Critica Sociale - anno XXXVII - n. 8 - 31 dicembre 1945

120 CRITÌCA SOCIALE nazionali, non-politiche, <li esuli 1 auslriaci (e 11011 anstriaci soltant,o·...); i comitati anglo-austriaci (r non -soltanto anglo-austriaci). Bandiera comune: l'in– di,pend·enza dell'Austria; monarchia o repubblica, restaurazione o semifascismo, non monta. Il resto verrà dopo·, il resto verrà da sè. _Basta abrogare l.'A11sch/11ss, basta cacciaTe i tedeschi, basta rifare tlcll'Àustria uno Stato sovrano. Tutti gJ.i elementi reazionari, ·che avevano sostenuto semp,re Mussolini e l'avevano applaudito quando mobilitava sul serio contro gli operai asserragliati nel iMatteotti-Hof e per burla dopo- il fallito colpo di mano nazista del 25 luglio 1934 (oh, simbolica e fatale coincidenz,a , di ·d•ate ...), ora facevano bella. mostra cli sè; studio– samente con.ferivan,o alla leggen,da agiografica del martirio di Schusschnigg (cui, da parte nostra, noiì si vuo.J negare certo l'onore di aver nobilmente sof– l'cl'lo; la cui sofferenza, tuttavia, per noi ha essenzial– mente il carattere d'una necessaria espiazione); e nel nome di Schusschnigg, inoonsolabile per la « per. tlita » de!l,a << natìa » Riva di Trento, èalumiiavano la villoria italiana del 1918, confessatamente deside– rosi di ricondurre il nostro paese all'<< iniquo, con-· fine» di Ala e del '66. Duole il dirlo: al gioco 1 d·ei reazi,onari non sola– mente si prestarono, ma -contri.buirono, numerosi. co– niuriisti ~ pro-comunisti, inglesi ed ,austriaci, od altri– menti .f'.o,restiéri, sia quei fuorusciti che volevano e1.nergere nell'esilio, sia quanti, specialmente ceco– slovacchi, amavano di seguire· una politica che pa– reva conforme ,ille direttive sovietkhe. Pollak e i . s uoi osteggiarono sem pre fermamente !,a collusione i' eazi.onario-comunis.ta. Subiron•O• anche, non senza pr otestare e adontarsene, ma senza lasciarsi tuttavia distogliere. dal ~ammino prescelto, una p,iccola de– fezione alla loro sinistra, quando alcuni «compagni» li abbancJ.onarono, per fondare una pr:opria organiz– zazione ed usurpare il nome di grup_po socialista, a· confonder le idee degli inglesi e a guadagnarsi, immèrifatamente, i fav,o,ri del laburismo internazio· nalist,a. · ' Gli eventi han dato. ragi<Y_1i'e a Pollak. Gli eventi, adesso, han ,dato ragione al tPoUak. Il giochet,t.o potè fòrse riuscire in esilio. Non attecchì in patria. I partiti, che, ci ·•dicevano, erano tramon– tati, e J:!er sempre, nella sola e c_omune lott,a anti- - tedesca (nè solo in Austria, ma in Italia e nella Fran– cia degaullista e in Belgio e altrove), risorsero, in– vece, nella loro immutata realtìt e identità prefascista, anche se con inevitabili adatlamenfi ambientali, mas– sime per quei partiti, come i radicali di Francia, che reclutaviano i loro effettivi fra la classe me•d:ia,.più direttamente incolpata, a ragi,one o a torto, di cor– responsabilità neHa .sconfitta militare prima, nell'oc– çupazione 1,traniera e n~l collaborazionismo di poi. Il principio che l' Austri,a è, integralmente, un paese a due partiti ~ masse rurali cattoliche e proleta– riato urbano so<Cialista -, con una varia e dubbia appendice di· comunisti, mentre nuna vi rappresen– t,ano i monarchico-reazionari' così rumorosamente cospicui frammezzo all'alta, o bassa, società-.londi– nese - tale principi,o trova nelle elezioni del 25 no,– venibre la sua trionfante conferma. E la p,olitica del Pollak nt, deriva la sll'a, ,tarda forse, ma non per questo meno eloquente, l"Ìvendicaz:ione. Al Pollak e ai suoi compagni (come a tutti gli esuli non disposti, nemmeno quando •la partita sembrava disperata o :Perduta, a,d accettare il compron:Ìèsso sterilmente p.ericoloso del badoglismo e del dada· nismo,. o come altrimenti si definisca, per le singole nazioni d'Eur,opa, la. sdluzfone semifascista), i « ma– chiavellici», i <<politici» (ch'erano di fatto politiéi cli ,as·sai corta vista) usavano rimproverare una rigi– dezza dannosa, una mancanza deplorevole- di « ela- · sticitù ». Epperò sovente mancò loro il « stÌcce-sso » quasi che ,in anni di simile tragedia fosse anco~ le~ cito di ba•dare· a così miserabili cose. Ma neanche il successo è poi mancato, benchè sia meno completo che non si avesse ragi,onc di .credere, e_ oggi vi si mesco.Ji quasi l'amaritudine del disappu~1to. A commento delle elezioni, l' Al'beiter Zeitang ac– cusò i comunisti dì.