Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945
CRITICA SOCIALE 105 complicato. Dal punto di vista sociale deve inoltre temersi un minore afflusso ai mei·cati dei prodotti agricoli· in un regime ,di piccola proprietà per la combinata influenza- di una mi.nor produzione e di un maggior consumo. Tutti questi inconvenienti, che · l'esperi,enza quotidiana di moltissimi anni mi fa ap– parire innegabili, pòrt:rno ad escludere recisamente ogni, facilitazi,one al· fol:lllarsi .di più num'erose pie-· cole prQ1lrietà coltivate direttamente. L'!!ffittanza· àgraria collettiva, propugnata da Schia. vi, è un'utopia: i contadini che non sanno dare vita• neppure a Cooperative di consumo e che rifuggono, dalle_·nnrtue per la modalità d-el bestiame, non riu– scirebbero neppure a capire la possibilità di una Cooperativa costituita da coloni d.i diversi: poderi -per asstimerli in affitto. Da noi sarebbero disposti ad a~sumere in affitto, podere per podere, le loro co– lo,nìe, ma si· gu·ar4erebbero bene dal farsi garanzia· l'uno con l'altro: figliriamoci ~e. sarebbero disposti a. correre insieme l'alea di un affitto, collettivo di una fatto-ria, con il timore che il me.no volentero&o o iÌ meno capace finisca per pesai:,e sul bilancio col: lcttivo! Per l'Umbria, le Marche, là Toscana non m1, risulta sieno. stati .fatti mai tentati;vi .del gen_ere: in questa materia impro.vvisaziòni non · se ·ne fanno,. ·Fino a che. i contadini abbiano -scarso lo spirito di socialità elementare, forme complesse come quelle cle,ll' affitta nza collettiva non sono possibili. _ La v.ia 'per il ~ocialisl'no· nelle campagne or-a gestite dalle fam iglie coloniche con' il' patto di mezzadda è molto diversa ,da quella vagheggiata dallo Schiavi: io non voglio affatto e.ternare la mezzadria, che, còme ogn(medaglià, ha il diritto e ha'il rovescio; ma penso clÌe- una riforn1a. agra-ria. con tendenze socia– liste non possa imperniarsi nè su un trasferimento– còattivo (gratuito o no) della proprietà terriera ai mezzadri nè su utopistiche costituzioni di coopera– tive- per una collettiva gestione dei p,oderi. Due ne– cessità imper_ios-e ha l'a,gricoltura nell'Alta Valle del Tevere, che io ben c.onosco, e in molte altre parti della T0&can-a,.·delle Marche e dell'Umbria, per quan– to• mi ris1ùta· da informazioni assunte e da constata, zioni p,ers,onali fatte saltuariamente: « migliorare la direzione tecnica; eseguire in ogni poder.e i lavori di piccoia bonifica, a mpliando le case colòniche e le .stalle, raccoglien.do acque per l'irrigazione (po– dere per podere e con consorzi per. gruppi di poderi), regolando lo sco,lo delle acque piovane con fossi di scolo, con barellatùrè ,dei terreni, eéc., eseguendo in • collina terrazz,amenti, incrementando le piantagi-Oni e simili cose ».. L''opr,m delle ie·gfte e dei Comun,i; · Per provvedere a queste due necessità fondamen– tali dell'agricoltura; atte a. dàre una maggior produ– zione e ad assorbire una maggior quantità di mano . d'opera, faccio affidamento sulle Leghe e sui:---Comuni., ·La p-tessione delle Leghe di resistenza dei conta– dini nell'Alto Te vere, all 'inizio di quei,t.o secolo, fece fare un balzo in avan .ti .,alla produzione: ai modesti . miglioramenti st rap pati con le agitazioni dei conta– dini i proprietari reagirono intensificando la produ– z_ioJ1e: si occuparono ·più dei. loro poderi, usarono su più larg,a scala i concimi chimici, adottarono le rotazioni, ai:npl_iarono le stalli') e con l'occasione mi– gliorarono un po' le case.coloniche. Nel 1920 avreb- . bero fatto alla fine altrettanto, se i fascisti non aves– sero insegnato loro l,a teènica del manganello. Nel 1945 si irrigi-discono a non voler trattare con· i con– -ladini, -nè al centro perchè a. Roma manca la com– petenza, nè alla periferia perchè manca la buooa vo– lontà, ma si dovranno pur decidere a fare conces– sioni, e troveranno la via della « reazione» in una dir ezione tec nica migliore e nella esecuzione. di opere· di miglior.