Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946

CRITICA SOCIALE 129 legge dell'ordine, anche a quel1o ultimo. della natura. Così, , penso, si possono giustificare, almeno in parte, certe fo,r-. .me di invertimento sessuale che, come è noto·, &ono parti– ,oolarmente diffuse in Ger-mania. Quella corncezione dell'ordine clte si è dimostrata rispon• ,dente alla psicoJ.o,gia del ,po.polo tedesco non potrebbe <>Sseire accettata, per esempio, in F_rancia. In questo- senso- il Reno è veramente una barriera naturale ed invalicab-He, che se· . ;para du~ menta[ità e che rivela una distanza &pir,ituale im'. mernsa fra i due JX>poli. ·È Cartesio da un lat,o, Hègel dal- l'altro. ,. I Francesi hanno hel sangue, lo sappiaJ!O o t00•, la logica di Cairtesio e mettono in pratica quotidianamente ciò che esso diceva nel suo ccDiscorso del mei-od,o », che bisogna ac– cettare per vero solo ciò che ci si dimostra tale oo•ll ch1a• rezza evidente. l111 ultima analisi, dunque, •l'idea dell'ordi11,e implica, come ancora dice Benda, ccuna .società ·in cui la maggfo,r parte dei « membri è priva di lib-ertà, una ooc-ietà che è adattame.nto « del tipo sociale ,più primitivo, il· tipo b'llèrriero ». Le guerre ,intraprese da:i,..Tedeschi, da un seoo.Jo a quest~ parte, l'ultima -i'n specie;--- con tutte le sue aberrazioni, di– mostrano sufficientemente questo ultimo• asserto. Per quanto riguarda l'~talia, i fatti del periodo 1919-192~ dimostrano lair– gamente a che cosa abbia condotto 1'ordiroe a tutti ~ costi. In quel moment,o, qualunque potè essere la sua giustific.azione pStkologica, l'ordu,,e è servito a convogliare il paese verso il fascismo, è stl!to il veicolo deJ.la dittatura e con esso ha anm oo,incis,o e ·si è confuoo per tutta la sua durata. Oggi, pro,prio oome ieri, anche se 'in una ,si.tuazione ·storica d-i'fferente, forze più o meno qualificate premonl) per questo· stesso fine. Esse wno- usate con tatto e abilità e si amman•· tano di programmi che. hanno -iI .sofo torto di asoomigliare stranamente ,a quelli di ieri e che ripetono con esasperante monotonia gli stessii' slogan dell'ordine, della concordia. L'ordine, così come quei moviment.i poliiti·ci lo vonebbero, non sarebbe dunque. che la maschera della dittatfira,. della · più abi!le dittatura forse, la dittatura di ·quelle forze conser– vatrici che si, ricon,oscono nel capitale dal punto di vista eèo111omicoo nella monl!JI'ohia dal punto, di vista politico. ' L'ordlirie, dunque, lungi dall.'essere sinonimo di democra– zia, è quasi sempre con questa in 6ontrasto, quando non è addiriunra la negazi'<me. C~m 'ciò no111 ·si vuo-1 d.ire che fa 60cietà debba vivere in perenne a!'/itazione e rinunciare a C(liella tu.tela che si rin~raocia• nell'or&ine, quando questo è liberamente accettato. Si tratta invece di dare all'ordine un~oontenuto d·i, volontarietà per cui esso non sia un'impo• "'izàone dall'alto, della classe che detiene i.I po•tere, ma sia l'espressione genuina di uno stato d,j, fatti'> che il popolo rioonosca oome su:0 e che qui111di·a_qhia iinter-esse a conser– vare; ordine non statico, non destinat,o cioè a durare peren• 'flemente immutato, ,ma che si adatti all.e Jneviiabli-li esigenze della ev,o)uzione umana che mai no111ceStSa. Tutti quegli italiani - e -no01so~o- pochi - che, per