Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946

CRITICA SOCIALE mezzadro il 65% del prodotto lord,o, risulterebbe di 50 set•• ' tantesimi, eguale al· 71,43%, mentre la parte del pi·op-rie-' tario risulte~ebbe di 20 settantesirrii, è cioè del 28,57% soltanto. Ii no,stro partito norn può aderirn a movimenti ,come. oc~u– pazionè di terre· quando non siano improduttirve, ·ed unila– terali 'modifiche del ripa,rto dei prodotti, e non deve prestarsi a che i rappre[entanti di una sola di, tali esi·genze possano <letta-re·ed imporre soluzioni che, per essere di- tanta inipor– tarnza, vanno considerate molto atreutamente. Altri oneri e s1>esespett!1]iti .al proprietar-io •• Occorre tener presente poi che i,l proprietario deve soste– ne.re, o!Ìre' le già considerate spese di -produziornè· in comune -con i l colono, anche _altre categorie di forti spese, com~ quelle celative alle migli_,orie, alla manutenzione e. perpetuità deÌ' capitali, alle tasse, all'amrhinistrazione. · .Quanto alle migliorie, sarebbe sommamente utile stabilire iii dovere della propdetà ·di provvedere ai miglioramenti fon– diarL, per cui i mezzadri• abbiano firnalmenti abitazioni suf– ficienti ed igieniche, congrui impianti idrici, _adegu11te pian- 1agio•ni e qua~to _altro è· necessario per l'incremento· del.la produzione; ment.-e neHé trattatiye per le modifiche del pattò colonico sembra che le parti si preoccupino quasi, sol– Jtanto degli interessi particolari delle due categorie, trascu– rand,o, almeno in parte, gli interessi, di ordine generale. . Volend~ difende.-e questi,, è necessario precisare l'oQbligo .del proprieta-i'io di spendere am;malmente in ';e migliorie » m~a congrua p&rte della rendita netta, che potrebbe. essere stabilita àlfincirca n~l 20%, evitando pattuizioni di dov~rì ,generici che potrebbe,ro rimaner.e lettera morta. ' Urna tale disposizione p,ortèrebbe irn poco tempo all'attua– zione _di una v'era e· propri<i bonifica agraria, in oonii~uo pro •. •gresso, sfnza scatti e senza ar-resti antieconomici, soddisfa– ,cendo le esigenze del to,rnacornto dell'in~rapresa e contem– porm\eàmente, anche col dare lavoro,. quella degli. interessi <della collettività, mentre lo Stato non dovrebbe intervenire ,che, occorren_do, -per inciltare e~provvedeir.e alle grandi opere generali che esulano dalle po·ssibilità della- prorprìetà privata, an:che se associatà,. come strade pr.incipali, canali di bonifica .e di irrigazionè, ecc. . · Dwono esserè sempre tenuti i>resenti, oltre gli interessi •dei contadini, che sono una grande. massa, anche gli interessi della collettività, che è una_·massa. maggior.e; altrimenti si 'tornerebbe a cadere ~egli error( del passato, in cui si insi– •teva in miglioramenti socialmente a!Ìltieoo•ru>mici, che, an• ,da,ndò a da:nno della collettività, riusci"ano in definitiva di ,danno anche alla categoria che li aveva ottenùti. · . Il ~noskO contratto mezzadrile è, ripetiamo, fondamenta!- r :mente ·buono; esso va miglio-rato e perfezionato ancora, e ,deve poi. essere difeso ne1 confronti'-del proprietario, ~hiurn– •qne esso sia, fosse pure lo "Stato. Il lavoro del colono, come quello di ogni altro lavoratore, -deve èssere retr'ibuito, non il più possibile, ma il più equa• mente possibile, irn relazione alle ~ndizioni retributive-di --tutte le altre categÒrie di prestatori di opera, _sieno essi dei braccio d della mente, e devesi. .aver cura alqesi di non ina– ,ridi.-e intempe&i,vamente Ié fonti del potere contributirvo della proprietà rurale in un momento in cui Ìa Nazione e tutti i .suoi orgarni 'hanno immensi bisògnL . . Occorre _anche, e soprattutto, lasciare all'agricoltura la po~' -si-bilità di çontribuire all'incremento clella produzione -àttra. -verso intens~ficazion1 culturali e Ìniglioral\lenti fondiari, che .portano un indefinito progresso nel bené'ssere sociale, e im– po-rre contemporaneamente tale dovere, poichè la «·r-iforma agrària » deve essere anzitutto un ri-nnovamèn.to tecnic,o, d~– -ve1,1doavere· appunto per ·scopo principale l'aumento delia produzione. Circ~ le spese per -la manutenzione e -per la pet'petuit~ -diegl( impian.ti , è stato già detto a sufficienza. Circa le tasse, c'.è da- tener presente che Io Stato sta pre· -parando necessarie e legittime tassazioni poco meno che espropriatrtci, e che la guerra - il più grl!