Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 4 - 16 febbraio 1946

CRITICA SOCIALE 55 trasforman-0 in buon latte e in sapida carne), per darla all'uomo che non la digerisce affatto. Si ciancia di vitamine e non sarò io, allievo della scuola del Pu– gliese, che del priobleim.a ,delle vitamine fu, in Italia, tra i precursori, a sottovalutare l'importanza di que– sti indispensabili oomponenti dell'alimento; ma ab– biamo mille modi di somministrare all'uomo le vita– mine, senza fargli trangugiare la crusca! -Appartengono a,nootra a questo p·e-riod·o le indagini' , d·el Puglli.ese suWalimentazione del nostro s,oldato in guerra, sull'alimentazione del fanciullo, sull'alimen– tazione della famiglia operaia milanese durante la guerra. Tra i lavori condotti -nel dopoguerra meri– tano un partii.colare -riliev,o, queUi sull'alimentazione :Popolare in tutta la p.rovincia dli Mifano e quello sulle condizioni igieniche' della pr,ovinci-a stessa, con sp-ecrl.ale riguarido all'alcoolismo e a-1nicotismo degli adolescenti; indagini troppo vaste e complesse per– chè qni se ne possa esaminare i singoli risultali. l\fa non si possono non rilevare alcune impressi,onanti analogie materiali e psicologiche coi -tempi or ora tras-corsi e con quelli che stiamo attTaversan-d,o. A p·roposilo dii un certo laVioro che-esaltava l'economia dtei· consumi quale « fattore di vittoria», il Pugliese, · indfgnato (e ce ne voleva per farlo uscire dai g~n– gheri, lui cosi s-emp-re modesto. e gentile!), lo classi– hcava (1920) c 1 ome appartenente << a quella·calamitosa letteratura spuntata· come fungaia durante la guerra, allo scopo di convincere la popolazione che prima della guerra si mangiava-tl'IO'P'IIO, e che si può vivere in piena salute, pur comp-iendo lavori· rudi, anche -con una alimentazi,one molto più ristretta. Questi va– lent'uomini ·non si avviidlero che con la loro p1·opa– ganda ,o,rale e scritta in Ita1ia e fuori preparavano ai nostri alleati inglesi e americani, che dovevano ap~ ·p·rovvigionarci, e a cui non_ sfuggiva ·alcuna nostra · manti.festaziòne in questfone di alimentazione,· ottime .armi per- ritenere esorbitanti le· già tanto modeste' nostre richieste, con lo sp-ecioso pFetesto che dagli se-ritti dei nostri studfosi· appariva all'evidenza che la popolazione italiana aveva, in confronto ai popòli alleati, un bisogno dli alimenti notev,òlmente minore. E tutto questo quando la popolazione inglese dispo- . •neva· 11-ncora di 3859 calorie pro capit'e e pro die, mentre !',operaio milanese, che non era. certo· quello che stava peggio in ItaJia, non poteva contare che su 2400 a 2500 calorie ». · Come ta vedemmo ~ispuntàre questa « fung!lia » dopo il 1939 ! Prese un aspetto ed un nome nuovo: esaltazione dei risultati raggiunti ·dall'autarchia. Ma il giu-0co miserando fu semp·re lo stesso: parere e non essere; sostituire alla denuncia <d'ellta, dura realtà .la pe-ricolosa illusion"e, la falsa «letteratura», il falso « pat-riottismo »; mentire sapendo di mentire. E come ancora risuona attuale ed ammonitrice la fiera rampogna che il Pugliese lantjava; or sono. quMi trent'anni, quantdlo scriveva:' «·deve cessa-re lo sconcio degli imi che .arricchiscono sui bisogni di tutti, e degli altri che si valgono deJie· loro ricchezze per acquistare tutto ciò che vogli,ono, e nella mi!,ura che vogliono, a danno dell'approvvigfonamento di ., tutta la popolazione»! AHo~a l'ammonimento non fu ascoltato, J.o « sconcio » non cessò: le conseguenze ce le stiarrio ancora g6denid10. , • Dop·o il 1922, per ragioni che è facile intuire, tacque l'attività del Pugliese_ nel càmip,o della fisiologia 4 so– ciale; l'opera sua e• dei suoi allievi si concent,rò nelle . ric:erche di laboratori,o. _Sare~•be ingi°'i:isto non ricordare ulteriori indagtlni <h altri AA., se pure a carattere unicamente o p,reva– lentemente statistico: quelle ,del Brentana sull'alimen– 'baizione dei montanari della Val Trompia del Galeotti -sull'alimentaziQ!Ile• delle famiglie dei .coritadini mar– chigiani, del Nicèforn e Galeotti per le provincie di Bolzano, ~ecce, Salerno e Sassari. Ma è dia 'augurarci ,che le ~_ntd•agirii vengano estese e che sop'I"attutto ven– gano riprese con quel metodo rigorosamente speri- 11_1enlale,che carattel"izzè le più dure. e fruttuose fa- . hche dell~ sct~ole dell'.A1berton·i e del Pugliese. ·si sono spesi e.