico– struire); abolizione dei prezzi politici a carico dello Sta\o, e così via. · I problemi, d'ordJne finanzfao:io che si d~ono affrontare wno rilevanti, mentre la si-tu-azione presente denuncia una crisi preoccupante a causa della fafoidia avvenuta sul red– dito reale globale spendibile, o-, -con altre p_arole, a causa del fatt,o che ci troviamo oon l1ll reddito monetario· maggi-o~-eed un reddito r.eale minore di, quelli d'antéguerra. Segno del disordine che v'è nel mercato·, del danaro è il ·fatto ché _l'investimento dei mezzi liquidi in date forme di capitali noon avvi-ene .sov.einte con riferimento alla ireddi,tibilità di questi, mentre l'apprezzamento o il deprezzamento, il rin– ...p.ovo o il deperiment,o, l'accrescimento o la diminuzione dei capitali investiti iì'on~sempre &OIDO in stretto rapporto e-on ciò che tali capitali frutt>ano. Il pro-cesso di foirmazione d-el risparmio presenta una cur-va discendente: i 455 miliardi di depositi alla fine"' del 1945, se mess..i ìn oonfoo_nto con i 205 del 1943; t-enend,o-conto del rapporto fra i prezzi· in atto 111eidue periodi, ci di con-o che la massà fiduciarìa- è in sensibile. diminuzione; nè po– trebbe essere diversamente, data l,a situazione_ Jn cui ·s,i trova la nostira produzione (tale stato si riflette sulla "formazione del reddito nazionale)__e d,ato pure che. ben misera è la quota che og111uno · di noi può accantonao:e per provvedere ai bi- - sogni futuri. Su 1m sensibile incremento del pro-ces&o-d'ac- - cumulazione, e quindi delle disponibilità· o•fferte, - non dob– biamo per o-ra contare, anch,e se una t·if,or~a' razionale della nost-ra struttura produttiva co111s<mtiràl'eliminazi-one del1e antieconomiche sovrastruttur~ autarchiche, che ha1mo sempre gravato inieramerite sulla· colletti-vità. · Ben_ si éomprende quindi la necessità che venga .-instaurata una po1inica monetari.a :e bancaria che sappia influire sulfa scelta degli investimenti effettuati dai ri,sparmiatori, in, modo che _,ogni genere di impiego possa essere quanto pi,ù 00111ve– niente, pÒssihile ùn senso generale_. Si_ tratta, in defi,nitiva, --di rendeire poco redditizie, per chi investe, quelle forme di impiego r,elativamente et niente affotto utili :ii fini della r,ico– stru2Jione, e, per contro, di f~r divenire particolarmente ri– munerativi r finanziamenti, di--in-iziative che piit inter,essano la ripires-a economica (e quindi l'aumento del reddito i1azio– nale), 111,onchèdi dnooraggiare ì capitali ad, accrescere 'i de– positi bancari, e ad ipvestirsi )n ti~oli di· Stat,o; tut:o ciò per far sì.che la ricostruzione delle ricchezze distrutte dalla gner.-à ·avvenga al minor· costo. ~- Una sana politica mon eUarua, c he ridia al risparmiatore la fiducia perduta, ed una politi.ca- banca.ria che_ indi~iz"!i gli :iinpreghi verso -lo sviluppo_ delle rioorse ricche del paese, e no-n, df guelle povere, per evitare u,na pr,odu,fone ad alti costi assolqti, oono quindi le premesse·_ fond•amentali p,er lo sviluppo della vita nazionale. 