Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946
. I CRITICA SOCIALE 113 l'assemblea generale, o per quell11 qualsiasi. iniziativa che voglia essere presa dal Parlito. . Applicando questo metod,o, è ovvio che tutte le capacità possono sempre essere mobiljtate in og,Ìli sfera· della vita sindacale, amministir3tiva, JÌ,olitiC3, sodale del paese, ·ren– dendo più facile al fartito il oomrpito di i)romuo,v:ere fa trat• tazione dei v~,i ·problemi di natura. collettiva ,o di parteci– parvi, e di utilizzare, così, razion3lmeJit<'>, tutte le proprie capacità. In pad tempo la vita intema del.'Partito• viene, oon · l'applicazione del metodo àcéennat,o:, a perfe~onarsi via via; in quantò gli 3rgomenti che debbono essere dibattuti nelle assemblee posi.ono essere-previamente chiariti 3d opera dei soci meglio preparati,· 3i quali si potrà 1dare incarioo di far da relatori, ·di• presentare propo,ste, di illuminare .,in ogni mollo il ,pensiero dègli rutri. Soltaiito · con q:uesta attirezzatura le seziond del Partito potranno'man,ovrare·la massa degli aderenti, i:he non !¼!ran– no più, ciascuno, •un numero·; ma un3 personalità o-perante ne! partito, nèll'azione socialista, riella vita, sociale. Riuscirà migliorata anche ]a stampa del partito, in qu3nto,, pei: ren– dere tempéstivrunente edo.tti • i soci sugli argomenti da trat· tare, potranno esser.e puhblicate sui gi,omali le refazioni' più noievoli per l'importanza dell'argomento e per i .pregi· della trabtazi0111e:reJ3zioni relle quali. i p.roblemi -concreti P,otran– no essere ,discussi e rioolti alla luce dei principi forn:lamen– tali e delle finalità sup_reme del partito. E anche ciò varrà alla .eduC3zione politico-sociale d'i quanti seguono il nostro movimento, e servirà a realizzare _oostan• ziali conquiste di coscienze e di adesioni. Non solo; ma lJUesta della pubblicazione dehle· refazioni, in. vista gi assem. blee· e di -convegni, va rrà altr esì a metteFe in luce tutti i vaJ.ori intellettuali del , parti.to; ..-~pecie di quelli rappreseint3ti · dagli elementi periferici, d ei oentri. ~inori, ·1e cui elab<:>ra– zioni, frutto delle osservazioni ·dirette compiute nella vita del pa-ese, restérehbero 3ltirim.!mt( inedite e inutilizzate ai fini ·del coiitribtlto ·che.ognuno può-portare al co,;tal)ie rin•- novamento della vita ciyile. · · ' - ,: Si d'eve insistere sul concetto delle relazioni scritte, p_er• chè esse serv,ono a •prepar~re in modo serio,, e con senso cli responsabilità, quelI~ assi:se piooole e grandi, il cui co-mpiJo è di prendere decisioni che impegnano il proletàriato n,elfa su3 politica di classe ed il p3rtito nelle sue direttive, non , . soltanto locali. Così si può 3nche ovviare al costume, tanto ·•esiziale, d'elle i'llprovvisa,;iJoni e del superfiéialisnÌo, che denunciano la immaturità e la ·inoollJS3pevolez7,a · di un partito. Anzi, come 111-sezioni ·dei capoluoghi di· provincfa 'e di circondavio possono. valersi, ·per la pubibJiC3zioire, dei .. nostri periodici settimanali, i .pìccoli centri potranno ·valersi, per · la comm:1iC3zione ai c<impa@ni, del dattiloscritto in più copie, da far circolare per visio~e tr3 gli inscritti. Ordi~:mit-0 fù=uirio del Par,Dit-0; : Sempre in tem_a di 01'g3nizzazione, fa d'uo·po pro-spettare un altro laro del funzionamento del partito: quello; pure importante, ..dell'ordinamento finBiilziario, in ordine ai·'con- tributi dei soci. · , _ · ,Le sezioni h3nno biso-gno di essere ·sufficiente.mente· fi– nanziate. ,Non .è lecito che· viv-<1,no stentatamente, senza ·pos– sibilità di agire, "per mancanza di mezzi. Peraltr,o non si deve pfù'. oltre acc!>dere al_mal ~ezro, inaugurato nei· primi mesi della libernzione e che contrasta eon l'austera condotta del partito durante tutto.·il suo glorioso pass:no, di indire feste da ballo ,per far ·denaro, peggio, ancoro di battere .cassa, pr~soo citta~ii:ii,. fac?lt~si per. ra~idi 3rricchi1w.nti ed estra•• nei 31 partito, a cui .mter<"ss1 d1 classe per gmnta oontra·– stano con la, causa· so·cialista ... Questo nuo~o uso invalso è– per se stesso immor:,ite e vincola il --partito nella estrinseca- zione della sua attivi1à. · : ' ,, ,. Ma il nòstro è un partito. di ].10,veri,, obe deve mantenere ii' contributo asS3i -basso, affinchè sia possibile a tutti l'ad-e: - sione. Ebbene, ìl - sistema della. quota fissa, oltre à, non ade– guàrsi 31 principiò democratico, che induce· al_la progrèssi' vàtà delle tassazioni; non dà gettito sufficiente· ad alimentare converiientemeinte le finanze d·el,l'organizzazione; per cui que·• sta vive stenl:ilta, ma1 rius~ndo a fronteggiafè le necessità dell'organizzazione e della -Ifropaganda. · . ,- .Vinoonvenient-e :p1,1òessere evitato con la introduzione di una qn~tazione mensiÌ1r' oommisuàta alla capàcit~ oontribu– \ÌV3 di ciascun inscri~to. Per .facilit,.ire il lavoro oontabile e r~ndere hon meno effi.