Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 4 - 16 febbraio 1946

CRITICA SOCIALE 5-S servanza d-ella legge da loro invocata; per la legge sul • ripo60 settimanale e festivo; per la Cass.a di Maternità; per· - le Assicurazioni So-ci,ali,; per la limi1azione degli orari di lavoro agli operai di ambo i sessi e di tutte le -età; per l'osservanza dei oonlratti oollettivi di lavoro e dei minimi di paga. Dopo, . è venuto il fascismo e con esro l'inuniissione di funzionari ·che nella maggim 'parte vantavano la sola qua– li-tà di fasoiisti, con nessuna preparazione e· perciò con grave danno per il servizio; e 111aturalment-0 •si è profondamente modificata la funzione dell'Ispettorato dell'Industria· e dél · Lavoro. Senza che -Sia stato ufficialmente soppr-esso il . servizio di vigilanza, questo è passato._in se_oonda e terza linea, per lasciar posto man mano a tutte le altre funzioni che il nuovo --0rdinamento corporativo, accentratore di tutta· l'attività d-el paese, l'.ichiedeva. L'Ispettorato dell'Industri-a e del Lavoro -diyenne l'Ispettorato Corporativo. Dei funzionari una ·.buo– na· parte ha resistito all'andazzo fino eh-e ha potuto, poi, pur 1110n dimentfo:mdo le .nobili origini dell'Uifficio, ha fatto di necessità_ virtù, cioè quello ,che banno fatto quasÌi tutti i funzionari d'Italia. Ma so]o ohi, è senza peccato soag.Ji la prima pietra. · · · •· · . · ) . A liberazione, avvenuta, s1 poteva ·attendersi che, allonta– nati i funzionari pii). compromessi rpoli.ticamente e moral– .mente, l'Ispettorato Corporati'VO ridiventasse l'antico Ispet– torato dell'Industria e d-el Lavoro e riprendesse immediata– mente le sue funzioni e .le sue vecchie e onorate tradizioni, . ma invece gli 4lleati disposero diversamente e, dopo aver . · cercato io, un ,primo tempo di, sopprimerlo, in un secondo tempo lo ignorarono (come ignorarono lè li·bere oi-ganizza– zionJ sindacai!i e· le Camere del Lavoro ri.oostituiitesi) e isti– t1.tirono Uffici Regiona.Ji.e Pro-vinci-ali del Lavoro'; ai quaii demandarono, in. tutto od in parte, le funzio ni proprie delle organizzazioni sindacali di categoria, del.le Camere del La– voro e dell'hpettorato del Lavoro (socv:izio go,vemativo), . creando u~a caterva di nuovi funz1onari, la più parte privi . di pre,parazione specifica. Non si dica che l'lspetto•rato .del Lavoro è· mi'istituzione ormai ·si_ipei'ata· e eh.e la vigÙanza per l'a.pplieazione delle leggi ,protettive .del lavoro può essere meg-lio d·isimp~gnata dalle organizzazioni sindaca1i di categoria· pel ,tramite delle Commissioni lnteme. Questo fu già detto nel 1920 ma fin d'allora io ho oomhattutò .la pro,posta e sostenuto'. che lo Stato, in .linea d1 principio, ~on può. ~ n,0111 deve delegare ad alcima d~lle parti interessate quel oompito di interesse . generale.· L'esperienza •di molti anni mi ha· più ,che- mai· confe_rmato i111questo mio oonvinèiimento•. Troppo spesso' ho vusto -che le organizzazioni di categoria e ·1-e Commis• sioni Interne sono dis,poste a -chiudere non 111110, ma en– trambi gli oochi se la violazione di una legge. d'interesse · gl!nerale avreca ai lavo,ratori di una data, azienda O cale·· ·goria un beneficio _immediato, salv~ .poi a 00111si.derare i.Ilè- gal~ _e a denunciarè ·f_alli ed alli perfettamente legali,, ma osuci a quella tale azil!nda .<> categoria. Ho assi,stito in sta– bilimenti lanieri del Piilmon,te a una ~agna di operai perchè fosse abolito il diyieto del lavoro notturno alle loro dOJDne; ho visto in Lomh,u-dia alcune -donne in un mo'" . . ,· ' mento ID CUI _sca,rs-egg1,ava la mano d'opera, porre oome oondìzione del .loro. Ìingresso al lavoro che fossero assunte anche le loro figliuole, sebb'ine non avessero raggiunt,o l'e~à stabilita. daHa legge .. · . E dunque interesse della ~lasse lavoratrice ohe l'Ispetto– rato dcl Lavo-ro, o·rgano indipendente e superiore auli inte– ress~ delle parti, ~iisorga in piena efficienza e riprenda" l'opera ment-evole oompLula ·nel passato: SANTA PAGJ,IARI VOLONTERI Sono usciti i numeri 1-4 del nuovo, settimanale - ~ Il .L_qvoro Socialista» che noi avevamo già prean– nunziato nel fas.cicolo scorso (ogni ·cop-ia b. 5, abbo- . namenfo L. 220). Il giornale, compilato da amici no– stri, ci pare abbia cominciato assai bene ad aden 1 - pi~re alla sua funzione di chiarire le idee intorno alle ~szgenze _del momento. a,Uaale e al compito che .esse zmpongono al nostro Partito. Invitiamo tutti i nostri amièi a <!