Critica Sociale - anno XXXVII - n. 6 - 30 novembre 1945

CRlTJCA SOCIALE ,r ~ ••• - •• r-- 89 vi;te ,di sefra p-reparazione politica,' qualè è l'llalia di og,gi, riuscire a prendere i famosi due piccioni ;id una fava: Ed aHora bisogna decidersi e .dire che l'abbandono del meto•do democratico p,o,trà esser tol– lerato· quando urga_ rapi,dità di decisione ed azione, · in yia affatto eccezionale, in m<>'doda non snaturare il car,,aHere democratico del partito:. Questo non deve cssele un organismo rigido, chiuso, che possa in gualc,he ·maniera ricordare i ,partiti totaHlari, con la Hesànte disciplina delle maccl1ine irregimentatrìci. I_\ pa:rtitò non deve. governare e no1f ,deve perciò affi– tl~rsi sove,;chiamente ai' puri vinco1i della discipli– \iu: (l SIUO OO·JJlPÌtO è quello di diffondere nelle CO- ' si;iépze la fede in ce.rti principi, che lo Stato poi, se _ illlpaNito trionferit, saru chiamato ad attuare. /io '' ' '1Amtlazio11i della libertà 11el progetto Basso. !'l'Oggi che il noslrò··partiÌO 'è in attesa di un nuovo ·!ftitluf,o, -sa.riebbe assai utile esaminare se i progetti 'Pé4at(i rispondano a tutte quelle esi-genze di demo– l!razià' che l'ora presente i'ichiede. Abbiamo di fron– i 'il pr:ogetto Basso, r~datto con competenza, con in– Wlligenza, e soprattutto con una chiara visione or-,, · l!'rinizzativa; ma ci sembra che in qÙalche parte esso rischi, -di incrinare il· principio democratico. ,li Un p,rincipio fondamentale st;i.bilito dal B~sso è pj,ie' « non è permesso di costituire in seno al parti_to gruppi permanenti che esprimano una determinata ,t,eiide·nzri o frazione». Ci sembra però che con que– sta' "1d-ichiarazione di carattere troppo estrinseco il y1:ogetto Basso venga implicitamente a condannare ajicM la C:?S~itu~ione, nell'ambito del part-ito, di li- ...lì,ere assoc1az10m a carattere ·prevalentemente cultu- R lqè, aventi lo scopo di studiare e di affermare, sul 1a.lio della idoltrina, determinate concezioni· ideali ·el so'ciàlismo, o .di studiare certi .particolari proble- . ihi cohcreti alla luce ,di esse concezioni e propugnar- 11\ti!let~rmii1até soluzioni. In tal ·modo l'organizz'azione del partito viene ad ostacolare la spontanea forma– :.. :ti'one di mo,v'imenti, che, specialmente domani, -in ill.'.!} .pàrtito pi,ù vasto, a basi dottrinarie assai ampie, p·ot,rebbero rivelare una loro profonda ragione di es- - s.ere e rispondere a un'imperiosa esigenza. ,: ~ Su questo •problema si .innesta queHo della libertà ·cli pensiero e di stampa in seno al partilo.· A propo– i,ito• de,! quale problema riconosciamo che la dfaci– plinà ,importa senza dubbio l'obbligo di non compie– r,o, atfi :positivi in contrasto con le deliberazioni vo– tate a inaggioranza dai competenti organi del partito. 11 1 ',progeUo Basso va .però ol!re, là ,dove idichiara che ~;per ,quel che riguarda l'azione ,politÌèa, tutbi i gi01~– nall e tutte le riviste socialis,te o dfrette da socialisti devono conformarsi, alle 'decisioni de.i co.ngressi, in– terpretati dal C. C. o tdalla l)i-rezi,o,ne del Partito». Significa questo, ad esempio, che, specialmente alla f,'igilia di importanti decisioni, i giornali e gli scrit– t· ,ri socialisti 11011 possano· 1:nanifestar.e liberamente 1 loro opini-oni divergenti' da quella che è o si pre- ume che sia fa linea poli!ica della direzione del · pa1'itito? Co111epotrebbe allora la minoranza trasfor– m'arsi in maggioranza, se le_sue manifestazioni s•ono P!,lllSUrate? Non è chi non veda come dal pericolo dJ unà coartazione delle idee possano facilmente svol– ~~i·si, secondo l'insegnamento deHa storia, scismi e , ~dssioni. È necessario precis!lre chiaramente che, fii'.trando nel p-arti•to! nessuno· rinun1;ia ad esprimere liberamente e pubblicamente le sue idee, pure assog– ilettand1osi alla disciplina nel campo dell'azione. La 1ctiscip1ina .d,elpensiero deve democraticamente inten– Ùel·si· come autodisciplina morale. r,, . , ( . . Pe1· la difesa della d'emocrnzia nell'ordinilme;zto del -~ pa-rtito,. . 1 1 ,È bello ed istruttivo vedere_ come nel partito Jabu– !