çace il controllo agiministrativo, oon– ye_rrà 'inclinare verso H sistema della quota multipla. Ossia: stabilita la quota minima, ad esempio inf lir-e dieci mensili, ~li, iscritti polranno tl!,5531:si; ,o çssere tassati per .tant'i miìl– ~i.~li ~i d,ieci_-lh-e quanto più o :meno alta _è la faooltà finan-. B_ibllotecif Gino B•a.nco ziaria di° ognuno. SL fo:rmeranno cosi nelle sezioni varie ca: tegorie di contribuenti: d3 dieci,. 'venti, trenta, cento·, mille lir-e. mensili. Con questo esito: df sta•oilir-e una più equa di_striliuzione del carico sugli' aderenti di diversa ,condizi,one, di aumentare ·nQtevolmentè l'unico gettito a favore del bi- . lancio, rinunziando 3lle sotto~crizioni ed ai contributi occa .. sionali i,qJerni ed esterni; sempre indeooros.i per. un pa,rtito; · p,onendo,, peraltro•, anche le piccole sezioni in condizione di vivere una propria vita autonoma,. dignito 0 sa e indipendente. , . Non ".i ha dubbio che, con queste riforme dell'òrganizza· zione, le sezioni p:0tranno, avere vita 'più sicur3, e svolger-e un'attività più intens3, più _org3nica, forgiata su una mag– giore e più oculata pr-eparazione. GIUSEPPE :/3ÌllDETTI Linee -direttive della rifor:ma agraria _Abbiamo P.!egato il :!~lente com.pagno·prof. :Sampietro, d~-n1ur:e, in forma ristretta, che ten~sse conto delle ra– gioni _dzspazzo, la rela :liione.che illustra il meditato ed orf{anico proge_tto Per la. rifortma agraria in: Itculia, da luz presentato alla Sezione Agraria dell'Istituto di Studi Socialisti!. Il progetto, esamàna'to e discusso dalla Com– missio,ne per l'agricoltura, nei recente Convegno eco- 1iomico per l'A. I., è' stato· approvato e sintetizzato in una mozione çhe·verrà presentata al prossimo Corigresso · àel Partito. , . L'. origina.li~ à del. prog_etto s~a nel fatto che non pro- · . spetta una nsoluzwne. i-m,rri,ediat:i e defi_nit~va del pro– blema_della_trcrsformazzo-neagraria, bensz gli organi atti a r~al!zzar~ nel t~mpo, :1 ~econda delle· contingenze, la ;._ocza_lzz~azzone d_ezmezzz._dz_ produzione nell'.agricoltura. E qu/imdzun mov11nento dz nforrna., non un piano statico· ~d ir. ciò il Conve_g'lzoravvisò il -ùantaggio del~progetto'. in quanto crea u.n organismo vivo che abbia la mobiUtà e la duttilità di procedere a sewnda delle vicende e opportunità economiche. ·. · · Probabilmente non tùtti gli studiosi socialisti della r:yorma agraria accetteranno ìn. pieno il progetto Sa1n,– pietro1 ma certo esso costituifte una· tappa importante per grnng~re _ ad una c·onclusione organica. e ontinuia– mo_e cen~z~zuerem? • tuttavia, a pubblicare altri stu,ài già_ perv.enutzcz,. cl~e illustrano partiGolari aspetti del pro-· blema agrario ~n relazione alle condizioni di alcune pa.r- _ticolari_regioni. · · · La C. S. Premessa., ' Es~minando_ i ~numerosi pro_getti, ·pubbl-icafi .in ques,ti tem'p1, sulla ,r.1forma agranai m Italia, appàre. evidente una lacuna d1 carattere f:o-enerale : la mancnza di una definizione del -campo de la riforma,. · C iò fa si che si diffonda la convinzione .c'he tutto qua] J.to può isubire 11111a modificazione nel campo del- 1 'ag~ic<?ltura, per il suo_ miglioramento, possa o debba cost_1tmre tema per la. nforma.- Nulla di •più errato. · Il 'termine " riforma » va precisato, nel senso che es.so s·ignifica trasformazione delle forme agrarie ,.oggi es~ tenti. La c:e:azi one o l'agg iunta di pratiche ;nuove, per quanto utili o necessa.ne, generalmente non pos– sono costituire og,getto della riforma; perchè non agi– scono sulla trasformazione, termine che pure va pre- · cisato nel 'significato, oggi attribuitogli, - di rnodifica dèll'assetto giuridico. La riforma v1.1,ol essere una. leg,ge fondamentale dello .Stato, sc-ioè una legg.e statutaria. Ad essa n:on ~ può abbarbicare l'univèrsus della innovazione agraria, ·che. solo può. cost_ituire. il cor,pò_d-i unà gene~ale tolitica · agraria, a cm la nfonn:a certamente servirà di base, · ma con cui oggi ·non. va confusa. ,Per .-oui l''istruziione professionale~ la propaganda,· !a ·condotta a,gronomicà, i consorzi agrari ·a funzione commerciale e, diciamo ,anche subito- chiaramente, la stessa bonifica .agraria, .·più o meno integrale, ecc., non· hanno nulla a che fare con la ·riforma. Sono temi che naturalmente si sviluppéranno in seguito, . sul ceippo di essa .. In sostanza •bisogna evitare di connettere sullo stess.o piano, o tempo, di giurrdica realizzazione, -quan– to è str-utturqi con ~uanto è complemento di _construttu– ra ,della nostra agnc-bltura. L'andare· per diversa stra– da vuol dire . .deformare, il principio della ,riform , .a tal ,punto che noti basta. più la sola base giuridica per . . . ~ .. - • J ,;
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=