Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946
CRlTICA SOCIALE · 17 missione di oontrollo delle banche. Un semplice sguardo all'immeneo oom}lito che attwde la Francia per la sua ri– costruzione (sono state preventlvate spese per 3.000 mi• liardi di franchi), ha convrnto anche i ,più retrivi che un'o– pe-ca così gigantesca non può essere lasciaia alle iniziative private. I bisogni dh capitale sol)o tali' da imp,orre il' con– ·•1ingentamento del credito. affinchè ]o si possa .incanalare nelle zone che, ..ai ,fini dell'interesse coHettiv.o, p.iù ne ne– cessitano. Ln merito a1la nazionalfazazione delle banche, invece, la resi6tenza dei conservatori è stata·. accanita, anche se vana. La nazionalizzazione delle !banche, sl dièeva in questi am– bienti, avrebbe una sola giustificazione: fa ·salvaguardia dei -diritti del ri6parmiatote da gestioni mal condotte. Ma a un tale risultato si può giungere con un ben oongtignato evnlrollo effettuat-0 dagli stessi azionisti, senza· d-0ver ricòr– rere ad una spoliazione dei portatori d'azione e ad una burocratizzazione· delle di.-ezioni, che ·avrnbbe c-0me uni~ risultato l'inelasticità della distribuzione del credito e, quin– di-,· l'impossibilità ·iper il banchiere di àttendere « all'alto ed essenziale compilo da .Jui sin qui esplicato nella dire– zione della vita economica·» .. Qual era invece il punto di vista., della- maggioranza? Christian P,ineau, relatore ufficiale della comrmss1one delle Finanze, così si è espresso: « Le banche av.-ebbero dovuto dipendere dallo Stato. Esse hanno agit!> in modo che lo Stato <lipendesse da esse; si sono persino J>reoccu- ' pale- della forma dello "Stato e, o,gni qualvolta si sono sen– tite - minacciate, spno intervenute nella politica - così ne] 1926, 1933, 1935• e 1936 - con· mezzi di pressione quali il non rinnovamento dei Buoni del Tesoro; l'organizzazione del ,panico fra i depositanti, le manovre borsistiche sui ti– toli di Siato, l'esportazione dei eapitali. Esse hanno una gran.de responsabilità della~ nostra deblolezza ,nel 1939 e delle tragedie èhe ~no seguite. Dopo esserci· liberati. del– l'occu1pa!lte, dobbiamo llibararci, una volta per sempr',~, della potenza del danaro ».. ' · René Pléven, sulf'obiettività del (Jllale tutti hanno con• venuto, dopo aver giudi.calo l'o,:dinamento bancario vi– gente cc un sistema anacronistico di credito, sul qu~le ve– 'gliavano i discendenti dei baroni dell'Impero, talora :,;' de– li iuienio degli interessi--permanenti del paese o>, ha affer– mato: « Il popoJ.o _francese ha ora compreso .che le nostre. debolezze. avevano còme ·causa l'invecchiamento delle no– .stre istiJuzioni politiche, eoonomiche, finanziarie e sociali. Si tratta di rinno-varle ed il ,progetto del govèrno oostituis.ce . uno dei mezzi .per _riedificar-è al più ,presto, ed ·alle condi– zioni meno onerose ·per lo Stato, Je ,rovine del paes-e. Mo,– dificare la struttura generale. ,;l'ell'économ~a, subo.rdi1I1ate tutti gli interessi· individuali all'interess·e generale, intensi– ficare la produziope nazio·nale .sulla· base di un piano- ela– ·borato dallo Stato, àssicurll!re il rit~rno- alla na.ziollle dei grandi ocganismi molllopolizzati è una questione di vita o di mor;e. È per q1,1esto che più di 500 deputati sono stati eletti, sul programma ·del C.N.R., da un grande po.polò– oonscio di ciò che .vuo,le:-la nazionalizzazione». · Infine, il compagno Métayer ha dichiarato: « Le naziona– lizzazi-oni, volute dalla ,silllistra, .sono indispensabili innanzi tutto per ràgioni d'ordine mo,raie: è~ inammissibile che dei mon0tp<;tli gravino su!J'eoonomia ·nazionale. Poi, per .-agionL politiche: troppo spessò le potenz~ del danaro han– no agito contro i governi di sinistra e li hanno paralizzati. In ultimo, per .. ragioni 1I1azionali·: bisogna risanare il _ere· dito e .castigare coloro che hanno tradito e· demoralizzato la Francia. Non è possibile lasciare· l'iniziativa p,rivata ri-. partire a suo talento i èrediti neces,sari alla rimessa in c_am– mino della produzione .nàzionale ». La struttura bancarw-fìmuìz,_iari~ deUa Francia. Prima di esaminare I.~ caratteristiche de!la riforma, rite– niamo oppor,tun'o dare un rapid9 sguardo ·alla struuura bancario-fi1I1anziaria della Francia. Il mercato mo·netario francese\..:... ci rife.-Jamo alle con· dizioni prebelliche ~, ·forfe di elevate d,_isponlbiiità auree e· r.icoo di capitali ingenti, è .sempre stato in primis,imo pia~ no, pur non presentando l'ampiezza di quello statunite,nse - ed inglese. Nonostante che la circoiazione dei biglietti •di banca vi fosse relativamente ma·ggiore che non a Lond.