Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946
CEITICA SQéIALE 131 Bretag~a ·non sar'ebbe membro ma solo amica, in ooopera• zione oon lo suddette unioni regionali. " Sicurezza; Da.-e l'iliusione della· sicurezza fu il propos+to della vecchia « Società delle Nazioni»; èd è stato quello, d,el pro,getto di Dumbarton Oaks (Consiglio di Si-curezza com:, posto delle cinque G,rmndi Polenze, le più armate, e. di sei rappresentanti delle rpinori a turno·; vòto di maggioranza richiesto per un.'azione oontiro l'aggressore) e del progetto di Yalta, che acoordà il veto a ognuna delle Grandi Potenze (!'.aggressione sarebbe così legalizzata•, se commessa da ·una Grande Po~enza). Segue una diffusa critica delle ·proposle di Oumbarton Oaks, ch e get terebbero i~ mondo in :braccio alle cinque potenze più for.ti, oon • un ritorno al principio che la forza opprime <il di.-itto,, e rappresenterebbero una minac• . eia allo sviluppo di un otilinamento pacifioo e giu'sto del moodo. . · La W.R.I. dichiara la sua sfiducia verso qualùnque tenta· ti<vodi addurre la' .pace con ~ezzi coercitivi,, anzichè 00111 l'uso della giustizia, dell'a:micizi_a, e rimorendo le cause della guerra; e pro,pone: · - che l'edifi_cio politiço internazionale sia basato sul oon• senso dei governati, e abbi·a il potere di ·tr attmre i prob lemi' mondiali, vitali per la libertà e la sicurezza economi.ca e po• litica di tutti; · che esso abbia una struttura democratica federale, e'tutte le nazioni possano essern.e qiembri·; che le leggi_ mondiali siano imposte agH individui, anzichè alle nazioni con misu~e· :militari; che l'àhÒlizione universale della oosorizione mili– tare sia· la prova di P.arÌì.gone della buona•\fede di qualunque organizza~ione · mondiale destinata a impedire la ·guerra e creàre la giustizia. · · . · La nuova- f,;ontie,:a &ell?Eu:ropa,-La Russia offre ai pàesani dell'O.-iente.europeo terra e industriaF~zazionè e un crescente benessere materiale sotto la dittatura del ptoletairiato•, ma ,senza libertà di stampa e di parola. · Gli Stati Uniti e· la Gran Bretagna off,ron(!: agli operai del- l'Occidente europeo una politica democratica-: libertà di pa· rola, la- .(Ìfil'.Venza della libertà di stampa; e-il diriuo d,i:votare ogni ci-nque l!nni, circa;' però· sotto la dittatura e~nomica della grandè industria, oon un ben~sere niatel'Ìale inferio,re. al Hvello di anteguerra. . . . La W!.R.I. "invoca l'abolizioné della frontiera fra i du.e sistemi, e l'a comprensione_ reciproca, <:en lo svilup,p,o di èiò che .vi è in ognuno di !mono,· e la d•iminuzion~ di ciò éhc· in og,nuno vi è di male-. (Seguo uno speciale paragrafo per· provvedimenti a favore d·egli Ebrei: risarcimento ·dei danni, e, ~oluzione ·generale in ·_cui-rientri il ioro problema speciale. Dovrebberò' essere spalancafo le porte in tutto il mondo, non solo per gli .ebrei, ma per, t'ltte le razze o·ppresse). Quid (llgendum. · Di,nanzi al dilemma: resistere con la 'forza bellica al na· zismo che v-0-leva-impo-rre l'egemonia all'Eu11>pa, ovvero ri• co11"rerèall'uso· ddla sola forza morale della l'esistenza, pas, siva, per non. abbassare il livelfo moule, il mondo si è trO·· vato diviso. La maggioranza ha- lottato per di.fendere con le· . armi i diritti umani di, Cl!i