Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946
CRITICA SOCIALE 123 Per esempio, l'aliquota del ·5,28%, che prima 'gravava .i! reddito di 200 miia · lire, si sarebbe dovuìa abbassare al– l'l,80%, ohe oolpiva il reddito di L. 13.300, -- giacchè. que– sto bastava a soddisfare gli· stessr bisogni per i quali o-ggf (ammesso che la li.ra sia' svaluta·ta a 1/15 del ·valore ante– guerra) occor,re a ppunt o un reddito· annuo rii 200 mila lire. Dall'l,80% l'aliquota in ,oggetto .si sarebbe poiuti1 poi ele– vare, per il motivo dialllzi accennato, ma ron un sacrificio,. per il contribuente che fosse !>Op,po.-tabiie.Invee~ detta ali– quo,ta· è stata porlata al 10%, per cùi, da u111professionisìa che tragga, -per esempio, dal proprio lavoro un reddito·, netto da detra:ioni, di· .200 mila lire, lo Stato ·ver.rebbe a percepire L. 20.000, e quindi nientemeno• che 83. volte ciò che incassava in precedenza! Nè l'inasprimento apportato all'.imposta d,i famiglia -· la quale, si noti, non è che un -dupli~to della complementare - è di minore entità. Considerando i.nfatti l'imposta 'di fami– glia con Ja quale il Comune di Milano, mediante delibera– zione della Giunta Municipale··ùel 7 settemhre 1945, ha s0° stituito quella sul valore locativo, si- trova che ;,I reddito di 200 mila lire, netto da detrazioni, è gravato da un'aliquota. del 5,20%, per cui l'imposta ammo,nterebbe a L. 10,4QO.Se si tiene conto che, in base all'aliquota ,:lel 5,20%, l'imposta sul valore locativo si aggirava per 1~ stesso professionista (oon– siderando uri appartamento, per il quale fosse stato accer– tato un ·reddito imponi>bioledi L. 2.500) intorno a L .. 130, si ha che il Comune di· Milano verrebbe a percepire col nuovo tributo ben 80 voJte ciò che irntroirtava precedentemente! ,S~ poi alle imposte considerate si a-ggiunge quella di Rfo– chezza Mobile irn ragjone del 18,75% (L. 3,7.500), detto pro– fessionista, con U111 reddito di 200 miila lire, che po,trebbe s,;vire alla sua famiglia unicamente per cibarsi assai frugal– mente, per pagare l'affitto e un po' d•i~rìscaldamento e per rivi>ltare gli abiti e risuoJ.are le scar,pe, verrebb'e ad ·essere gravato, senza tener conto degli accesso.-i (tra i quali, note– voli, il contributo Eca e l'aggio all'esattore) di· un onere di oltre L. 67.000, solo iper le predette tre impostE), il che non può J:!OD 1 considerars~ veramente eccessivo! Se'!":bra che Ja grave onerosità delle nuo,ve aJiqrio_te sia stata avvertita dal Ministro delie Finanze, il quale, a quanto pubblicato, ne starebbe_ effetl'llàndo la rnvis'ione. Occorre Rerò che anche i Comurni, ed in pariicolare quello di Mi- · !~no, si apprestino, per ragioni di giustizia, ad anaJo.ga revi– sione, elevando i minimi di esenzione, e riducendo sensi· bilmente almeno le aliquote relative ai reddibÌI :.1di,sotto delle 300/400 mila lire: un oompen,so al minor. gettito il Comune di Milano lo troverebbe facilmente ove potess-e oolpire con aliquote progressive superiori ,all'8% (stabilito attualmente dalla legge quale per,cent;uale massima) i red·diti superi.ori alle 500 mila lire, che, ,al. giorno d'o-ggi, oori:ispondono, a quelli peréepiti da una buona percentuale delle famiglie resi' denti· in detta· città. · ' · Se le