Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946

114 CRITICA SOCIALE · attuarlo. Non dimentict1iamb che· ~ale princip_io ~eve trovare la sua concretezza solo nell ambito leg1slahvo, vale a dire ·che le leg,gi inerenti alla riform~ dovranno aver"e i~ !ìe stesse ogni possibilità ~ .completezza di applicaz1011e, e per nulla essere cond1z10nate a fatton, attuali o futuri, estranei al suddetto ambito; crolle– rebbe· in tal caso il carattere di le&ge statutatia. •Sùlla traccia. di questa premessa, 1 temi fondamentali che debbono fare oggetto della riforma sono tre : 1) trasfonna:done della proprietà fondiaria; 2) re~olamento dei rapporti fra le forze interessate alla ,o-est1one dell'agricoltura; 3) o~dinamento agrario nei suoi rapporti con la procluzione. Tutto quanto esula da ·questi temi non deve speci– ~catamente appartenere alla rifo:ma. Séopo della riforma. · Lo scopo finale della riforma agratrià promossa dal P.S.1.U.P. è la sociaDiz2Rlzionedei niezzi di p-roduzionc nell'agricoltura. · Per nessun intento politico,- anche momentaneo, va vela'to lo scopo della ·riforma; anzi, esso va proclamato formalmente-, per modo che, anche negli stadi inter– medi del processo di trasformazione, esso sia luce a,gli sforzi ed agli ·indirizzi pa.rziali per perseguire la via diretta del suo consegu.imento. Con ciò noi denunciamo la sostanza politica della riforma, denuncia che può sembrare super:(lua,_ poichè, ad eccezione delle riforme nate da conquiste militari, .oppure da, forzate trasmigrazioni di popoli (rLorme . f che servono a scopi. puramente etnie.i), o~ui riforma agraria ha sempre avuto tale natura. Ma 11 richiamo, nel caso _nostro, risponde al bisogno di determinare subito l'incidenza e l'ordine di P.,remi11enza dei tre fat-. tori ·base, da cui trae impulso la :finalità politica : fat– tore sociale, fattore economico, fattore tecnico. La ef– ficace consistenza del progetto di riforma dipePde, soprattutto, dalla conoscenza concreta di questi tre fattori, e dal pesò che essi avranno nel defj.nirla. È chiaro che ·il fattore tecnico è un fattore servente; quello economico dominante, quello· sociale conseguen– te. Con .ciò non si nega il carattere demiuro-ico del fattore socia,le, ma è giocoforza riconoscere ch'esso è condizionato da quello economico. Ne consegue che ·l'edificio della riforma deve avere le fondamenta nello . stato .economico dell'agricoltura italiana. Le concezioni teoretiche ripudiano, sovente, questo realismo, ma, un grande esempio, fortunatament~ re-· cente, ne conferma tutta la . irriducibile consisten– za. È l'esempio della riforma russa. In Russia si ·è dato, in origine, carattere dominante al fattore sociale, e si sono supposti serventi gli altri du~ L'urto fra ciò che colà fu la pura volontà di un :fine politico-so– ciale e la realtà d~lo stato economico fu cosi violento, che la riforma in quei primordi non sorti ak un effetto sostanziale; solo causando un grandissimo turballl.en -. to nella produzione agraria, la quale decad de a res e unita"rie minime, con conseguenze sociali assai gravi. Compreso l'errore-, la R,ussia faceva, dopo pochi anni, un passo addietrp, c9n l'insta,urazione della « Nuo\'.a · pofitica economica» (Nep), impostando la riforma sul rispetto delle leggi economiche, e riprendendo, sulla base di queste, sia pure con. azioni cli forza legislative, quanto la speculazione, politica, poteva c9ncedere in -pro del fattore sociale. _- • · Se ciò è avvenuto in Russia, a mag,gior ragione av– verrebbe ib ItaHa, ,qualora si intendesse porre un fat– tore a,vanti all'altro. La Russia,. nel 1917, con la sua struttura agraria ancora a fondo medioevale, <'On·le vaste proprietà terriere _a conduzione esten1>iva, per cui il· termine « latifondo » era il più proprio, poteva anche essere tratta. verso la visione di una :-ifonna fondiaria radic<l,le immediata. Ma da noi· non .si po– trebbe nemmeno essere incamminati verso un ·tale er– rore, tenendo presente le tre :6.siononiie diverse della nostra agricoltura,, distinte, in certo qual modo, anche geograficamente. -E doè : . , . · r 0 tìpo: agricoltura a piccola conduzione, attiva (di– retta, in affitto, a mezzadria). -E lo2alizza,ta, soprattut– to,' nell'Italia centrale, ma è largamente frammischia– ta agli altri tipi -in tutt'Italia, spe.cialmente nel sud. Nell'Italia ,settentrionale ha larga igcidenza nella zona orientale : Veneto, Emilià e Rom,'lgna; · 2° tipo: agricoltura, a coUiv/1.zione-intensi1Ja, indu– $trializzata, in medie e irandi azieml.e. (a condtizione Biblioteca.Gino S1anco · diretta ed in a,ffitto). E localizzata nell'Italia settentrio– nale, con sporadiche faole nelle altre parti d'Italia; '3° tipo: agricoltura a coltivazione estensh•a, in vaste aziende· (latifondo). E localizzata· nelle regioni meri– . clionali ed- in,sulari, con isole anche nell'Ita,l,ia centrale. Questo stato dell'agricoltura italiana esclude a priori la concezione di un ;progetto di riforma ad applica– zione totale, immedfa,ta, uniforme, e rigida. Esso con– sigli:a invece un. progetto con procedimento grad,uale, avente come ba.s·e i seguenti criteri. Criteri fondamentali della r_if orma._ Essi possono essere cosi formulati : r 0 ) La riforma non 1Ja concepita come un atto di risoluzione . immedi'aita e statica di un problema eco– nomico-sociale .. Essa; più che. nella determinazione di uno stato, de1Je consistere nella determinazione dd un movimento, promosso da un organismo .di trasforynq,:tjo– ne, che, sviluppandosi nel tempo, sotto la spinta po– litica, raggiunga, rottra1Jersoad ogni contingenza, lo· scopo ultimo prefissato _dalla social'izzazione. La· concezion~, diremo, d,imamica della riforma, con– tro guella finora prevalente a visione sta,tica, ha l'es– senz1àle virtù di creare organismi ,perennemente vivi', ·i quali dovranno operare la trasformazione fondiaria e dei rapporti inerenti, in via gra.duale, ·ma continua. Nel clima politico ché domina attualmente l'Italia, l'essenziale è assìcurare la formazione degli strumenti atti a real-izzare nel tempo lo scopo nostro: Concezioni immediatamente-perfette e complete, ma non dominate dal senso di relatività nell'applicazione, correrebbero il facile risc'hio di ess~re rigettate cl:ai legittimi Corpi legislativi, in·..parte- fortemente prevenuti, come i ceti che rapp11esentano, contro soluzioni radicali, di cui la normale esperienza non :può in anticipo garantire l'e– sito. Del resto· la ·prevenzione ha origine negli infelici tentativi effettuati con tali formule _all'estero, nel pas– sato trentennio. La gradttalità permetterà di aderire alle cond izioni di maturità della proprietà fondiaria, atta a.cl essere collettivizzata, e con ciò cli evitare inutili, se non dan– nosi,. errori di prem.àtnra applicazione .. Su qcyesto :pun– to sìa chiaro che la maturità non va intesa'come nsu,l-,., tante di puro determinismo economico, beusl q ua'le man.testo _sta,to di -maturabilità, per cui s.i ritenga ef.fi – dente ogni azione c-he spinga ,ivanti il processo, for– zandolo verso 0 soluzioni accelerate. Ne _consegue che sia mantenuto costante il principio della continuità, il quale ridona alla riforma, il senso imperativo rispet– to al finalismo di essa. . 2°) La riforma agraria deve avere, come premessa fondam·entale, il miglioramento produttivo, od alm,eno la non regress·iorne dell'agricoltura nazionale. Ogni concezione di riforma che sJ. dipartisse da que– sto criterio sarebbe :fin dalla origine destinata all'inat– tuabilità e troverebbe nelle forze economiche le rea- .zioni ,atte ad abbatterla. Resta a ,questo ri-guardo,,-cla considerare se· s·i deve ·ammettere una eventuale ,fles– sione pr09-uttiva tem.poranea, come in altri casi si è dato. L'ammi;;sione è estremamente pericolosa, sia pere chè la temporaneità può essere cli ta,l_edurata da non superare le reazfoni avver"8e suddette, sia perchè si ,presta ad essere assunta come pretesto per forzare la· riforma con intimdimenti- esclusivamente politici. In via di ..i,rindpio si propone di escludere dal ca-1- colo l'ammi:s'§ione della regi:essfone temporanea della produzione, riservando cli prenderla in considerazione solo nel ca~o cli evidente, accertata brevissima durata, Organi della_riforma. Tenendo presente tutto q,ua:nto precede, secondo cui la riforn;ta agraria dovrà consistere sopra tutto nell'av– viamento g-iuridico -dei provvedimenti, che, attraverso tutte le condizioni insorgenti, dovranno portare alla socializzazione dell'agricoltura, appare evidente la ne– cessità della crea,zi9ne di un'opera per la rifor;ma agrai. ria, avente i seguenti compiti : - . A) Costituzione di un nucle0 d.i proprietà .collet– tiva, come elem-ento di sviluppo di un· organismo più generale, destinato a-.d attuare gradualmente la socia'– lizzazione della terra. L'organo p'er la formazione nucleare della ,proprietà collettiva dovrà essere un ente s·ezionale, che. si potrà denomiwire ~ Ente f1mdiario colfettivo ». ~nesto Ente trarrà 6 kura èonsiswuza e perem1ità dalla legge che •1i.. ••• d ., ,., • 1 :! , • _fi . , ~ • ., ..

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