_nde delitto del,. fascismo! - ·ha-jmpoverito enormemente-la nostra economia, -ed inoltre che la nostra, agri€oltura dovrà attraversare una lunga e grave· crisi, 'per l'abbattimento del.l'autarchia e delle rel-ativ.e-,·bamere doganali, per cui ~ prezzi dei suoi prodoui BibliotecaGino Bianco I dovranno scendere al livello di quelli internazionali delle importazioni 'americane. Circa, irnfine, l'ammòrntare delle spese di amministrazione, esso, da recenti studi compiuti da cul.l ,y.ri di econonÌia ru– rale, rrisùlta, per le, nostre aziende agri(fle_, intorno al 15% della rendita netta (netta, dalle spese di, produzione che sono iin comune col colorno). lnfat,ti il pro,prietario deve provve• dere alla direzione tecnica, alla fattoranza, àlla contabilità, ai· niagazzini per i, prodotti in comune, al capo d'opera, al guardiamo, ai costosi mezzi di locomozione ed a tante altre spese generàli. Concludendo,, i-I disponibile, cio-è il re~dit<> dominicale, deve essere ripartito fra tµtte le « esigenze » sudo.elle, per cui non si può solidarizzare pienamente con i patrocinatori di una sola- di esse, sebbene sia dir-etta al vantaggio di una grande categocia di lavoratìori, pui: t.mto benemerita. La terra alla collettività', / Altri par.liti, hanno per pro•gramrna la difesa generica della picco-la proprieJ~, cui, qull'lldo i,J pezzo di terra posseduto e · lavo-rato è f..-utto di sudati risparmi,. ha acceduto anche la .direzione del nostro pàr,til,o; e sta bene. Qualche altr-o,,partito proclama « la terra. in· pro-prrietà ·a coloro che la lavorano», ma non ha detto chiaramente come ciò debba essere attuato-, .e se i. contadini debb'ano avere o prendersi ia terra gratui- tamente. Il sociahsmo, ·che è .dottrfoa realistica, propugna che l'e– spro-priazione deve essere attuata a varn~aggio della colletti••. vità, e norn a- pro' di una sola cate_goria dl lavoratori; al'tri– mènti il problema, che è di. ordine. sodai~, rimarrebbe an– cora•jnsolut~. La creazion~ a~tificiale della picoola.-prnprietà rurale sarebbe erronea sotto tro,pp_i aspetti, ·poiché « 'piccoJa 'proprietà e cond;,zione arretrata » sono termini· p,ress-ochè inscindibili. Per il progresso dèll'agricoltura. ocoorre im– me~tere nella terra capitali nuovi, ·.di ~i geyieralmente i col\i;ato-ri diretti rnon dispongono, ed occorre una capacità e ·direzione tecnica eh-e essi iion hanno e che ancora non· apprezzano. Se~za tecnica e senza mezzi, la propri~tà si degrada e la produzione diminuisce, oosicch.'i . 111 piccola proprietà,. eternamente in ·questua· di, protezione,' -rimane • quasi per la collettivit.à un peso morto•. • II mezzadro, divenuto. p·roprietario ooltivatore diretto; eleva' il suo tenore di vita al di là .delle· sue· possi,bilità, .credendo di poter disporre dell'intero frutto del fo,ndo: egli non comprende di. poter disporre, in quanto proprietario, soltarnto della mo,desta rendita netta ,i-el capitale, poichè c,-, tutta la restante rendilta padronale·_appartien_e parie alla col– lettjvit?t, che impo-ne tasse nel oomplesso notevolissime, fa prelievi sul valore dell'immobile ed impone vincoli e prezzi, è parte appar.tiene all'azienda che, per non immiserirsi t. retro:cedere, poichè il tempo e l'uso la degrada continua• mente, ha bisogno di. f~rti stanziamènti ·per quote di· manu-· tenzi~ne e di· perpetuità.· · · La piccola proprietà coltivatrice, .. anche a· causa di discor– ·die- e divisioni,~ se non è corretta da eccézionale sanità mo– ·ralè, da ainore alla parsimonia 'e da favorevòle struttura de– mografica della famiglia del ooltivatore, non si regge a lungo. È-rnot~. (ed- è stato anche. recentemente rièorda·to sullà Critica), come l•esperiment~ ~he ili Baro~e Franclietti di Città di Castello volle tentare nel i917, lasciando -in eredità ai suoi meizadri una quarantin3 di .ottimi. poderi, co.mpleti di \ . ' ogni fabbri,cato e ili ogni scorta, nell'alta valle _del Tevere; non ha oorrrisposto alle 'attese ·del benefico altruista, poichè, . appena pochi ann, dopo, gr;n parte dellè famiglie colonich·e l;>eneficate avevai10 la.scia,to degra.dare od avevano venduto il .po~ere, ed erano tornati jn ·. condizi.orn,i eco•IJO.~iehe anche peggiori di quando erano mezzadri. della originaria ammini"• -strazionef bene orrganizzata e bene diretta. La piccola proprietà creata artifici,a.hnente ha fatto sempre · çattiva prova, da quelle stabiHte dagli imperatori romani che, togliendole ai proprietari, donavano le migliori .tene d'Italia , ai loro legionari, a, quelle della recente dittatura fascista. Inoltre· essa è- contrò . l'interesse generalè, non soltanto p·erchè ci sa,rebbe anoorra una c~se privilegiata, ma anche ~r altre ragioni,:· se, P!lt esemp,10: la metà padronale del prodotto virno di_ un'azienda di più poderi• entra m4la can_• ··tina del PJ;<>prietario, il prodottQ &n;sso, ad· eccezione del

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