Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946
122 CRITICA SOCIALE tente com'è, finisce col deformare, complicare e deviare le· •soluzioru. Pertanto,- nella riforma politico-amministrativa dello Stato gi-Overà fermare l'attenzione sull'ordinamento costituzionale di talune Repubbliche aventi- un grado, elevato di civiltà, ove ceni funzionari ,pubblici, cui sono demandate fonzio-ni importanti, vengono eletLi dalla comunità. Tale pro-cedimento, se introdotto anche d'a noi, ·- specie se si addiverrà, oom'è desiderabile, all'autonomia ammini·– stra~i,va degli Enti 'locali, che ha dat-o una così buona prova in dette Repubbliche - permetterebbe di affidar-e la d•re– zione della cosa pubb1ica a persone -dotate -di una maggior competenza specifica dei problemi interessanti la collettività, e farebbe d-elfa burocrazia un organo elastico, agi-le e obbe– diente a.Jle manifestazioni della vo1ontà popolare. L'-i,mmi5siione negli <U"gani amministrativi dello Stato òi element-i nuovi, eletti tra i cittad'ini che diano serio affida– mento per onestà, attività, capacità e comp,etenza &pecifica, consentirebbe anch-e di pon·e UJJ freno al dilagare del malco– stume lamentato•, e di· pervenire così alla. mo•ralizzazio111e della 'l:iurocrazia, senza la quale nessuna riforma pot,rebbe ave. re effi.cace attuazio[!e. Proposta di is,tituire Commiss-ioni tribZ1Jtarieoomunali. In irelazi-0'1\ea· questo criterio, si potrebbe sin d'ora proce– dere, nei, ,tàpo,luoghi di Provincia, all'elezione (su designa• zione dellè Federaziorni sindacali' di catego,ria dei l'avorato,d e dei professionisti, non~hè delle Camere di Commercio, delle Camere del Lavoro, ecc.) .di cittadini che presentino i requisiti dianzi accennati• e,· in ogni singolo Comune, se importante, o per ·gruppi di Comuni limJtrofi, se piccoli, alla •CO·stituzione di, apposiite Commissioni ·per l'acce,rtamento dei reddi-ti da assoggettarsi ai tributi dovuti allo Staro, alle Provincie, ai Comuni ed agli, altri Enti: pubblici.· Queste Commiss ioni, per poter sv.oLgere opera efficace, do· v{ebbero risulta.re ·composte di elementi del .post-o che, per la loiro po-sizi,one sociale e ,per la _loro competenza, sia1110 in grad,o di conoscere e valutare, con la maggiJore approssima– zio111e, la consistenza patrimoniale-finanziaria dei contriibuenti e J.e loro p•ossibilità di reddito, senza subi-re 'l'influenza di aderenze o di rapporti dii. inter-essi coi medt~imi: sarebbe pe-rtanto opportuno, che fosse prescelto almeri-0 Ull' elemento tecnioo per ·ogni r.amo pilù im.'portante di attività ec-Onomioa del luogo. · Le Commissioni -comunali verrebbero presiedute· dai nomi– na~ivi eletti,, come detto dianzi, nei Capoluo,ghi di Provi111cia, nominativi che sa,rebbe consigliabile non apparte'tìessero ai Comuni di desti111azione, per nolll -risentire, a foro volta, del– l'ambie111te,-.ma·provenissero, però, dalla stessa zona, per me. . gli,o conoscere, sia la mentahtà dei contr.ibuenti, sia La·forma prevalente di ·ri<partizi,one della ricchezza in detti Comuni-. Le pratiiche dei' si111go,li •contribuenti, allestite e eo-rredate ,, d,i tulti gli elementi· necessari, munite dell'accertamento fatto dai competenti Uffici distrettuali delle imposte, verrebbero dai-medesimi trasmesse a dette Commissioni, le quali rive· drebbero