Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1946

11ò èRITlCA SOCJA.LE litici e pensato-ri di tutto, il mondo si sono augurati ohe, nella muova Orgarnizzazione delle Nazioni Unite, si faccia tesoro dell'esperienza ginevrina ~ si pornga rimedio all'er• rore commesso dopo la prima guerra !Dondiale. - Idee e -!Pro[l)O,te sono anoo-ra piuttosto vaghe, ina ormai il ooro delle voci postulanti un « novus ord.o » nelle rela– zioni internazionali è ,oosì vasto, che norn può esser-e nè tra- scUJrato nè wtto•valutato. · ·. L'idea più generale e sulla' quale più s~ insiste, special• mente ·da parte degli anglo-sassoni, è quella di un « go•• verno del ·mondo >l, al quale scopo si tinde ad utilizzam:e l'Organizzazione, appena rnata, delle Nazioni Unite. . Una petizione, firmata da circa mille ,personalità ameri-– cane, ha recen_temente· doÌnanda,to, al Presidente Truman di .fars_i p[OmO•Mre- di una simile trasformazione, « senza ulteriori indugi », a proteziorne d,el genere umano, mmac– ciat,o dagli sviluppi della :bomba, atomica, .-, contro la qy.ale si ritiene non pos,sa esisteo;,e adeguata difesa. · [,a petizione. del 13 febtbraio u. s., è stata. appoggiata autorevolmente presso !'O.N.U., dai. reduci di guerra degli Stati Uniti. Anche il ministro la-bUJrista Bevin, in un di– scorso rivolto il 28 novembre ai d~legati della Commissione provvisoria ,per 1'O.-ganizzazio-ne delle Na,zioni Unite, si è, dichiarato oornvinto, beato lui, ·di vivere ahbllStanza a lungo da [l)Oter vedere il giorno in cui « un solo gove.-no >l gui– derà U mon<lo; idea condivisa anche dal ministro, di Stato Noel Baker, second,o il quale '(> l'O.N.U si trasformerà in tal senw, o « norn n_esarà nulla >l. · Dal carnto suo, .la Santa Sede, per boeca dello, stesso Pon– te,fice, ha manifestato la sua, adesione a questa generosa as.pirazione, invo-cando « 1a CO·stituzione di un ente unive.-· sale o> oome mezzo per assicurare la pace 111elmondo. Senonchè sembra evid,ente ehe · fino a quando ci mante• niamo su questo, ter-reno• generalissimo, sarà difficile rag– giungere, almeno per lungo tempo,; qualche apprezzabile 1ri~11 l tato concreto: Più precise pr<>![lOSte sono state avanzate, sempre da patte anglo,-sassòne. Parlando ad un .banchetto offerto il 30 no– vembre u. s. ai Cani delle delegazioni delle Nazioni Unite, lo stesso mini,stro Bevin ha dichiarato che la scienza '<:i ha oostretto a .persegui.-e quello che i poeti e i ,pr,ofeti ·hanno chiamato « Parlamento· dell'Umanità e Federaziqnè ~ndia– le .>>. Poi, nella stessa occasione. accennando in forma meno solenne, e non priva di umoris·mo, allo stesso problenia; ~evin ha rieordato che, quando ·d.ivenllieministro degli Este– ri, a coloro ehe ,gli ,chiedevano quale fosse il suo p.-ogramma· politico', avèv11,risposto che' la sua ambizion,e era· di poter andar.e alla Siazione Vittoria, donde si parte per il conti– nente, o prendere un biglietto per qualsiasi località, « senza che nessuno lo· seccasse chiedendogli, il passaporìo ». Il chè, natUJralmoote, sareh 1 b 1 e assai facile, se tutti -gli atb.itanti di questa terra godessero· d-ella stessa cittadinanza. · I giuristi, tuttavia, hanno tra-S!portato la questione sul _.vero suo terreno pratico. S1 tratta, scrisse Léon Bliim sul « Mon\lo Libero >l, che· gli Stati rinun.cino aq urta parte della sovranità, qual'era intesa in passa,t,o, a favore dell'Organiz; zazione delle Nazioni Unite. « :La