« aver tolto al partito socialista la possibilità ,d'una vittoria risolutiva». Forse, al ri– sentimento anticomunista contribui per qualcosa lo sbaglio del primitivo einbmss·ons-nous, e ·del poste– riore, accesissimo nazionalismo.--. Più credo vi con– tribuisse « la confusion delle persone.», cioè l'errore di credere che un qualunque cittadino senza partito, il traidizionale « uomo d'ordine», non avrebbe· saputo distinguere e avrebbe, quindi, votato per i COJlll!llist i, laddove era agevole avvertire che ogni borghese, quali che siano i camuffamenti della propaganda, sa, ·e dice a se siesso, che è suo •dovere a priori di v,ofare conlro i comunisti. Pare che i democristiani abbiano beneficiato anche dei voti degli e x-nazisti (solo un 15% deffelettorato fu, com'è no.to, privat,o del diritto di volo). La cosa non stupisce. Vale soltanto da mo– nito .ai troppi .c]:lc sembrano disposJi a credere alla si.ncer ità di conversioni subit.anee, e n,on intendono qua.li forze, seppur negative e indistinte, militino an– C OJ'.ain favore del centro-destro. Se, ,dunque , non hanno vinto, i socialisti nemmeno hanno per.so. Resta, peraltr,o, che i I.oro vantaggi sono il frutto, maturaf.osi len.t::imente, ma comunque si– curo, .dell',aHeggiamento risolutamente oltranzista assunto quando l'in transige nza veniva giudicata dai più anacronis'lico e sieri.le donchisciottismo•. Laddove~ gli svantaggi sono il ,fr u!Jto, di una tendenza seguita cl i poi, i·n regime di occupazion13 inter,alleata, ma sotto viJ'.tuale controllo soviético, .e quandlo Renner ebbe cos,tituito un go,verno col beneplacito di Mosca, ma contro l'avviso, e senza perciò il rioonoscimento, di Lonélra ..c di Washington. Menltre l'armata ·rossa accampav.a i.n Austria, ed ogni questione di politica interna per necessaria e naturale co'nseguenza si con:vertiva in una questione di politica ester.a, lo sli!ltamento a ,d·estra divenne i.r– resistibHe, p.okhè semlH'Ò con.formè agll'inconfessati desideri delle democrazie ocddentali. Per una coin– cidienza · .che può essere caliuale; ma 1wn cessa per questo d'essere· profo'ndiamente significativa, i governi amer'icano e brm-arinico riconobbero l'amministrazio– ne del dr. Renner so.Jtanto, aUa vigilia dellle elezioni: - quando, in altri termini;- all'occhio attento, degli ·esperti in missione, esso·.parve avere i giorni contati e già nel-verdetto del popolo maturava la successione. In equilibrio malcert,o fra Lonid,r,a e Mosca, fra - 11 suppc;>sto pro-comunismo patriotitardo di Renner e il supposto 1teazionarismro ex-nazista di Figi, i socialisti non raccolser,o tutlta la messe che, negli anni d'esii!io, avevano degnamente e più intelligentemente s·emi– nata. Austria e It~lia'.· le; liµrea del BJ:ennero. Un italiano ha pure i!' dovere di aggiungere che allor,a più gius'tatn-en\tè, con maggior coel'enza d'in– lernazionalisti, formulavano anche j,J problema de1Ja linea del Brennero. Siiccubè, forse, di un'ondata na– zionalista che dilagava nel paese, ignaro, se dovesse ùoverarsi fra i vincitori o rfra i vinti,. fra i persecu– tori o le v-i,titime,o forse (come credette più d'uno) - strumento, mag.ari inconsapevole, di manovre impe– rialistiche vagheggiate sia .,dallla Francia si,a dalla Russia, e comu~que trisieJ}~ente no,ri alieno dal p•ar– tecipare al.l'arremba•ggio della fragile navicella ita– lliana, i1 cancelliere - ahimè, socialista! - Karl Renner volle che nno de' suoi primi atti di governo fosse la richiesta restituzione dell'Alto Adige e l'an– nullamento del itralttato di .San Germano•. •Là •domanda ha ora l'app,oggio di Po•llak, il cui. foglio londinese la giustifica in quanto -la frontiera àl Brennero « non 'solo avvelenerebbe pe manente– m'ente le relazioni austro-italiane, ma porrebbe altresi a· repentaglio l'indipendente esistenza dell'Austri-a ,. f 1 a nuova rotta non mi sorpren,de.,; Fallilli i ge~erosi •

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