gli, accertamj'lnti sulla scorta di quei dati che si ,p-rocurerebbeiro direttamente, sia mediante d,i,scussioni i111 . -contraddittorio con gli interessati, sia .mediante indagini · svolte e notizie ·aSSU111te iin. loco, le quali, specialmente nei piccoli centri; consentono una .più esatta v,;ilutazione dei con- tribuenti stessi. _ _ Ogni accertamento di -imponibile tassabile dovrebbe, di re– gola, considerarsi definitivo, se appiro.vato, dalla maggioranza dei Commissari-: il Presidente dovrebbe però essere investito della facoltà di rendere definitivo un accertamento anche su– periJOre a quello cui fossero pervenuti j, Commissari stessi; qualoira ·_.,i formasse il. convinciment-o, che questi, ·perchè :in– fluenzati dall'ambiente o, per altri motivi, mantenessero la valutazione del contribuente al disottò delLa realtà. ·I Commissari sarebhern tenuti,' -i~ ogni caw, a sottoscri– vere l'accertamento effettuat-o insieme con i,l PreStidente: quelli che non fossero consenzie111ti·sull'import-o aocertaìo-, nel sotioscrivere, potrebbero· mettere in evi-denza il loro di· sa-ccordo. , Naturalmenie, contro l'accertamento, della Commi,ssrone comunale, il contribuente avrebbe sempre· possibilità di ri– corso alla Commissione distrettuale Ìlll ,prima istan;,:a ed a quella ·pr-Ovindalé in seconda ed ulti1m'a istanza, sa•lvo ap– pello alJa Commissione centrale, ,solo per comprovata erro– néa interpreta:mone ed· appli·cazi,orn, di legge. Il Presi.dente ed i Commissari dd\-rebbero, prestare la loro opera gratuitamente, limitandosi- a percepiire ·una _i,nden11i1à· di trasferta il primo ed una medaglia d,i: presenza ii second,i-: l'onere .-isultante ·dovrebbe essere ripartito fra gli Ent, cui Bibfic5lec'à t,rGìHcrSi·anco. , La Commi,s&ione comunale si' riunirebbe, di regola, nei giorni festivi, in mo.do da distra-rre il meno possib.ile i, suoi ·componenti dalle proprie occupazioni. ' Naturahnente, questo lavoro procederebbe un po' lenta• mente, e apporteirebbe un certo aggravio; ma, ,e Sii pensa al v antaggio economico ·che deri1Verebbe ag1i Enti interes· · sa.ti, éiò pa-ssa illl seconda li111ea! Se •Mi si 'tien0 pre3ente il g rande valore morale che ha resatto accertamento dei red– dit1, -e quindi l'applicaz.iÒne dei tributi con equità e giusti– zi-a, non ci si potr~bb~ che ralle·grare -delle spes'.! incontrnte, tanto pi,ù che ,il procedimento in o,ggett,o, permetterebbe an– che di ,costituire quell'alllagrafe tritbu! ar.ia, che servirebbe pure di base per l'applicazione dell'imposta p'l'Og:essiv1 sul patrimo111io, con la quale si· penserebbe di riassestare l'eco– nomia statale.· Imposte dirette e indirevte. Cri~i, gen,erol~. Per sopperire alle attua-li esigenze .deilo Stato è da esdu· dere uri ina•sprimento, delle imposte indirette, sia sui tra,fe– r.imeriti della rfochezza, sia sùi consumi, in quant-o le prime riescono di ostacolo agli scambi e rendo1110 difficili le tran· sazio111i commercì,a,li-, e le. seconde gravano maggjormente sulle classi lavoiratrid per H fatto che, da un lato, non sono, _proporziionali- al reddito, - anz'i in taluni casi sono addirit– tura regressive - e dall' altrò ese111tano H risparmio, che dette classi non 59no fo grado fil oo,stituirsi. Riguardo aHe. imposte sul oon6umo, -sembra peirò oppor– tuno procedere con una certa