Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945
108 CRITICÀ SOCIALE • nemico di una socializzazione parziale, egli auspichi una socializzazione di più vaste proporzionj,_ Su que·sto punto, come auspicio, certo molti socialisti sarebbero d'acoordo. Poichè però una quasi integrale socializzazione, senza in• • ,dennizzo, dell'industria renderebbe ind'ispen.sahile, per ov– vie ragioni pi,requative, .malo-ghi provvedimenti nel e ttore_ agri· co.lo, tdile, commerciale, ecc., e poichè, in poche pa– role, ciò implicherebbe una radicale, inte@rale_, immediata trasformazione di tutto l'ordinamento sociale, io chiedo a Guenci se effettivamente ritenga ciò possibile nelle attuali ciroosta11ze ed operarnlo con metodi democratici. Un solo movi~ento in Italia parla oggi di espropriazioi1e a larga base il comup-i'Sla-a111ternazionali-sta,ma ha l'onestà politica 0 t~dca di dichiararsi fedele alla dOtttrina della dittatura del proletariatò. V,oler fare di colpo• un· esproprio su larga base, « aff.-atellati. iri lieta collaborazione », è assurdo. Tuttavia ad un certo momooto nell'articolo di Gu·enci si avverte un ripiegamento. Se non è possi·bile oocializzare tull•o, meglio non socializzare n'ulla, e restare in attesa del « tutto » auspicato; nelle more di fale attesa, si costituisca– no Comunità per ogni settore industriale, invesllite cli oom• pitr di regolamentaz-ione mo-lto ampì 1. Ora, è evidente eh~ il problema del passaggio alla pro• prietà collettiva è cosa ben distinta ~al problema del coor• dinamento e 'del oontrollo a pr,oposit-o-del quale· il ·Guenci,. basandosi su qualche notiziola d.ata dalla stall)pa romàna, lamenta che ~i sia perduta rion sÒ quale « diligenza)> per ciò che riguarda le funzioni dei Comitati industrillli di set• tore. Premesso che non va fatta confusione tra i Comi• lati attuali: e quelli che dovrebbero, secondo Ùn certo pr,o– getto•, essere costituiti per legge dopo la unificazione del Nord col Sud, è ad o-gni' mo<d,obene chiarire •che valo,rosi ed at,tivi compagni, contra,riamente à quanto il Guenci ere• dc, hanno ben compreso. l'importanza dell'argomento, come si conviene del r-esto a persone che fin dal periodo clande– stino avevano studiato ed elaborato un programma al ri– guardo-, facendolo poi inserire tra gli obiettivi eone.reti del nostro partito. I,ulennizzo a,gli azionisti. Anche per quanto concerne la questi,one dell'indennizzo, il Guenci trascura del tutto le mie argomentazioni. Jo. non ho detto che grossi prelievi non debbano- essere fatti. Ho eletto c-he tali prèlievi dovrarnno essere in rapporto alla ric• ·chezza complessiva· di ogni azionista e non al numero delle azioni che egli possieda in quella determinata azienda da espropriare. Vi .può essere chi -possiede po-che azioni acqui• sta.te -con risparmi· è non ha altra forma di ricchezza. È l,o. gioo colpirlo ·nello stesso modo oon. cui si' colpisce chi ha • molte azìÒni, o come chi,, pur avendo poche azioni in quella deternlinata azienda, .possied'e, oltre ad esse, case, terreni, altre aziende per ingenti valori-? Il ~io punto di vista è quindi equitativo, g_iuridioo, e polhico nello stesso tempo, mentre quell-o del Guenci- va respinto, a me.no che non si vò·glia fare il· « comunismo di guerra )) e la -ditta• tura. Nel quale oaso, l,en irnteso, il problema· va conside– rato sotto u.n altro aspetto: La soluzione da me rfoordata non oostituisce d'altra par· te nulla di fantasioso, tanto è vero che, nei pro-getti in cor– so cli approvazione · i:n Franci_a, Inghilterra ed altri paesi per quanto concerne la nazionalizzazione di Banche e in· dustrie, è pro-prio prevista la sostituz-ione delle azioni oon titoli di Stato. . · , Che faranno - chiede Guenci - gli azioniMi dèi mi– liardi. ricevuti in titoli d:i, Stato? Una parte sarà ria~sorbita (o neppure consegnata) attraverso l'imposta sul patrimo– nio; una parte andrà a prendere il posto dei titoli azionari che sono nelle cassette di. sicurezza in attesa del ris'catto•; o una parte sarà venduta per avere de.naro da investire in nuove imprèse. A tale riguardo è tuttavia èvidoo.te che le cessioni di titoli: da ,persona a persona non sposterebb;ro il rapporto nazionale complessivo tra circolalllte e titoli di Stato, mentre sarebbe invece possi-bile consentire a modeste iniziative industriali di trovare finanziamento attraverso il realizzo dei titoli di' Stato predetti da parte di certi azio– ni-sti espropriati. Che. esistà un pericolo di ostruzionismo e di lotta contro gli , svi,luppi del processo di socializzazione è· c~rtamenie vel'°, ed anche di ciò io avevo