aliquote saranno ragio,nevoH, tornerà molto più· fa. cile ai oOntri,nùenti so,pporta,re ·iJ peso d~i tributi ed al Fisço ottenere la corresponsione d~ quanto dovutogli, ooncorrendo in tal mòd'; aUa formazio1De di quella coscienza 1<ributaria, che fa parte- del problema più vasto della foqnazòone della c,o,scienza morale dei cittadini, la quaJe sta a base del pro– gresi;o civile. LIVIO SEVERGNINI Il sionismo e le colonie· collettive in Palestina Enzo S!!Teni. Alcune settimane fa fu solennemente commemprato, nel tempio 'i'sraelitioo di Milano,· Enzo Sereni, assassiqato· da.i· Tedeschi nél ·campo di concentramento, di Dachau. Ardente .sionista e sociali,sta·, iil Sereni si er4' recato, gi,ovane ancora, in .Palestina e là aveva fondato una colonia collettivista, ch·e è- ora tra le ,più gtrandii 1, se non la ,più grande e 1a più prospera nella Terra d'Israele. Allo scoppio della guerra si arruolò vol~mtario nell'esercito inglese e oom.battè dap– prima nel Medio Oriente, poi ~111. Italia. Nel maggio 1944, vincendo i timotrii e le p-regbli,ere dei famil iari e deglÌI amici, si offrì ,per perigliosi ,compiti militari .i.zt territorio, occu– pato dal nemico tedesco, Paracadutista a 4 0 anni, sii fece ooodu~.r~, oon aic;uni altri animosi, al disopra di una zona nei dintorni di Firenze e d,i, lì si· lanci-ò -ool paracadute a com,piére la mlirssione cui· si era votato. Dop-0, d'allora non più. nulla, di lui, finchè, ,pochi' mesi or sono, oB e venne da una co,Ill4Jagna del campo di, ooncentramento la noni:da. della sua morte. _ Fatto prigioniero dai T<Xieschi, e~a stato, deportato in Germania. Si cbli.amava allora Samuele Baro.a, professore di filosofia, e por~ava la divisa ,d!i capitano ;;,.glese: pàlesti• ncse, qu,i·ndi ebreo. E, a dispetto delle regole e delle con• suetudini interniazionali sul trattamento d·ei priigionieri df guerra, da quell'i,stanw la sua sorte fu decisa. Dalla C-er· mania fu rim"nd·ato·, non .si sa per-chè, a Verona, poi a Bolzano•, poi a-Dacha.u; poi .altI'ove; il 16 noveml;ire di nuo– vo a Dachau, poi•, poi... l'ultima. noti,,Jila si ebbe dalla schéda d·el camp<> di oonc~ntramooto che registra Aus K. A. 17-11-44 + 18 nov, 1944: le quali iniziali K. A. indica– no la can1era di ,tortura, e la oroce è i,I segno, ·della mo•rte. Dal 17 al '18 no,ve·mbire Enzo Sereni, sarà passàto attraverso le' orribili prove cl;ie la feroaira naz.ista ris·erbava a coloro che non volevano parlare e· tradire, finchè dalla ca'mera d•i tortura ,passò a glo-riosa vita eterna. Eroica dimostrazione che· si può essere ad un. tempo •buon patriota, 1;ocialista e sionista. Il sionismo· e il szw Jondawre. Opiniont di socia/'i;s,tisul sio,nJismo. Il &ionismo, ·non è un movimento puramente rel:iigioso. Ainzì, si può di-re che gh EbreL ortodossi lo disàpprovano, lo 1·espingono. :Sì, - dicono costo•·o - un dì 1;i ve;rificherà la ipro.fezia biblica che la Palestina tornerà ad essere la vera terra del po,polo d'Israele, -che- Gerusalemme sarà di nu~vo la ·capitale del regno di Dùo; ma ·eiò . non avverrà per opera deg1i uomini-, bensì rper l'avvento del Mess-ia. E quei fedeli l'aspettano. · · · Altre categorie di Ebrei ,respingono il sionismo per ben altro ra,gioni, Sono -00st,oro per lo più ricchi capitalisti, ai quaH - fatte parecchie gene.rose eccezioni - poco o nulla impo·rtava della ,sorte dei loro: corre1igionaru, ehe nell'Eu--' ro,pa orientale .venivano, ·fin,o a ieri, tratta-Li come una razza inferii.ore, vittima spesso ,dE)lle ,p 1 iù nefande persecuzio1ù. In .