4. - Il controllo deU'attivotà baJ1.caria. · Posto il p·rincipio dei controllo b81Dcari,o.,nel s'enso che si devo1110creare le condizioni a che l'azi.o-ne delle- banche· possa venire disciplinat,a aJ, fine di dare al_credito la forma,_ ii-volume e. la dkezione soUecitati dai bisogni generali dèl- 1' economia, ed affi.nchè alla stmttura ba1D-cario-finanziada del paese si,a consentito di darsi l'assetto più oonfacente alle esigeinze dell'econ,omia creditizia, al· di sop-ra di ogni difesa di interessi individuali, evitando però che esso oontrollo diventi ass,oluto ed illogico e si esaurisca nelle pastoie della bur-ocrazia, ta1Dto da divenire oiitiardatore d'ogni iniziativa, si deve esaminare in qual modo tale- principio può trovare efficace attuazione. Al riguardo ~i soffermeremo su tre pu,nti: a,) organi preposti al controllo; b) funzioni e strut– tura dell'I~tituto di emissione; c) democratizzazione degl_i · istituti· Oli- credito. a) Orgarvi prepostlÌ al corvtrollo bancario. - Come è noto, la. riforma bancaria d-el 1936 aveva dato vita a tre organi di con.tirollo: deliberativo il primo -( Comitato d:ei Ministri); esecutivo con funzioni deliberative il secò ndo (lsp ,e</1,orato per fu difesa del risparmio e l'eserci:r}io del credi.bo) ; oonsul– tivo tecnioo l'ultimo (Comitato Corporativo d Jel • Credito); È pure noto che il D. Lvo .. Lgt. 14-9,1944 ha ·-sopp,resso l' lspeDtorato del Credito·, le cui attiribuzioni e facoltà sono state trasferite àl Ministro del Tes,oro. · II _Tesoro, quindi, è l'organo, direttivo e·d esecutivo· della politica del credito ed eserciva pure un'attività di vigilanza sugli isti-tuti -creditizi e sul merca-to finanziair1o. Queste fun– ziollli vengono praticamente esplicate attraverso la Banca eentrale, all'uopo delegllta per legge; il Tesoro, però. J:ia f.aooltà di effettuare direttamente .ispezioni presso le azi-ende di 'credit,o, mentre irim'ane .di sua oompeteitza specifica l'erna– ."nazione di_ provvediment'i concernenti l'amminustrazione. degli istituti del settore. ht . con:seguenza delle consid-era~i-oni fin qui espost-e, ri– teniamo the la questi,onie ,inerente alla direzione del credito ed alla vigiloanza sulle __ aziende c.redit\;i:ie, "debba essere po– sta nei seguenti t~o·mini. Fissat,o il principio che l'organo cui è devoluta, nel qua– dro delle diretnive generali decise dal governo, l a d irezi,one . del credito e degli investimenti è ,il Ministero d.èl Tesor,o, si dovrebbe far assis-tere il Teso.ro stesw ··da un comitato di espeirti, rappresentanti I.e varie .forze atti-ve del paese, o Consiglio Superione &el Credi,to. Questo avrebbe -il comp,ito di dare al Ministr,o del Te~•or,o - su richiesta o di ;ma _inizi·ati-va - il suo parere circa la politica monetaria e credini·zia, le questioni inerenti a tale pol-itica, la situazwne. del meircato dei capi-tali o del cambiò. Inoltr,e dovrebbe proporre quei mig1ioramentì che ritenga opp,ortuno di apportare ,alla struttura bancaria nel– l'dnteresse dell'economia nazionale. Il' Co"nsiglio Superione potrebbe essei-e composto :'dal Mi-_ nistro del Tesoro (Presidente); dal Governatore della Ban– ca d'Italia (V. PresidentèÌ; da-i rappresentanti: delle org,a– n,i!,'lzazioni 1ndùstriali, commerciali ed agrioole; ,delle Coo– pranive· di ç,ònsumo, d1 produzione'" e lavoo·o ed agrioole; della C:.G.J.L.; dei lavorat,ori del credito; delle varie cate- . gorie di' Istituti di credito; dei Mi,nisteri economici; e da elementi particolarmente competenti 1in quest-ioni mone- tarie e bancarie.. • Alla Direzione gè:Jwrale del credito-, da c-ostituirsi in seno al Ministero del !Tesoro quale unità ammiµistrativ,a (come è noto, gli uffici dei ininisteri sono generalmente divisi e distribuiti in Direzioni Generali), dovrebbe essere affi– data la gestione dei pàcçhetti azionari d-elle banche ·nazi,o– na-lizzate .