Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945
CRITICA SOCIALE I che, in· un momento di partico1are disorga11,izzazione dei ser– vizi pubblici, rwn-ei p·uò disconoscere, nè sminuire) va te– nuta nel debito conto l'esigenza ,popolare, non limitata alle sole classi lavoratrici, là quale chiedé che gli organi pub– b-lici, e quelli dotati di funzioni .fiscali in modo particolaris– simo, diano prova concreta. di essere totalmente rin,novati, sopratÌutto per quanto riguarda il metodo- e la mentalità che cantterizzavano i foro esponenti durante il ,passato regime. lndubbtamente le manifestazi;oni di angusto autonomi_smo- e di spirito conservativo .di cui i componenti i detti ispettorati banno dato'iprova più o meno da,ppertutto, -~on depongono certo in favor~ di un loro ipo-tetico' desiderio di ,riprendere le tradizi<mi che, a scopo di ali.bi, essi a'!11ano-oggi. riven: di care. · . , . Come gli Ispettorati, corporativi furonò certamente una · cosa ben diversa dai vecchi Ispettorati del •Lavo-ro,, c·osì i nu-ovi J.<;pettorati del Lavoro non devono assolutamente,.;,isso- - migliare ai vecchi fspettorat_i corporativi e dévono adeguarsi alle esigen~e ,di rinnovamento civico e di libertà sindacale, poste dalla liberazione del Paese. Ed- è proprio per la loro stretta natura ·burocratica e per fa solidarietà con i funzio-. nari del· disciolto Ministero delle Col'pOrazio,n.i, che e·ssi &<ino, totalmente avulsb dal mondo del lavoro, così come questo si è venuto formando in seguito 'alla restituita libertà sinda– cale nel Poose, sr che, se oggi è lecito parlare di un paese iegale contrapposto al paese· reale, in nessun campo della nostra vita 111,3zionale l'esempio è più calzante che in quello del lavoro. Ed -è su questo terreno che più è pericolo~ fidarsi dei cosiddetti tecnici -per sottolineare un loro diritto di precedenza neL confronti' dei politici, per~hè è su questo terreno che la volontà :popolare ha scosso sin dalle fonda– menta tutto l'apparato fasci~ta e intende mettere in discus- sione i suoi superstiti avanzi. _ . Il problema non è solo quello di- valorizzare razionalmente · ciò che di· ,utile o di utilizzabile cj è stato lasciato in eredità dal cessato regime; ciò che anzitutto si richiede ·è che o-g11i organo, o·gni istituto che serviva più o meno direttamente. a.l fascismo, venga 'democratizzato, epurato e adeguato alla situazione nuova e al nuovo clima di libertà. ' La scissione degli Ispettorati. Solo qu~do si sia dato H giusto peso a queste elementar! considerazioni, sarà ·giovevole considerare la seconda tesi ws.ten.uta da:l Rusw, quella cioè riguardante il provvedimen– to legislati.vo in base al qÌlale, per la scissio1_1ein due del Ministero dell'Industria, Commercio e Lavoro, i predetti Ispettorati furono scissi e attribuiti ai due distinti Ministeri. Per gh Ispettorati che del Ministero dell'I. C. •e L. erano organi te.cnici e di polizia, il legislatore sii trovava di .fronte a tre soluziopi. -La prima oonsist!lva nel_ suddividere com– piti, funzioni e :personale attribuendoli_ ai due distinti dica– steri· la .seconda nel· 1as-ciarli-organicamente alle di-pendenze di u,~ solo Ministero, prevedendo, con apposite disposizioni, la .possibilità. ~be anche l'altro se ne· seryjsse per l'esercizio delle proP._rie funzioni; la. terza nell'elaborare un nuo_v~ sta– tuto, che -ponesse tali ispettorati alle dipend'einze amm1mstra• tive ·di questo o quel Ministero, assicurando loro completa. autonomia dal ,punto di vista delle funziOllli e della' loro esplicazione. ·Evide111temente il problema era grosso•, ove si considerino. i p.-eéedenti politici a cui gli ispettorati erano legati e il carattere di provviwrietà e di emergenza cui, in attesa dalla wluzione dei problemi più generali devoluta alla Costituente, un -provvedimento cpsì importante dovèva "\ . pur attenersi. La so-luzione adottata ·non è certo deJle più felici. e razio– nali, per quanto, si ,badi bene, nel predetto decreto _essa sia solo annu111ciata, e sia -demandata, ,per la parte esecutiva, alla proµmlgaz-ione di « un apposito pr-0-vvedimento »,· i.J quale, ·ch'io -sappia, non è stato preso ancora e, grazie anche alla nota potenza di cui tuttora dispone la burocrazia romana, oon tutta pro:b'abilità verrà per lungo, .tempo ancora procra• sti:nato. Certo, se un ri'lievo è lecito muovere su questo tema al Go,verno Parri, esso può riguardare il provvedimento g·enerale di sdoippiamento del Ministero dell'Industria, Com– mercio e Lavoro; provvedimento..._ che però, a sua volta, va visto nel quadro generale dell'allargamento del numero d,ei Dioasteri, operato non eerto per ragioni di carattere ammini:– strativo o per manilesta simpati~ dei partiti democratici verso soluzioni del genere. Io credo che 1110n ci si, discosti troppo dal vero anri.buendo. tutto quel· comp,esso di provvl;ldimenti alle in~ifferibili ra– .gioni e diffì=ltà politiche che la costituzione d1 un governo di coalizione sulla base