-s1 spendono decine e centinaia dli mi– lioni in macchinose· organizzàzioni burocratiche che spesso lasciano il. tempo che trovano, quaniio non r RO dg -~:anne,; eda . anga qualche bri- ciola per ,dotare i nost·ri· laboratori scientifi<:i della necessaria attrezzatura e del ,personale per -le ricerche sull'alimentazione d<ell'uomo e su quella degli animali • rurah che· alla pirima è strettamente co-llegata. · Un 'ultimo rilievo: ·stan be,ne le indagini sulla « fa-•· miglia tipo» ,dell'oper.aio, del contadino o dell'impie– gato. Ma non- bisognerà dimenticare di stµdiare al!-c~e · le condliziioni alimentari ed igieniche delle fam~ghe non << til'lò »; degli strati pdù diseredati d_ella popola– zione italiana, là do-ve paurosamente infieriscono la denutrizione e la tubercolosi. Soprattutto non siano trascuràte le ricerche sull'infarizia. · Qualche anno fa, in via del tutto privata, ho avuto occasione di constatare le cond'izioni a'.1-imentari· di uno di quegli Istituti statali oosidetti di « rieducazio– ne» dei giovani: cose da rabbrividire. Eravamo in piena guerra; speriamo che ora le condlizioni sian9 migliorate e migliorino. tMa occ 1 oroono indagini se: vere dal punto ·dli vista scientifico, e spassio:nate dal punto tdi vista ·politico. Ce lo impongono i più elemen– tari sentimenti di civile siCJiJ.idarietà;non belle e sa– pienti parole, ma fatti rigorosamente accertati occor– ron,o· per la realizzazione d,i quell'avvenire cristiano e socialista dlella nostra Pati:;ia, che è nel cuore di. tutti gli italiaµi migliori, quale che sia il loro credo religioso e politico. FILIPPO USUELLI Appunti per la - futura costituzione Non E-enza meraviglia e -di6appunto là- Redazioiie osser– vava, o,pportunamente, ·nel cappel/,,o prlmlesso ad un atrti.oolo pqbhlicato nel· primo numero -di, que&t'a111no,oome l'appello lanciato anche da me_ su la fine d'un breve scritt<> ap– parso nel sècondo fascioolo della risorta Critica - pèr un'ampia discussione su le linee maestre- della futura Co· 6tituzione fosse .rimasto quasi senza eco-. Eppure anche il 111ootroParti,to si devll. preoc!!upare di queS<to, che sarà mio dei problemi f.ond"amentàli dell'immediato domani. E, come .dovrà pro-vvedere a mandare alla Costitullnte uomini,· che - qualunque sia la loro ·tormazione professionale e cul– turale - ·non si limitino a vaghe affermazi-0,ni avveniristiche 111ell'aula, ma, sia nll"lle discus.;ioni di princi,pio, sia nel· meno clamoroso ma indispe:qsabile favorò· di preparazione a111aliti 1 ca e di fonnulazio-ne P!.~cisa deg_li, art"icoli della fu. tura Cosit~tuzione, ,portino il contributo del loro buon senso· della loco drret-ta e~pe~·ie,nza, dei loro Ùudi; così fin d; ora, deve' promuovèa-e nelle proprie file, ed in cò~traddit• torio con gli altri Partiti•, un ampi-O dibattitò, se non anche su questioni panticolari, le quaJi tutte avranno pl!"rò la loro i-mportanza, quanto ·meno .sui punti capitali di quello che · dovrà essere, per un tempo probabilmente lungo, lo Statuto · ·della inos!Jra vita ci•vile. Per parte nùa-, pur s·enza avere mini.~aniente la pr"et.esa n'impancarmi a costituzionalista del Partito, mi prop~>-ngo di segnare in queste cofonne una serie di, appunti su questo a-rgomento di urgente attua1iità politi,ca. Mi è gradito, ì,n– tanto, di segnalare un ,ampio· ,studio, dedicato al problema istituzionale da un uomo cbè, tp[""(>vvitSto di larga esperienza sociale, di vasta cultura e d'una s~i&ita sensi,bil.iltà.morale, ha dato la sua ben ,ponderata adesione al nostro .Partito. Il libro di Adria~o Olivetti: ol'ientamento gener~le. , Ho già avwto o-ocasi.one ·di rJoordare, pe~ incidenza, in quel mio articolo per una. repubblica democratica, testè ri– chi.amato, una propo-sta, che questo nostro compagno aveva affacciata a proposito del· supremo potere esecutivo. Avevo letto tale proposta .- che non ri·trovo più n«;l libro in quei preci~i termmi nei quali mi pareva fosse formulata - in una delle molteplici, stes11tre, cui Ad,riano ·Olivetti ayeva sottoposto iJ suo progetto di riforma costiit-uzionale -prima e durante il labòrioso esilio- svizzero, avanti- di presentarlo nel cospicuo volume che ho sott'occhio·: L'ordine noliitico . delle Comunità ,(Nuove edizioni;_. Ivrea, 1945), il quaie con– . sta di ben XX-37_1pagi111e,così &i•gnorilmen,te stampate che, anche per. ·gli occhi, il leggerle· è un piacere ~ non una· fatica.

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