- La Bw,ca d'Itabia dovrebbe· essere l'o,rgano investito del~ Ì'azione esecutiva e delegato della vigilanza sulle aziende di. credito ordina•rio, sugli i,stituti di credito· mo-biliare e speciale e sul mercato finanziario (con ·racqltà quindi di disporre -i pro-v_vedimen-ti conseguenti). Al fine di evitare duplioazi,imi bur,o,ocatrlche nell'esplioaz;ion,e· dell'az!.ione di. sorveglianza, il Mini.stero d-el Tesor,o do-vrebbe Limitarsi ad· effettuare una, vigilanza generale sull'operato .d:ell_'Istituto d-i emissione. · ' b) Fwn.zio;ii e 'struttura d~ll'facvtut() di emissione. • Non è questa la sede per illustrare qua1i ·sono le possibilllà delle banche centf'ali di o:egolare .la . v,ita eoonoinica nazionale.· Basta però rammentare che' esse wno- il fukro• del sistema bau-car1o e l'organo regolatorn del mercato, per ·compren– dere come anche il nostro Istituto di emissione debba esseire messo in grad,o di e&e_rcitar~in modo ctnnpiutÒ, il ruolo pre_– ponderante che gli spetta, aHribuendogli nuovamente tutte le f~nzioni monetarie toltegli a suo temp:!), quando la dire– z~one della moneta e deì cambi venne affidata ad altri orgai:ii. fooltre,' la Banca d'halia dovrà v,en,iire nazionalizzata: le qu,ote di partecipa.z;\one d-el su-o capitale, cioè, al tualmente possedute da Istituti di. credito, Banche di di.ritto pubblic-o, Casse di risparmio, ·Istitubi· di previdenza e d_'àss_icurazione, dovranno cssef'e riscattate dallo Stato. Il suo -consiglio· su-, perio,re, l'oll"'gano deputato all'ammi,nistrazi,one generale, do– vrà av-er,e una com,posizione d-emocratica, nel senso g.ià spiegato; il Governatore avrà da essere di nom:na gover- ·n-ativ,a. I Pensiàmo che in tal mo-do il nost~ Istituto di emissione sa-rà in grado di, meglio, or.ientaire, con la sua azi,p-ne sul mercato· mo111etario e sulle "banche, la polillica monetaria e creditizia nelle· direzioni più oonfoce·nti all'interesse della collettività. · , e) Vemocmtizzazio11e ·delle aziende di .credit,o. - Le_ re-_ centti riforme banca..-ie in Inghilterra ed in Frallcia, nonchè _ queHe che si p~eannunèiano im altri paesi, hanno da no•_i riacoeoo' le discusswni .in meritò alla opp,ortunità o meno di effettuare anche qui la nazionalizzaziione delle banche, vista questa come pro,vV'edimento volt.J a diseiplin•are e control– lare l'ero.gazione del credito. Il problema, però, deve essere posto in· termi-ni d.iversi. In primo luogo è da· rener presente che la situazione ban– caria italiana è .alqu,mto d-ifferentè da quel1a degli altri pae.– sì. -Da noi non si· può -più parlare di <, alta banca·» in- senso stretto. Da parecchio tempo ,alle· no-stre- aziende di credito sono v-enute a' mancare alcune delle fonti più redditizie di attività: cambi, borsa, finanziamenti; mentre le spese gene– rali hanno subìto aumenti considerevoli ed i rischi sono- ore– sciuti. La: politica eoonomi-ca oor,porativà ha mortificato l'a-

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