-a o a New Yol'k, a Parigi_ 110,nsi- è mai affermato un, mercato del danaro indipendente dalla banca centrale, e ciò' a causa del fatto che in Francia l'uso dell'assegno bancario non è universal mente ·diffuso. ln~ltre, la mancanza di una fitta rete di ca.se bancarie di s,ionto e di int_ermediazione 'e la 1bllotecaGrnoBianco tendenza delle maggiori società di oredito ad evitare l'i11; cremento delle operazioni di accettazione di lettere di cambio sull'estero (scontate solo se di scadenza i:nferiore ai ·tre mèsi), cui si dedicano alcuni istituti sp•ecializzati, praticando tass( assai elev.ati, han -fatto sì che. a Parigi non si creassero mai. condiz:io111ifavorevoli alla formazione di un florido mercato delle acceltazioni (dei cui benefici ,effetti ognuno può rendersi co•nto), ·e ciò anche nei periodi J.i instabilità e di svaiutazio-ne del dollàro e dlelfa sterlina. . ,, . 1) La Banca di Francia e I.e Casse e, Banche com:rollaw daJ,to Stato. • L'Istituto di emissione è al: ~centro del mer– cato monetario francMe -ed eser'cita. su di esso una fun– zione cooro~a!rice importa~tissima. Tutte le banéh~ han· .no tm ccnt-o acceso .press:o ,la Banca di· F:rancia e, quando ne abbiano necessità, rJscontano Pll'.C650 questa il loro por– tafoglio•, Pertanto ess•e ·sono sempre in grado. di adeguare · in ogni· momento l'offerta dei ca-pitali alla domanda; - in tal SelllSO l'azione- della banca centrale evita brusche varia– zioni nel .tasso di sconto. Ma un'altra Jnfluenza preponde– rante la Banca di Francia •esplica sul mercato monetario: il co1D1tollo dell'espansione del credito. Infa11i essa, rego- ·.lan-do i pres'ti~i alle· varie banche, è in' grado generalmente ·cli Umi tare oa aumentare a suo giudizio le .. c'apacità ·d,i mu– tuo di queste, 'dato, che tali capacità sono in definitiva vin– colate all'ai;nmontare. delle riserve. Lo statuto del luglio· 1936 ·ha rafforzato no-tevolm.enie. la posizione della Banca di Francia, la quale; mediante quel ·processo di « democratiz,. zazione » deile me funzionj, che fermamente volle· iniziare il ministro de!Je Finanze di quel tempo, il socialista ·V. A11riol (che, ammesso· per acclamazione nella oommi,ssione esaminatrice, ha avuto non poca ,parte nella lotta combat– tuta i111 seno alla Cos,titueihte -per far· varare la nuova rifor, ·ma), ba cominciato da allora a po,·si aJ servizio degli inte– ressi generali, cercando di effettuare un primo distac<l!) dalle influenze esclusiviste degli interessi finanziari ed iri– dùstiiali. · La Banca di Francià, però, nori ·è H solo organo crediti– 'zio che eserciti una azione· regolatrice sul metcato·, essen- 1dovi di fianco ad essa la Caisse cles dépots et comigna_tions -e la Caisse Autonome d'amortisserrvent. La prima accentra le dispohibilità eccedenti presso le. Casse di Risparmio, gli istituti di assicurazione e altri enti, im~gnamJole no·n solo in titoli di Stato. e in Buoni del .Tesoro, ma. anche in ope- ·– razioni creçitizie a brève e media scadenza: essa quindi. lavor{l in concoi:renza. con' la ·banca. centrale. La seconda, il,cui scopo· è l'ammortamento dei titoli rappresentativi del debito puJ!bl\~, ha -a sua. dis·posizione ingenti fondi liquidi che Je affluiscono. da speciali -assegnazioni di bilancio, e. con l'impieg,o di essi .sul,mercato monetario ed a media. ha -la possibilità di -provocare, in questo, movimenti noi> indifferenti. ' · Ii ·oontrollo o la vigilanza dello · 0 Stato, espli~ati in ma-, , niera ,più. o menò diretta, si estende alle Casse ,d" .r,r-edito agricoJo ·,( su cui la .Cais51e . Nationale cle Crédit .!lgricole· esércita un'azione di tutela e· d.i · aiuto,' avvalendosi< dei' fomH messi n sua ·dispÒsizione dal Tesoro), alle Banche Po– polari (le quàli sono· a carattere essenm;ilmente coo•perativo• e ricèvon,o ant icipa:iion [ dallo Staio per tramite della Caisse· Centrale cles bqn.qu ,es populaires gestita da una Camera· Sindacale controllata dài Ministeri delle Finanze( e del ' Commercio), alle Casse di- .Risparmio o.-dinarie (che sono tenute a, versare i "fo-ndi ricevuti, salvo una _piccola percen• tuale dell'l o 2% per le necessità· correnti, alla già citàta Caiss-e cle Dép6ts et oon~ignations), alla Caisse Natiònàle d'épargne (istituto pubblico che attinge al ,ri·sparmio indi– viduale attraverso gli uffici <postali che funzionano , come suoi s·portelli), e al Crédit Natwnal, istituto costituito· sotto forma. di società anonima con capitale di 100 milioni dì franchi, i c-ui principali. azionisti'- sono le magg.i.ori banche . francesi ed alcune g,randi imprese industriali, col cQmpito, ·. a partire dal 1937, di effettuare finanziamt'nti a lunga sca– denza al commercio e al'1'industria (esso però non ba tiilt . ruolo notevole nel mercato finanziario). · .., Tutti ··i pre detti ìstit u,ti, però, nonostante sommino im– pegni a vi~ta superio.ri ·. a quelli delle banche appa•rlenenti al settore che si,no al 1° dicembre era esclusivamente in mani private, non espllcano nella distribuzione del credito ·un'a– zione <predominante. Questa è riservata al nucleo di· azien– de· bancarie formate dalle grandi società di credito, dalle banche d'affari e dalla cosiddetta « alta banca ». 2) ·Le grandi ;oç,•età bancarie · di deposito e sc~m.o. • Ca– ratterizzate. da una notevol~ liquidità delJ'attnvo · e da una
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