Critica Sociale - anno XXXVII - n. 8 - 31 dicembre 1945
124 CRITICA SOCIALE rett, 1 , ma di una fotalità. rifle~sa, dipendente ~alla fatalità dell'inizia!iva r0az1<;rn_ana,po.trebbero d~1 so– cialisti, anche se democrat1c1, e ~ppunto pe1:che de- 1ùocratici, prendere di fronte a c10 un atteggiamen_to aprioristicamente negativo? - /., 11 ci e. ombre nell'azione del Pa1rlilo·com1111isla. v·i è in certe formule, in cè1:ii v111co!i,' in cer.ti si– stemi -del :Partii-o comunista qualche cosa che non soddisfa 11eppure coloro che col partito com~n1ista sarebbero ardentemente ansiosi di lavorare assieme, di· lavorare uniti. Questo qualche cosa potrebbe essere, messo lealmente, apert,amente, sinceramente ju evi– denza facend-o; opera che, gradita o no, finirebbe col, l'esse/e utile a tutto il 1novimento operaio ed ai co, munisti stessi. Ma per far questo non c'è bisogno di portare ac(fua al mulino della reazione, dicendo che noi no-n siarnò coi comunisti perchè essi vogliono la dittatura'; in questo modo non solo-si afferma COSl) contrastante coi programmi ufficiali. e gli interessi. stessi dei comunisti, ma si viene·implicit 1 amen.te a giu– stificare a priori ogni i11iziativa contr-o,rivoluzionaria. Quando l'avvenire era scuro in Europa e-d ogni spe– ranza sembniva per-duta, di fronte al diJ.agare delle urmate naziste, molti sinceri democratici non nascon– devano la loro anunirazi,0~1e per il modo con cui i comunisti si battevano in Russi,a e nei -diversi paesi europei. Anche in Italia sono i comunisti che per p-rimi 1·u1nnoinsegnato ad un proletariato, che dopo ven!i anni di fascis111,o: aveva perso ogni capacità di inizia– ti va, in quale mO"d·oarmarsi, battersi e sacrificarsi per la conquista della libertà. Tutti i socialisti hanno il diritto-di non approvare_ certi· aspetti ,del Partito comunista ·e di spiegarne ob– .bietlivamèn.te la ragion.e, ma sarebbe somma ingiu– ~tizia dimenticare ora ·quanto ess-o ha fatto per la li- bertà di tutti. · Ed è per- questo che io confermo quanto ho detto una volta a dei compagni: meglio p-iuttosto affrontare ancura una volta le dure lotte del passato coi coinu– n isti piuttosto che spernr salvezza fàcèndo i Noske, pi ul-tost-o-che anelare al potere contro di essi. E oria che hÒ difeso _icoimmisti secondo quanto- 0 !<1_ mia coscienza mi suggeriva, vo-glio fare loro qualche domanda. Credono essi di lavorare nell'interesse del J.o,roPartito quando fanno circÒlare tra le masse insi– nuazioni sulla menfo.lità piccolo-borghese dei socia– listi? O quancl·o sJampano sull'<<Unità» una fotografin ciel capo dei socialisti francesi con sotto l'ironico _titolo « Blum e i suoi vecchietti »?~O quando .trattano onesti comunisti dissi-denti (internazionalisti, ecc.) eia spie ,e canaglie fasciste? · E, d'altro lato, i compagni -comunisti- internaziona– listi, che hanno tante buone freccie nella loro faretra, credono che il modo migliore per combattere la- linea attuale del Partito comunista ufficiale sia quello di accusarlo assurdamente ·di essere uno strumento della borghesia? . Non confusfonismi, ma n,eppur malanimi. · A mio avviso non vi è nnl1;1 di male. che l'ide,o.Jogia . e l'azione proletaria siano articolate in diversi. movì 0 menti e p 1 artiti,. ognuno dei quali corrisponde a de- terminate esigenze. . · Non vi è neppur.e nulla ,d_imale che tali partiti si contrastino ·duramente per l'affermazi,one dei rfspet– tivi principi. L'importante è che nella po1emica non vengan~ introdofti elementi pregni di spirito fazioso, tendenti a scavare un solco inv,alicabile. tra le diverse tendenze del socialismo. - È ver,o che polemiche dure e faziose tra i diversi grupp-i socialisti sono sempre esistite, in Italia ed · all'estero, e che esse hanno avuto qualche volta un _ ben~ficb_ effetto chiarificatore; ma ·oggi, qui dia noi, - la s1ltrnz1one non sembra tale da rendere vantaggiose .asprezze del genere. Oggi bis,o-gna evitare con.fusio– ·,nismi deleteri, ma bisogna anche evitare 1111alanimi tra persone ·e gruppi che pretend-ono lottare, e che lottano, per la grande idea -del ·socialismo. Sole be– neficiarié cl'i tali malanimi sarebl:>èro le forze· <lte.Jla reazione, che 1relle