d.i, sei partiti non }IOteva 1110ntro– vare. Il giu~ di eqnilibrio .che in simili circostanze, e Ni- cola Russo pure dovrebbe saperlo, è richiesto ad un uomo politico•, è tale che il ricorro a espedienti del genere è quanto meno possa capitare. Si guardi a questo proposito la costi– tuzione di due Ministeri alle dipendeJJze di un terzo supe• riore Ministero a cui si è dovuti giungere recentemente in Francia per conciliare il punto di -x.ista· di De Gaulle con quello dei' comunisti francesi. \ · Ispettorati e· U f-fìci ck·~ Lafloro. · Ciò che 80rprende, e mi si oonsenta di confessarlo aperta– mente, è che la difesa.del punto di vista dei funzionari del– l'ex Ispettorato CIOi-porativo, sia stata accolta da una Rivista che, per la parte politica cui palesemente si ispira ..e per· tutto.· il suo generale• indirizzo, è solitamente estranea ad atteggiamenti del genere. ProbabHmente tale stonatura è stata resa possibile per la buona fede di qualcuno e, probabilmente, dello- stesso Russo, il quale non ha certamente visto i!_ problema nel suo Ìillsieme. Infatti, egli dimostra di: ignorare che fra le mansioni affidate a,gli Ispettorati, e ,che egli riproduce integralmente in en– trambi i suo•i•articoli, molte sono pure affidate agli Uffici del Lavoro ,di nuova costituzione, e che pertanto il problema dell'unificazione e dell'impiego razionale degH organi pub– bli:ci ~i allarga sensibilmente, tanto più che l'atteggiamento dei funziiona,ri di detti Ispettorati è tutt'altro che favorevole. Ignora ancora il Russo ia lotta wrda che da mesi- è ingag- . giata fra le due burocrazie e grazie alla quale l'azione go– vernativa in questo -campo è notevolmente paralizzata; ignora che in un momento èos-ì grave e delicato l'unica preoccupazione di questi signori è quella di votare ordint del giOCI!o che invocano la sospensione di questo o quel de– creto, solo per scongiurare, « con inequivocabile ed unani– me grido )>, gli « ab 1 erranti » tentativi di compromettere - « per 'mera opportunità politica_ e di gov,erno " .:....la, carrie.-a e i gradi d1 tanti « ,b«ie.eriti » funzionari, che hann? ser• vito per tanti anni, << in- condizioni di assoluta indipendenza politica e morale [)},ecc. _ ,. Potranno avere anche ragio111ei dipendenti degli, !spetto– . !fati del Lavoro ed è perfettamente comprensibi-le che, a simiglianza di tulio l'apparato buròcrati'co del vecchio Stato, essi cerchino di conservare le posizioni .acquisite, specie se queste sono minacciate da altra bur.ocrazia e con l'intendi– mento di contrapporre interessi particolaristici ad interessi particolaristici; ma per noi il :problema si vuol porre sul pìano generale del rinnovamento effettivo di tutta la com– pagine statale, secondo il prog.-amm.a, politico a cui anche la rivista Lo Stato Moderno si ispira. . Dobbiamo stare bene allÌmti. Non v'è organo oggi, nè uffi. ci,o, che, pur avendo fatto parte integrale del sistema politi.co ·: amministrativo più squisitamente fascista, ammetta qualstas1 complicità e corresponsabilità col passato' regime. Si salvino .pure l~- persone e si utHizzino le loro competenze - sia pure do,po avere riesaminato la pos_izione delle tme e avere •àécertato la consistenza delle altre -, ma si colpiscano ine– sorabilment~ tutti gli istituti e gli organi che h~nno servito, nel loro ,éomplesso, la politica del fascismo o che, comun– que, rappresentano .interessi e voleri, :par~icolaristici•, sezio- ,nali e legati a intendimenti conservativi. · E .la ·wluzione del problema non potrà essere data che dalla effettiva democratizzazione di questo e di tutti gli altri organi preposti aHa disciplina del lavoro; tenuto ben pre– sente che l'organizzazione· di questo campo della vita nazio– nale deve essere lasciata ai sindacati liberi e agli -organi paritetici a cui. essi potranno dare origine spontaneamente e consensualmente. Lo- Stato deve intervenire solo in quanto tale suo intervento non è sgradito alle libere orl(anizzazioni e, ~munque, nello spi,rito di u,n do-vere che gli è commesw -e non di un potere che gli spetta esei:citare. Ecco perchè la tesi di Russo, secondo_ la quale scindere gli Ispettorati del Lavoro sarebbe un grave errore, mi trova consenziente, ma non entusiasta, perchè affronta· e. risolve panialmente un aspetto secondario e successivo ~el probl~– ma. Secondario per le ragioni sopra dette; successivo perche, solo dopo avere trovato il loro posto nel nuovo ordiname~to del lavoro s, ,potrà considerare la funzione e le precise attribuzioni e l'utilizzazione che del complesso degli lspet• tocati si potrà fare. Ma non si dimentichi tuttavia che essi altro n0<r1sono se c·oon la polia;ia giudiziari~ del lavoro e, come tali, dovranno pur essere subordinati ad una magistratura, e le loro fnn. zioni dovranno essere coordinate a quelle degli altri orga– nismi, qualunque· sia la loro natura e struttura di fatto esistenti. M.utro FEIIRAIIJ BRA vo
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