mo• tivi forse comprensibili-, si mostirano 'anoo,ra no-stalgici di <1uell'« ordine » che die de a1l'lta,lia i treni in orario•, ma -che tolse al cittadino la fati.ca di pensare,. dovrebbero r,ileg– .gere le parole di Volta-ire, che tmto• bene si adattano oggi -a certe formule, estetiche certo, ma piene di incognite, del– r-0,dzin,e: ccTutte queste belle· I»1role sono coniate per per– -sone -che non pens31Do (o, diciamo no:i., ohe non vogJ.iooo pen– sare), da pen,onè che ra'gionano' bene, forse troppo bene >J. GIOVANNI PINI -Un referendum mondiale per la resistenza alla guerra. Ben volenJieri accogliamo que,st'artii.oolo die dà' notizia di un movimento poco o .punto. noto in Italia, la cui nobiùà ,wn ha bi.sogino di essere i/lustrata e i cui fini hanno una evidente oÒ,n,uergenzacon - que/,ii cui tende la nostra azione, non ostarote la parziaie diversità degli impulsi e dei principi da cui è animl1!to. LA c. s. L' Associazio11,e dei Resistenti alla guerra. L'Associazione lntern,azionale dei ReslÌJsten.tialla •Guerra la W.R.I., &Orse nel 1921 a Biithoven in Olanda, per oper; di un gruppo di gfovani di varie nazioni, fa maggior patrte dei quali avevooo &Offerto persecuzioni, e prigionia prima e ibli d'Urente 1a prima Guerra Mondiale, per il loro lìlrmo a·ifiuto d';i,nd,ossatre la divisa militare, e poi di oombattore o colla– borare ·comunque a rendere possibile 1a ·guerra: gfo,vani ispi . rati e sor.retli .da -val'Ì mo-tivi - religiòsi, umanitari, sociali, - ma tutti profondamente compresi della santità della per– sona umana, e· convinti che è folle i!lu.sion•e &peratr di s,tabi– lire con la :Superiorità della forzà materiale quèl· senso di sicurezza e quei •·app,orti dj' 31•111,onia .cordiale tra nazioni, che pòssono so·rg'ére soltanto su un fo,ndamen~o di libertà, •di giustizia, di solidarietà economica. e< La guerra· è un delitto contro l'umanità. Noi siamo per– ciò decisi aà astlmeroi da qualwnque collaborazfo1~e a qual– siasi gu,erra, senza distinzione; e di .sforzaroi di l'imuovere tLLtte. le cause• cTie provocano la guerra»: questa esposizione di principi, diffusa largamente in tuHe le nazioni, nella fidu– cia che in o-gni angolo della terra gli oirrori ·della guerra e l'esperienza della sua inutilità avessero susci,tato, simili seinti– mènti · e ,propositi e il desi•deriq -di un'azione comune, è rimasta finora i mmutata , collaudata da un notevole successo già in tempo di pa.ce, e p•o·i dal terribile cimento ·della se- conda Guerra Mondiale. · · · Le ·ultime stalisti·chè dell'A&Wciazione, il cui Segretariato Generale risiede ad Enfield, presso, Londra, davano nel 1938 gruppi di aderenti in 73 nazioni, in 55 ·de.Jle quale èsiste• vano sezioni organizzat-e, con membri ·in 'numero. variante da alcune centinaia ·a varie decine di ·migliaia. Suoi du·e Presidenti prima. della ~uerra furono J, due leaders soda– listi, Lord Ponoonby, della Camera deti, ,Lords, e George LansburJ<•- l'apo-stolo di una c•onferenza ·mot0diale fra Caoi di Stato, per scongi1rrare la guerra, -· in quella. d~i C~- , m~,ni; anima del movime[)t•o, fin dalle ori·gini, il Segrètario Geperale, ora o;no.