ìa. Il contadino· si è fatto più ciyile mal– gr ad o tutto , e imporrà una maggior civiltà ai pro– prietari, ap.che a quelli p ,iù ri ottosi, che sdegnano di trattare da pari a pari ç.on il loro socio-mezzadro per un falso orgoglio n obi lesco. Il contadino si è fatto meno ignofiante di quello che non fosse mezzo secofo fa: legge i giornali, va alle conferenze, vuole la quarta e la quinta elementare in campagna, recla– ma le cattedre ambulanti di agricoltura di fatto sop- presse da:l regime fasci•sta, che le trasformò in uffici · di st,atistica burocratica: questa maggior cultura dei contadini renderà più pro.fic11a-la qirezione tecnica dei prOprietari e stimolerà i prop-rietari stessi a cu– rarla di più. Il patto colonico -della mezzadria potrebbe e do– vrebbe, ad opera deiÌe Leghe, essere riveduto in mod_o da rendere obbligatorie contrattualmente molte m1- gliorìe e da stimola-re a· farne. Elenéo sommariamen: te: ,ogni casa coionica posta entro il r2ggio delle ca– bine di trasformazione dei villaggi deve essere for– nita dell'impianto di luc·e elettrica; ogni c~sa deve· avere acqua pofabilè per la famiglia e per il bestia– me e ove non l'abbia a distanza ragionevolè, il pro- .priet~rio deve un indennizzo annuo al colono; nei poderi ove l,a cultura della viti! e d·ell'olivo è possi- , bile, deve al colono assicurare un minimo di produ– zione ragguagliato al numero delle braccia lavora– tive; nei poderi ove con la produzione a grano non si superino le d;odici- sementi, il colono percepirà più -della quota normale;· e si p,otrebbe continuare, se non volessi limitarmi ad esemplificare, r. Ì)lera delle· L•eghe sarà fiancheggiata dai Comu– ni, se essi si varranno• della legge sanitaria ·e· dei regolamenti d'igiene per imporre il risanamento delle , cag<f.coloniche e delle disposizioni del Codice Civile e de11e-leggi di bonifica -agraria, I!_e-rpromijQvere la costituzione di Consorzi per strade vicinali e inter-. prorvinciali, per arginatura· di' fossi e torrenti, e se essi faranno il loro dovere per quanto concerne le scuole elementari, anche quando restino allo Stato, e 1'istithzione di scuole professionali per contadini. Nulla impedirebbe ai Comuni (specialmente ora che è angoscioso il problema della. disoccupazione ed è urgente il pwbiema. della ricostruzione produttiva) di istituire essi appositi Uffici agrari comunali, con il compito ,di suggerire ed eventualmente rèndere ,obbligatori i Consorzi di' bonifica àgrarìa per Ia irri– gazione e per lo sco,lo d'i acque, e di verificare se i proprietari adempiano ai loro doveri in fatto di bo- . nifica agraria. Queste piccole pro'(videnze di banale riformismo possono .apparire sceme ed insufficienti a chi vuole la palingenesi riv.Qlluzionaria; .ma in at- 1 tesa della rivoluzione non sarebbe male adottarle: Le leghe di resistenza, le cooperative di consumo, ed eventualmente di smercio, le scuole, i partiti con l'azione dei Comuni toglierebber_o gradualmente i contadini al loro seco,lare-· isolamento .e darebber,o loro un più alto senso di dtgnità umana: il contadino oggi troppo as,ociale acqui~terebbe una maggi?r so– cialita, e avremmo il materiale umano per realizzare il socialismo. . Concepisco il socialismo c0mè il risultato d1 uno s.forz.o dei la:vol'atori verso la loro emancipazione, come la volontà di un più alto tenore di vita spiri– tuale iinpossibile a raggiungersi senza un mjgliora– mento ,delle condizioni materiali di vita e senza una :più attiv.a. e più fotelligente partecip,azione al pro– cesso produttivo-: considero la lotta di classe com~ una scuola di solidarietà civile, come la rottura dei vincodi còstitudti dagli egoismi individuali e di ceto; penso che i contadini- - .lavo~atori instan<;abili le– gati .alla terra e alla sua produzwne dal se~hmento e dall'istint-0 - possano e debbano partec1p1are. alfa lotta per il trionfo del socialis mo senz a che occorra retrocedierli alla p,osizione di salar ia.ti; e mi auguro che molti socialisti delle città, rinunciando a preven– zioni teor.iche e· studiando sul vivo i problemi con creti dell'agricoltura nell'Italia Centrale ove ·predo– m'ina la mezz,adria, si rendano conto -della possibilità di vittoriose affermazioni del Partito Socialista 'fra i contadini .adattando i nostr-i programmi ai loro bi'. sogni e rilantenendo la fede nell'av.vènto di una so– cieta di liberi e di eguali. GIULIO PIEBANGELI ' Abbiamo pubblicalo in fo-rle numero di cop-ie il re– soconto del congresso degli Amici di Critica. Sociale, tenuto a Milano -1'11novembre. I compagni che inten– doIIIOriceverlo ci indichino il numero delle copie che desidera•no e possibilmente provvedano essi stessi a mand'llrlo a ritirare al nostro ufficio in Via Cusani, 1 Milano. Raccomandiamo poi ad essi di farne larga di{fusi_one. •
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