-elaziorie a questa situazlvo111e, •già da gran tempo H sionismo ha ce.ssato di essere un problema esclusivamente • r·eligioso e ,razziale, per diventare un problema sociale. E · un mo,vimento che non r<i•guarda ooltanto ,j] p04>olo,ebraico•, ma, specialmente iper un certo sviluppo ch,e va prendendo tln Palesttina, ulnteressà anche :n,oi socialisti. Anzi, il primo p.-ecursore d:el movimento sfonistico fu ,pro,prio un socia• ltl•sta, o, come si -chiamavano .~11ora, uno• dei primi comu• ni.sti moderni: Moses Hess, •·l'amico di M,arx e di: Engels. · Tra il 1840 ed ò.l 1850 egli, fu uno de-1 ,più ardenti ebrei comunisti, tanto che ·lo chiamavano il Kommunistenrabbi, tl.Jrabbti~w comunista, fl il Kozn,m11:1•istenpapa lo chiama Car- lo Marx in una sua lottera. ;;· Erngels. Egli fu, insieme con altri- hegeliairui di sinistra•, H fond;:itore della Gazzetro Re– namt, di cui Marx divenne poi di.rettore; e quando nel 1847 si cominciilò a pr·eparare .1i,l Mwvifesito &ei Comun:isti, Moses Hès.s fu uro assiduo, oollaboratore di Engels. In SO" guito, i loro rappo,rb~ ·JfersonaJ.i, &i, raffreddarono, sembra perchè Hess si sentiva alquanto offeso dal modo un po' · arrogante oon ·cui Marx· ed .Engels' - quei d'ue giovanoui - trattavano i v-e:cchi comunisvi•. Polli, Moses Hess diventò las– salliano,; ma .si o,ccupò. molto anche. del problema em-aiioo, dedi·cando,g,H uri ampio e ,profond,o stwd:io nel suo volume Roma e Gerusalemme, nel quale è esposto per la prima vo-lta il pensiero del sioni"smo. Ben ,presto anche .alcuni moderni videro, come ,[' sionismo sia un problema sociale, che· ù·nieressa vi,vamente i socia- . listi. Mi rammento d'aver assistito talvolt:Q a Bel'lino a di– scussioni tra compagintl•, ad ·esemplilo Edoardo Bernstein e Carlo Kautsky. Bernstein, ebreo .lui -stesso, sebtb.ene non professante,. appro,vava il movimento sion1i~ta,,·perchè. ve– d-eva in esso la possibile so-luzi,one d"un prbblema sodale, che interessava m ilioni· · di pro•letari, angariati, perseguitati; e ora si può ben dii.re che, 1;e si fossero attuati i progetti sionistici di assic urar-e u na patria qualsiia.siiia quegli inlllu~ merevoli senza-patria, i· nazisti non avrebbero fatto assistere il' mondo all'eccidio ,di, ·miliom e milioni di per~•ne. Kautsky, illlveoe, era contrario al sionismo, ,perchè vodeva in esso un movilhento precipuamente crupitalistioo. · Ancho_ il bolscevismo gli fu, sulle pr<ime, avverso, perchè vii· ravvisava esso· pur<e un movimento capitali-stico .. Ma ne riconobbe poi la giustezza, l'utilità, la necessità;· e nel ·re– cente congresso delle Trade Union's il delegato sovietico . d 1 i-ede il suo pieno oonsenso alla mozione che affermava la necessità :di assicurare al 'popolo ebreo, oltre all',mrn,ncipa– zione civile, anche la p,ossibiHtà di dare sviluppo alla colo- nizzazione rurale e all'attività industriale. ' Un cala-o sio'll!i-stanon ebr~ fu ,anche il socialista Van-
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