prossima costituzione francese do-vrà essere una ,Carta no111soltanto politica; ma anche 'llconom.ica, sociale ed internazionale. Quale inoorag– giamento - esclama il lead!er del socialismo francese -; quale lezio-ne a tutti i ,popoli del mondo, che desiderano pace vera, ma si rifiutano di rioorrere ai mezzi rnecessari alla ,conservazione di, essà, se la •Francia, nella· sua stessa oo-stituzione, dichiarerà, a pll"iori, di essere disposta ad en-. trare ·a far par.te <li una• -comuni.là internazionale; procla– merà, a priori, di ·essere pronta ad. assegnare alla o-rga.niz– zazione internazionale quelle frazioni di .so,v,ranità, che d,e– vono essere abbandonate al fine di. assicurate un effidente funzionamento d~lla oomunità .internazionale! ll. - o"ra questo, a JlQStro modesto avviso, è il vero centro della questione. Come ha .-.ioorioseiùto lo stesso Eden alla Camera dei Comuni, è giunto ormai il tempo di, 'far get• tito dell'antiquato concetto~ di- sovranità nazionale. Bisogna andar oltre, e creare una· ,più ampia sovranità, in cui 'le. ·singole Sòvranità nazionali d~vrebbeJ,"O· essere asS01rbite, - come disse• Bevin, parlando subito dopo, Ed-en, ripeterndo· la. propria proposta 'di istituire""lm'Alssemblea. mondiale p,er la· pr,eservazione della pace, alla quale ogni p,opolo do,- v.-ebbe· eleggere i propri rawresentanti. . Finora la- wvranità è stata ·considerata un elemento· es- 1Senziale della d-efinizione stessa µelio Stato; ed insieme il suo attributo più caratteristico. Gelosi ·del carattere asso– luto ed o,rigmario, non derivato, della loro ;potestà,. - gU Stati, pur vincolando la propria azione m<idiante _la stÌ'pu– lazion-e di trattati, hanno troval>Ò ripugnanza a rioonoscere l'esistenza di un· ordinamento giuridioo i,ntemazionalè, con Bibli' r~ ~SOG ho Bianco Il dir.itto internazionale e •la sua effi,cada obbligatoria per i &ingoli Stati è stato concepito. in passato, o come una partè <ldlo stesso diritto interno dello Stato che si aut~li– miterebbe recependo nel _pr,oprio ordinamento le norme_m· ternazionali, oppure ·come un di.-itto; bensì jnterstatal,e,. ma su ',base contrattuale, fondato cioè sulla spontanea osservan· za d'una volontà oomune, prodotta mediante il Hbero, con– senso' ed il ri-cohosçimento degli .stessi Stati. Si devono a tale concezione, sia la dottrina che presup· pone in tutti gli acoo,rdi internazionali la tacita clausola che essi s'intendano impegnativi finq, a quandò, il loro adempt rùento non ,si renda incompatibile colle vitali esigenze degli Stati corntraenti, sia il principio, insinuaf,osi anche'nell'Or– ganizzazione delle Na?Joni Unite, ehe nei consessi intema• zionali certe <l-eliberazioni 'di maggio.- momento debbano essere prese all'unanimità. Gravissimo •princip,i9 ~uest'ultimo, .perchè, ·concedend_osi a certe grandi Potenze un <liritio di veto,. si può giungere fino ,a ,pa.-alizzare in ;pratica ogni iniziativa imp,ortante di o-g,µi' nuovo organismo interstatale, oome quelli sorti dalle rovillle sia della. prima, sia della· seconda. guerra mondiale. ,Soltanto di recente si è fatto, strada fatioo-samente il più mo-demo c<;>ncetto che l'ordinamento_ giuridi,cq_ .internazio– nale abbia esso stesso, àd esclusione di ogni altiro, il carat· ter:e della originarietà,. nel senso che la sua autori,tà non è' derivabile da alcun altro ordinamento· o volontà posti fuori di esso. È stato infatti osservato che, se i iratyiti hanno attitudine a pro,clurre noirme giuridiche, è soltanto• ~rchè esfste un prinçiipio, sia pure generale,. ma ·pur sempre giu– ridico ( pacta swu servWT!,da \ che rnecessariamente non' ,può d.petere la sua veo;,aefficacia dalla v,olontà d,ei singoli, Stati. , Su quest'ordine d'idee era glà la dottrina .pubblièi.stiea jtpliana, ed ora il Maestro del diritto pubblico, on. Orlando, r1tiene - e si può ben ~redergli - che oi,mai siamo nella .fase ,in cui: detti principi tendono ad· afferma.