già fatto cenno ~el niio arti- colo; ma, se noi non daremo l'indennizzo, tale pericolo sarà anche maggio-re e· noi- ci ,troveremo ·contro non solo i grossi azionisti, ma anche i pi-ccoli, che sono centinaia di migliaia, di6tribuiti in g,ran parte tra la burocrazia teooi• ca ed anìministrativa, le classii professionali e quei ·ceti medi in- genere, la cui po-sizione deve essere 1 attentamente consi– derata. Se poi· la reazione dell'alto capitalismo vorrà pas– sard alla fase militare, crede Guenci ch<J essa abbia proprio biso-gno di attendere dena,rj, dell'indennizzo per finan– _ziare. le sue squadre? Aziend,e 'da nazio,wlizza,re. Per ciuanto concerne le aziende da nazionalizzare, Guenci sembra opporsi ai- criteri di larga massi.:Oa \la me suggeriti per quanto oonoeme i @'Ossi- complessi industriali. Egli spiega· tale avversione col fatto che in un gi:osso complesso vi sono spesso produzioni di genere molto vario. Se l'eterÒ· geneità fosse un o-stacolo, b11sterebbe evidentemente, se– guendo la tesi di Guenci-, che una grossa aziooda soci-alizza· bile acquistasse qualche_ pfocòla azienda in altro seltòr•, per diventare ipso facDo• eterogenea C·, quindi, non più so.' cializzabile, Tutte le aziende monopolistiche, tutte le in– dustrie chi-avi, tutti i grand:i1 oomplessi. •industriali· hanno ·nel loro ambito, per ragioni di a~quÌsizione finanziaria, o di appro-vvigionamento. delle materie prime, o di politica commerciale o, infine, per ragioni te~nologiche, delle aiti– vità complementari. È assurdo però p~are che t,ali atti– viià ~oondarie possano pesa,re sul giudizio di socializza– bilità o meno, del complesso considerato. D'altro lato, in caso di situazi-oni di incompatibilità evi– dente, il grosso complesso soc-iali,zzato potrà eventualmente ·cedere alcune attività minori, come era del resto già indi– ·cato nel mio terzo artioolo su Critica Sociale (pag. 45, verso la metà della prima éolonrnl). . A un certo -punto p-0i Guenci- sòrive: « basta 0011 l'anar• chia e colla corruzione privata », é poi, 00111è~r indicare la strada, cita le riunioni (meeting) in uso in qualche indu; stria degli Stati Uniti. ·Come egl-i stesso- ricorda per~, tali riun-ion:ÌI hanno, più che altro, carattere tecnioo · e non ri– guardan,o assolutamente, nè i prohl~mi della disciplina eco• nomica, nè 'i problemi della riforma industriale o sociale .e quant'altro ha formato o-ggetto del nostro preoedente · esame. Citazione, quindi-, fuori di luogo, ma che,. anche se fo.s~ stata pertine nt~, nOID. sarebhe oomunque b·astata a· di·– mostrare che tali meeti.ng abbiano fin-ora eliminato in Anre·- rica ànarchia e, soprattutto, corruzione, · · In. -conclusione, la teonica del prooesso- di soci-alizzazione si sta delineando abbastanza· chiaramente in ·Europa attra– verso tra.tti oorimni, alle dive4'se ·esperienze Ì1l · atto o in 1>rogramma nei diversi· paesi. Tali tratti sono: socializza– zione parziale, graduale, con indennizzo, ,a partire. dai set-. tod o dai complessi' in-dustriaH pi-ù maturi (politicamente e· tecnicamente). Non mi risulta che nessun partito- socia– lista europeo abbia neI programma ,la- teoda del e, tutto o niente >), nè mi' risulta che la. situazione italiana presenti ·possibilità tali d~ consi:gliare ai partiti di ma;sa una im– postazione del genere. Per i partiti' teorici di punta, coine i comunisti internazionalisti·, tale impostazione è in~ec,e comprensìbile, ma certamente partendo da ben altre pre– messe e oon ben altra oo,ncezione .della via da seguire. .Stiamo quind-:l sul reale, compagno Guenci,; ~iamo pur'e tutto il possi:bile, ma non lasciamoci· ,sedurre. da fantasie democratioo-totalit~rie.· VIRGILIO 0AGNINO PUBBLICAZIONI RICEVUTE IN DONO BIAGIO RIGUZZI, l Partiti PolÙiciJ in Itaiia: dal fa.s1tsmo aUa Ube• razi<m-e • Editrice Partito Soc It, (Federazione di Parma), Pp. 81, L. 20. .. PI..INIO TURCATO, Ri1WJ1Scita {verso la Costi~uente) - Ed. Polilibraria _ italiana. Pp. 1n, L. 160. P. CARLINI., I! partito rePu.bblica-,!JO nel Passato e ,iel p-re,ente. A cura dei seminatOri mazziniani, Genova. Pp. 24, L.. r2. · 'fOMMASO PForo, Per J.a storia,. della que~ttone im,eridicnale - Muro Lucano, tip. Ercol.ani. Pp,. 58, L. ·30. LUiGI DAL PANt, stona del lav.oro in Italia dagli inizi del sec. XVIli . aZ 1815 . Milano, A. Giuffrè. Pp. 546 in So, ·L. ~so. _ AURELIO CASTOLD~, Gianni Olq.l, romanzo illustrato per ragazzi - Mi- lano, ed. La Vetta. Pp. r85 in So, L. 250. , M!AGGIORJNA CAStoLDI, n luPo e la cicogna., fiabe esOPiane illustrate. Milan?, ed, I,a Vetta.
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