-ario, Runh·an Brown, e Gra.ce Beaton - prodig,i a·mbedue di attività,. abnegazioine !! co-raggi,o ...:..coa– diuvali. da un Consiglio lntèrnazionale di 13 membri. L'or– gano mensile, lnternazipnàle dei Res,ist,enti alla Cu.erra era pubblicato in varie li_ngue: ci sono poi ·vari organi n'azio-– nali. In tutte :J,enazioni, giià prima della guerra, i membri del Wi.R.I. avevan,o soffert,o e languito nelle carceri a centi111aia ogni a111no, è molti eran morti' in co;:;seguenza, specie in · Germania, i-n Fra111cia,in Po.J.o-nia, in_ Bulgaria. La loro pro- - pagànda, fatta specialmente con 111. pubblicità· di migliaia di processi, aveva oontiibuito a mantener v.iva l'idea e a susci- ' t~re _o .-aff-0rzàrè nurner,osi movjmet11ti e società pacifiste, spe– cie m Germania ed in Francia- .. I loro Coaigressi triemiali; Convegni Regionali, Bollettini mensili e altre pubblieazioni avevano fatto emergere fo-rti dempre di uomini· e donne su– scitati ~ali' esempio di c,oraggiosi· pionieri ioolati • a cui nelle prigioni, ove da anni languivan,o, giungeva o,r'a la notizia che il lòro sacrifizio non-erà .stato vano. Quale sia st;ita la resistenza alla gue~ra dei membri del W..R.L in tutta Europa e l'opera di soccorso da essi da,1a aUe sue v.i-ttime durante il terribile periodo, 1939-45, viene d'.ocm~~ntato da· _recenti im:bblica'iioni: la màricanza di spa• , zio m 1mp,onè d1 farne qui solo. ut11cenno• _fuga.ce. Per par-. !~re ~olo de)la _Germania, d~i 100.000 detenuti nei 10 prin– cipali campi• d1 concentraz,10ne ed ',eliminazione continua– mernle ri111novati dalla inorte (solo, in °quello, di Buchen– w.ald? su 40.000 detenuti ne morivano ogni giorno 5-6000), · un buo!11 numero erano pacifis_ti attivi, e molti e< resistenti alla guerra » ( cristiani, ebrèi, li-b-erali umani tari &ocialisti comunisti, ecc.) (1), Oltre a questi; ~101te migli~ia' furon; senz'altro· Cuci-Iati per trifiuto• di prestare servizio nrilitare • e oocentemente è stato scoperto, uno speciale ~mpo di con'. cent_ra_ziom:ie ~terminazione di refrattari alla guerca e, per mot1v1 di_ cose1ea1Za >J ( vi si trovar,ono solo 41 superstiti). Il Bollellrno della W.R.I. forni,sce i,nformazioni sulle ooffe- . renze, ~rigioni~ e morte di mo.Jti ,s.uoi mèmbri in Francia, Norvegia, Be_lg10, Olanda, Danimarca,· ecc. . · . In Italia p~rò il movimento della W·.R.I. è rimasto quasi 1gn;orato, e I suoi adet1:enti. sono, restati ii;olati • e anche oggi ~'ii:npegn,o, c~e l'ades,lone ~d esoo, imp;one, di rifiutai-e quals1·~s1 for,?1~ d1. collaborazione al sistema militare (anzi- 1·1,111? 11 str:i7 1z10 d1 l eva), di combattere ogni idea d'impe– r1ahsmo, di mono.pl) li, d'i ndustrie belliche, di ccspazio vì– tale_>l, di, espansfonismo capitalisti.co• , ecc.; il ripudio di o-gm sellJlimooto di odio e di vendètta veroo le•vittime degli_ .-imperialismi di altre nazioni, non son fatti per atti– rargli num~rose adesioni. . L'idea ste.ss; t che occorra una forza s1;1pèriore per opporre al nemioo una· strenua no,n-ool- . la~az10-~e, _con _tenace··.difesa d-ell'at0,ima propria, ma senza sen t1men ti di. od10 e d1 vendetta ( il <i vincete il '-1:!!_ale col . (r) V'ictor Gol1anz, ~n is_raelitla, ha pubblica,to un appello rerchk · s! renda omagg10 agh. iero1 tedeschi,_ u?mini e donne, che :rts!stet– t ro [or~emente al nazismo, e non s1 rigetti la resJ)Onsabilità degli orrori d1 qu_esto sulla ,popolazione tedesca in genetale.

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