godeva, nonostante. i mali inc· renti alla g,uèrra; I!!,. t,ninoranzjl è riniaMa fedele ai valori· supremi, credendo che il fine non giustifichi i inezzi, che-la ·tirannidè e· la bontà non siano divise nettamente tra i. due campi; c,he la via tracciata da Gesù, da l'olsto•i, da Gandhi vada ·seguita. · · · · La W.,R.I. ammette tuittavia che si trattava di un dilem• ma. e, risp.ettando· la sincerità, rioonosce che ognuno doveva seguire la luce della propria ooscienza,. cc Sii fedele al tuo propriO' io ». Oggi però, c011cando insi·eme di uscire dal tèr– ribilè imp{l'5,sè in cui l'umanità s'è cacciata p·er aver se– guito una falsa via, fa appello a tutte le forJ:e del1'inlelli- - genza e della volontà, peF evitare che l'umanità debba af· frontarlo di· nuovo: e propone alla 'discussione· dei suo•i:-mem-, , bri le seguenti soluzioni pll"atiche: lmperialism<>, Mentre al Gia];>p_One s'intima la ·restituzione ,dei territori conquistati e la rinunzia· a ogni i'mperialismo, gli Alleàti .diano mostra della loro buona fede, rinunziando anch'essi a tutti i pri.vilegi imperialistici in Asia; si ind,ìca un plebiscito per la formazione di un nuo•vo governo per opera del popolo giapponese; si ·faccia dichiarare la lor<1. intenzionjl di eopprimere dalla loro legislazione-og;i discrj• . min.azione razziale; si .provveda senza _indugio a sollevare· dalla terribile mi.seria miiioni d1 asiaticr, accordando a tutti libertà d'accesso alle m4terie,...prime e al" commercio mon• · diale, · alk scopo di eoHevare il livello eoonomioo dei lavo• . rarori e garantire· la aicur!lzza ~ciale;, a tutte le nazioni del'- i b 10 eca Gino ·s,anco l'Asia si offra un posto nel4: .famiglia· delle nazioni;' si ab– ·bandoni · il 'principio- di conservare i cc posti avanzati ,della civiltà occidentale» (Indie orientali, Indocina, Hon Kong, Shangha·i) e si avviino ~ubito i passi per la concessione del• ·!'autonomia a (f!.leste regioni e alla Corea, Formosa,,Man• . ,ciuria, Malacca,' costituendo nel frattempo• un'amministra· zione veram~nte Ìllternazion·ale. · Piano trervrennalè. Ci troviamo di fronte al problema: l'at.– tuale sistema eoonomioo conrinued a produrr!'l la guerra; ma il rovesciamento cata.strofico dt esso produrrebbe ugual:. men1te Ja gm;rra. Non c'è via d'uscita? Ci sembra che sì, cioè: cambiam,enti sociali graduali, ma avendo d,i mira· una Pra· sformàziJone radicale... . I giovan•i di vent'anni· lavorino .animo.samente a questo: a cinquant'ann( essi raggiungeranno 'la _meta. Quindi: .sisten1a educativo che prepari i giovani all'ordine nuovo·; trasferì• mento graduale ·della terra e del capitale dalla ·proprietà pri• vata a quella p~liblica, anche médiart,t.e impo,sta sulle eredi1à; passo a passo, prepara.-e gli operai e i consÙmatori al oon• i:rollo dell'ind~&tria. .* * * I membri della -W..R.I. so,no invitati, alla luce del sopra, _\)Sposto, a confermare la dichiarazione dei:.