-~sfainglese il 'presidente dell'esecufrvo jnglese Lasky ~ri)ichi liberamente la politica dei suoi conipag1ù t!l'!tl sono a-I governo: questa è vera e sincera demo– t!tàzia. Tale democrazia non poll"à concretarsi se non ijuàndo, anche presso di noi, l'esecutivo·del partito sa'rà per statru,to indipendente dal Governo e vice- 1 f4r._sa. I compagni chiamati a funzioni di governo, 1nagari a quelle di primo ministro, pan possono più 'per(leguire scopi strettamente di. partilo, ed è bene che la direzione politica del .partito stesso sia sciolta da vincoli con essi 11er poter assumere libcramcnlc il proprio atleggiamcnlo, che può, sulle qu~s_tioni particolari, assai spesso di vergerc. D'altr_a parLe quale attività concreta .potrebbe 1dare al partito, ad esem– pio, un primo ministro o un ministro che fosse n_ello . stesso tempo segretario o vicesegretario del partito? La carica di partito diverrebbe, agli effetti del lavoro concreto, una sineoura;· e le §in~eure è bene climi– ·narle. ()pp,ooJ'luno sarebbe quìndi, nello statuto, un articolo, che manca nel progetto Basso, afto a pre– cisare l'incompatibilità fra le cariche di governo da una pa,rte e quelle. idi segretario o vicesegretario, ~el partito, di direttore di quotidiani ufficiali del parht'O, <li delegato del P.S.l. nelle organizzazioni socialiste intcniazionali dall'altra, come anche 'incompatibili– tà nell'anibHo provinciale, •diella carie di seg1·etario di' federazione con le alte c:iriche amm'nistrativè lo- cali. " , D'altra parte gli organi direttivi naz·onali e locali ,del partito debbono conservare funz·oni esècuiive, senza sconfinare nel campo disciplin re e nel campo deliberativo, che deve essere riservato alla CJOmpc-. lenza dei grandi organi collegiali, in particolare dei congressi. Sta bene che, se si volesse far decidere di tut,to ai congressi, si cadrebbe in una finzi?ne ul~ra– democratica; che ·paralizzerebbe del. tutto 11 partito. Non è ·questo che si pretende: si pret_ende s;o.Joche si conservi quella stessa distinzione -di funzioni che vi .è nello Stato fra governo e assemblee legislativ'e, in maniera che le direzioni del ·partito possano sem– pre facilmente respingere l'accusa di essere aHret– tante cricche autocratiche, Ora il progettio Basso as– seg1;a un potei:e eccessivo (eh~ è negazione_ ~i _de!uo– crazi:i) alla Direzione. ,del Parllto, la quale 1v1e nco– nosciuta come la sola interprete autorizzata dell_e disposizioni statutari-e e. dei deli~èrati dei 0ongress1. In p·a'rticolare è assolutamente rnop,portuno che all~ ·Direzione del Partito s·petti la ratifica, a norma d1 statuto -delle liste per le elezioni comunali ,ct,eicapo– luoglii' di p1,ovincia e pe1~ le elezion~ P:ovin_c~ali; come sembra eccessivo che per le elez10m pohhche la lista definitiva dei candidati e l'ordine di essi siano ·stabiliti dal C. C. del Partito, con facoltà di design:ire anche direttamente. un certo numero di· candidati. In tal modo si •viola il principio dell'autonomia lo– cale: il centro ,può annullare e rifare quan_to ~ra stato stabilito alla• periferia, conlraddicendo at prin– cipi di una operante democrazia. Non si deve ,ct,imenticare ·che i deputati sono s·em– pre rappresentanti della cittadinanza e non_ de_lpar:· lito anche nel caso che vengano adottah s1stem1 elettorali che .•privano par)icolarmente i cittadini della facoltà •di'designare i nomi dei propri rappre– sentanli. Il partito non ,deve essere quindi neppure il padrone dispotico del gruppo parlamentare, . :il quale deve essere ,garantita •dallo stah1to una propria ·autonomia. Orga11izzazio~1ea base territoriale e ·a base aziendale. L'organizzazione del partito a base territoriale -_do– miciliare - rispetto alla organiz_zazione a base az1en– ,dale - presenta indubbiamente u1~ ~ara!terc di pi~• concreta democrazia. Lelio Basso ·d1ra che gli operai. -partecipando alle riunioni cli sezi1oni a base ten'~to– riale « difficilmente si deciderebbero a prendervi la paroÌa, tro,vandosi quasi sempre intimiditi dàlla p_re- senza dei maggiorenti, che sono sovente avvocati o professori» (Ava1iti! ,del 2-11-45). Noi credial?o in-. vece che J.'unico mezzo per mettere gli operai sullo stesso piaùo degli avvocati e dei professori stia p~o- · prio nel porli frequentemente a oontatt_o_nelle r!uc · nioni politiche, così da generare in essi la conv111'– zione demoorafica che non esistono sul piano con– creto 'C!,istinzioni di gradio e di autorità tra i militanti socialisti. Isolato nel .nucleo di fabbrica, l'operaio vedrà i .problemi politici da un ,punto di vista par– ticolare, che ·molto spesso oonfinerà con l'unilate– ralismo proprio ,delle organizzazioni di mestiere, e avrà difficoltà a sentirsi membro d,i una vasta società democratica. Esso finirà anche, con tutta priobabilità, per non partecipare ,più in maniera diretta alla vita del partito, delegando a rappresentarlo il fiduciario aziendale. Visto poi che l'organizzazione a base azienc:l,!llt non può esa.urire l'inquadramento di tutti gli iscritti, e

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