Critica Sociale - anno XXXVII - n. 8 - 31 dicembre 1945
CRITICA SOCIALE 117 Fu nostra per semj_)-re.Nostra con lé· nos_tre virtù, la nostra passione, il nostro c-aldo sentimento, vigi– latj però dalla riflessionè della sua razza; titolQ profondo e incancellabile che, se talvolta può de– bordare in un pesaill_e· dottrJriarismo, è un infalli– bile n'iodera:tore agli -shandamenti del sei1timento quando si sposi ,ad un temperamento sensibile. Tùtti sanno, ed è stato scritto più volte, che Anna Kuliscioff fu- gran parte dello spirito di Tur.ati. Af- · fermazione che peccherehbe di orgoglio al cospetto <li qtiel grande intelle'tto, se fosse consentito pen– sare un'altra donna, - fosse pure di- altro valore:-- al posto che tenne Anna Kuliscroff. . . Quanti ebbero la gioia di essere loro vicini, sep– pero e compresero il profondo, intimo leg.ame di sentimento, di coltura, di_fervore~ che rac·cogliev.a . e componeva in una· f~rza sola i due grandi spiriti. e nello sguardo acuLQ lo spirito pacato della sua razza? Una volta ·- no'n ricordiamo quando nè µe~·cl1è - Turati, irritalo cli certo atteggiamento .al quale ·avrebbe dovuto aclatta1:si il Partito, non per servi– lità verso la bestia fascista, ma soltanto per la op– portunità cli non es.porsi ad _inutili ostilità, disse concitato: « N-0, no, Ìo sento verso quella gente ciò che sentiva Victor ·Hugo verso il piccolo Napo– leone >>- E la Kulisci@ff pronta: « Ma Filppo, ri– corda che Vi.ctor Hugo era un poeta ... >>. Poche 'intimità intellettuali furono più profonde . ed aderenti. > Era nell'ironica battuta tutfo il realismo del suo spirito: tutto il. segno della sua .attenta e vigile sen– sibilità, traverso la quale ~~ completava - nelle piccole come nelle grandi• decisioni. - lo· spirito èosì alto e insieme così ingenuo (la ingenuità non si ritrova spesso accanto alle superiori doti dei grandi spiriti?} di Filip}JO Turati. Questa intinia coll.aboràzio1ie In Ja forza, la luce, il segreto di questa mirabile ,1ttività, che· ebbe in Critica So– ciale la sua bandiera. Tutta· la storia di questa intimità è 11elle lunghe, affettuose lettere che-Turati, se;·alm~nte, .immimca– hilme1~te scriveva alla sua donna, trattenendosi a lungo a Montecitorio dopo le sedute talvolta lunghe e tempestose. E travers~ a-d essa passa la storia po– litica italiana di vari decenni. L'epistolario eh~- per concessione della signora Andreina Gavazzi, là ~irtuosa e nobile .figliola della nosl1:a Anna, ·verrà forse presto in luce, rifletterà• in ·un lumino,;o vivace ;folgorio mezzo secolo di vi– . cen 1 de che ancor vivono e vibrano con la loro· inno- cente· purezza oltre il colaticcio delle miserie mò– rali in cui il fascism~ ha affo,gato_l'lt.alià. · . Quanto _amore, quànta fede; quanta poesia! E come l'i1Ùelletto della grande donna, il suo spirito in· cui l'amore tr~bocca 0 co~ una tenerezza chè tal– volta è persino materna, è sempre vigile ac~anto allo sdegnoso .animo di_Turati, di Turati che tutti _conoscono letterato, oràtore, parlamenta.re ... , rifor-· mista talvolta vitupe;ato, :{Ila che -moltissimi igno~ i·ano in certi suoi seatt~ di un così umano e pro– fondo. furore da fàr impallidire quelle generazioni di rivoluzionari d'operetta che scbèrnirono il suo .. , pompierismo ! , Chi lo· conosce il Turati che, nelle giornate del delitto Matteotti, ii-ritato -e sdegnoso ·di una dub– biezza o abulia. cl1~ è la fatalità delle· moltitudini deliberanti, sos.teneva ~ssere. ormai giunta l'ora di accettare la ·sfida e di andare alla Camer,a con la rivoltella, d-ispo~tr,. se. fosse stato necessario, al sa– crificio per suggella~·e con esso l'episodio infame? Espressioni che danno sorriso -e _disgusto quando escono d.al consu!!to dizionario del rivoluzionarismo verbale, ma che gonfiano il cuore di un pauroso tre– more quando escono dalla hocca •di uomini come . Turati -e sono rivolta di U:Uospirito affra11to, com-· bustione sinc,era e terribile -cliun intelletto portaro alla -disperazionè! - Quante volte noi 11dimmo gli scat!i a<'erbi della sua umanità ferita! Quale i.lmana forza poteva ri- · chiamare, delicatainen_te, teneramente, il g1·ande _spi1ito irritato 'entro· i freddi limiti di un più circo– spet.to esame, se U:onla Donna ch!ilserbava nel cuore. Non femminista, non suffragetta, non ·militante per una mediocre rivendicazione « sessuale >>; lon– tana dalla moncl.anità coreografico-rivoluzionaria, insofferente cli quel femminismo che dà alla donna una tribuna e le toglie la grazia, Anna Kuliscioff fu un.,a donna socialista in bella e ·complessa ar– monta. Fu combattente per un ideale1 nel quale ]a lotta contro la borghesia svela una più 1ntricata bat– tagli.a contro innumeri servitù che oramai, irreti– scono gli stessi sfruttati: la sozza servitù sessuale che su l'amoì·e ha scritto l'ipoteca del proprio di: ri.!.to; la ·inferiorità della donna sfruttata <!al capi– talis~no ma 'umiliat.a pur nella casa come un <leli– cato oggetto di ·piacere; tutti i pregiudizi e le ti– rannie che discendono· dal capitalismo a inquinare _.anche il costume· dei poveri. Battaglia gig.antesca contro il nemico, contrçi noi· stessi, contro gli egoismi ed i riregjudizi. Chi è dav– vero .all'altezza di questo combattimento? Chi è mondo e puro per questa prova? Anna Kuliscioff lo fu. Neila lotta gettò il suo spi– . rjto, la sua vita·e - ciò che spesso è più difficile - · la sua coerenza m·orale e materiale. Entrò nella lotta con il suo purissimo amore. E. lo tenne in alto nella sfera della superiore nobiltà, della sua retta coscienza di donna. Senza chiedere bolli; senza temere perchè le mar.i.cavano. Dimostrò che là libertà dell'amore può essère squisita altezza morale. Fu-donna illibata, teneris– sim.a madre, ,amoròsa compa,gna, Valkiria gene– rosa. Fu, insomma, << socialista JJ, e del socialismo sentì la nobiltà e la ·poesia e praticò iutte le virtù e lo intese nella sua sintesi suMime ed umana. * * * Sonò'oggi vent'anni che Anna Kuliscioff è scom– parsa. E volle la'miseria d'Italia che, quando una folla commossa e muta l'accompàgnò · al cimitero, , il piccolo feretro della gracile donna fosse aggre– òito d·a una mas1iada fascista, che tra gli imperativi <lei!,;· fode aveva l'oltraggio .alle tombe. Il ri•cordo
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