cautela alfa loro el:iminazione ~ che taluni vorrebbero· vedeire affrettata --'--, perchè, se è vero che presentano gli illlconvenienti più wp,ra esposti, non è però men vero che esse 001110 fortemente produttive e, ·::Om– penetrandosi nel prezzo c'lei prodo-tti, passano, a differenza • deJle impo.stè dirette delle quali si sente tutto l'onere, quasi inosservate, e sono quind, d,i, faoi~e per,cezfone. Si do-virebbero, ·pertant-o•, abolire ae imposte sui generi di largo e ind<is·pensabile oonsumo, mantenendo invece qnelle che incidono su articoli d·1 lusso e sui g-enerl dii consumo ristretto. .,· > ( , Quanto 11i dazi di co111s-umo,c'è. dA augurarsi che venga ill gio•rno in cui si possano, aboliire, avuto• .-iguardo, fra l'al– tro, alla foro fo.,ma inquisitiva,. che li rende generaJ.rnente detestabiH ai· co111tribuenti. . .. Lo Stato 'non può quindi pro,curars,i ·i mezzi occorrenti'g i s~ n0111 rÌ/correndo principalmente alle imposte dirette, 'dando, fra queste, fa p,referenza _alla complementare, la quale, ba· • sandosi, · quale iimpos\.a .pro-gressiva sul reddit-o, sull'utilità decrescente dei .-ed~iti, risponde, pdÙ di ogni altra, ad un cri·terio di giustiizia sociale; essa, oltre che prestarsi alla cor– •rezione delle distigl}aglianze o, ,per dir 111eglio, delle iingiu– stizie più stri-denti relative alla diìstribuzione della ricchezza, rappresenta anche un ritiHssimo oomplèmento e un ottimo oonehivo delle impo,ste indirtue. . Oooorre però tener presente che le aliquote delle imposte diirette 1110ndebbono essere eocessi1Ve,non tanto per il timore che po,ssano àttutire lo stimolo all'incremento ,dell'attività economica, ma perchè le ·aliquote eccessive ·spilllgonl· niag– gio-rmente all'evasione,- ,per cui, in pratica, esse danneggiano .gli onestD e, comunque, i portatori di, rjàlddrtì fissi, quali gli operai e gl,i.irnpi_egati, a tutto vant.;1•ggiodei' diso111esti. Accertmnento dei neddriPi e adeguam,ento delle aliqu-01Je. Il• gettito delle imposte deve fondarsi, come già detto, 1110n .sull'elitità d-elle aliquote, ma sul perfezio111amento della fun– zione accertatrice, che pei:metta di.,,perseguire gli arricchiti per o,ncremQnti -d;, oontingenza e, comunque, i forti muta· menti· ,·erificatisi nella d istribuzione della ri-cchezza, nonchè di ade~are iil reddito imponibi.le al valore. attua•le della moneta·. Tale gettito sarà ta111topiù sensibile quimto pj.ù' gli accer– tamenti veNanno oondotti oon la massima· etfergia ed ocula– tezza e &enza remissi,pne alcuna~ ponendo, se del caso, l'o– straci•smo ai consulenti tributari; ad og ni mo do, nessun mezzo legale_ si do-vrebbe tra=are allo- sco.po- di veniire a conos•cenza della verità. ' Non può clini però che questi concetti ·siano- stati tenuti presenti nella revisione apportata alle aliquote della vecchia imposta complementare dal D. L. 18 ottobre 1944, 111. 384. Tale revisione avrebbe _dovuto ave.-e p er iscO'llO\l'adegua: mento delle aliquote ai singoli reddi.ti, in relazione aJ di– min~o potere d'acquisto della li ra, c on eventuale contem– poraneo equo aument-o fo · dii pendenza d,ella contrazione del ired'dito nazionale per la distruzi0111e 'd'i· ricchezza ope~àta ·dal– la guerra e, per contro, delle maggiori, OOOQrrenzedell'Erario.
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