-si nella pratica, ,perchè il· dogma della so~ranità degli Stati sta, per tramon• tare e si profila l'affermars.i d'un'o•rgarii:i:zaziorie superiore, dalla quale le sing,ore sovranità saranno limitate. r socialisti debbono• augu.-arsi che, più che di u,na sem• plice)imitazione, si tratti add.iriUura d'un capo,volgimento. La sola sovranità originaria sia quella della comunità in-, ternazionale,' dalla quale derivi quella dello, Stato,. Pl:ù pre– -'!io quest? l)VVerrà, ineglio, sarà per la pace _mondia~. · .. In una 'ìradiodiffusfone del 10 febbraio-, Radio Mosca ha ·detto che l'idea d'un parlamento"inond,iale e d'una ridu– zione di wvranità degli. Stati membri dell'O.N.U., ·è una ·.mera uto,pia, ma è èvi.dente la .preocCÙpazione- della ,poli– tica .russa ohe queste manifestazioni anglo-sassoni costitui– scano soltafito una pro,paganda div-er-siva; per sottrarre alla collaborazione fra Ie grandi poten:,;e, già .affermata à S. Fran– cisoo, la responsabilità per la tut-ela della pace. Ma no.i- sappiamo che n pro,hlema ~d,ei rapporti fra l'o•F· dinamento giuri<li-co' internazionale e quello interno de,U Stati non è nuovo; che l'evolversi e l'attenuarsi del rigido concetto della sovrarnità dello Stato è in co•rw già da tempo • e che i,\ rip,etersi di conflitti. mondiali, sempre ;i1iù <lisa- , strosi e·· incapaci a risolvere' i pro-blemi fondamentali dell'umanità sofferente, .deve necessariamente in.du .-ci a bat– tere vie irnov,e ea a <lare alle r·elazioni fra gli uomini, e gli Stati, una base· diversa da,, quella che l,e ha- regolate finora!' · Ed è da augurarci soltanto~ che qu'esta fondamentale tra– sfo.-ma~ione non richied,a addirhtura dei secoli, oome sem– bra ,prev-edere Fon. Orlando. ,Semtbra ,piuttosto lecito sup• porre che, sotto la ill1inaecia d,elle micidiali armi moderne; questa ev••luzion,e debba accelerare il suo corso. G. FUNARO ·Pubblicazioni pervenute in. dono G·uGLIF'JLMOFÉRRERO, Da Firenze a· Ron:z:.a, (con un pr.ofilo dell'A. di M:ario Borsa). ·Milano, Athena; pp. 133, s. P. · ANTONIO C!iSANO, Attualità storica del collettivismo. Varese, Taberna-·– libraria editrice; ·w .. 224, L.- 80. GIULIANO PISCREL, n problema dei oeti medi. M'ilano,1 Gentil•e,; PP'. 314, s. P. Il"., .AN'IONIO GRAZIADEI,· Studi. sul marxis1'no. Milano, Gentile; pp:- 2r5, s. P. GI(?-VANNI GIAVl, Le basi' de.l socialiismo contemP0 1 r~o, Venézia, Se.renissima; ro. 34, · L. 60. LUIGI EI'NAi:Jn1, I problemi- economicti tirella . Federazione europea. Milano., La Fiaccola; .PP. no, L. IOO. EUGENIO PENNA'tl, Fondamenti delLa filosofia .della jzoUtica. Milano, ~ 1st. Edit_ It, ; . pp, 330, s, P. · . - ERNESTO RossI·, Critka del sindacaUsmo. Mi'.lano, La Fiaccola; PP. I20, L. 120. NAt,DO BRUNI, La Co.stituente Per la Costituzione. Milano, A.N.C.E.S.; Pii. 32, L. 20, · . MAGLIO, Movimento soc:aze u1'11i'tarioi11diPendente. 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