·principi adottati dalla .socieià nel 1921, ,ovvero a pro·porne emendamenti. La guerra è un dèhitto contro l'um:arnJÌ.tà, pevchè usa la per– sonalità ~lma no,;i come un fine, ma come un me;azo per raggj,ungere scopi politici ed economiéi; non ris_olve il pro– blema della vita,' ,nia ne ·annulla i termini', .d\struggendo vite un1a111.e; , · - · n<>iperciò ...:.. dice la relazione -, mossi da intenso amore · per l'umanità, siamlO d!ecisi di astenerai da qualunqire 'colla– borazione (sia di.retta, in servfai bellici, s-ia indiretta, colla~ boTando. a ,foggiare, trasportare armi e mJJnizion.i, sottoscri• ven·do a prestjti 'di guerra, s-ostituerndo operai destinati al < sè'{vjzio miliiare, .ecc.) a qualsiaS!i guerro, ·senza disiinzion,e. La distinzione tra aggressiva e difensiva è pu·ramente teo • rica. Vi sono qll!lttro specie_di guerra: · a) di dìfesa @ello Stato a cui si appartiene. Ricusarsi di parteciparvi è assai difficile, per motivi mate.-iali e-senti• me{itali-; ,.. - - · ·· b) per -sàlva:re ·l'attw:nlè ordinamento sociale di privilegio pei pochi: è ovvio il d,overe ·di non prendere le armi a tale scopo;_·, , , · .c) ·a difesa ·we1, proletariato oppl',esso, o, pe'r la sua libe– razione: rifiutarsi di prenderv•i parte è sommamente difficile, di fronte alla massa inferocita ooniro i• cc traditori», e per motivi di simpatia verso· i. sofferenti e g1i oppressi; d) per esegui-re gli o•rdini della Lega delle 'Nazioni con• tro, unò Stato aggressore.· · · Pur rioonoscerndo queste' diffiooltà, è nostra convinzione cliè la v-iolenza non può realmente' difendere l'ordine• e· le nostire case, liberare il pro~etariato, dare _sicurezza a qualsiasi nazione-: al co•ntrario,, la sicu'rezza e la liberlà scompaiono ·eon la gue:rra, e il proletariato ne esce semprè in condizioni peggiori. Ricono.s'ciamo però che un ·paci(ìsmo negativo. è insufficiente e ingiu~to: d,obbiamo ·anche sforzarci di rimuo– vere tùtte, le cause roi guerra e cioè: abbattendo le barr,iere di razza che. aggravano artificialmente gli o,di e -le invjd,ie; , di religione, che produoono intolleranza e disprezzo; le· dif• forenie tra proprietari e pro'wtari, dovute all'attuale sistema di produz<ionè ·per i1 profiblo privato anzicbè per i bisogni sociali, che sblocca. in ~uèrre civili; tra nazioni, dovute plllre in gran parte all'attuale sisMma di produzion,e, e che p,o... trebbero eviiarsi adottando un sistema di' economia inon• diale,. che abbia in mira il benesser~ di tutto O il _genere umano. Fii1.almen,1e è grand"'emente· responsabile la prevalente er• rata concezione che l'individuo es•ista per Io Stato, anziché lo Stato· per l'individuo. Il· principio fondamentale da in– stau~are a base -della società umana è la sarotità.della persona umana. I~oltre, lo Stato ilon è un'entÌ<tà sufficiente a se stessa, più che lo sia l'indivi,duo nella famiglia, questa nel Comune, e questo nello Stato. Ogni nazion_e è parte inte, grante della grande famiglia umana. In conclusione, noi sosteniamo che un pacifista coerente non ha di.rLtto di· assu– mere una posizione ,puramecte negativa, ma: deve ded•icarè la sua· opera all'abolizione delle barriere di .razza,, di c~assi, di popoli, e a creare una famiglia mdana di fratelli fondata sui servizio"re<)iprooo '(l); · GIOVANNI Prol.l (-) La scrivente (Via Ruga~lla, n - M'ilano) invita i lettor:i che -annonizzino coi pri.n.civi d~lliil. W.R.I., a contribuire al II refier,en– dum » co.r;tgiudizi·.O crltiche, per fot:nirc ~le-menti che saranno.incor– porati in Una., Rèùizione i,ui Resistenti alla G1,1.etra · in Italia.
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