-hieder.enelle edficole. il Lavoro e, meglio anche, ad abbonq.rsi e a curarne la diffusione, segna- laIJdolo a tutti i .compag_ni. . s.· 1r1 e, · o B anco METODI SLEALI N~l- numero dell'l-16 genrnaio abb,iamo pubblie11t•, :.i titolo " Questione di =mencloJ;ura '' ,. wn, sagace artic•lo del compagno Corradi111i,un ~peraio che ama pensare e ,u:m. ri– petere passivameii,te I.e cos,e dette dagli altri. In questo l1'1'tÌ· colo egli ricordava che .dal Partito· operaio era potuto s.orgere ,il PanVito sorciali&ta(quello che· nel Con,gresso di Gmova ikl. 189-2si' chiannò « Pa1·tilo dei, lavora-tori italiani >J) solo quando si in1Jeseche i proootarii. che Marx i,;_vita ad wùrsii in tutbi: i p~si per liberar~ se s,tessi e twtta l'umaniità dalla sphiavitù– del capitale non wno soltanto gLi opeT(~ che i.n blusa o in. tuta attendono al pr.oprio ·mestiere, ma qlUI'1IJIJi par.t.ecipano · all' attiviltà pr.oduuiva, traendo il .wro guadagno dal lavoro proprio, non dall'altrui. Ta/,e larga corweziowe deUa classe lav.oratricc il çorradini dJichiarava necessaria, se- non. si vuol ricadere Ì,n uro gretto operaisrrw corporativo, quale quello che animooa iJ, vecchio Partito Operaio. In qùesto senso egli. affermava: " il Partito Socialista, per es,sel'e sempre più s.o· ciàlista, .deve essere ~empre meroo operaio", cioè deve sa: pere 1IJDtrarred associare al!la propria azione :tutte I.e cate– gorie cU lavor(IJ/J()r~, dii ogni ordine e grado,_e creare,Jna ve~a larrgaunità della classe laooratnice. _ . Con sistemi che ·non vogliamo defì;nire, alcuni compagni - che va111nodifjamwuio l'opera· nostra e desidererebbero dii vederla "stroncata hanno is.okito il breve periodetto del Cor– radini sopra rijerito e sono andaDi ad illUSttrarlo a m~ loro •nteicircoli rionali,. diirwnzi- ad aùri compagni, per dar loro · ad i111temi~re·, pr.o-fittando della loro ingenua buona fede, che _ noi ci poroiamo contro la clnsse oper-aia, tutti intenti a far la politica e a ,tUJl;elare gli int.eressi dei così detti " ceti medi ". Non occorre stigmaçizzare queste fo-,,me di lotta sle<de contro la correnite di •idee che noi rappresenoiamo e che intendianw-, di continuare a difen.dere, ptrchè ;e11tw,nq di difendere così la causa stessa del-Pm1tilto e del socialis'mo. Co,ntro e.o-loroche usano ili qneste armi 11m1 intendianw d,i ricorrere à foc~U ri- . t.orrsioroi,per -il rispetto. che abliiamo, di 110-istessi e per la - fiducia èhe abbiamo niella bontà delle nostre idee· e non chie&iamo neppure ai dirigén.ti del 'nostro Pantito' se ,wn credano g, ius.to e w/Jile di sventare 'questJe 111JClJ1W11re, che pos· son,o gravemerote turbare ù,_.. tranquillità dei rapporbi fra com– pagni, e creare d•issidi insanab.ili,. Raccomandtanw invece ai nostri amici di vigilare e -di rintuzzare queste forme dli lqtta sleale, spiegando il rwstro pensiero; e u tu/Jti quea-li altri compagni ch•e sono in. buono fede e· amano vera~nte• il Par/lito e l'idea che esso rappresenta e difende racco mandiamo · di non prestarsi ingenuamente al giuoco di quei me sitato.ri· - che, magari, mentre vaJ!no semimmdo zizwnia e creando motitvi di dissidio, amano gabellarsi come paladini ,Ùll'i< u- n1ità del Pccrt(IJO >>. - ·,, La c, S, Gli studi .per l'alimentazione popolare in Italia Abbiamo chiesto al vàloroso compagno Usuelli di– voler inviare all(I)nostra rivista uno scritto sui pro– blema dell'alime 1 ntaziQnf popolare, che· e·gli studia con tMflO am?re e compèt~nza, ·e siamo lidi che egli, accoglzen,do zl nostro znvzto, abbia col/o l'occasione per esaltare il ricordo del suo Ma-estro, il nostro caro. compagno lfngelo Pugliese, scienfl'.iato modesto di al- - .ti_ssimo valore e uomo <lisaldo carattere, uno dei rari clercs che non tradì la sua féde e·in tempi tristissimi. conserl;!Ò im~utato i( suo atteggiamento:.. e quando non glz. fu pzu concesso di esporre_ le genuine risul– .t~ze delle sue ricerche scientifiche, s'impose il silen- • zco per non esser complice dell'imperante mendacio e attese con fiducia la·cadluta della tirannide che egli non ebbe però la fortuna di vedlere. ' La C. S. Le ricerche scientifiche sull'alimentazione· sono re– latival_Ilente recenti. Ciò può sorprendere, se si pensa chi!~ m'en,tre alcune deire più importanti fu~zioni or- _ gamche furono oggetto di osseryazione •e di esperì-

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