nostre lotte intestine cerènno lo spkaglio per nuovi tentativi controrivoluzionari, qa cui tutti i' democratici, 11w in particolare i lavoratori socialisti, comunisti, ìnternazionalisli indistii~tamen– t'l, sarebbero ancora nna voUa acc.0111unat1 com11 vittime. · · Noi abbiamo delic nostalgie tolstoiane, ma, di fron– te alla 'incredibile vitalità· delle forze del privilegio,· dobbiamo eercare di convincerci che è più morale gius.f.11uente darle che ingiustmnente prenderle, e che il mondo' andrà meglio quando gli amanti del vero e d·cI buon-o àvranno ta.nto coraggio, tant-a decisione e t,a11L1 energia quanto ne hanno, e ne !~anno sempre avut.o, gli egoisti è i farabutti. Vi prego considerare queste mie righe come espres-. sione del sentimento di un compagno che, p.t1r aven- , do larga e-cl affettuosa simpatia per ,il v,o,stro sfor.z_ò. di chiarificazione, vorrebbe fos•se evitata qualsi,asi possibilità -di voltura 11ell'ambito delle clas·si lavora, trici, e che fosse altresì impedito ogni ten!ativo di turbare l'equilibrio interno del Partito, socialista at– tnavcrso il prevalere nel suo ambito di eone.etti più a·derenti alla mentalità dei ·ceti medi che alla tradi– zione della .lot.ta dei lavor;1tori per la loro emanci- pazione. VIHGILIO DAGNINO Alla buon:'ora! Ecco wi democratico çlut, non im– peciato da residlli inconsci di totalitarismo, non· ha paura del/ai democrazia e non ll•dva nuUa di male " che l'ideologia e l'adone proletaria sià1rn arlièolate· in dliversi movimeàt'i e partiti, ogmwo dei qllali cor– risponde a detennùwt 1 e esigenze", e nepp,ure che tali partiti "si co11frasfi1w duramente per l'affermazione a 1 ei rispet/livi principi i", purc1rè nella polemica - si capisce - non venga inll'òd'otto lo spidto fazioso . che è per e'Ccellenza antidemocratico . .· "P11bblichiamo più che volent(eri l'articolo del co1_1f. pag1io Dag11i11>0, sia perchè questa rivista, malg1-·ado la s11a linea p•olitica ben netta ( o, anzi, appunto per q11esto), ha sempre o.spz"tatoe ospita cordialment-e· le noci socialiste che espl"imano rise·l"va o diss·enso, sia perchè esso. off're motivo di· confrilmire ad una chia, rifìcazione, il c11i ·bisogno ci semb·ra-'oggi semplice– in-enle imperioso.· I socialist/non csclut!,ono « il .fattor,e forza». IÌ nostro contrasfo coi comw1isti non dipende me– nomamenté datle ca11sei.ml/cate· dal c.oà1pagno Dagni- , nò. Nessun socialist'a, che sappia a- fati.o pl'op-l'io, può , rifìutàrsi, in generale, _c/Ji fai' intàvenire nélla Lolla politica, ove necessario ( ossia qucmcto le fol'ze. dellu reazione e de°lla conservazione non intendaiio coii– formal'si al metodo dlemoél'atico), "il fattore forza, il f'atlore ·resistenza! armata". E ci pare _che di ciò siano state date, in Italia e fuori, molteplici. prov.e, lo11ta11ee recetztil- ln. partieofare·, llf!SSllll socialista, che sappia li fatlri · propn'o, potrebbe impostare oggi in Italia la politic{l della classe lavol'all'ice sul presupposto che lo svi– /11ppo'cf!ella ·cl'isi di asse~tamen,to politico, socia,/e, ee-o-· ·nomico d'el Paese~ n,o,ri possa rendere ad un certo mo– mento inev-itabi/.e' qualche brusca iiriziativa' da pal'lc della reaizione, e che,,.JJel'icmto, 110 1 11 si preoçciipi <li_ creal'e una "giusJa cq,pacita di· dife•sa ''., dome dici, il compag1w Dagnino; la quale, aggiungiamo no!, ap- + punto per' non, ripete.re gli err(Jd funesti ,de! 1919-1922, dovrebbe ·p,rincipalnrente e pregiudizialmente consi– stere,. 'non nel 'fare il V'llolo, intorno al pròletw1·ia,to, ma nel concentrare al suo fianco tali e tanti consensi;. tali e tante energie, da moi·lifìcare ne.Ila reazione pgni , - velleita sovvel'siva -e, in ogni caso,'. da paraUzzarla -e· cf!ebellarla non appena si manifestasse. /.I socialista che n,on si comportasse così, a nosl1'o avviso sare'bbe ·semplicemènte ... un minchione. Jl v·ero nostro contrasto co-i c@muni,sti._-: Il nosll'o contmsto- coi comunisti ha ben altl'CI,e più profonda causa. Esso è. un conù;aslo di .inetod@, che, come tutti gli effettivi cont'rasti di metodo, im– plica unq. contrnstm1te-diversita di principii, ln altri. • ;,
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